domenica 21 marzo 2021

IL PEGGIO ALLE SPALLE?

 

https://www.nature.com/articles/d41586-021-00705-9...

Sul fatto che nuove ondate siano possibili più o meno tutti sono d'accordo, ma sono anche d'accordo sul fatto che al momento il peggio lo abbiamo alle spalle, anche se localmente le condizioni possono variare molto.
Da noi la terza ondata pare aver raggiunto il picco, non si è fatto in tempo a dire "crescita esponenziale" che la curva ha iniziato a flettere.
Si ragiona molto di varianti del virus e immunità, per ovvi motivi, e se ne ragiona prevalentemente in termini di risposta anticorpale (sia naturale che indotta da vaccino). Per quel che riguarda la risposta anticorpale le cose sono assai meno brutte di come mediamente vengono raccontate (https://science.sciencemag.org/content/371/6534/1103...), e il caso di VIR-7831 (l'anticorpo monoclonale GSK-Vir) dovrebbe raccontarci qualcosa: sembra tra i più potenti in sperimentazione clinica e deriva da un campione di sangue del 2003 proveniente da infetto SARS. Il che significa che a parte lo spike SARS-CoV-2 presenta tratti altamenti conservativi, in comune con SARS-CoV e altri coronavirus.
E poi c'è il discorso dei linfociti T.
Nella vulgata corrente per qualche ragione i linfociti T sono diventati dedestra, perché molto citati riguardo l'immunità naturale a SARS-CoV-2 (e quindi direttamente collegati a tutta una serie di roba che va dalla Svezia alla Great Barrington Declaration).
Ma sono almeno il 50% del discorso, anche per quel che riguarda l'immunità da vaccino, perché parliamo di memoria immunitaria. RIsultati preliminari suggeriscono che la memoria immunitaria è meno sensibile della risposta anticorpale alle varianti del virus (https://www.nature.com/articles/d41586-021-00367-7). Ma indagare la risposta dei linfociti T è più complicato che indagare la risposta anticorpale. Ricordo che un troppo poco citato studio pubblicato a settembre su Cell rilevava addirittura crossreattività (immunità crociata) contro SARS-CoV-2 nel 28% di individui sani e non esposti al virus, "consistente con un alto grado di immunità preesistente nella popolazione generale" (https://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(20)31008-4...).
E quanto alla memoria immunitaria suscitata da SARS-CoV-2 " “verosimilmente questo livello di memoria eviterebbe alla stragrande maggioranza ospedalizzazione e malattia grave per diversi anni", ha detto Shane Crotty, virologo al La Jolla Institute of Immunology che ha co-guidato il nuovo studio" (https://www.nytimes.com/.../health/coronavirus-immunity.html e lo studio a cui ci riferisce è questo, al momento in preprint https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.11.15.383323v1)
Ma finché c'è in giro chi pensa che le epidemie vanno avanti, a diritto, finché c'è gente da infettare e per via delle mutazioni, probabilmente questi discorsi sono inutili. Come ben si vede nella comunicazione corrente tsunami, mareggiata o maretta stessa cosa.

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