lunedì 3 ottobre 2022

ANTIITALIANO?

"Chimico scettico, sarò bannata dopo questa riflessione, ma voglio farla lo stesso. Lei parla dell'Italia e degli italiani, con uno sprezzo, un rancore sottomesso, sempre, in ogni occasione, anzi, non perde occasione. C'è qualcosa di forzato, che sa di cliché, di pregiudizio. Come quella volta che raccontò che la sua collega italiana si era disinfettata le mani per aver stretto la mano ad una collega, perché svedese, ma davvero devo crederci? Probabilmente si sarebbe disinfettato comunque, anche se la collega fosse stata turca. Lavoro in un ipermercato, e solo Dio sa quanto se ne sono sempre strafottuti i suoi odiati italiani, di portare la mascherina, quando era obbligatoria. Dove sono tutti questi Italiani che la indossano ostinatamente? Probabilmente li incontra tutti lei. Non so che cosa le abbia fatto l'Italia per farsi odiare tanto."
Commento interessante, nonostante il "rancore sottomesso", anche se confonde tra quanto scritto da me e quanto scritto da Starbuck, anche se il campione preso per la rilevazione (l'ipermercato) non è in sé statisticamente rappresentativo e molto probabilmente poco sovrapponibile a quello a cui mi riferivo nel post (italiani in aeroporto internazionale). Il "davvero devo crederci" secondo me va letto "non voglio crederci": atteggiamento piuttosto comune.
Lo ammetto, sono uno degli expat che in Italia non vogliono proprio rientrare neanche per sogno (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../50enni-di...),
Tra l'altro la mia è stata una scelta tardiva rispetto a quella di altri colleghi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../invisibili...) e forse per questo più radicale.
Poi due anni di pandemia hanno messo a nudo l'Italia odierna (e contestestualmente molti italiani): uno spettacolo assolutamente penoso, visto da fuori .
Quindi per l'attuale "sistema italia" sento una lealtà pari a meno di zero.
Quanto all'antiitalianità... non posso fare a meno di ripercorrere il flusso dei ricordi, e mi ricordo di quando in casa arriva L'Espresso e tra le rubriche c'erano "La bustina di minerva" di Eco e "L'antiitaliano" di Bocca. E il titolo di quella rubrica non faceva scandalo.
Non sono stato d'accordo con quel che Bocca scriveva una quantità infinita di volte, ma vorrei ricordare che aderì al Partito d'Azione quando il partito era in clandestinità. Forse molti si ricorderanno "Lessico familiare" della Ginzbug, ma forse pochi si ricordano le felpalte pugnalate ai giellini (membri di Giustizia e Libertà) inferte dalla cara Natalia in quel testo. Quando il comando alleato si incontrò con i membri del Comitato di Liberazione in Svizzera rimase inorridito da quel che fu definito "l'estremismo antifascista" di Ferruccio Parri, Partito d'Azione, cioè GL. Gli alleati trovarono molto più ragionevole e accomodante Togliatti.
Nei tempo c'è stata gente con quelle radici che ha preso pieghe a me del tutto odiose. Ma ho spesso percepito lo spirito giellino in quel che Bocca scriveva, almeno negli anni 80.
Se si dovessero elencare le cifre della decadenza politica e culturale dell'Italia negli ultimi 30 anni si dovrebbe scrivere un'opera in molti volumi.
Ma, per parlare solo del presente, posso ripetere che in grossi pezzi del vasto mondo le cose non vanno affatto come vanno in Italia ma neanche lontanamente. E ogni volta che lo dico c'è chi si sente profondamente offeso da questo.

 

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