Così Fabrizio Masucci, già direttore del Museo Cappella Sansevero, incarico da cui si è dimesso quando hanno imposto il green pass per accedere al museo. E merita di esser letto per intero.
In un contesto in cui la maggioranza dei media prende argomenti complessi e li riduce a una, massimo due parole d'ordine facili facili parlarne in questi termini è importante perché, per l'ennesima volta e come fa notare Masucci, l'operazione non è neutra, quello che si perde nel processo non sono dettagli inutili per pubblico: si perde tutto quello che non è funzionale alla propaganda politica e il resto, se necessario, lo si deforma (nessuno si ricorda più di Repubblica che parlava di antitetanica e immunità di gregge, eppure non è storia antica).
Buona lettura.
Addendum:
L'immagine è di una quelle "macchine anatomiche" (per altri, a lungo, "preparati anatomici") che si trovano nel piano seminterrato della Cappella, ora museo. Sono indissolubilmente legate alla memoria di Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero ( https://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo_di_Sangro), esoterista, inventore, anatomista, militare, alchimista, massone, mecenate, scrittore, letterato e accademico italiano, originale esponente del primo Illuminismo europeo - chi ha visitato la cappella con un minimo di cognizione di causa sa che, nonostante il Cristo Velato ( o Dio Velato https://www.tiportoanapoli.it/cristo-velato-napoli/) la sua iconografia rimanda assai poco al cristianesimo.
La leggenda volle che i preparati anatomici fossero stati ottenuti iniettando un misterioso composto ad un uomo e a una donna, che fece sì che i cadaveri allo stato finale della decomposizione fossero costituiti solamente da uno scheletro e dalla ragnatela metallizzata del sistema circolatorio. In realtà la loro storia è differente (https://www.museosansevero.it/macchine-anatomiche/) e vanno considerate come parenti delle ceroplastiche del Susini (http://www.storiadellamedicina.net/clemente-susini-e-le.../). In breve la Cappella è anche un luogo di storia delle scienze.
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