domenica 30 aprile 2023

PARALISI CULTURALE SPAVENTOSA? PRENDERNE ATTO

https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/25405-sara-gandini-effetti-del-covid-un-paese-in-uno-stato-di-paralisi-culturale-spaventosa.html
 

Fa molto piacere vedere Sara Gandini su sinistrainrete (mediata da Ugo Bardi). Riprendo un tratto per me saliente dell'articolo

Capisco benissimo la rabbia di chi è stato discriminato perché non vaccinato, di chi si è vaccinato contro voglia per non perdere il lavoro, ancora di più di chi è stato obbligato a vaccinare i figli perché potessero fare sport o andare a scuola.

Capisco anche chi si fida sempre meno di medici, scienziati, istituzioni e teme di essere vittima di un grande esperimento sociale. Che ci siano grandi interessi economici, ma anche di potere, dietro a quello che è accaduto durante la pandemia, ma che accade ancora adesso, dalla guerra alle nuove politiche emergenziali, è indubbio.

La cosa però che mi fa rabbia è che sia così difficile creare spazi di discussione libera.

Se da una parte abbiamo i seguaci del burionismo, i terroristi del covid19, i sostenitori della scienza che diventa religione, per cui chi porta senso critico è necessariamente un pericoloso analfabeta funzionale, novax, negazionista...

Dall'altra abbiamo le comunità che cercano di ribellarsi ma finiscono per banalizzare ogni discussione sulla pandemia, e invece di stare su un livello politico, regolarmente arrivano a sostenere che i vaccini sarebbero il male assoluto, la causa di ogni malattia.

Così come mi sono arrabbiata quando le istituzioni si sono sottratte al convegno organizzato dal Politecnico di Torino, altrettanto non sopporto più chi invita a parlare solo chi aderisce perfettamente alla propria narrazione e sostiene il proprio schieramento. Anche chi parla di una medicina personalizzata e che rispetta le scelte dei singoli viene attaccata se non demonizza il vaccino, come è capitato più volte alla sottoscritta, perché per definizione tutti i medici e gli scienziati sarebbero corrotti e inaffidabili.

In entrambi i casi lo scambio tra posizioni differenti fa problema. L'altro viene ridotto regolarmente a nemico.

Ogni discussione viene ridotta a scontro e si ripetono le parole d'ordine del proprio schieramento, senza rendersi conto che questa contrapposizione è assolutamente funzionale a chi vuole impedire una seria discussione sulla pandemia, ma in generale su dove sta andando la nostra società.

Chi alimenta queste contrapposizioni ha una grande responsabilità anche perché tutto questo porta ad un infinito senso di impotenza a livello politico. E lo stiamo vedendo a ogni livello.

Nel piccolo di 5 anni di storia di CS ho "personalmente" esperito quello di cui Sara Gandini parla. E no, questa situazione non è figlia della pandemenza italiana. Il terreno è stato accuratamente preparato nel 2016 e la prova generale c'è stata nel 2017, con la faccenda morbillo & obbligo vaccinale. Ebbi a notare, a quei tempi, che chi aveva giocato alla polarizzazione, cavalcandola (per vanità e poco più, tra l'altro) aveva provocato danni profondi e duraturi. Infatti tutti i meccanismi che ho visto in opera a quei tempi, e che furono la causa prima della nascita dell'operazione CS, si sono manifestati di nuovo con COVID19, amplificati quel centinaio di volte, sia sul piano politico che sul piano mediatico. Con la premiata compagnia teatrale divulgazione Srl, i suoi capocomici e la torma di attor giovani al seguito  che si schierava compatta da un lato.

Ai tempi espressi pacatamente al creatore e promotore del Patto Trasversale per la Scienza (Guido Silvestri) le mie critiche e la mia contrarietà all'operazione. Se non ricordo male il creatore di PTS rimase allibito quando si trovò in massa gli iscritti al patto che gli tiravano pietre virtuali addosso, quando fece partire Pillole di Ottimismo. Eppure era così facilmente prevedibile.

Mi sono incazzato prima di Sara Gandini sull'evaporazione di quel poco che rimaneva di un terreno di confronto (le esequie del dibattito scientifico furono celebrate privatamente nel settembre del 2020  https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/03/onesta-nellopposizione-tra-opinioni.html ).

E cosa resta da fare, ora? Ora resta da combattere nel conflitto, che è quello che si fa quando il terreno comune non esiste più. E una delle regole principi è non lasciare che sia l'avversario a scegliere il teatro dello scontro (che, guarda caso, sono i social media).

Quali altri terreni, quindi? I circoli, le biblioteche, le fabbriche, le scuole, le università, i picchetti di chi sciopera, le manifestazioni (quelle giuste) e via dicendo. Un ritorno agli agli anni 70? Perché no, se le altre strade non funzionano... (e un servizio d'ordine come si deve non guasta, un 20 anni fa avrei contribuito di gusto)


mercoledì 26 aprile 2023

CHATGPT

 


Ogni tanto un punto di vista artificiale, e quindi lontanissimo, può risultare interessante (specie per qualcuno che, per mestiere, deve essere reviewed e assessed a cadenze regolarissime - se qualcuno confonde questo con "peer reviewed" non è altro che un "diversamente intelligente e informato").

Diciamo subito che la review di ChatGPT a questo blog sta stretta, perché la distanza da tutto ciò che si autoetichetta "debunking" è sempre stata abissale (il debunking è l'ultimo rifugio etc etc etc). Ma l'AI cade nello stesso medesimo misunderstanding che fu di tanti, in cinque anni di attività social. Cioè il confondere lo spirito che fu di Boyle con una presa di posizione nella battaglia con le pseudoscienze. Mentre le pseudoscienze oggi sono sempre state un sintomo e una patologia, ma MAI la root cause (la causa prima). Le pseudoscienze (e gli sciroccati) vivono nei fallimenti del sistema, e i fallimenti del sistema sono vasti e profondi.

La causa prima è sempre stata politica, e per questo blog e tutto il resto hanno sempre rifiutato l'etichetta di divulgazione per rivendicare quella politica (quando c'era gente che giocava al 120% in campo politico ma voleva etichettarsi come divulgazione o debunking o scienza- grasse risate, in questo ultimo caso).

Comunque la storia "scientifical literacy and critical thinking", che dovrebbe essere l'eredità di Boyle per tutti i chimici e non solo, beh, quella l'ha riconosciuta in qualche modo una IA. E forse vuole dire che almeno un poco l'operazione CS ha centrato il bersaglio, alla faccia degli scientificamente illetterati che insistono a voler parlare di una scienza che non è nessuna disciplina scientifica esistente - esiste solo sui media e su isocial o a conferenze dello stesso giro, ovviamente.

PS: Ovviamente "pseudoscienza" è come "negazionismo" o "antivaccinismo", all'atto pratico. Cioè ognuno sposta i confini dell'area pseudo/no a suo piacimento, come gli torna comodo, e l'esercizio è stato ampiamente praticato dalla platea dei benpensanti, specie se con una carica anche miseranda o la più scassata delle poltrone sotto le terga. Perché un po' tutto il paese è stato Nocera Inferiore, di nome e di fatto (iconico il "signor farmacista")

PPS. Come dicevo a un amico c'è chi al mio posto avrebbe fatto uscire almeno 3 libri - sulla base dei numeri anche solo di questo blog - e poi tutto il resto. Forse qualcuno avrà notato che questo è un caso appena appena diverso, e quanto agli altri...



FAKE NEWS - ALL'EPOCA "VOCI INCONSISTENTI"

 Le solite voci incontrollate, prodotto tipico di galoppanti fantasie in tempo di guerra, assicuravano fino a ieri che nel corso di una operazione di polizia contro una banda di fuori legge, ben centocinquanta fra donne, vecchi e bambini erano stati fucilati da truppe germaniche di rastrellamento nel comune di Marzabotto.
Siamo in grado di smentire queste macabre voci e il fatto da esse propalato. Alla smentita ufficiale si aggiunge la constatazione compiuta durante un apposito sopralluogo. È vero che nella zona di Marzabotto è stata eseguita un’operazione di polizia contro un nucleo di ribelli il quale ha subito forti perdite anche nelle persone di pericolosi capibanda, ma fortunatamente non è affatto vero che il rastrellamento abbia prodotto la decimazione e il sacrificio di nientemeno che centocinquanta elementi civili.
Siamo, dunque, di fronte a una nuova manovra dei soliti incoscienti destinata a cadere nel ridicolo perché chiunque avesse voluto interpellare un qualsiasi onesto abitante di Marzabotto o, quanto meno, qualche persona reduce da quei luoghi, avrebbe appreso l’autentica versione dei fatti.

 


Furono 1800 le vittime della strage di Marzabotto.

lunedì 24 aprile 2023

PER IL 25 APRILE

Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana che sono alla base della vita degli uomini finiscono per diventare criminale follia

Rossellini, Germania Anno Zero

 

Ci sono film che dovrebbero essere materia d'obbligo a scuola, ma per vari motivi non lo sono.

La sequenza di Roma Città Aperta in cui la Magnani viene falciata in corsa da una raffica di mitra fu un tempo talmente inflazionata da lasciare in ombra il resto del film: era una raffigurazione iconica che riassumeva la barbarie dell'occupazione tedesca nel 44-45 e tanto bastava. E sono cresciuto in tempi in cui le celebrazioni del 25 aprile avevano già preso la forma della liturgia con l'esposizione delle immagini dei santi, per cui...

Il film per intero lo vidi solo in età relativamente matura, credo fossero gli anni 90. E rimasi abbagliato dal bianco e nero rosselliniano. 

Ma Rossellini raffigurò anche la resistenza del 44-45 meno rappresentata, quella nel delta del Po, dove assieme alle formazioni partigiane c'erano americani dell'OSS (Office of Strategic Services) e "inglesi" degli irregolari di Peniakoff  (la Popski's Private Army) .

 

https://www.youtube.com/watch?v=mPATubT4acE

Tra l'altro a me è parso di recente di vedere le ideologie discostarsi dalla morale e dalla pietà cristiana, ma probabilmente era solo una mia impressione  (e non parlo solo dell'attuale governo italiano, magari fosse...). 

PS. Mi fa notare un amico che oggi, dalle cazzate istituzionali (e quindi da quelle in rete) sono scomparsi i tedeschi (nazisti) con la loro occupazione. Puff, spariti. Che bella magia. Così utile e opportuna.E Beppe Fenoglio piace poco, ormai, così vecchi e superato. E poi stona con la cazzata "I nostri padri contro i vostri padri". E sopratutto stona per un motivo storico e certificato: il 95% dei nonni di tutti avevano la tessera del Partito Fascista, e dopo cambiarono tutti la tessera, tra falce e martello e scudo crociato (con buona pace della memoria familiare marcita dei più). O forse... anzi, di certo, chiunque ciancia al riguardo ha idee assai poco chiare sulla natura dei totalismi. Del resto sono piccole porcheriole con i cervalli riempiti dell'opportuna immondizia. Italia, il paese dove prima erano quasi tutti fascisti e dopo erano quasi tutti antifascisti.

domenica 23 aprile 2023

CLAM OR COD? HAKE, THANKS

Nella mia memoria c'era in Melville una zuppa di pesce accompagnata da una pinta di latte. Sono andato a rivedere Moby Dick, quando Ismael cena dopo essere stato informato che per la notte dividerà la stanza con un arponiere, ma ci ho trovato dumplings (cioè ravioli tipo cinese).

"I thought so. All right; take a seat. Supper?--you want supper? Supper'll be ready directly."

I sat down on an old wooden settle, carved all over like a bench on the Battery. At one end a ruminating tar was still further adorning it with his jack-knife, stooping over and diligently working away at the space between his legs. He was trying his hand at a ship under full sail, but he didn't make much headway, I thought.

At last some four or five of us were summoned to our meal in an adjoining room. It was cold as Iceland--no fire at all--the landlord said he couldn't afford it. Nothing but two dismal tallow candles, each in a winding sheet. We were fain to button up our monkey jackets, and hold to our lips cups of scalding tea with our half frozen fingers. But the fare was of the most substantial kind--not only meat and potatoes, but dumplings; good heavens! dumplings for supper! One young fellow in a green box coat, addressed himself to these dumplings in a most direful manner.

Cosa ci fosse dentro quei dumplings non è dato di sapere. Solo sfogliando il libro mi sono accorto che la mia memoria aveva spostato la zuppa di pesce nel pulciosissimo Spouter-Inn, mentre invece è collocata al Try Pots nel capitolo 15. Il Try Pots del cugino Hosea, famoso per i suoi chowder. E Chowder è perlappunto il titolo del capitolo.

Mrs. Hussey hurried towards an open door leading to the kitchen, and bawling out “clam for two,” disappeared.

“Queequeg,” said I, “do you think that we can make a supper for us both on one clam?”

However, a warm savory steam from the kitchen served to belie the apparently cheerless prospect before us. But when that smoking chowder came in, the mystery was delightfully explained. Oh! sweet friends, hearken to me. It was made of small juicy clams, scarcely bigger than hazel nuts, mixed with pounded ship biscuits, and salted pork cut up into little flakes! the whole enriched with butter, and plentifully seasoned with pepper and salt. Our appetites being sharpened by the frosty voyage, and in particular, Queequeg seeing his favourite fishing food before him, and the chowder being surpassingly excellent, we despatched it with great expedition.

E per colazione ai due viene offerto di nuovo chowder, ma Ismael chiede in più un paio di aringhe affumicate.

Le ricette d'oltreoceano prescrivono per il chowder le gallette sbriciolate (e c'è un conflitto tra scuole, patate o non patate, bianco o rosso di pomodoro). ma la mia esperienza col piatto si limita a Irlanda, Gran Bretagna (e Scandinavia), dove la galletta sbriciolata è assente ma l'essenziale sono latte, burro, farina e spesso patata (oltre il pesce, o i frutti di mare, o i crostacei - ricordo uno spettacolare chowder di aragosta gratinato nel nord dell'Irlanda, e per la gratinatura di sicuro era stato usato del cheddar). Comunque sarà per Moby Dick o per altro, ma un chowder consumato in pub di un porto nordico per me resta un'immagine ed un'esperienza cara.

Ora io non so come "debba" essere un chowder, ma so come piace a me: denso e cremoso. Ho provato a metterne insieme uno con quel che era rimasto in frigo ed è venuto benino.

In una casseruola far fondere una noce di burro e soffriggerci appena un battuto fatto con una mezza cipolla e un gambo di sedano. Aggiungere un paio di fette di prosciutto a striscioline, una patata di medie dimensioni a cubetti, aggiungere timo, coprire con acqua e portare a ebollizione. Quando l'acqua è quasi del tutto evaporata aggiungere a pioggia due cucchiai di farina, mescolare bene e poi agiungere latte in giusta misura (un 250 ml dovrebbero andare). Quando il tutto è tornato in temperatura aggiungere due filetti di nasello (il mio nasello era del mare del nord) e far andar piano finché il pesce non si disfa. Mescolare continuamente con un cucchiaio di legno, passando sul fondo della casseruola, altrimenti si attacca come besciamella mescolata male. Salare, pepare con pepe macinato fresco, e continuare a cuocere finché la densità non è quella giusta.

Il chowder mi è venuto come volevo, saporito, cremoso, profumato, che riempie come si deve.


L'ho cucinato pensando a un cutter di legno ancorato nel porto di Kirkwall, Orcadi. Non mi ricordo il nome della barca, ma sotto il nome c'era scritto Nantucket.

PS: A fianco di questo chowder non ho messo latte né birra, ma un Muscadet e l'accoppiamento funziona. Volendo potete variare gli aromi aggiungendo o sostituendo con aneto o alloro. Se lo volete fare gratinato versarlo in terrine individuali, spolverare ognuna con abbondante cheddar o gruyère grattugiato, infornare a 250 °C e sfornare quando il formaggio  fuso e ha preso colore e ha fatto una crosticina.

PPS: le dosi delle ricette che capitano su questo blog sono per 1-2 persone. Per numeri maggiori, just do the math.

venerdì 21 aprile 2023

POLITICA, GAS SERRA E RAPE

 

https://www.liberoquotidiano.it/news/scienze-tech/35251799/clima-franco-prodi-siccita-da-cosa-dipende-ue-bevuta-cervello.html

(L'articolo me lo ha segnalato lo scomparso Monaco Gui-Go, che ricordo come una delle voci in assoluto più lucide durante due anni di pandemia)

Così Franco Prodi, ormai bollato di negazionismo climatico senza possibilità di appello. Sulle auto elettriche non mi pronuncio, perché il bilancio energetico al momento è talmente legato al contesto nazionale e alle tecnologie in via di evoluzione che ridurre il tutto a un semplice sì o no mi pare profondamente stupido. E su tanto altro si puo' dissentire, ma su passaggio nell'immagine no, è un po' difficile (anche se il negazionismo dell'evidenza, che è quello più diffuso, ormai va di gran moda). Parlare del peso dell'Europa nelle emissioni di gas serra è, di fatto, ridicolo. E' l'ultima versione di quella famosa roba delle "quote", uno dei più assurdi aggeggi partoriti nell'ultimo mezzo secolo - con il criterio delle quote eliminando il Lussemburgo dalla faccia della terra si sarebbe un pezzo avanti nella risoluzione del problema, visto che i lussemburghesi hanno (o avevano un tre anni fa) la più alta produzione di CO2 pro capite del continente.

Già, perché la faccenda delle quote CO2 procapite è una delle più madornali puttanate moralistiche che io abbia mai incrociato

L'obiettivo? Quello di sempre: scaricare i costi, quali che siano, sui molti, garantendo gli interessi dei pochi. Non sono i molti ad aver voluto la globalizzazione e la ristrutturazione delle filiere produttive globali, che appare come un evidente causa dell'aumento delle emissioni negli ultimi 20 anni (andate a vedere, L'Europa quanto a emissioni è piatta da quasi 40 anni, ma Cina e resto del mondo...). Non sono stati i molti a scegliere, di nazione in nazione, tra metano, carbone e olio combustibile per la produzione di energia. Ma i molti possono essere comunque colpevolizzati, stigmatizzando il loro stile di vita (un po' come la storia delle nazioni e delle generazioni che hanno vissuto "al di sopra dei propri mezzi").
E un collaudato strumento per la colpevolizzazione dei molti è la quota CO2 pro capite. Ma...

Ammettiamo di avere un campo di mille ettari, suddiviso in dieci porzioni da 100 ettari.
Nella porzione 1 ci sono due contadini che producono 10 rape al mese ciascuno. Le porzioni dalla 2 alla 10 hanno ciascuna 20 contadini che producono 2 rape al mese a testa.
Ora immaginiamo che oltre ai contadini ci sia altra gente, in quei 1000 ettari, che ritiene che la produzione di rape sia un problema e debba calare. Chiamiamoli SPR (Scienziati Preoccupati per le Rape). Gli SPR sono concentrati nella sezione 1 del campo. Gli SPR decidono che per essere accettabile la produzione COMPLESSIVA di rape deve calare del 50%. Quindi diffondono per tutti i mille ettari il messaggio.
I contadini delle sezioni dalla 2 alla 10 li mandano al diavolo, perché già guadagnano poco e se producono meno rape guadagneranno pure di meno. Allora gli SPR si concentrano sulla sezione 1. Alla fine i due contandini della sezione 1 danno retta agli SPR e diminuiscono del 50% la produzione di rape della sezione 1. Se la produzione di rape della sezione 1 diminuisce del 50%, quanto diminuirà la produzione COMPLESSIVA mensile del campo?

E' per questo che chi parla di quote CO2  pro capite fa un discorso smaccatamente moralista che non ha niente a che vedere con gli obiettivi che dichiara di avere. Ma non è che non ce la possono proprio fare, è che non vogliono. Su questi moralismi c'è chi ci campa, e dico sul serio, e chi ci vive pesando d'essere un'animabella. Io invece, come ho detto in conclusione a una lunga telefonata con un vecchio amico, grazie a Dio ho un lavoro vero.

giovedì 20 aprile 2023

CHISSA'

 

 


 

Chi sa che pensa, chi sa che dice
Prete Appetito divoratrice!
Forse egli medita, nel nero core,
Qualche vendetta sterminatore!


Renato Fucini (https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Fucini), pace all'animaccia sua, ha avuto la sfortuna di essere un immenso autore minore. Il prete  "un giorno incontrando per strada David Fucini gli aveva detto: “Lasciatemi andare, dottore, perché ho un appetito divoratrice”. Il medico fece notare l’errore al sacerdote, ma Don Loia, inviperito, sosteneva d’aver detto bene, per cui meritò di passare alla storia per questo epigramma fuciniano" (https://www.liominiboni.it/2020/10/04/renato-fucini-vinci-vinciaresi/).

Io di "preti appetito divoratrice" in cinque anni di isocial ne ho incrociati fin troppi. Il che dovrebbe dire qualcosa sulla fenomenologia nazionale: le bestiacce in carica non sono mai state un'eccezione. In questa prospettiva essere stato bersaglio di alcune vendette sterminatori (a vuoto) è stato anche divertente.

Ma alla fine, seguendo i versi dell'illustrissimo minore, certe contese si regolano meglio in rima. Lui di contese ne ebbe una con tal Milloschi, maestro di scherma. E invece che in punta di fioretto finì in un'ode al Milloschi, immaginato defunto in duello, con rime in aschi, uschi aschi, eschi, ischi, oschi:

A onta dei toschi 

E onor dei tedeschi

Io canto il Milloschi

In versi berneschi

Il corpo a rabeschi 

Finì del Milloschi

Più fieri i Tedeschi 

Rimirano i Toschi

Perché il prò Milloschi 

Faceva gli Etruschi

Nei moti più foschi, 

Nell'armi più bruschi

...

'Ndo giace il Milloschi

Ci fece il sor Ruschi

Piantare tre peschi

Dal prete Falaschi

Perciò quando caschi 

Del Ruschi nei boschi

Se vedi tre peschi

Dirai: C'è il Milloschi!


(E' una ricostruzione a memoria, sono lontano dal libro nella biblioteca di casa e il Fucini non ha fortuna nel web 2.5)

Qualcuno noterà qualche affinità del grande minore locale con il Giusti, quello di vostr'eccellenza che mi sta in cagnesco, nonché forse con Belli. Il Fucini non visse gli stessi periodi periodi storici né le stesse esperienze, però in larga parte condivideva lo spirito, l'attitudine dei due nomi citati, Con l'aggiunta muta, piangente disperazione di fronte al degrado e all'ignoranza comune tanto alle bestiacce in carica quanto a certe plebi abbrutite nei vichi sperduti.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...