giovedì 7 dicembre 2023

LEGGO DI "ASSE DEL MALE"...

 

 

... ma Il Male non aveva un asse. Una linea invece sì, la aveva


Di questi tempi capita che io apra linkedin e che mi ritrovi a leggere "The Axis Of Evil is back"(The ‘Axis of Evil’ is Back). E sobbalzo.

L'espressione, inventata per Gorge Bush Jr più di 20 anni fa, allora risultò controversa (Axis of evil | Middle East, Terrorism). Oggi no, per nulla. Ai tempi di Bush Jr c'era da fare la "guerra al terrore" e in quel contesto venne fuori la locuzione. Si trattava di parole con un progenitore illustre: l'Impero del Male evocato da Reagan nell'83 (Evil Empire speech), e tale impero ovviamente era l'Unione Sovietica. Il discorso dell'Impero del Male fu il segnale per lo schieramento degli euromissili. A 20 anni dalla crisi dei missili cubani veniva di nuovo giocato lo stesso abominevole gioco.

Fatta una breve ricognizione nei media italiani pare che oggi nello stivale "Asse del male" sia stato prontamente adottato da un certo tipo di quotidiani (La Verità, Il Tempo, il Giornale - e te pareva, pure Il Foglio), per parlare di un Nemico ad assetto variabile a seconda dell'uopo e del momento- Russia/Cina/India quando si parlava di Ucraina, Hamas/Hezbollah/Siria/Iran/Russia ora che si parla di Medio Oriente. Se gli USA hanno cominciato a riciclare l'espressione un annetto fa, le stesse parole sono rimbalzate dall'altra parte della nuova cortina di ferro: e lì l'asse del male è diventata la Nato (Mosca all'ANSA, 'la Nato è l'asse del Male' ). L'espressione è stata riciclata da Netanyauh, per definire appunto Russia e suoi alleati in Medio Oriente (Iran e Putin piombano sul conflitto. Netanyahu: 'Trionferemo sull'asse del male"). 

In questa ottica la situazione medioorientale è "solo" un altro capitolo della Guerra Fredda 2.0, iniziata all'inizio di questo secolo. E trovo agghiaccianti l'escalation mediatica e lo script che ad ogni volta viene ripetuto con toni sempre più alti. Agghiaccianti perché roba già vista 40 anni fa, quando però gli anticorpi contro questa tendenza esistevano e forti nella società, nella cultura e nella politica occidentali. Oggi tali anticorpi sembrano svaniti.

Douglas Hofstadter su Scientific American si produsse in diversi scritti sul dilemma del prigioniero, tra fine anni 70 e primi anni 80. Erano gli anni della cosiddetta New Cold War (1979-1985), un periodo di grave inasprimento della tensione tra USA e URSS, e il suo interesse non era casuale (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/08/piu-le-cose-cambiano.html). Mi pare opportuno citarlo di nuovo:

Nel caso vi chiediate perché si chiami "Il dilemma del prigioniero" ecco la ragione.
Immagina che tu e un complice (qualcuno per cui non hai sentimenti di nessun tipo) abbiate commesso un crimine e che ora siate stati arrestati entrambi e buttati in prigione, aspettando il processo pieni di paura.
Siete tenuti in celle separate senza modo di comunicare. La pubblica accusa offre ad entrambi lo stesso patto (e informa entrambi che la stessa offerta è stata fatta ad ognuno di voi - e entrambi lo sapete):
"Abbiamo molte prove circostanziali su entrambi. Se entrambi vi dichiarate innocenti, vi spediremo in prigione comunque e ci resterete due anni, ma se ci aiuti dichiarandoti colpevole e renderai più facile per noi condannare il tuo complice - oh, scusa, il tuo supposto complice - allora ti libereremo. E non preoccuparti della sua vendetta- il tuo complice si farà cinque anni di carcere"
Tu chiedi con cautela: "Ma se ci dichiariamo colpevoli entrambi?" "Ah, amico mio, allora entrambi sarete condannati a quattro anni".
 
Ora sei nei pasticci! Chiaramente non vuoi proclamarti innocente se il tuo partner ha parlato, perché nel caso ti prendi cinque anni. Sarebbe meglio se entrambi parlaste, ne prendereste soltanto quattro. D'altra parte se il tuo partner si dichiara innocente la cosa migliore per te è parlare, perché in quel caso sei libero. Quel che devi fare, ovvio, è parlare.
Ma quello che è ovvio per te è ugualmente ovvio per lui, così sembra probabile che entrambi vi prenderete quattro anni a Sing Sing. Ovvero questo è quel che la logica vi dice di fare, perché se entrambo voi vi comportaste illogicamente dichiarandovi innocenti entrambi rimarreste in prigione per la metà del tempo.
Eh, la logica ci ha fregato un'altra volta.
 
(The Prisoner’s Dilemma, Computer Tournaments and the Evolution of Cooperation
May, 1983)
 
Queste parole sono di due mesi successive al discorso di Reagan su "L'impero del male". Dall'altra parte c'era Yuri Andropov, che non era un tipo simpatico. Aveva partecipato alla repressione in Ungheria e a quella in Cecoslovacchia. Era un fautore del pugno di ferro contro la dissidenza e riteneva le questioni di diritti umani un cavallo di Troia dell'imperialismo occidentale. Ma a un'escalation contro gli USA non ci pensava proprio, visto che aveva a che fare con il disastro dell'invasione afgana, con la Polonia che si sollevava, con le relazioni con la Cina deteriorate. Per tacere della penosa situazione dell'economia.sovietica. Eppure immediatamente il discorso sull'Evil Empire provocò un aumento del 70% della spesa sovietica per armamenti. 
La Storia sarà anche maestra di vita, ma insegna in un aula semivuota. 
Oggi la Cina continua ad essere una grande potenza industriale, la Russia non è certo un'economia fallita e perdipiù sono in rapporti piuttosto buoni e non solo: sono i punti di riferimento di quei BRICS che hanno fatto sì che al G20 non ci fosse alcuna condanna alla Russia per l'invasione dell'Ucraina.
Ma queste sono le impressioni di uno che di geopolitica non ci capisce gran che. Resta il fatto che chi gioca la carta "Asse del Male" invece si capisce benissimo quale gioco voglia giocare.
 
Quindi se leggete o sentite "Asse del Male" lasciate perdere e fatevi una risata, considerando che non è il caso di disperare, perché Dio C'è.



PS: Chi usa in Italia "Asse Del Male" probabilmente è lo stesso che usava "pacifinti", cioè il tipo di soggetto che giocando al dilemma del prigioniero ottiene il peggio. Se il peggio fosse solo per lui e i suoi simili niente di che. Il problema è che, nel caso, non sarà solo per loro.
 

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