martedì 18 ottobre 2022

LA SPOCCHIA DELL'EMIGRANTE ED IL SUICIDIO DELL'ADOLESCENTE - By Starbuck




Se la legge Lorenzin del 2017 ha avuto un pregio è stato quello di farmi fermare e riflettere. Ero tutto sommato una dei tanti, mediamente felice di vivacchiare con il mio lavoro semiscientifico decorosamente retribuito, senza Premi Nobel in vista, ma con uno stipendio abbastanza stabile. Insomma mi sentivo abbastanza "fortunata", perché per fare certi lavori senza "emigrare" all'estero (già 30 anni fa nella mia disciplina i posti scarseggiavano in Italia) serviva anche un pizzico di coincidenza astrale e io l'avevo avuto.
Ma la Lorenzin aveva un po' destabilizzato la mia visione, le mie prospettive, mettendo in dubbio dalla mattina alla sera la mia responsabilità genitoriale per non aver fatto vaccini come la meningite B (poi tolto nella conversione in DL), che all'epoca venivano solo remotamente consigliati. Improvvisamente quello stato, in cui non avevo mai particolarmente confidato ma sempre decorosamente convissuto, mi sembrava ostile. Perché aggredirmi e mettermi alla gogna ed impormi una scelta di salute così repentinamente?
Dicevo nel 2017 sono iniziate per me una serie di riflessioni che poi sono andate oltre la contingenza della legge. Dovevo prendere delle decisioni, difendere delle decisioni, decisioni con conseguenze non banali. E questo non poteva toccare solo un piccolo aspetto della mia vita. Il 2017 fu una ridiscussione generale in termini di vita, lavoro famiglia.
Per cui...

Per cui gli ultimi due anni non ci hanno trovato impreparati. Le antenne erano già alte e c'era qualcosa da salvare prima di ritrovarsi a piangere su amari cocci.
L'estero. Bene sappiate che io non amo particolarmente l'estero. All'estero sei straniero. Sei estraneo. Sei strano anche dopo 10, 20 , 30 anni. Spesso si finisce per vivere in una enclave di stranieri, connazionali o meno. Di alta istruzione, per carità divina, ma è una cosa che non mi ha mai particolarmente attirato. Insomma, a me la prospettiva dell'andare a lavorare all'estero (stabilmente) non mi ha mai attirato.

E allora tutti gli articoli su Zeta Reticoli alias la terra Elvetica?

E allora quando c'è da difendere il diritto a tirare i calci ad un pallone, a sorridere al compagno di banco, a correre al parco o nel bosco a giocare a fare le feste di compleanno con i compagni di classe. Quando c'è da difendere quello. Con i pugni coi denti e con tutto te stesso. Quando c'e' il problema da risolvere e' "quanto pesa una corsa sui prati?" allora anche una vita che reputi un po' del cazzo ti può attirare. E come mi ha detto qualcuno "ritieniti fortunata che puoi permetterti una scelta del genere".
Ne valeva la pena? Sì a giudicare le statistiche di suicidi e disturbi mentali in crescita tra minori ed adolescenti italiani con " un aumento in particolare del 75% nei 2 anni della pandemia rispetto al biennio precedente" ( https://www.ansa.it/.../-un-caso-al-giorno-di-tentato... , https://www.ansa.it/.../minoridisturbi-mentali-nati-in... )
Ne valeva la pena? Sì ma... perché trovarsi costretti ad una scelta del genere? Perché ricordarsi delle vacanze Natalizie passate per 2 anni lontano dagli affetti più cari, quando altrove potevi muoverti tranquillamente?
Non credo che dimentichero' facilmente il corso principale di una città del nord italia con obbligo di mascherina a dicembre scorso: si vedevano a malapena gli occhi tra i cappotti invernali. Il senso di straniamento che ne derivava era a dir poco devastante.

Si è erroneamente e più volte definita questa pagina come scientifica, ma il suo amministratore ha periodicamente ribadito che si trattava di una pagina politica. E qua io non ho mai parlato di quello che faccio nella vita lavorativa, perché gli avvenimenti dal 2017 in poi con la scienza non avevano nulla a che fare, ma ne avevano con la politica. E la politica -quella si- incide sulla vita della gente. E non chiamatela spocchia del migrante, per favore.


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