venerdì 15 maggio 2020

WHISKY, IODIO E SALMASTRO




“A good gulp of hot whisky at bedtime—it’s not very scientific, but it helps.” -Alexander Fleming, Scottish inventor of penicillin, on how to prevent the common cold

(Nell'immagine il Laphroaig 9 yo di un imbottigliatore indipendente che usa bottiglie "da farmacia" e ha veramente il colore di tintura di iodio diluita)

Pare che una delle conseguenze del lockdown sia stata una impennata nel consumo di alcolici (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/24/coronavirus-iss-vendite-di-alcolici-aumentate-del-180-durante-il-lockdown/5781135/ )

Buona occasione per riprendere il discorso su chimica del whisky. Una panoramica piuttosto completa la potete trovare qua: https://www.chemistryworld.com/section/feature/a-whisky-tour/3004483.article

Ma oggi vorrei esaminare un tema particolare.
Qualche tempo fa mi è capitato di cenare in un piccolo ristorante di pesce niente male che come distillati per il dopo pasto (ma forse non solo) offriva un'unica opzione: Oban 14 anni.
In giro sulla rete potete trovare una serie di proposte di avvicinamento tra pesce e frutti di mare e certi whisky: Ardbeg e salmone affumicato, Caol Ila e Oban con pesce o frutti di mare.
Qual'è il razionale? Il carattere "marino" degli whisky di Islay e di alcuni altri.
Da dove viene il sentore iodato o salmastro di questi whisky?
Non facile da ricostruire, perché ricondurre una percezione del gusto o dell'olfatto a una specifica molecola non è semplice: le risposte dei nostri recettori variano, e molto, a seconda della concentrazione del composto. Esempio classico gli aromi "agrumi" sintetici: a bassissime concetrazioni li percepiamo come arancio o mandarino o pompelmo. A concentrazioni appena più alte... beh (una definizione che ho sentito è "concentrato di piscio di gatto").
Quindi la ricerca sulle componenti di un whisky responsabili di questo o quel tratto aromatico è largamente basato su "sniff detector" (cioè su annusatori).
E poi ovviamente ci sono stati studi di correlazione tra concentrazioni di alcuni componenti e bouquet dei vari whisky.
L'indagine più scontata, quella sulle concentrazioni di iodio, non sembra  particolarmente conclusiva (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28010174) anche se Caol Ila e altri whisky di Islay hanno tra i valori più alti di iodio, valori che sono decisamente più bassi per i distillati dello Speyside.
Invece è molto più conclusiva quest'altra indagine, da cui i vari caratteri iodati, salmastri e marini deriverebbero da bromofenoli (https://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/jf405006e?src=recsys). Per il contenuto in bromofenoli Laphroaigh e Lagavulin staccano decisamente tutti, anche gli altri di Islay.
E da dove escono questi bromofenoli? Probabilmente dalla torba delle isole, esposta allo spray marino. L'acqua marina contiene bromo, e durante la combustione è plausibile che anioni bromuro trasformino una parte dei fenoli responsabili dell'effetto "torbato" nei bromofenoli a cui è dovuto l'effetto "salmastro" e "medicinale".

Se qualcuno vuole approfondire ancora di più la questione torba, c'è questo: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1002/j.2050-0416.2006.tb00739.x



Tra tutte confesso la mia preferenza per la torba di Hobbister Hill, molto diversa dalle altre, derivante da erica e altre erbacee. Ci viene maltato il 20% di quel che poi va a finire in un certo whisky, e tra tutti gli scotch le sue versioni "core range", cioè all'incirca "alla vecchia", sono le mie preferite (qualcosa che costi un patrimonio? La 25 anni).



SE SI CHIAMA PIPPO SICURAMENTE E' PLUTO? SUL SERIO?


https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/22221751.2020.1733440


SARS-CoV-2: cos'è lo sapete
SHC014-CoV è il pluricitato virus del pipistrello trovato nei pipistrelli dello Yunan, per l'80% uguale al virus della SARS del 2003
SHC014-MA15 è invece un virus chimerico costruito per infettare topi (non uomini) e fare esperimenti sui topi (ricordo che SARS e SARS-CoV-2 non infettano i topi, da cui la limitata disponibilità di modelli animali).
L'ingegnerizzazione di patogeni pericolosi è un fatto su cui il dibattito etico non è mai stato abbastanza efficace: sono pratiche che dovrebbero essere bandite indipendemente dal livello di sicurezza dei laboratori in cui si lavora.
A parte queste considerazioni SARS-CoV-2 ≠ SHC014-CoV ≠ SHC014-MA15.
Ah, nessuno dei tre l'ha mai brevettato nessuno, in compenso per tutti e tre è stato pubblicato il genoma, ovviamente da ultimo (pochi mesi fa) quello di SARS-CoV-2. E' per questo che si può dire che non sono la stessa cosa.
Quindi non chiamare Pippo Pluto, Pluto Pippo, e non dire che sono la stessa persona sarebbe un buon inizio (se a qualcuno importasse qualcosa di cominciare bene, cosa che non è).
A latere di ciò, si è verificata una esilarante proliferazione di analisti di brevetti e numeri di questi brevetti fioccano come fossero liste della spesa o post-it lasciati su un frigorifero.
Vediamo US, 2006257852 (2006)
"An outbreak of a virulent respiratory virus, now known as Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS), was identified in Hong Kong, China and a growing number of countries around the world in 2003. The invention relates to nucleic acids and proteins from the SARS coronavirus. These nucleic acids and proteins can be used in the preparation and manufacture of vaccine formulations, diagnostic reagents, kits, etc. The invention also provides methods for treating SARS by administering small molecule antiviral compounds, as well as methods of identifying potent small molecules for the treatment of SARS."
A tre anni dallo scoppio di SARS si brevettavano proteine e sequenza genetica di SARS e una sua variante attenuata. Inventore? Rappuoli, che all'epoca era Novartis. Il brevetto è diventato proprietà GSK quando Novartis ha ceduto a GSK i suoi vaccini.Niente di descritto nel brevetto ha a che fare con SARS-CoV-2. Nessun vaccino è venuto fuori da questo brevetto (come succede per la maggioranza dei brevetti, e qualcuno resterà stupito da questa cosa). Non esistono vaccini anti SARS, come non esistono vaccini anti COVID, per ora, e probabilmente continueranno a non esistere nel tempo.
La stessa cosa dicasi per US10130701B2, il famoso brevetto Pilbright Institute (cioè Gates). Altro coronavirus (attenuato) genoma brevettato, nessun vaccino ricavato dal brevetto, virus attenuato diverso da tutti quelli finora citati.

Vengono citati altri brevetti, di solito, e vengono citati stile gonadi di loppide maschio: nessuna attinenza col soggetto. "Eh ma l'istituto tale di proprietà della fondazione Gates brevetta": stica. Li finanziano per brevettare da quanto?Tanto. Hanno mai tirato fuori un prodotto? Ma figuriamoci.
"Eh, ma GSK brevetta": sul serio? Chi l'avrebbe mai detto...
(a proposito, dopo i microchip nel plasma iperimmune mi aspetto quelli nel remdesivir IV, perché anche Gilead brevetta.... ecchediavolo, c'è pure il mio nome su un paio di brevetti: vuol dire qualcosa? No, non vuol dire niente).

Al di là di tutto questo brevettare un ipotetico virus pandemico (sempre che sia possibile) non ha senso se non hai già pronto un vaccino da vendere. Il vaccino non c'è, le probabilità che ne sia approvato uno sono basse, quelle che sia approvato entro la fine dell'anno, rebus sic stantibus, nulle. Questo è un fatto che molti non vogliono accettare. Ma è un fatto: il vaccino non c'è, non esiste. Spiacente per i bei teoremi buttati all'aria dal corso degli eventi.

A che serve tirar su queste tesi sballate? A consolidare la fanbase, a fare audience (quindi click), a riguadagnare quella visibilità che molti hanno già provato a trasformare in credito politico senza alcun successo recente (ho l'impressione che la stagione delle Cunial e dei Barillari sia bella che finita). Ma ora, con la pandemia, sai com'è; ritenta, sarai più fortunato la prossima volta (ma anche no...).

giovedì 14 maggio 2020

CEPI E FONDAZIONE WELLCOME CONTRO I TEST PRECLINICI DEI VACCINI



Come si fa ad avere un vaccino anti COVID velocemente?
Si dice parallelizzando, ma è una cosa che già avviene perché, come nello sviluppo farmaceutico, le dosi per i trial devono provenire da un lotto derivante da quello che sarà il processo commerciale, quindi qua di tempo se ne guadagna poco. I trial clinici non li parallelizzi (non puoi fare contemporaneamente faseI, II e III, o meglio la cosa avrebbe poco senso).
Il punto principale è: saltare il preclinico (https://wellcome.ac.uk/news/how-can-we-develop-covid-19-vaccine-quickly), "few months or SKIPPED ALTOGETHER", che tradotto, ma tradotto sul serio, significa "tirato via o saltato". Una tendenza che abbiamo già visto in atto (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/la-gatta-frettolosa-e-altri-animali.html).
Poi la fondazione Wellcome ha un suo curriculum quanto a preclinici fatti con i piedi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/05/fatto-coi-piedi-mandato-nelluomo-calci.html).
A cosa serve il preclinico? A non far andare nell'uomo quello che mai dovrebbe arrivarci.
Predicare l'eliminazione del preclinico riporta alla barbarie della farmaceutica non regolata. E' un passo indietro ed è criminale.

Perché queste cose passano con la massima tranquillità, senza destare preoccupazione o indignazione?
Perché "vaccino quanto prima" è un'istanza politica che con le scienze non c'entra niente (anzi, è antiscientifica).
Deriva da un'istanza politica anche il fatto che le migliori opzioni terapeutiche per COVID non siano disponibili che qua e là, da noi.
Fauci ha incoronato remdesivir Standard Of Care, per COVID. Qui si è mandato avanti uno a parlare di 3% (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html). Tocilizumab, ruxolitinib, baricitinib? Solo nei trial o fare richiesta per uso compassionevole, caso per caso. Sull'off label di idrossiclorochina e lopinavir niente da dire, invece, liberi tutti: gli altri li daranno anche gratis per ora, ma questi costano niente, meglio non stabilire precedenti. E questa è scienza? No, è politica.
Quindi quando qualcuno viene a fare discorsi "parli di politica" ha ragione: qua si è sempre parlato di politica, se non ci arrivate non è colpa mia. E la politica sanitaria nazionale la fa il governo, non l'opposizione, fino a prova contraria raggiunta.

mercoledì 13 maggio 2020

LA STORIA SCRITTA DAI VICEMINISTRI



Una premessa, visto che sempre più spesso appaiono commenti tipo "questa è diventata una pagina politica".
Qua sopra è stata rilevata la completa politicizzazione della questione COVID fin da gennaio, quando si parlava del "coronavirus cinese". Politicizzazione a livello internazionale E, evidentissima, a livello nazionale.
In una situazione in cui un vaccino anti COVID "potrebbe cambiare gli equilibri geopolitici" e in cui dentro OMS hanno un peso schiacciante le istanze politiche di una singola nazione o quelle del maggior finanziatore privato (https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Disorganizzazione-mondiale-b8ed1cc8-5ae5-436f-925b-22812f52371d.html), la linea di confine tra scienze e politica è inesistente. E tutto quel che riguarda la lotta alla pandemia è politica sanitaria, quindi politica.
Da noi se il lockdown non è stato rispettato non ha potuto funzionare, se ha funzionato è perché è stato rispettato. Il lockdown non è stato rispettato e ha funzionato è un non sequitur, ma sembra un non sequitur molto gettonato. La curva epidemica non è stata certo appiattita per gli effetti taumaturgici di disposizioni largamente disattese. Poi che abbia funzionato in tutte le sue parti è improbabile. Sicuramente importante la sospensione di eventi pubblici come partite e concerti e limitazioni affini. Ma la riduzione dell'orario dei supermercati andava in senso contrario. Quanti esercizi commerciali avrebbero potuto rimanere aperti come i tabaccai? Molti. E andare a cercare escursionisti isolati in montagna aveva un senso? No (https://www.ansa.it/valledaosta/notizie/2020/04/22/coronavirus-regione-vda-invia-a-roma-lettera-magistrati_b58b2c3e-7bc6-441e-b9b2-6d8f7ccccdbe.html)
Detto ciò...

i 100 giorni che sconvolsero l’Italia è finalmente in edicola con i quotidiani del gruppo Gedi (La Stampa, Secolo XIX,...
Pubblicato da Matteo Bassetti su Lunedì 11 maggio 2020


“Siamo prontissimi, continuiamo costantemente a aggiornarci con il Ministro Speranza, abbiamo adottato tutti i protocolli di prevenzione possibili e immaginabili”. Così Conte il 27 gennaio 2020 (https://www.lastampa.it/rubriche/lato-boralevi/2020/03/26/news/conte-e-il-giudizio-della-storia-1.38640207).
Che non fossimo pronti era ovvio. Da lì quasi un mese passò tra affermazioni come "la vera epidemia è il razzismo" e "è una banale influenza". Agli inizi di un maggio avaro di speranze (il conto economico di COVID non tarderà) guardando indietro vediamo come la banale influenza abbia fatto 28.274 morti (dati dell'8 maggio), morti DI COVID, non con COVID (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/covid-19-pesavate-fosse-brutta-e-anche.html).
Quanti morti ha fatto il razzismo dal 27 gennaio all'8 maggio?
L'immane fatica e l'abnegazione del personale medico sono indiscutibili. Ma mai sono stati messi in grado di svolgere la propria funzione al meglio ANCHE dal governo e dal ministero, oltre che da alcune regioni. Il paziente 1 è stato gestito violando le linee guida ministeriali (altrimenti avrebbe fatto più contagi), le conoscenze sulla fisiopatologia di COVID-19 sono state ottenute violando le direttive ministeriali (https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/20_maggio_07/bergamo-autopsie-decisive-contro-parere-ministero-coinvolti-dall-emergenza-cosi-abbiamo-scoperto-rischio-trombosi-62159ca6-9037-11ea-b981-878bbbd902eb.shtml), AIFA ha provato a gestire la crisi come ordinaria amministrazione, salvo poi navigare a vista (e a seconda delle pressioni politiche) collezionando pessime figure, tra l'avanti-indietro-avanti sull'interferone, endorsement a anti HIV e idrossiclorochina, fino a più recenti esibizioni del suo direttore (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html).
Gli sforzi incredibili del personale medico (troppo spesso a vuoto) vengono strumentalizzati dalla retorica governativa, la fola del "modello Italia" è durata un niente (https://it.euronews.com/2020/04/27/covid-19-le-falle-del-modello-italia-un-reportage-svela-la-disfatta-della-lombardia), mentre il vero modello di cui si parlava all'estero era il modello Veneto (https://formiche.net/2020/04/veneto-zaia-sanita/), quello di cui a Roma non hanno mai voluto sentir parlare (la ragion politica precede, del resto).
Il governo nella persona del viceministro Sileri quindi mette il cappello su quella categoria a cui, ai tempi del paziente 1, il presidente del consiglio aveva dato la colpa.
Ma l'ondata epidemica è alle nostre spalle, e con le sue brillanti politiche di Fase 2 chissà che risultati raccoglierà l'esecutivo ...

domenica 10 maggio 2020

REMDESIVIR, UN AGGIORNAMENTO

https://www.fiercepharma.com/pharma/early-missteps-questions-hang-over-u-s-distribution-gilead-s-remdesivir


1.5 milioni di dosi gratuite. Oltreoceano. Certe paure sono state confermate, il prezzo è davvero esorbitante.
E vi presento una molto informata che aveva capito tutto, ma proprio tutto tutto, eh: https://www.jacobinmag.com/2020/03/gilead-orphan-drug-remdesivir-coronavirus
L'area ONG-dem-no-brevetti-contro-big-pharma aveva strepitato per lo status di farmaco orfano concesso a remdesivir (in realtà richiesto quando si pensava a popolazioni molto ridotte di pazienti da trattare, status a cui Gilead ha poi rinunciato).
Quindi dipingerla come Gilead che ci prova ma viene ostacolata da attivisti della sanità, giornalisti di sinistra e da Bernie Sanders è appena appena falso. Sanders poi aveva perso un'eccellente occasione per tacere: "E' vergognoso che dopo che i contribuenti hanno messo decine di milioni di dollari nello sviluppo di remdesivir la FDA di Trump usi una legge sulle malattie rare per privatizzare un farmaco destinato a un virus pandemico".
Un'altro di quelli svegli ma talmente svegli che scansati (chissà quando sarebbero stati messi, questi finanziamenti dei contribuenti, che comunque rispetto ai costi di sviluppo di un farmaco sono briciole - provare a far concorrenza a Ocasio Cortez? Che pena...) . Con ciò probabilmente il clamore mediatico messo su da Sanders ha influito nella decisione dell'azienda di rinunciare allo status di farmaco orfano (https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-gilead-sciences/gilead-asks-fda-to-take-back-lucrative-orphan-drug-status-on-possible-coronavirus-treatment-idUSKBN21C3MG).
Non era certo una prima volta:  Ocasio Cortez e Sanders avevano lavorato fianco a fianco a dare addosso a Gilead riguardo il prezzo di un suo anti-HIV (https://www.theguardian.com/society/2019/dec/09/sanders-and-ocasio-cortez-gilead-descovy-drug-hiv). Mi pare giusto attaccare un'azienda che ha mantenuto livelli di occupazione costanti, anzi crescenti nel tempo, invece che un colosso finanziarizzato e predatorio , magari notorio per aver fatto strage di posti di lavoro in ogni azienda che acquisiva (sul prezzo di Prevnar-13 silenzio di tomba, ed è l'unico vaccino che continua a figurare fisso nella classifica dei farmaci blockbuster, con alcuni miliardi di fatturato).

Ovviamente al coro anti Gilead si era unito Vinay Prasad, uno che piace molto ad alcuni molto vicini ad aree del nostro MinSan
 
In pratica le approvazioni FDA non contano, perché gli sviluppatori di farmaci fanno male i trial o non fanno quelli giusti. Logico, da parte di uno che pensa che per sviluppare un farmaco basta qualche decina di milioni. 

Comunque dopo il milione e mezzo a gratis di dosi di remdesivir un prezzo ci sarà, per rendere sostenibile la produzione. Ma una cosa è chiara: nessuno sotto i riflettori con un minimo di buon senso vuole trarre profitto da un'emergenza pandemica (https://www.npr.org/sections/health-shots/2020/05/08/851632704/putting-a-price-on-covid-19-treatment-remdesivir?t=1589052670387)


venerdì 8 maggio 2020

IDEOLOGIA, PARTITI, SANITA'


https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/04/mantova-donna-incinta-curata-con-il-plasma-iperimmune-nas-chiedono-informazioni-nessun-problema-80-malati-curati-cosi/5790503/

In tempi più civili i soli temi sanitari ad essere caricati di un valore politico erano temi con un sottostante etico (aborto, fine vita, fecondazione assistita, stupefacenti).
Non che la cosa facesse bene, a quei temi, però era comprensibile.
Ma non era mai successo prima di tempi recenti che fossero ideologizzati o politicizzati farmaci o terapie non connessi a temi etici.
Quello che ha dato il la è stato Trump, con il suo endorsement verso l'idrossiclorochina come farmaco per COVID.
E ora abbiamo Salvini che ha sponsorizzato la plasmaferesi, e la plasmaferesi è diventata "dedestra". Assurdo.
De Donno ci ha messo del suo, parlando di "unica cura" e cura "del popolo per il popolo", il clamore mediatico è cresciuto e quello sui social è aumentato a dismisura fino a configurarsi in un'opposizione ideologizzata tra il plasma iperimmune e un vaccino ad ora inesistente e che forse non esisterà mai (la spiegazione di De Donno sul suo silenzio stampa è qua https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/virus-cura-plasma-de-donno-spiega-su-facebook-perch-era-sparito-dai-social_18064046-202002a.shtml .- con qualche esagerazione sull'importanza del suo lavoro, visto che è dall'inizio del can can, dalla Cina agli USA, che il plasma è stato usato).
In un'escalation di assurdità solo in questa specifica situazione i NAS si sono mossi per informarsi su un caso di terapia "compassionate" al di fuori della sperimentazione clinica, e ricordo che i NAS sono il "braccio militare" del Ministero della Salute. Una mossa politica.
Chissà il leader della Lega come concilia Zaia con Fontana: perché se Zaia, o meglio Crisanti, ha ragione, sulla storia tamponi, allora c'è una gestione fallimentare dell'epidemia (in Lombardia) e la migliore gestione della stessa (in Veneto). Non si può difendere la Lombardia e lodare il Veneto al tempo stesso. Forse il fatto che Mantova si trovi in Lombardia non è estraneo a tutta questa faccenda: finalmente un'eccellenza lombarda, quanto a COVID, finalmente qualcosa con cui provare a far dimenticare quel che è stato. Da cui la corrispondente opposizione da parte dei partiti della maggioranza di governo e di certo opinionismo medico.
Il gioco dell'ideologizzazione/politicizzazione l'ha cominciato Matteo Renzi quando, parlando dei 5*, disse "I vaccini saranno la loro Banca Etruria"?
Indipendentemente da chi ha iniziato non finirà mai troppo presto.
E a proposito, se non è ideologia "Se non c'è un vaccino antiCOVID usiamone comunque uno" cosa lo è? Le ultime notizie vengono proprio dal Veneto: obbligo per vaccinazione antiinfluenzale e antipneumococcica per l'accesso agli asili. Ci si chiede se esista, tra assessori e dirigenti regionali in genere, qualcuno con un inglese A2, perché è un po' che viene ribadito: non esiste evidenza di trasmissione COVID tra soggetti pediatrici (https://www.nature.com/articles/d41586-020-01354-0). Ma un obbligo vaccinale a casaccio pare diventi sempre più doveroso (per favore, niente "diagnosi differenziali", grazie https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/e-perche-non-lantiebola.html)



giovedì 7 maggio 2020

LA GATTA FRETTOLOSA E ALTRI ANIMALI


https://www.nature.com/articles/d41586-020-00751-9


Si sta diffondendo un nuovo sport globale: il salto della scimmia...

Ma procediamo con ordine
Riflessione completamente condivisibile quella di questo commento su Nature, che trovate tradotta qua: http://vocidallestero.it/2020/05/04/non-autorizzare-vaccini-e-farmaci-per-il-covid-19-senza-sufficienti-garanzie-di-sicurezza/
Dopodiché secondo i criteri dell'articolo andiamo a vedere come è messa la situazione dal punto di vista della sicurezza, tra vaccini e farmaci proposti per l'uso per COVID.
Il primo punto riguarda i vaccini: alcuni sono arrivati al trial clinico saltando il modello animale (Moderna), saltandone parte (Oxford/AZ, e l'università di Pittsburgh vuole battere la stessa strada). Cosa si salta? La sperimentazione su Rhesus.
E qua la cosa diventa interessante...
Sì, perché tre mesi fa si diceva che con SARS-CoV-2 il problema erano i modelli animali, ovvero i topi clonati con ACE2 umanizzato, perché altrimenti il virus non infettava il topo.La gran corsa alla ricerca sul virus aveva reso poco disponibili i topi adatti. E questo ha giustificato l'accettazione da parte di FDA della sperimentazione nell'uomo del vaccino Moderna (quello mRNA).
Ma con i macachi Rhesus? Con i macachi nessun problema: tant'è che chi ha per le mani antivirali più o meno avanti nello sviluppo clinico i macachi li ha usati.
Saltando i rhesus nello sviluppo preclinico si arriva nell'uomo con minori informazioni in generale, e sulla sicurezza in particolare. Si noti bene: non sulla sicurezza del pazienti, perché le probabilità di approvazione per un vaccino primo dellla sua classe sono sempre basse (attorno al 10%). Ma sulla sicurezza di quanti vengono arruolati nella sperimentazione.
Tornando all'articolo su Nature e passando ai farmaci in uso e in sviluppo come siamo messi a modelli animali COVID?
Semplice: non li ha fatti nessuno.
Con due specifiche eccezioni: Gilead lo ha fatto per remdesivir, e alla Emory lo hanno fatto per EIDD-2801 che ha avuto l'ok da FDA per l'inizio dei trial clinici, quindi è solo all'inizio del percorso più lungo e difficile.

La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. E chi gioca secondo le regole ha le migliori carte in mano.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...