venerdì 18 marzo 2022

LA SOMMA DI TUTTE LE PAURE

https://www.youtube.com/watch?v=oCdhyQeZz-A



1973. Al secondo giorno dell'offensiva siriana nel Golan le forze israeliane rischiano di essere travolte.
Alle ore 3.55 del 7 ottobre dalla base israeliana di Bersheeba un caccia A-4 decolla per un volo di pattuglia...
... con una bomba atomica.
Più o meno questo era il testo sulla prima schermata dell'edizione italiana di The Sum Of All Fears (Al vertice della tensione).
Nel romanzo di Tom Clancy da cui il film è tratto le cose sono assai più complicate, caotiche. Ma le connessioni del romanzone di Clancy (500 e passa pagine) con il film sono abbastanza lasche - tra l'altro il romanzo si svolge all'inizio dei '90, il film alla fine di quel decennio, e la guerra in Cecenia che è uno dei riferimenti importanti del film per collocazione storica è completamente assente nel romanzo .
Però la colonna sonora di Jerry Goldsmith è notevole e si distingue soprattutto per la sequenza iniziale, con la soprano Shana Blake Hill che interpreta in latino il testo della canzone "If we could remember".
Già, se potessimo ricordare... tipo che, per citare dal romanzo di Clancy:
"The game goes on, Ryan thought. The rules were different. The world was different. But the game went on."

 

mercoledì 16 marzo 2022

UN SABATO QUALUNQUE - by Starbuck

 
Oggi c'è l'amichevole e li porto io. Salgono in macchina già cambiati, lo spogliatoio serve solo per chiacchierare e riportare indietro le borse intonse. "Vado a fare una commissione in Posta, che chiude, e poi torno prima che iniziate" annuccio, ma sono già corsi via. Chiedo agli altri accompagnatori la posta più vicina, che "ancora mi oriento poco". In neanche 10 minuti vado e torno e mi godo un'oretta di chiacchiere su scuole e cani e piccoli giocatori che crescono. E poi, fine dei giochi, inclusa ramanzina finale, che credo l'allenatore debba farla per "contratto", e tutti a cambiarsi. Dopo il quinto urlo all'indirizzo degli spogliatoi da parte di un genitore a caso riemergono anche i miei passeggeri. "E adesso?" "Adesso andiamo a comprare le scarpe che a uno di voi sono cresciuti i piedi". Centro commerciale, parcheggio e negozio di Sport al primo piano. Commesso sorridente e gentile, indica che ci sono anche le calze in offerta "se non vi serve un colore specifico, ovviamente". Usciamo con la scatola che è l'ora di pranzo "Quella focaccia sembra sofficiosa e buona" "Se hai fame possiamo fermarci a mangiare qua?" chiedo e dopo qualche minuto abbiamo già ordinato margherita patatine e cocacola. Ed un caffè per me, alla fine, grazie.
Avrei un meeting di lavoro, di quelli virtuali, alle 14:00 ma...ma è sabato. Scrivo se possiamo spostare di un'ora che sono "stuck in traffic", Si, decisamente, bloccata nel traffico del mio animo, ma non c'è bisogno di specificare: l'inglese è una lingua parsimoniosa, mi hanno insegnato. Faccio il conto mentale di quante volte avrei o meglio, avremmo, dovuto tirare fuori di tasca il GP, il rituale del togli e metti delle mascherine, delle parole smorzate dalle stoffa, dei sorrisi coperti, dei gel disinfettanti ad ogni passaggio, fossimo stati in patria. Passo il 5 e mi dico "comunque troppo perché ne valesse la pena".
Si oggi decisamente c'è traffico e non voglio alzarmi da questa sedia, col caffè davanti e la gente che passeggia tra i negozi del centro commerciale, ed io ne vedo i volti e le emozioni. Non voglio tornare indietro da questo "sabato qualunque, sabato non-italiano". Il tempo sembra essere fermato a prima del 2020.
La notte è un dirigibile che ci porta via, lontano.
 

martedì 15 marzo 2022

UN ROSARIO (POCO SERIO MA FINO A UN CERTO PUNTO)




"Always passing, the stream of life, which in the stream of life we trace is dearer than them all."
J. Joyce

Una prece per chi ogni tre per due è partito in quarta con la prossima variante del virus, che sarebbe stata quella buona (per la strage degli innocenti, i cadaveri per strada etc). Poi è arrivata la guerra in Ucraina e ha perso il palcoscenico. Ricordatelo nelle vostre preghiere.
Una prece per chi non ne ha mai capito una benemerita, si è sempre tenuto lontano dalla bibliografia relativa ma ha trattato l'epidemia come fosse il suo cane: ora fa così, ora fa cosà. Ricordatelo nelle vostre preghiere
Una prece per chi ha trasformato la lotta per la proprietà collettiva (pubblica) dei mezzi di produzione in lotta contro i mezzi di produzione, però i prodotti li vuole, gratis. Ricordatelo nelle vostre preghiere.
Una prece per chi ha declassato EMA e FDA a inutili carrozzoni burocratici, sottoposti al reviewing della "comunità scientifica" (quale?). Hanno difeso Fauci ma non quel che diceva ("fidatevi di FDA"). A quanto pare l'H-Index logora chi non non ce l'ha. Ricordateli nelle vostre preghiere.
Una prece per quelli che "la comunicazione": la chiamano comunicazione ma altri la chiamano narrazione, e certe narrazioni hanno sempre una morale. Ma i fenomeni naturali no, non la hanno. Ricordateli nelle vostre preghiere.
Una prece per quanti si sono scandalizzati per l'Ecclesiaste , καιρὸς τοῦ περιλαβεῖν καὶ καιρὸς τοῦ μακρυνθῆναι ἀπὸ περιλήμψεως "un tempo per abbracciare, un tempo per astenersi dagli abbracci". Ricordateli nelle vostre preghiere.
A prayer for the wannabe victimizers playing the victim: they were out for blood, but they didn't get it (nessun riferimento alla guerra in Ucraina). Ricordateli nelle vostre preghiere.

E dopo le preghiere rileggetivi Joyce. E poi Qoelet, ecchecca**o. E ricordatevi che dovete morire. Anzi, segnatevelo.

venerdì 11 marzo 2022

IL NEMICO (E IL SUO CARBONE)

 

Non sulla diagnosi, ma sulle "cure" la questione climatica mi ha lasciato sempre estremamente perplesso (tagliare le emissioni di chi è stazionario da 30 anni a che serve, se il grosso se ne frega e le aumenta anno dopo anno come se non ci fosse domani? https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../la-produzione... , o se preferite https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/2566051570280381 ).
Però il carbone ...
E non solo, pure in Europa: se dobbiamo fare a meno del gas Russo il carbone non è più un tabù (!) (https://www.politico.eu/.../coal-not-taboo-as-eu-seeks.../).
Chi brucia carbone, in Europa? Non l'Italia, di base - e non è un carbone qualsiasi, ma lignite (bassa rendita energetica, alto impatto ambientale).
E comunque il gas russo no, ma il carbone russo sì...

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/11/per-ridurre-il-consumo-di-gas-russo-leuropa-importa-carbone-dalla-russia-negli-ultimi-giorni-carichi-verso-germania-uk-e-lettonia/6523270/

Che dire...Durante due anni di pandemia sopra i morti (veri) si è costruita una pessima farsa. Due mesi (spero non saranno di più) di guerra in Ucraina definiranno al proposito un nuovo standard (a cui già collaborano chiaccheratori/e di "scienza" - che con l'argomento "scienza" hanno una connessione tra il labile e l'evanescente).
 

LA CHIMICA DI PROCESSO CHE FECE LA STORIA: IL PROCESSO MERCK PER CORTISONE DA ACIDO DEOSSICOLICO

 
I corticosteroidi con COVID19 hanno ritrovato un'incredibile popolarità. Un occasione per guardare indietro alla "nascita" del cortisone.
Non era infrequente, prima degli anni 90 dello scorso secolo, che a un farmaco corrispondesse il nome di chi lo aveva scoperto. Tutti associano il nome di Fleming alla penicillina, per fare l'esempio più classico, ma altri nomi non mancano, da Sir James Black (https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/2143007012584841) a Stewart Adams (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lallegra...), che sperimentò su se stesso l'ibuprofene come rimedio al doposbronza (https://www.smithsonianmag.com/.../inventor-ibuprofen.../).
Si tratta invariabilmente di chimici medicinali, per usare il termine moderno, gli inventori o scopritori del farmaco. Quanto a produrlo, il farmaco, non interessa a nessuno chi abbia lavorato allo sviluppo del processo industriale che lo ha reso disponibile ai pazienti. Con un'unica notevole eccezione, almeno in USA: Max Tishler, che fu alla guida del gruppo che a Merck produsse i primi batch di cortisone destinati ai trial clinici.
"La prima semisintesi del cortisone di Sarette fu il culmine di uno sforzo della chimica globale. Questo lavoro rese possibile eseguire la conversione in 37 passaggi dell'acido deossicolico in cortisone che rese possibili i trial clinici, lavoro svolto al dipartimento di ricerca sui processi a Merck, sotto la guida di Max Tishler.
Nonostante l'enormità del progetto e il fatto che nessuno dei due analoghi più stretti del cortisone esibisse attività biologica interessante, Merck scelse di imbarcarsi in questa sfida sintetica. I risultati clinici, riportati nel 1949, assieme alla complessità della semisintesi, stimolarono una ricerca altamente innovativa per nuove sintesi del cortisone" (https://www.sciencedirect.com/.../abs/pii/0039128X9290012X).
E tutto questo con i metodi analitici disponibili a quei tempi: niente NMR, niente IR, niente HPLC, niente spettrometria di massa. Stiamo parlando di quell'età dell'oro della chimica organica che vide le gesta di Robert Burns Woodward (https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/2136542836564592), un'età in cui l'aspetto concettuale della disciplina era tutto. Ma meglio lasciar spiegare questo direttamente a Max Tishler:
"Ebbene, a quei tempi, come saprete, la determinazione di una struttura era una faccenda assai diversa - talmente diversa che i giovani di oggi non hanno idea di come venisse fatta. Eppure tutta quella importante ricerca chimica fu fatta con metodi che oggi sono desueti. Oggi abbiamo strumenti molto migliori. Metodi spettroscopici: NMR, IR e spettrometria di massa hanno cambiato completamente la chimica. E' incredibile come allora ottenevamo informazioni per via deduttiva. Grazie all'applicazione di logica e deduzione eravamo in grado di stabilire le strutture. E la maggior parte delle volte avevamo ragione. Al riguardo non c'è dubbio, abbiamo costruito la chimica organica in questo modo".
Per chi volesse approfondire consiglio la biografia di Tishler su Organic Syntheses (http://www.orgsyn.org/content/pdfs/bios/tishler.pdf) e "The Merck Bile Acid Cortisone Process: The Next-to-Last Word" di Seemon H. Pines, che con Tishler lavorò a Merck, per me uno degli articoli indimenticabili su Organic Process Research and Development (https://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/op030050z#)

domenica 6 marzo 2022

PER EVITARE POLEMICHE, IN QUESTO MOMENTO DI FORTE TENSIONE...



... non parlerò di Belousov e Zhabotinsky (anche perché l'ho già fatto https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../i-colori-del...), o di Mendeleev, o di Markornikov.
No, per evitare polemiche, in questo momento di forte tensione parlerò di Chichibabin
Noto per la reazione che porta il suo nome (amminazione di piridina con sodio ammide, una delle più famose sosituzioni nucleofiliche aromatiche), ma anche per una sintesi delle piridine, Aleksei Yevgen’evich Chichibabin, nato in una parte dell'impero russo che oggi è parte dell'Ucraina, non ebbe un'infanzia facile. Ma la madre, rimasta vedova, si adoperò perché lui e sui cinque fratelli avessero un'istruzione. All'università finì nel gruppo di Markornikov, ma quando i nemici di Markornikov ottennero il ritiro anticipato di quest' ultimo dalla sua cattedra Chichibabin rimase "a piedi" Dopo anni difficili ritrovò un posto al sole quando ottenne la direzione del laboratorio di chimica dell'Istituto di Agricoltura di Mosca. Poi...
"Con l'arrivo della prima guerra mondiale l'attenzione di Chichibabin si volse al bisogno della nazione per forniture affidabili di prodotti farmaceutici.
Un accordo commerciale del 1904 con la germania per le forniture di carbone alle navi russe aveva incluso una clausola che impediva alla Russia di raffinare il catrame di carbone. Questo era un'importante materia prima per l'industria farmaceutica, il che dava alla Germania il monopolio sui farmaci di sintesi in Russia.
Con la guerra che azzerava la fornitura di questi materiali da parte della Germania, Chichibabin aiutò ad organizzare il Comitato Moscovita per lo Sviluppo dell'Industria Farmaceutica. Fu anche il primo presidente del comitato. Come parte del suo lavoro al Comitato, Chichibabin organizzò impianti pilota per l'isolamento degli alcaloidi - morfina, codeina, atropina e caffeina, sia alla Scuola Tecnica Superiore sia all'Università del Popolo Shanyavkii a Mosca, e durante quel periodo insegnò in entrambe le istituzioni. In aggiunta organizzò la produzione di analgesici sintetici e di antipiretici come acido salicilico, aspirina, fenacetina e fenil salicilato. Ai suoi sforzi si attribuisce l'aver salvato la vita a migliaia di soldati russi durante la guerra."

 

giovedì 3 marzo 2022

RICETTA PER LEPRE IN DOLCE E FORTE (E PER PRESIDENTE DI UNA REPUBBLICA)

 



Ah, l'aroma di un crostino di colombaccio tirato nel vino bianco o nel marsala, o nel porto, ma sempre cotto con qualche bacca di ginepro...
Se c'è una cosa su cui da sempre inglesi e italiani (e in particolare toscani) divergono è la cacciagione. Lo stile inglese prevede la cacciagione, sia di penna che di pelo, estremamente frollata e cotta al rosa (ovvero cruda e putrefatta, come sentenziò un mio vecchio amico).
Lo stile italiano invece prevede una "giusta" frollatura, spesso una marinatura e infine una cottura piuttosto lunga (quindi degradazione delle proteine, etc). Poi, venendo allo stile toscano, una buona dose di terpeni (pinene in primis) e/o teobromina: cioè ginepro, pinoli, cacao.
Si sa bene quale sia l'uso favorito del ginepro oltremanica (qualcuno preciserebbe gin & tonic, oggi). Il ginepro ha un olio essenziale che è un tripudio di terpeni: α-pinene, β-pinene, canfene, β-mircene, cineolo, terpinenolo, cariofillene, α-cadinene e β-cadinene e, delle serie "vecchie cose che funzionicchiano", a questo cocktail è stato sempre attribuito un effetto digestivo . A casa l'uso delle bacche di ginepro è sempre stato una costante della cacciagione, specie di penna (tordi, in particolare, e colombacci, appunto), con una notevole eccezione nei "tordi finti", che sono a base di vitello ma dove ginepro e fegatini producono un "effetto cacciagione" (https://www.alimentipedia.it/artusi/umidi/tordi-finti.html).
L'α-pinene (https://www.facebook.com/.../a.19716298.../2069389243279952/) è anche caratteristico del pinolo, e il pinolo è uno degli ingredienti del "dolce e forte", salsa preparata con cacao (o cioccolato amaro), uvetta, pinoli, zucchero, aceto, acqua. Riservata al trattamento finale, a fine stufatura, di lepre e cinghiale (o alla lingua).
 
Ma veniamo alla lepre. La lepre doveva essere frollata almeno un paio di giorni, spellata e poi lavata con aceto. Quindi tagliata a pezzi e marinata in vino rosso con alloro, una cipolla steccata con chiodi di garofano, aglio, sedano, ginepro e pepe nero in grani. I pezzi vengono quindi scolati e asciugati , idem per le verdure della marinata, che vengono tritate e messe a soffriggere il un tegame con olio extravergine. A soffritto imbiondito si aggiungono i pezzi di lepre, che devono essere rosolati fino a che non abbiano cacciato fuori tutta l'acqua. Salate e pepate, aggiungete pomodori pelati e tirate a cottura con brodo e un poco del liquido della marinata. La lepre deve stufare almeno due ore: non c'è niente di più triste di una lepre "al dente" (o di un cinghiale poco cotto).
A parte prepare il dolce e forte, in un pentolino, sciogliendo zucchero e stemperando cacao amaro nell' aceto con un po' di acqua. Quando lo zucchero è sciolto aggiungere uvetta e pinoli. Il dolce e forte deve essere aggiunto alla lepre un cinque minuti prima della fine della cottura, mescolando bene.
 
 
PS: Come potete leggere il problema della scelta del Presidente di una Repubblica è una cosa che viene da lontano.
PPS: il cibreo a cui si riferisce il Collodi, specificandolo di pernici etc, prima che essere noto ristorante fiorentino di gran personaggio recentemente scomparso è piatto desueto, per la cui descrizione si ricorre, ancora, a Pellegrino Artusi: https://it.wikipedia.org/wiki/Cibreo.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...