martedì 27 febbraio 2024

PHARMA: PER I SOLITI LE VACCHE MAGRE ERANO LI' PER RESTARE MA...

 

Mi ricordo i tempi in cui Pfizer acquistò Wyeth e in Italia fu una strage quanto a posti di lavoro. Per acquistare Wyeth Pfizer aveva emesso obbligazioni per una mole cospicua di denaro 13,5 miliardi di dollari, a fronte di un fatturato di 50 miliardi per quell'anno. Ai tempi certi analisti finanziari scrivevano che in realtà ne avevano emesse troppo poche, di obbligazioni. Cinque anni dopo gli stessi analisti dubitavano della sostenibilità del debito Pfizer a causa dell'evidente ridotta capacità di sviluppare nuovi farmaci. Quando si parla di intelligenza dei mercati e di chi li analizza...

Sempre parlando di Pfizer il periodo pandemico l'ha spinta verso fatturati incredibili (con l'aiuto del corposo finanziamento pubblico dell'operazione Warp Speed):


Poi l'azienda ha concluso il 2022 con un fatturato di circa 100 miliardi e questo ha fatto sì che l'asticella per il 2023 fosse stata settata piuttosto alta (gli analisti finanziari quando vedono crescite rapide perdono il lume della ragione). E invece il 2023 si è concluso con 58,5 miliardi di dollari, cioè 4 miliardi in meno delle attese (ma sempre molto di più del fatturato 2019). E quindi sono partiti i tagli. Tanto ormai alle carenze di ricerca interna suppliscono le biotech, pronte a vendere nuovi asset destinati allo sviluppo clinico. Piccolo particolare: il 2023 è stato l'annus horribilis delle biotech, stremate dalla carenza di fondi. All'inizio del 2024 molti parlavano di anno di ripresa, ma in capo ad un paio di mesi si è capito che almeno per il primo quadrimestre del nuovo anno non ci sarebbero state novità.

Questa è una crisi in slow motion. In larga parte quel che l'ha provocata è ancora lì. I tassi fissati dalle banche centrali per fronteggiare l'inflazione sono ancora alti. Le tensioni geopolitiche che hanno provocato l'inflazione (innescate chissà da chi...)  provocano anche shortage di farmaci, semplicemente perché si faceva conto sugli attivi farmaceutici asiatici, la capacità produttiva per quei prodotti in occidente si è ridotta al lumicino e da una parte i processi di reshoring iniziati durante la crisi COVID sono piuttosto lenti, dall'altra i pagatori (assicurazioni sanitarie e sistemi sanitari pubblici) non sono disposti a pagare i prezzi più alti che ne conseguono. Uno di quei cortocircuiti di cui questo inizio di nuovo millennio non è per niente avaro. La cosa notevole è che la quadratura del cerchio (industria pubblica appoggiata a banche pubbliche) continua ad essere una bestemmia nella maggior parte dell'Occidente e specialmente negli USA.

Dal grande al meno grande oggi ho orecchiato per caso uno del Work Council in teleconferenza con i suoi pari negli altri quattro siti nazionali. "La situazione è brutta qua, ogni mese se ne vanno tre o quattro persone, o perché il loro contratto è scaduto o perché hanno trovato altro". Alla macchinetta del caffé infatti il gruppo è diventato più piccolo. Quelli che rimangono hanno tutti almeno un piede fuori dall'uscio. L'ingegnere chimico spagnolo è al suo ultimo mese di pushing papers: lei ha già firmato un contratto con una grande e notificato che molla il posto (prima che decidessero che il posto mollava lei).

"Ti ricordi quel che dicevo un anno fa? E guarda la situazione ora." aveva detto "Anyway we from PIGS must stick together." (storie simili nelle rispettive nazioni, a distanza di 15 anni da quando venne fuori quell'acronimo).

"Questa credo che sia la quarta crisi che attraverso. Ma in Italia nel 2010 era infinitamente peggio".

"Voi allora avete avuto la troika?" (ci separa una generazione) "Io nel 2010 ero alle scuole medie".

"No, niente troika. Monti il macellaio. Potevi attraversare una zona industriale con più della metà delle attività chiuse e ogni tanto sui portoni delle case vedevi gli avvisi di pignoramento attaccati"

Lei rabbrividisce.

Il greco interviene: "Io ai tempi della troika ero un ragazzino. Le cose vanno ancora malissimo ma per fortuna non devo tornare là". Lui è un altro in uscita, altro contratto firmato con una grande.

Siamo tutti sopravvissuti. E in un modo o nell'altro sopravviveremo un'altra volta, sopprimendo un ghigno quando qualcuno parla di fedeltà aziendale. E quanto a fedeltà alle nazioni di cui siamo cittadini potete facilmente immaginare. Perché fedeli e lavorativamente morti no, grazie.



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