Pensava a quando, tra una settimana, tutti i daini maschi del bosco si sarebbero scontrati per le femmine e rifletteva che gli mancavano almeno 10 chili e che i suoi palchi erano ancora troppo piccoli per dargli una chance in combattimento. "Se devi giocare con le regole di Darwin, gioca quando almeno una possibilità di vincere ce l'hai", pensava. Per questo era un giovane daino isolato. Gli altri giovani daini se ne fregavano, di tutto questo, e qualcuno di loro ci lasciava pure la pelle a combattere con avversari più grossi. Ma a nessun daino la cosa interessava, era l'ordine delle cose.
Questo pensava il daino brucando, quando sopra di lui passò volando una cornacchia che ripeteva:
"Chi cerca la verità segua il sentiero verso Radura della Confraternita Dialettica."
"Perché no?" disse tra sé e sé il daino. E quindi se andò in cerca della Radura della Confraternita Dialettica. Dopo un lungo cammino tra felci e muschi, giunse a un crocevia dove tre animali sostavano su tronchi diversi, come se aspettassero qualcuno.
Il primo era un istrice dalle penne striate di bianco e di nero. I suoi occhi brillavano di certezza assoluta.
Il secondo era una faina eretta sulle zampe posteriori. Con quelle anteriori girava tra le zampe una ghianda vuota, scuotendola di tanto in tanto con aria dubbiosa.
Il terzo era un corvo dal piumaggio lucido, che faceva saltellare una monetina dorata tra gli artigli. Il corvo sorrideva con gli occhi in modo enigmatico.
Il daino si fermò e domandò: "Dove posso trovare la Radura della Confraternita Dialettica?"
L'istrice rispose con voce solenne: "Solo chi accetta i principi fondamentali della Confraternita può accedere alla Confraternita."
"Ok," disse il daino "e la prima regola è non parlare della Confraternita. Sono un daino maschio, maledizione, vuoi parlare a me di fight club?"
La faina ghignò scuotendo la ghianda: "Ma come fai a sapere se esiste davvero, in astratto, la coazione a combattere di un daino maschio?"
"E' scritta nel mio DNA!" esclamò il giovane daino.
"Dove? Come?" disse il corvo. "Come fai a sapere che quel che esperisci sia scritto nel tuo DNA e non un costrutto sociale, un'illusione? Darwin è un gran bastardo, che esista o no"
Al che il giovane daino era molto confuso, ma si diresse comunque verso la Radura.
Arrivato nella Radura della Confraternita Dialettica trovò appollaiati su basso ramo un gufo, un barbagianni e un nibbio.
C'era lì, seduto sul manto erboso, anche un tasso del miele che bofonchiava.
Il giovane daino si fece avanti e disse "Salve. Per favore, non cominciate con la storia che la prima regola del fight club è che non si parla del fight club. Essendo io quello che sono la trovo ironia di basso livello"
Il tasso del miele sbottò.
"Tu, un daino qualsiasi, parli di fight club davanti a me? Come osi?" disse "Darwin maledetto, spero che sia morto male, sputando sangue"
Il barbagianni stridette."Silenzio! Sentiamo come risponde il daino."
"Se un ramo si spezza nella foresta e nessun animale lo sente, fa rumore?" domandò il gufo al daino.
"Sì. Anche un pezzo della banchisa antartica che crolla in mare fa rumore, pure se non c'è nessuno a sentirlo". Rispose il daino.
"E' esattamente quel che ho detto io del fottuto ramo che si spezza, però..." commentò il tasso del miele.
"Ma se nessuno lo sente o lo vede come facciamo a sapere che si è spezzato?" chiese il nibbio.
"Non possiamo saperlo. Ma se passo di lì e vedo il ramo spezzato deduco che quando si è spezzato ha fatto rumore" disse il daino.
"Quindi sei sicuro che tutti i rami che si spezzano fanno rumore? E quanto rumore fanno? Nel caso in cui il rumore fosse molto poco potresti da lontano, ascoltando, concludere che si è spezzato un ramo?" Chiese il barbagianni al daino.
"E' la maledetta storia dell'albero nella foresta" commentò il tasso del miele "Stessa dannata cosa."
Il daino era confuso. Il tasso del miele lo guardò. "Dannazione, sveglia! Stanno parlando dell'impossibilità di una generale verità ontologica!".
"Lui ha capito." disse il gufo.
"Ma la verità, quindi?" chiese il daino.
"Quando hai fame mangi?" chiese il nibbio.
"Sì." rispose il daino
"Quando hai sete bevi?"
"Sì."
"E questa mi sembra una verità piuttosto fondamentale." concluse il nibbio.
Il daino e il tasso del miele se ne andarono insieme. Il daino aveva salutato i tre rapaci, il tasso de miele no.
"Giusto perché tu lo sappia,"disse il tasso del miele "l'ultimo che mi ha contraddetto l'ho sgozzato e l'ho appeso a testa in giù a dissanguarsi"
"Ah, ok" disse il daino.
NB: La morale della favola è che gli animali a Darwin gli vogliono tanto bene, oppure no.
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