domenica 4 novembre 2018
LA BATTAGLIA CONTRO L'ERRORE STORICO DEL DIRITTO ALLA SALUTE (E AL WELFARE)
Cosìl'ex ministro De Lorenzo a Quotidiano Sanità, http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=67256&fr=n .
Non saltate su con De Lorenzo e la tangente e l'antiepatite B: dimostrereste di guardare il proverbiale dito.
Le idee di De Lorenzo erano le idee del PLI, e alla fin fine sono state le idee che hanno vinto, diventando assiomatiche sia nella destra che nella sinistra politica - che entrambe hanno sposato il tema della "generazione di spesa inappropriata". Da '92 in poi una lunga stagione di controriforme ha bersagliato la spesa sanitaria, coniugando nella pratica, se non nella lettera legislativa, il concetto di bisogno sanitario come variabile dipendente dal budget stanziato. L'accelerazione nel ritmo dei tagli a partire dal 2010, determinata dal quadro più generale di tagli di spesa, scelto come risposta (prociclica) alla crisi economica, in questo quadro è soltanto un accentuare l'azione coerente con premesse consolidate.
Non è un processo esclusivamente italiano: la battaglia contro la spesa sanitaria è stata pianificata anche a Bruxelles, con la direttiva 2004/27/CE che apriva le porte ai genericisti asiatici nel nome della moderazione della spesa farmaceutica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/equivalenti-1.html). Stessa cosa in UK, nel loro modo tutto inglese, e negli USA (le polemiche di Trump sul prezzo dei farmaci e il nuovo corso FDA sui generici sono stati un semplice accelerare il passo).
La promozione della prevenzione è andata ovunque avanti a braccetto con i tagli di spesa. Ricordate PNPV:
"affermare il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare in particolare alla luce delle dinamiche demografiche che la caratterizzano"
"Sostenibilità del welfare" è qualcosa che viene da lontano, da prima del 92. Questi argomenti hanno un loro svolgersi tipizzato: l'abbassato livello di prestazioni di SSN non è causato dalla guerra santa per la sostenibilità, il livello è calato perché il sistema non è sostenibile. E quindi più razionalizzazione della spesa (cioè tagli), che abbasserà ulteriormente il livello. E via ripetendo. Una spirale discendente in fondo alla quale ci saranno solo rovine (e sanità privata per chi può, il modello USA che piaceva tanto a Lorenzin). Ma le coperture vaccinali saranno altissime, proprio come negli USA (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2096574797228063&id=1971621999723344).
Più di una volta ho parlato di deflazione farmaceutica come parte di una deflazione sanitaria, da questo lato dell'Atlantico - dall'altro lato invece si accompagna all'inflazione dei costi ospedalieri (privato è bello, se stai dalla parte giusta della barricata https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/inflazione-medica-e-costo-dei-farmaci.html). La guerra per la sostenibilità porta alla crescente compressione dei costi, ovvero dei "prezzi alla produzione", dai servizi (pulizie, sanificazione, per esempio) fino ai farmaci.
Ok, penso anche al fatto che ha toccato me e molti miei colleghi visto che la deflazione farmaceutica si è tradotta in una brutale contrazione occupazionale.
Ma al di là di questo dettaglio che riguarda pochi c'è il punto che riguarda tutti: il costituzionale diritto alla salute è stato progressivamente intaccato e reso subordinato alle politiche economiche generali. Proprio come voleva il PLI di De Lorenzo, anche se lui si adopera a distnguere, non è più una variabile indipendente.
Addendum: la domanda globale di vaccini è prevalentemente pubblica. So bene che in giro ci sono parecchi offertisti, per cui probabilmente l'offerta di vaccini a prezzi bassi determina la domanda. E so bene che in circolazione ci sono molti corruzionisti, per cui chi produce vaccini corrompe il pubblico perché crei la domanda. Io mi limito a ribadire che ormai dieci anni fa, quando si parlava di inevitabile paradigm shift del settore farmaceutico, i fattori che lo avrebbero guidato venivano elencati apertis verbis:
"Un ulteriore cambiamento destinato a trasformare le future attività ed operazioni farmaceutiche è l'aumentata enfasi sulla sanità preventiva anziché curativa. Man man che la popolazione invecchia e aumenta la richesta per i budget sanitari, anticipare invece che reagire alle malattie costituisce la dichiarazione di intenti prevalenti che guida la rotta delle moderne politiche sanitarie"
(The Pharmaceutical Journal5 JUN 2009, https://www.pharmaceutical-journal.com/opinion/comment/goodbye-blockbuster-medicines-hello-new-pharmaceutical-business-models/10966185.article?firstPass=false). Ne ho parlato qua: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/2009-houston-we-have-problem.html
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