Ma ve la ricordate l'informale commisione debunking presso la presidenza della camera ai tempi della Boldrini? Roba da sganasciarsi dalle risate, e viene da chiedersi come abbia fatto a restarci dentro Quattrociocchi (senza ridere, dico).
Ma ormai siamo al next level, anche se non a livello paraistituzionale (o paraqualcosaltro): Open e Pagella Politica fact checking providers per fb (https://www.engage.it/.../open-partner-di-facebook-in...).
Wow.
Il fact checking è come il debunking, ha bisogno di sciroccati per esistere. Gli sciroccati, entusiasti, hanno sempre collaborato.
Ma gratta gratta, sotto la vernice debunkista c'è sempre la stessa storia: i criteri con cui chi di dovere determina cosa è fonte e cosa no sono sempre gli stessi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../linformazione...), cioè quelli che fanno comodo ai vassalli e valvassori di turno - avete mai letto o sentito un debunker o fact checker dare addosso a una delle tante "balle a fin di bene"? Io no. E se vi guardate attorno potete facilmente notare come dalle balle a fin di bene agli insulti a fin di bene e poi all'odio a fin di bene siano solo piccoli passi.
Quindi sottoponete a fact checking questo post, egregi, e buon pro vi faccia. Enjoy!
E un paio di commenti mi ha aiutato a definire meglio certe cose
Commento1: Però bello/a/ə (dice che vogliono inserire questa lettera nella nostra lingua, bastonata dall'Accademia della crusca, a ragione) mio/a/ə ci sono cose che si leggono in giro da far accaponare la pelle e che vengono condivise come fossero vere. Poi c'è sempre un limite alle cose e quindi non si può debunkare tutto (si dice così) e come al solito si eccede, ma è un duro lavoro e qualcuno lo deve pur fare con i suoi limiti, anzi senza...
CS:Quelle cose me le ricordo dai tempi dei newsgroup usenet... e hai voglia di ripetere quanto siano cazzate, c'è gente che ha bisogno di crederci a cui nessun debunking farà cambiare idea. E allora è solo un "X contro Y" - e bada bene, non dico "noi contro loro" in primis perché al "noi" non sono iscritto e neanche ho mai chiesto la tessera del club. E ho
abbastanza esperienza qua sopra per parlare con cognizione di causa.
Semmai ci sarebbe da chiedersi perché certi talebani "proscienza"
quando parlano di questa pagina siano indistinguibili da fedeli della
nanochiesa o dai corvelvisti o dal presidente dell'Ordine dei Biologi
quando lo facevano. Domanda brutta davvero, lo so, per cui nessuno se la
fa. E dirò di più, nessuno si chiede perché alla "crema" della
"comunicazione della scienza" gli scappi un like su quella roba.
Chissà.
Commento2: I debunker c'erano gia' , pensiamo al sito Butac; poco conosciuti perche' magari si occupavano di scemenze alla diete miracolose per campare 120 anni ,tipo tale panzirone che ha creato un piccolo impero economico sugli allocchi italici . D'altronde Wanna Marchi ha insegnato a tutti il mestiere . Poi e' arrivato il Covid , la situazione si e' complicata all'ennesima potenza. I vari debunker hanno fatto un lavoro da elogiare per aiutare la persona di media cultura (che potrei essere io o Voi) a capire che se mi facevo i "fumenti" non sarei guarito dal Covid al massimo dal raffreddore; vi giuro che c'erano video sul Tubo di dottori (non giornalisti panzironi et simili) che dicevano alla gente che il covid si curava cosi'. Insomma un mare di ca-CENSURA-te . Tuttavia , come ogni strumento , ha avuto i suoi momenti di deriva. Momenti che definirei "sottili" per il modo in cui qualche cosa e' stato omesso; e li il gioco si e' fatto duro. D'altronde quando si arriva a certi livelli di analisi del problema ,( non parliamo di diete panzironiane o integratori di farmacisti montanari) l'uomo della strada come me come fa a capire se lo studio di partenza X e' piu' corretto di quello di Y? Il Chimico aiuta.
CS: Più che aiutare io, chi voleva s'è aiutato da sé. Il punto è chi non vuole proprio aiutarsi perché quella roba è un motivo identitario forte e lui o lei ha bisogno di motivi identitari forti. Da cui plasmisti, idrossiclorochinisti, ivermectinisti, e Montagnier, e Scoglio, e il Dott. Favabollita. Il fenomeno è quello che è.
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