Ho chiesto a un ex CEO di un API CDMO con 25 anni di esperienza qual era l'errore più grande che aveva visto commettere dalle aziende biotecnologiche.
La sua risposta è stata immediata: utilizzare il percorso di sintesi dal discovery per lo sviluppo.
Mi ha detto che i team biotecnologici spesso prendono il percorso che ha permesso loro di ottenere i primi grammi e lo spingono nel lavoro abilitante per l'IND, sperando che si possa scalare.
Nella sua esperienza, nel 75% dei casi non funziona.
La lezione chiave da 25 anni di sviluppo di API è che tre quarti di tutti i percorsi di discovery richiedono modifiche sostanziali o una completa riprogettazione.
I motivi sono quasi sempre gli stessi:
• Troppi passaggi sintetici labor-intensive – il costo del lavoro rappresenta il 65% dei costi dell'API.
• Procedure di laboratorio incompatibili – ricordate il comune “riflusso durante il weekend”.
• Materiali esotici o costosi – venduti a 500 EUR per 10 ml nel catalogo.
• Materiali con problemi di sicurezza – solventi classificati come classe 1 o 2 in ICH Q3C.
• Pericoli per la sicurezza – l'etere dietilico è comune in laboratorio ma un No Go in impianto.
Quando i team procedono comunque, concentrati solo sul prossimo milestone, alla fine si scontrano con un muro. La scala successiva diventa troppo costosa, troppo lunga o semplicemente non fattibile.
Ed ecco un altro pezzo di conoscenza insider dalla nostra conversazione.
Questo è un errore specifico delle biotecnologie.
Le grandi aziende farmaceutiche entrano nello sviluppo con un piano strategico che considera l'intero percorso, fino all'ingresso sul mercato. Non è un piano perfetto, ma è abbastanza dettagliato da evitare percorsi di sintesi destinati al fallimento.
Le aziende biotecnologiche fanno molte cose meglio della pharma. Ma nella pianificazione strategica, le biotecnologie possono prendere spunto dal libro della pharma.
(https://tinyurl.com/3bjseusf)
Mi ricordo, anni e anni fa, un Direttore della Chimica di Processo che diceva: arrivano qui dicendo "Il processo? Lo abbiamo!", poi fai due conti sulla loro procedura e vedi che ti servirebbero delle colonne cromatografiche che neanche i cannoni di Navarone.
Il problema, nei suoi termini, è che la biotech vuole il batch clinico quanto prima possibile per arrivare all' Investigational New Drug Application (INDA) perché, in genere, non ha farmaci approvati, e quindi non ha cash flow proveniente dal mercato. La biotech vive di finanziamento, condizionato al raggiungimento di milestones (pietre miliari), tappe raggiunte nel processo di sviluppo del farmacom e l'INDA una di queste. E' il momento in cui arrivano altri soldi, per arrivare alla tappa successiva.
E' un sistema efficiente? Mah...
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| https://www.fiercebiotech.com/special-reports/2025-biotech-graveyard |
Se vi interessa scorrete la lista. Contiene un'interessante sezione "Il mausoleo delle terapie cellulari", che dimostra come funziona il business: sull'onda dell'hype per "the next big thing" arrivano molti soldi, e poi, quando si arriva al dunque, spesso c'è questo cimitero.
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