Il miglior commento che ho letto al riguardo è una barzelletta. E' notte, e c'è un tipo che cerca per terra sotto la luce di un lampione. Un passante lo nota e chiede: "Scusi, che fa?". "Ho perso le mie chiavi, e le sto cercando". "Ma le ha perse qui?" "No, ma qui c'è più luce per cercare".
L'ultimo inibitore di beta secretasi di Lilly/AZ affondò in fase III. L'ennesimo buco nell'acqua per farmaci anti alzheimer basati sull''ipotesi amiloide (la malattia è causata dalle placche amiloidi che si accumulano nel tessuto cerebrale).
(https://endpts.com/phiii-alzheimers-drug-goes-bust-and-a-major-setback-at-eli-lilly-and-astrazeneca-may-doom-the-class/)
E che dichiarazione arrivava da Lilly?
“Despite this latest setback, Eli Lilly remains committed to plunging through this concrete wall headfirst. This is a sad day for our WallBreaker 2020 program, and some of our longtime head bashers will recall similar periods during SkullButt 2012 and ConcreteCracker 2016. But we continue to believe that the only way past this wall is straight through it, with all the force that our craniums can bring to bear."
Continueremo a dare testate in questo muro di cemento... perché dopo tutti questi fallimenti nessuno ha lavorato più di noi a diretto contatto con l'ipotesi amiloide. Ok. Ma :
inibitore di gamma secretasi fallito in fase III nel 2010
anticorpo anti beta amiloidi, solanezumab fallito in fase III nel 2012
inibitore di beta secretasi fallito in fase III nel 2013
ancora fallimento di solanezumab in altro trial di fase III nel 2015 e nel 2016
altro fallimento di inibitore di beta secretasi nel 2018
Se erano arrivati al bandolo della matassa forse avremmo visto qualcosa (e loro avrebbero risparmiato una decina di miliardi o giù di lì).
Ma il punto è che anche tutti gli altri hanno fallito, sull'ipotesi amiloide. Pfizer ha mollato l'area l'anno scorso dopo il suo ultimo fallimento.
Forse sarebbe ora di ripensare il tutto, e da zero. E invece no...
Il pubblico (e chi assegna i grant) ha la memoria corta, e cosa c'è di meglio che ravvivare un minimo di interesse su un'ipotesi non esattamente di successo (anzi) con un vaccino sperimentale, che ha successo nei topi?
Ecco, mai lavorato su malattie degenative del CNS, ma avendo parlato con qualcuno che ci lavorava mi ricordo bene la lamentela sull'assenza di modelli animali affidabili. Ma va benissimo: le terapie per l'alzheimer dopo anni e anni offrono come panorama un
vasto cimitero di programmi basati sull'ipotesi amiloide dove c'è ancora posto per un vaccino che probabilmente non vedrà mai la fase I.
https://www.wired.it/scienza/medicina/2018/11/27/alzheimer-vaccino-topo/
mercoledì 2 ottobre 2019
martedì 1 ottobre 2019
GLI ANALISTI, UN MALE EVITABILE (DI LEADERSHIP PREFERIVO QUELLA VECCHIA)
Già, la vecchia leadership. Quella a cui il solo polo farmaceutico laziale contribuiva con 7 miliardi di fatturato.
Quella che vedeva sul nostro territorio due dei centri ricerche più grandi e importanti d'Europa (Pharmacia a Nerviano, GSK a Verona). Quella che vedeva la presenza con strutture produttive e di ricerca di Bristol Myers Squibb, Wyeth, Boheringer Ingelheim.
Quella in cui c'erano almeno 5 aziende italiane con un fatturato superiore al miliardo di euro (Recordati, Menarini, Sigma Tau, Rottapharm, Chiesi). Oggi Recordati lavora più all'estero che in Italia ed è proprietà di un fondo inglese. Rottapharm non è più. Sigma Tau non è più, fusa con Alfa Wasserman in Alfasigma, e la fusione supera a fatica il miliardo di fatturato, quando la sola ST era sopra il miliardo e mezzo. Sopra il miliardo di italiane restano Menarini, Alfasigma, Chiesi, Bracco. E l'attività di ricerca e sviluppo è ridotta al lumicino.
La storia del fatturato è importante, perché senza un fatturato di quelle dimensioni è molto difficile affrontare lo sviluppo clinico di un farmaco (anzi, dati i costi e i rischi almeno una delle ultime aziende citato ha ridotto quasi a 0 questo tipo di attività).
Quello che stiamo esportando sono prevalentemente formulati. 15 anni fa esportavamo principalmente principi attivi. Quindi stiamo parlando di una leadership per modo di dire, specie se poi si parla di innovazione e ricerca.
Tanto per cambiare gli analisti di Ambrosetti parlano di qualcosa che con la realtà ha labilissimi rapporti (https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/09/19/italia-leader-nella-farmaceutica-studio-indica-priorita_YPfUrWsUha4RUaMk0uCiJO.html?fbclid=IwAR1E4sjmfRxEfrTHDDkeb-nIbHrZ3myGtj3hvlkS-ZyTqmcnmrb07Uv3GGw).
Oggi l'attività di drug discovery è concentrata in USA e in Giappone (strano, vero? Non era una nazione alla frutta?). La produzione di attivi farmaceutici è concentrata in Cina e India (con le note conseguenze).
L'ecosistema che garantiva alle pipeline farmaceutiche di andare avanti e crescere, in Italia, di fatto è l'ombra dell'ombra di quello che era nello scorso decennio.
Quello dei formulati generici (quello in cui siamo cresciuti) è un mercato povero e destinato a diventare ancora più povero: vi ricordo che Sanofi ha sganciato i generici, Sandoz/Novartis è uscita dal ramo delle formulazioni solide in USA, Teva è andata in crisi. E noi stiamo facendo fatturato con i volumi più che col valore aggiunto. Cianciare di "rimaner fuori dalla rivoluzione digitale" e di carenza di laureati STEM è produrre vuote chiacchiere. Non serve digitale, o IA, serve rimettere in piedi i centri ricerche. Non servono più laureati STEM, li stiamo esportando, il che significa che il mercato del lavoro nazionale non li assorbe. E non li assorbe per motivi assolutamente evidenti a chi abbia un minimo di cognizione sullo stato delle cose.
lunedì 30 settembre 2019
UNA COSA SISTEMICA
Torrent Pharma negli USA procede al ritiro volontario di una serie di lotti di Losartan causa livelli fuori scala di N-Nitroso Dietilammina.(NDEA) (https://www.medicalnewstoday.com/articles/326480.php).
Si potrebbe citare l'episodio come esempio di funzionamento del sistema. Il ritiro volontario, segnalato al regolatore (FDA in questo caso) avviene quando ci si accorge di aver immesso sul mercato uno o più lotti di farmaco fuori specifiche. E' incentivato dal fatto che se il regolatore rileva per primo l'irregolarità poi le sanzioni sono gravi.
La regolazione farmaceutica funziona, quindi. Ma in realtà il suo grado di funzionamento è proporzionale al tasso di ispezioni (e alla loro qualità).
L'attuale qualità dell'azione dei due maggiori regolatori mondiali (FDA e EMA) si è dimostrata completamente inadatta a risolvere la crisi dei sartani. A un anno di distanza il problema è ancora lì NONOSTANTE LE DEROGHE che evidentemente non sono servite ad arginarlo: è stata ammessa una soglia per i composti N-Nitrosi (una resa) e ora gira roba con livelli di impurezza sopra la soglia.
Il metodo usato per distruggere l'ecceso di azide durante il processo produttivo. è questo:
2NaNO2 + H2SO4 → 2HNO2 + Na2SO4
2NaN3 + 2HNO2 → 3N2(g) + 2NO(g) + 2NaOH
Visto che nel passaggio incriminato si lavora in solventi come dimetilformammide e dimetilacetammide tracce di ammina da decomposizione del solvente reagiscono con NO per dare la N-nitrosoammina.
E' un classico problema da chimica di processo, che è stato risolto in passato dal know how di chi produceva questi attivi in occidente. E sarebbe risolvibile, in assenza di know how specifico, dai soliti skilled in the art. Ma gli skilled in the art costano, e ottimizzare il processo per eliminare l'impurezza porterebbe ad un aumento di prezzo dei principi attivi. E questo non va bene. Quindi il problema resta irrisolto e le impurezze N-nitroso restano dove sono. Con il placet dei regolatori.
venerdì 27 settembre 2019
ONCOLOGIA: FINE DELLA CACCIA ALLA PRIMULA ROSSA E LE CONSEGUENZE DI CRISPR
Da una trentina d'anni si pensa che KRAS sia un target oncologico importante, ma fino all'altro ieri gli sforzi per individuare inibitori KRAS erano stati vanificati. Perché KRAS sguscia come un'anguilla: la sua conformazione cambia durante il suo ciclo di attività e questo pareva rendere pressoché impossibile sintetizzare inibitori funzionanti.
Oggi invece i primi inibitori KRAS (per una specifica mutazione della proteina, G12C) hanno iniziato i trial clinici, e i primissimi risultati sembrerebbero incoraggianti (https://cen.acs.org/pharmaceuticals/oncology/Notorious-KRAS-Taking-down-cancer/97/i37). Se tutto va bene potrebbero essere i primi passi di una nuova classe di inibitori di chinasi (farmaci targeted, quindi) che potrebbe offrire opzioni per patologie ad oggi poco o per niente trattabili.
Faccio notare che ormai tutte queste storie si svolgono lontane non solo dall'Italia, ma dall'Europa continentale - nello specifico caso con la notevole eccezione di Boheringer.
Ai tempi della massima attività sugli inibitori di istone deacetilasi c'erano almeno un paio di aziende italiane che avevano le mani in pasta (e i brevetti). Oggi niet, nada, nisba, nulla.
I target vengono ipotizzati dalla ricerca biomedica, tramite l'indagine sulla caratterizzazione dei tumori e sui loro meccanismi di crescita. Solo che non basta, sulla base degli esperimenti e dei loro risultati dire "Questo è un target". Un target va validato: nella fattispecie occorre dimostrare che senza quella proteina il tumore smette di crescere e muore.
Una decina e passa di anni fa il miglior metodo disponibile, per velocità e accessibilità, erano i siRNA. Con piccoli RNA di sintesi si poteva "silenziare" il gene X o Y. Se con il gene X silenziato il tumore smette di crescere o muore, la proteina espressa da X è stata validata come target oncologico.
E fin qua tutto sembrava filare liscio come l'olio.
Poi è arrivato CRISPR. Al di là di tutte le promesse che portava con sé (e dell'hype) CRISPR resta un metodo piuttosto pulito per editare un genoma, e quindi anche per cancellare geni (che è ben più sicuro che silenziarli).
E a qualcuno è venuto in mente di usare CRISPR per controllare quanto a suo tempo era stato validato con siRNA. E i risultati sono piuttosto eclatanti: MELK, HDAC6, MAPK14/p38-alpha, PAK4, PBK, PIM1,caspasi-3 contrariamente a quel che si credeva NON sono target validi (
https://stm.sciencemag.org/content/11/509/eaaw8412). E se qualche inibitore di queste proteine sembra funzionare nel preclinico o addirittura nei trial clinici, funziona grazie ad effetti off-target non ancora noti.
venerdì 20 settembre 2019
SANDOZ MOLLA LO ZANTAC - FRENESIA N-NITROSO
Quando ho parlato di nitroimidazoli contro la TBC resistente ho sorvolato su un fatto. I chimici medicinali oggi odiano cordialmente i nitrogruppi, perché non sono stabili al metabolismo, e perché dai metaboliti possono venir fuori gli ormai noti composti N-Nitroso, quelli che hanno provocato la recente "crisi dei sartani". Questa cosa è una faccenda abbastanza recente perché in realtà NO è una molecola che produciamo e usiamo, principalmente per regolare la pressione sanguigna (vasodilatazione) - da cui l'uso medico della nitroglicerina per ipertensione e insufficienze cardiache (nonché un certo uso di isoamilnitrito ad altri fini).
Ma i tempi dei nitrati, quando le nitrazioni erano rilevanti nella chimica farmaceutica, e le esplosioni un rischio molto concreto, sono ormai remoti - con ciò ho sentito una quantità di aneddoti per esempio sulla produzione di isosorbide dinitrato.
Tornando ad oggi, i composti N-nitroso hanno il triplo segnale di pericolo (cancerogeni che EMA non accettava in nessuna concentrazione rilevabile).
E oggi Sandoz (cioè Novartis) scarica lo Zantac, cioè la ranitidina, generica da un pezzo, piuttosto che risolvere il problema delle impurezze N-nitroso sollevato da FDA (anche EMA sta controllando la cosa). Ma non solo: la voce si leva anche dai distributori, che hanno cominciato a fare analisi e rilevano quantità inaccettabili di NDMA in tutti i generici a base di ranitidina (https://www.fiercepharma.com/manufacturing/valisure-fda-needs-to-recall-zantac-and-all-other-ranitidine-antacids-says-pharmacy). E' ancora la stessa storia dei sartani (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/04/ndea-nel-valsartan-mylan-regolazione.html), l'impurezza deriva dal processo produttivo.
L'intervento regolatorio è il benvenuto, ma, impurezze a parte, il problema è anche proprio della ranitidina in quanto tale. Guardatela in faccia: lo vedete il nitrogruppo? E' lì, metabolicamente instabile, e i suoi metaboliti producono composti N-nitroso (https://academic.oup.com/carcin/article/37/6/625/1744630). Ora, se vi siete beccati una TBC resistente o multiresistente uno o due cicli con un nitroimidazolo saranno senza dubbio i benvenuti. Ma per trattare una gastrite? Rischiare metaboliti cancerogeni per l'acidità di stomaco? Fate voi.
PS. Ve li ricordate quelli che un anno e un paio di mesi fa andavano per i social a dire: "NDMA deriva dalla pulizia degli impianti, vuol dire che i produttori asiatici sono molto puliti, non c'è problema"? Che teneri ...
giovedì 19 settembre 2019
LA COSA TRISTE ... (PIU' LA BIBLIOGRAFIA)
(Facebook, 1 aprile 2019)
La cosa triste è che qua sopra un commento (che certo non è stato il primo) su una sparata di un noto virologo abbia creato un certo marasma e sia stato il post a maggior copertura di due anni di pagina - pare che col poco qui si ottenga molto, e questo principio potrebbe spiegare tante, tante cose. (La sparata in questione era "Chi non crede all'immunità di gregge è come se non credesse alla forza di gravità")
Triste che i commenti in difesa della sparata dell'uomo siano stati tutti di bandiera, o inqualificabili dal punto di vista logico (tipo "la cosa regge perche la forza di gravità esiste e HI pure", quando la forza di gravità sulla superficie terrestre la percepisce e la può misurare chiunque e HI no, ma va a finire con "95% per tutti" - bel trucco).
Vediamo di fornire una breve sinossi del problema per chi si è perso un po' di puntate precedenti.
"L'immunità di gregge è 95% e ce lo chiede l'OMS" è stato un falso clamoroso (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/eradicazione-e-persistenza-non.html) che ha ispirato sia l'ultimo PNPV che il DL Lorenzin (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/un-pesce-che-puzza-dalla-coda-da-gvap.html). E con DDL 770 le cose non sembrano cambiate.
Inoltre l'outbreak di morbillo 2017 propagandato come "dovuto al calo delle coperture vaccinali" è un altro falso, PERCHE' NON SI TRATTA DI UN FENOMENO A DINAMICA LINEARE.
Se volete le pezze d'appoggio all'affermazione, c'è la lista della spesa.
R.May, R.Anderson, "Population Biology of infectious diseases: Part I" Nature 280(5721):361-7
R.May, R.Anderson, "Population biology of infectious diseases: Part II" Nature 280, pages455–461 (1979)
R.May, R.Anderson, "Vaccination and herd immunity to infectious diseases" Nature 318, pages323–329 (1985)
R.May "The Croonian Lecture, 1985 - When two and two do not make four: nonlinear phenomena in ecology" 228, Proceedings of the Royal Society of London. Series B. Biological Sciences
Herbert W. Hethcote "The Mathematics of Infectious Diseases" SIAM Rev., 42(4), 599–653
Questa la bibliografia di base tuttora citata da chi lavori nel campo della biologia delle popolazioni sulla dinamica delle malattie infettive (e anche da diversi epidemiologi).
L'esemplare articolo divulgativo di May e Anderson invece è qua: https://books.google.it/books?id=Vy9FEmEIvMUC&pg=PA410&lpg=PA410&dq=robert+may+the+logic+of+vaccination&source=bl&ots=A6WjvtXMI9&sig=P29Mw8LgHf1M63QLnrBIqo6B9U8&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi-scWa5q7YAhXQ2aQKHZ7SCVkQ6AEIMjAB#v=onepage&q=robert%20may%20the%20logic%20of%20vaccination&f=false
Se volete riassunti facilitati (per quanto possibile) li trovate spulciando qua: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/search/label/Caos
Queste sono le basi dell'approccio scientifico al problema vaccinazioni di massa. Perché non le avete viste citare se non qua tra 2017 e 2018? Perché il teorema emergenziale "epidemia di morbillo" era in netto contrasto con tutto quel che è scritto nella letteratura sopra citata. As simple as this.
PS: In un mondo ideale questo post dovrebbe essere più letto e condiviso di quello che lo ha preceduto. Ma questo non è un mondo ideale, e perdipiù siamo su facebook.
mercoledì 18 settembre 2019
ARBITRO CORNUTO
Si dice che nel capitalismo del libero mercato lo sport più redditizio sia la cattura del regolatore. Che praticamente è come comprarsi l'arbitro.
L'arbitro per eccellenza è lo Stato, con le sue strutture. L'indipendenza di alcune strutture pubbliche è un concetto facile da una parte e scivoloso dall'altra. Il mito delle authority è purtroppo un mito, perché comunque le authority (che sono arbitri) traggono il loro potere dalla politica, è la politica che le determina.
FDA a lungo ha incarnato lo standard del regolatore farmaceutico indipendente. E stando ai fatti ha storicamente interpretato il ruolo piuttosto bene, perseguendo la sua missione: "garantire efficacia e sicurezza dei farmaci" (chiaramente parliamo dei farmaci immessi sul mercato negli USA, ed è altrettanto ovvio che si tratta di una struttura umana, quindi ben lontana dalla perfezione).
Trump, nel senso di @realdonaldtrump , non ha mai fatto mistero delle sue idee riguardo il prezzo dei farmaci: troppo alto. Notare bene che quando in USA si parla di prezzo dei farmaci di solito non si parlava di quanto l'amministrazione federale spende in farmaci con Medicare, ma oggi sì (https://www.kff.org/infographic/10-essential-facts-about-medicare-and-prescription-drug-spending/). La spesa farmaceutica di Medicare è volata sopra i 100 miliardi di dollari. Da cui l'allarme, che è una fotocopia di quelli OMS, di cui quelli italiani sono ulteriori copie conformi. Ma come vengono spesi quesi 100 miliardi e passa? In costosissime terapie antitumorali di ultima generazione? Neanche per idea. Vengono spesi in generici. Quei generici il cui prezzo è in caduta libera da qualche anno, cosa che ha provocato l'uscita dal mercato americano di una serie di aziende (la divisione generici di Novartis la più importante) e la crisi del piccolo gigante dei generici Teva (https://www.nytimes.com/2017/12/27/business/teva-israel-layoffs.html).
Quindi non si tratta di spesa gonfiata dall'inflazione farmaceutica, si tratta di spesa aumentata NONOSTANTE una feroce deflazione farmaceutica. Il che vuol dire solo una cosa, ovvero che il consumo di farmaci in USA è cresciuto.
Probabilmente il POTUS pensava che chi aveva messo a capo di FDA avrebbe assecondato i suoi orientamenti al riguardo. Scott Gottlieb ha in effetti messo in opera una serie di misure per favorire l'immissione in commercio di generci, ma ha anche fatto il mestiere che ci si aspettava dal vertice dell'agenzia, almeno fino all'anno scorso, in cui FDA ha guidato di fatto l'iniziativa mondiale contro i sartani contaminati da composti N-nitroso (e EMA ha dovuto adeguarsi). Evidentemente agli occhi del POTUS tutto ciò non era abbastanza, o che ne so.
Fatto sta che Gottleb in primavera si è dimesso "per ragoni personali" (https://www.bmj.com/content/364/bmj.l1086), e l'attività ispettiva di FDA è scemata. Con Obama si ispezionava di più e partivano più warning letters (https://www.sciencemag.org/news/2019/07/exclusive-fda-enforcement-actions-plummet-under-trump ).
Allentare l'attenzione del regolatore è un ormai consolidato mezzo per abbassare i prezzi dei generici (perché in questo modo in Chindia si produce allegramente e senza problemi). Ma in questo modo l'"efficacia e sicurezza" dei farmaci in commercio negli USA è garantita molto meno.
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