domenica 28 marzo 2021

LA QUARTA ONDATA

La quarta ondata è matematicamente sicura. Non arriverà in autunno, ma in estate.

E non sarà un'ondata di contagi, ma sarà provocata dal virus (il 30 giugno scadono le misure di sospensione delle procedure fallimentari).
In Banca d'Italia la giocano al ribasso, e lo dicono.
"Sin dall’inizio della crisi economica determinata dalla pandemia, si è diffuso il timore che essa avrebbe determinato un’ondata di fallimenti d’impresa. Tale timore ha portato all’adozione di un vasto insieme di misure di sostegno alle imprese che si sono affiancate a interventi volti a «congelare» i fallimenti. Il lavoro fornisce una stima della relazione tra fallimenti e ciclo economico e formula una previsione circa la loro possibile evoluzione nell’immediato futuro. Secondo le nostre stime, la forte contrazione del PIL registrata nel 2020 porterà a un aumento di circa 2.800 fallimenti entro il 2022. A questi potrebbero aggiungersi altri 3.700 fallimenti «mancanti» del 2020 che non si sono realizzati per gli effetti temporanei della moratoria e delle misure di sostegno. Tali previsioni vanno interpretate con cautela: da un lato, potrebbero essere sottostimate, nella misura in cui la caduta eccezionale del PIL comporterà un aumento maggiore di fallimenti rispetto a quanto stimato da precedenti fasi recessive."(https://www.bancaditalia.it/.../2021.0.1.27-ciclo...)
Una specie di knightmare.
 

 
L'argomento si incrocia con la "tragedia svedese".
Già, la vergogna della Svezia, 25 abitanti per chilometro quadrato e record europeo per incidenza di casi COVID...
Peccato che in Svezia la popolazione non sia uniformemente spalmata sul territorio. Non è che stiano proprio larghissimi, visto che più dell'87,5% della popolazione è concentrata nelle città (https://tradingeconomics.com/.../urban-population-percent...).
Ma per i "giusti" si tratta di stupidi dettagli, e infatti sono accorsi a far notare che i paesi scandinavi vanno confrontati tra loro, e non con altri paesi meridionali, e in ogni caso la Svezia ha incassato un -2,9% di PIL nel 2020. Giusto, futile confrontare i paesi scandinavi (in media un -3% di PIL nel 2020) con paesi più a sud che hanno perso tre volte tanto (Spagna, Francia, Italia, Grecia, etc etc). In breve, secondo alcuni, ci sarebbero solo perdenti e non c'è bisogno di andare a vedere chi ha perso di più e chi meno, chi sta recuperando di più e chi meno. Chissà perché. Forse perché la storia dei "due scogli" è una cazzata (sì, finché non ti schianti sullo scoglio numero due).



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...