mercoledì 12 maggio 2021

COVID, RECOVERY: TOCILIZUMAB

"I risultati di RECOVERY sono favorevoli all'uso di tocilizumab. I nostri risultati mostrano che i benefici di tocilizumab si estendono a un vasto gruppo di pazienti bisognosi di ossigeno, con o senza altre forme di supporto respiratorio"
Il controllo è lo standard of care UK, o meglio una serie di diversi SOC, il gruppo trattati era SOC+ tocilizumab. L'82% dei pazienti arruolati ricevevano corticosteroidi (il che significa che l'aggiunta di tocilizumab a desametasone e assimilabili può avere un senso, specie nelle situazioni in cui il solo corticosteroide non risolve, e qua sopra c'è stata la testimonianza di un paziente che è stato così trattato).
Lo studio non è in doppio cieco, ma open label, (come SOLIDARITY di OMS, che pure aveva una randomizzazione un po' così e che molti ritengono vangelo).
In breve RECOVERY dimostra che aggiungere tocilizumab allo standard of care migliora il quadro, specialmente nei pazienti non ancora arrivati alla ventilazione meccanica. Per questa fascia il miglioramento è sensibile e statisticamente solido, " Among those not receiving invasive mechanical ventilation at baseline, patients allocated tocilizumab were less likely to reach the composite endpoint of invasive mechanical ventilation or death (35% vs 42%; risk ratio 0·84; 95% CI 0·77–0·92;p<0·0001).
Una manifestazione dello spettacolare effetto placebo di tocilizumab, su cui qua sopra è capitato di scherzare?
Comunque tocilizumab rientra in pista, e per restare, si direbbe. Perlomeno in UK.

 

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