lunedì 14 febbraio 2022

IL PENSIERO ISTITUZIONALE ESISTE...



... e la comunicazione della scienza lotta assieme a lui.
Questa storia di dosi ennesime e ADE (Antibody-Dependent Enhancement https://it.wikipedia.org/.../Potenziamento_anticorpo...) ha fatto cadere sul prof. Broccolo un po' di tutto (https://www.startmag.it/.../luniversita-milano-bicocca.../). E' un'ipotesi improbabile? Ok.
Ma la reazione è quella di un monoteismo vaccinale che, come il Green Pass all'italiana, è diventato religione di stato ("Fake news", si urla dal ministero, e i "giusti" ripetono "Fake news!").
Non solo religione di stato, religione di stato e religione intollerante.
Che con un tasso di copertura vaccinale anticovid tra i più alti di Europa in Italia si continui su questa via è indicativo, ed è indicativo che, anche sotto le apparenze più rassicuranti, la "giusta comunicazione" in contesto pandemico sia solo quella che tratta i cittadini come funghi (leave them in the dark and feed them shit).
Se si finisce in ospedale e in intensiva anche con tre dosi pare che l'unica soluzione pensabile sia una quarta dose (e poi una quinta, e poi una vaccinazione annuale etc). Poi se a qualcuno viene il dubbio che la parola d'ordine (e la prassi) sia "prevenire, NON curare" , pazienza. E infatti, arriva in Italia il tanto annunciato paxlovid e... pare un film già visto.

Fermo restando il fatto che non si vede per quale ragione si debba usare molnupiravir quando è disponibile plaxovid (almeno che la ragione non sia "ormai lo abbiamo comprato!"), ecco che pare che la principale preoccupazione del ministero sia che i farmaci antivirali (coperti da brevetto) non siano prescritti o somministrati senza ragione.
Ma questo in genere, fin da qualche anno fa, quando i malati di epatite C erano spesso costretti a ändare all'estero e a pagare di tasca loro per avere sofosbuvir. E poi, di recente, il registro veklury, che contingentava le somministrazioni di remdesivir negli ospedali.
Insomma, la pandemia è un emergenza che sarebbe sanitaria, certo, ma anche in emergenza sanitaria, o forse a maggior ragione, c'è da controllare la distribuzione dei farmaci, ma solo di quelli che costano, eh... Nessuno, e sottolineo nessuno, si è mosso quando le farmacie davano via idrossiclorochina come fosse pane, o zitromax, o corticosteroidi. Anche nell' emergenza qualcuno lo dovrà pur controllare il Satana della spesa farmaceutica. Perché ci sono vite da salvare, sì, però solo a prezzi modici.
«Ci vogliono circa due giorni prima che il paziente abbia la risposta dal tampone, dopodiché deve rivolgersi al medico di base e questo a sua volta deve mettersi in contatto con il reparto di malattie infettive dell'ospedale, dove il farmaco può essere prescritto e somministrato».
Il rischio, osserva il professore, è «perdere tempo e non riuscire a somministrare la terapia. Ed è anche un sistema discriminatorio, se pensiamo alle periferie e a tutti i centri delocalizzati che non possono accedere in tempi rapidi a un reparto ospedaliero di malattie infettive».
Lo dice Anelli, Fnomceo ( https://www.dagospia.com/.../cosa-aspetta-39-aifa...). Pensate un po'.

 

sabato 12 febbraio 2022

SCEMENZARIO D'INVERNO

 1) LA BARBA



Dato che il livello era basso, in assenza di altre opzioni qualcuno ha cominciato a scavare con entusiasmo. Tutto molto bello.

2) LE COMUNITA' SCIENTIFICHE: TASCABILI, PRET A PORTER, USA E GETTA, MINISTERIALI
 
 
 
Roba inflazionata, la comunità scientifica. Pare che una ce l'abbia sempre più gente. Ma del resto vuoi mettere quanto è comoda, una comunità scientifica tutta tua.
'La quarta dose, esclusivamente per gli immunocompromessi, è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di AIFA potrà eventualmente essere autorizzata"
Il ministero ha una comunità scientifica. Non un'Agenzia, proprio una comunità scientifica.
Anvedi.
E comunque è bene non disperderle nell'ambiente, le comunità scientifiche, dopo l'uso, perché finiscono dappertutto.
"Cameriere! C'è una comunità scientifica nel mio consomme'!"
(Qualcuno se lo ricorda quel ceffone di Nanni Moretti, "Le parole sono importanti!" ? https://www.youtube.com/watch?v=qtP3FWRo6Ow)
 
3) VENERDI' PESCE

 


Premettendo che parlare di un ciclo di endovene (remdesivir) in funzione preventiva dell'ospedalizzazione non ha senso, io l'anno scorso avevo la settimana piena, da lunedì a mercoledì Gilead, giovedì Pfizer, venerdì pesce, sabato Merck...

(Ci ho scherzato e continuo a scherzarci, ma il livello quello era: quello della maldicenza, e non crediate che la cosa sia girata solo sui social)


giovedì 10 febbraio 2022

LA PANDEMIA E GLI INTELLETTUALI: OGNUNO CI VEDE IL SUO

 



Con un imperdonabile ritardo di tre mesi segnalo il saggio di Martino Rossi Monti pubblicato su Lares (https://lares.cfs.unipi.it/.../lares-2020-3-rossi-monti...). E' un'accurata disamina sull'atteggiamento e le reazioni degli intellettuali nei confronti della pandemia (intellettuali,non scienziati). Da decrescisti, antispecisti e profeti dell'apocalisse climatica a antimodernisti, anticapitalisti e reazionari, ognuno ci ha proiettato sopra la propria visione del mondo. Il testo è lunghetto (è un saggio su una rivista di settore, non un post fb) ma merita di essere letto. Traduco due brevi estratti significativi. E mi guarderò bene dal commentarli.
"In alcuni casi non sono specifici peccati o vizi che vengono biasimati, ma il puro fatto della nostra esistenza come specie, che appare essere un disturbo all'altrimenti supposto idilliaco dominio della natura. In un pezzo dal titolo rivelatorio, A cosa serviamo esattamente?, lo scrittore e giornalista Michele Serra non riesce a nascondere il suo giubilo davanti a un mondo finalmente riportato alla sua gloria originaria: i cieli sono blu, le acque trasparenti e i pianeti finalmente brillano. Scrive:
La ritirata dell'uomo, assieme al suo sontuoso residuo di deiezioni, rinvigorisce la natura; sono bastate poche settimane (in termini cosmici, meno che un istante) a Gea per celebrare la nostra stasi, la nostra malattia. Impressionanti sono l'immediatezza e il candore con cui il mondo ci mostra che può fare a meno di noi."
"Giorgio Agamben ha espresso il suo orrore per ciò che descrive come una società che non crede ad altro che alla "sopravvivenza" biologica e alla "nuda vita", una vita che "deve essere salvata a qualsiasi costo". Accusa i suoi compatrioti - una massa "rarefatta e passiva"- di aver prontamente sacrificato tutte le loro libertà in nome della paura della morte. Facendo così, comunque, hanno recitato nelle mani di un'alleanza biopolitica tra i poteri al governo e l'establishment medico, che hanno "inventato" una epidemia per imporre misure di controllo senza precedenti sulla popolazione, creando uno stato di eccezione permanente".

mercoledì 9 febbraio 2022

IL VETRAIO, IL REATTORE

Chimica e vetro borosilicato (noto anche come Pyrex, brand ormai secolare della Corning): una storia che dura da più di cent'anni.
C'è stato un tempo in cui ogni istituto di chimica aveva il suo vetraio. Poi nell'attività e nella ricerca accademica si è cominciato a lavorare su scale sempre più piccole, il bisogno di vetreria scientifica "custom" è calato e ormai queste figure hanno iniziato a scomparire (in Italia più velocemente che altrove).
Orma la produzione di vetreria scientifica è concentrata in relativamente poche aziende (Schott-Duran e Lenz in Europa, Ace Glass negli USA, per esempio). Perché il bisogno che la chimica ha di vetreria è comunque sempre lì e il vetro ha comunque una caratteristica: si può rompere, e la vetreria rotta, se non può essere riparata da un vetraio, va sostituita.
Il reattore da laboratorio è qualcosa che trova il suo impiego principalmente nell'industria, dove si usa prevalentemente per testare processi destinati ad essere riprodotti in reattori più grandi. Per esempio il processo produttivo per un principio attivo farmaceutico è stato probabilmente testato per la prima volta con un sistema molto simile a quello che vedete nell'immagine.
L'oggetto apparirà perlopiù ignoto e esotico a chi ha avuto pratica della chimica solo in contesti accademici, ma il suo funzionamento dovrebbe essere abbastanza ovvio. Nella camicia viene fatto circolare un fluido termostatato, che serve a scaldare o raffreddare il contenuto del reattore. Nell'immagine vedete un condensatore, che serve appunto a condensare i vapori provenienti dal reattore, e a far ricadere il liquido nella massa agitata.
Nel video vedete come viene costruito un reattore in vetro (un procedimento non privo di fascino). E con quasi lo stesso procedimento ne vengono costruiti fino ad un volume di 50 litri o 100 (ma ho sempre guardato con sospetto reattori in vetro di capacità superiore ai 50 l).

 

domenica 6 febbraio 2022

COVID, OMICRON, LINFOCITI T (ANCORA)


I ricordi della gente sono estremamente volatili, e quindi quasi nessuno rammenta che nel 2017 si parlava continuamente di memoria immunitaria e linfociti T.
Da due anni a questa parte tutto sparito. Perché?
Forse la cosa è cominciata quando nel 2020 si iniziò a parlare di COVID e immunità di gregge: era un continuo tirare in ballo reinfezioni (senza mai un numero) ma quel che doveva passare era : non c' è immunità naturale dalla malattia (e chi parlava di "materia oscura immunitaria" veniva dileggiato).
Poi con l'inizio delle campagne di vaccinazione di massa si è cominciato unicamente a parlare di titolo anticorpale - e di come gli anticorpi non funzionassero più all'arrivo della variante di turno. Fosse stata solo la giostra della "comunicazione della scienza" non sarebbe stato un problema, il problema è stato che queste sono diventate le basi indiscutibili delle disposizioni anticovid, specialmente in Italia.
Ma veniamo alla "unsung story".
In un nuovo articolo su Nature si ritorna sul tema:
"La variante SARS-CoV-2 Omicron esibisce mutazioni multiple della proteina spike che contribuiscono ad evadere la neutralizzazione anticorpale e riducono la protezione nei confronti dell'infezione conferita dai vaccini"
Ma "Abbiamo rilevato che il 70-80% della risposta cellulare CD4+ e CD8+ contro spike veniva conservata... Quindi,nonostante le estese mutazioni di Omicron, e la sua ridotta suscettibilità nei confronti degli anticorpi neutralizzanti, la maggior parte della risposta cellulare T, indotta da vaccinazione o infezione, riconosce la variante" (https://www.nature.com/articles/s41586-022-04460-3)
E questo è quanto.

 

mercoledì 2 febbraio 2022

TRASPARENZA VO CERCANDO CH'E' SI' CARA...



Per circa due anni se si cercavano notizie significative sulla politica di Bruxelles riguardo a vaccini e farmaci anticovid l'unica era rivolgersi alla stampa anglofona, perlopiù USA. Per qualche motivo agenzie di stampa e giornali americani avevano fonti che in Europa non si avevano, oppure a cui in Europa non si voleva dar voce (un esempio su tutti, la vicenda vaccino Astrazeneca con annesso scudo legale ).
Oggi in Europa si parla di SMS galeotti tra Von der Leyen e Bourla, il CEO di Pfizer, ma la cosa era per la prima volta venuta fuori sul New York Times (https://www.nytimes.com/.../european-union-pfizer-von-der...).
ANSA la racconta in modo un po' confuso (https://www.ansa.it/.../mediatore-ue-a-commissione-piu...), altri sono piu' precisi (https://www.politico.eu/.../eu-watchdog-ursula-von-der.../): dopo l'articolo del NYT un giornalista tedesco si rivolge al mediatore europeo Emliy O'Reilly perché la Commissione renda pubblici gli sms in questione. L'Ombudsman Europeo fa la richiesta ufficiale e dalla Commissione si risponde che gli SMS non si trovano. "Cercate meglio!" risponde O'Reilly, lamentando la mancanza di trasparenza.
In realta' di trasparenza se ne e' sempre vista poca, da quando nell'estate del 2021 la Commissione ha preso in mano le trattative per la fornitura di vaccini anticovid agli stati. Quello che succedeva con il vaccino Astrazeneca in sede europea lo si sapeva oltreoceano da dichiarazioni rilasciate dall'azienda, mentre AZ annunciava "abbiamo ottenuto lo scudo legale" quasi contemporaneamente la Kiriakides annunciava che l'argomento non era all'ordine del giorno.
In realtà tutta la faccenda era partita nel peggiore dei modi, con uscite tipo "il vaccino funziona, distribuiamolo senza sperimentazione" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/follie.html), e si era continuato con un'evidente e irrefrenabile smania di forzare i tempi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../il-mistero-si...).
Alla fine c'è un cambio ai vertici di EMA, arriva la Cook e i desiderata della Commissione (e di molti stati membri) vengono accolti: EMA autorizza il vaccino AZ a gennaio 2021, sulla base degli stessi dati che FDA aveva ritenuto insufficienti per una Emergency Use Authorization (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lapprovazione...). AZ era il cavallo su cui la Commissione aveva puntato per il motivo più semplice del mondo: 7 euro a dose, quasi un quinto del costo del vaccino Moderna contrattato a Bruxelles. Ma subito vengono fuori i problemi, problemi di forniture (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../vaccine-wars...). Nel frattempo il vaccino Pfizer prende alcune strade preferenziali, tipo Israele, che e' disposta a pagare di più.
In questo bailamme, con la pandemia in corso, è del tutto comprensibile che, mollata AZ, la Commissione, nella persona della sua Presidente, parlasse con altri produttori, quindi in linea di principio niente di strano che abbia parlato con Pfizer. Molto più strano che questi SMS siano diventati un caso politico. Chissà che si erano detti al tempo, Von der Leyen e Bourla.

 

martedì 1 febbraio 2022

TEMERE LA COMPLESSITA'

 

"Del resto, a soffermarcisi un attimo, i due scenari hanno più d’un tratto in comune: il panico conseguente a uno shock – allora gli attentati, ieri lo scoppio della pandemia; la guerra dichiarata a un nemico pressoché ignoto, poco localizzabile e per questo più insidioso – allora un’imprecisata rete di terrorismo globale, ieri un nuovo virus; governi, allora come ieri, presi alla sprovvista e per questo smaniosi di decisionismo baldo e autoritario, all’insegna della sicurezza nazionale. Si potrebbe continuare, ricordando l’urgenza allora avvertita di dare un volto e un nome al nemico – come dimenticare gli Stati canaglia e l’Asse del male? – e di arrabattare prove, alcune delle quali rivelatesi clamorosamente fasulle, per convogliare su di lui odio e bombe. Quanto ai critici interni di una strategia governativa paranoica, ottusamente sprezzante della legge delle “conseguenze involontarie”, derubricate a “inevitabili danni collaterali”, beh… quelli non rispettavano le vittime, erano nemici dell’America. Vi ricorda qualcosa?"

Così Fabrizio Masucci, già direttore del Museo Cappella Sansevero, incarico da cui si è dimesso quando hanno imposto il green pass per accedere al museo. E merita di esser letto per intero.
In un contesto in cui la maggioranza dei media prende argomenti complessi e li riduce a una, massimo due parole d'ordine facili facili parlarne in questi termini è importante perché, per l'ennesima volta e come fa notare Masucci, l'operazione non è neutra, quello che si perde nel processo non sono dettagli inutili per pubblico: si perde tutto quello che non è funzionale alla propaganda politica e il resto, se necessario, lo si deforma (nessuno si ricorda più di Repubblica che parlava di antitetanica e immunità di gregge, eppure non è storia antica).
Buona lettura.
 
Addendum: 
L'immagine è di una quelle "macchine anatomiche" (per altri, a lungo, "preparati anatomici") che si trovano nel piano seminterrato della Cappella, ora museo. Sono indissolubilmente legate alla memoria di Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero ( https://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo_di_Sangro), esoterista, inventore, anatomista, militare, alchimista, massone, mecenate, scrittore, letterato e accademico italiano, originale esponente del primo Illuminismo europeo - chi ha visitato la cappella con un minimo di cognizione di causa sa che, nonostante il Cristo Velato ( o Dio Velato https://www.tiportoanapoli.it/cristo-velato-napoli/) la sua iconografia rimanda assai poco al cristianesimo. 
La leggenda volle che i preparati anatomici fossero stati ottenuti iniettando un misterioso composto ad un uomo e a una donna, che fece sì che i cadaveri allo stato finale della decomposizione fossero costituiti solamente da uno scheletro e dalla ragnatela metallizzata del sistema circolatorio. In realtà la loro storia è differente (https://www.museosansevero.it/macchine-anatomiche/) e vanno considerate come parenti delle ceroplastiche del Susini (http://www.storiadellamedicina.net/clemente-susini-e-le.../). In breve la Cappella è anche un luogo di storia delle scienze.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...