lunedì 29 giugno 2020

COVID E VACCINO: SE LA POLITICA NON ERA ABBASTANZA...


... eccovi serviti: ci mancava proprio il classico documento firmato da Nobel per la pace, star di Hollywood e politici dem italiani. Notare che riceve attenzione quasi esclusivamente dalla stampa italiana, per ora.

Si parte dal solito leit motiv: "L'unico modo per sradicare definitivamente la pandemia è di avere un vaccino somministrato a tutti gli abitanti del pianeta".
In primo luogo al solito è più probabile che non venga approvato alcun vaccino piuttosto che ne venga approvato uno. E ancora meno probabile è che venga approvato un vaccino di alta efficacia in grado di dare una risposta immune duratura. Non è pessimismo, è statistica: lo sviluppo di vaccini primi della loro classe ha un 10% di probabilità di successo.
In secondo luogo, scordatevi un qualsiasi vaccino entro settembre, e probabilmente è più facile fare un terno al lotto che vederne uno per gennaio: qui si sta mediamente a braccia incrociate e si acquistano opzioni sul vaccino Oxford-AZ ma non si è sentito niente al riguardo di scorte di remdesivir o tocilizumab (o desametasone, per dire). E stiamo parlando di gente (governo e annessi compresi) convinta che la seconda ondata è sicura e si materializzerà da un momento all'altro, anche domani (la gallica paura che il cielo ti cada sulla testa, uguale identica). In Egitto, per dire, hanno già iniziato a produrre remdesivir sul licenza Gilead (https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-egypt-remdesivir/egypts-eva-pharma-begins-producing-covid-19-drug-remdesivir-idUSKBN23W3BG).
In terzo luogo non è detto che il vaccino sia l'unico modo per liberarsi dalla pandemia: la Spagnola del 18 viene citata e ricitata a proposito della seconda ondata, senza che nessuno ricordi che dopo il 1920 sparì (certo, arrivarono altre influenze, ma non con quel tasso di mortalità) - i virus influenzali non sono parenti dei coronavirus, ma anche la SARS si esaurì per conto suo. Al momento una delle analisi più razionali in circolazione è quella di Bucci (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=151929063093956&id=112027770417419): di base non sappiamo, ma c'è una questione di inneschi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/innesco-covid-19.html) che in qualche modo arriva anche sul NYT (https://www.nytimes.com/article/how-coronavirus-spreads.html?referringSource=articleShare).

Questa lettera dei 101 è un tentativo di mettere un cappello dem sul tema vaccini COVID. Peccato che, misurando le risorse, sia l'amministrazione Trump a produrre il maggior sforzo per l'ottenimento di un vaccino (il programma Warp Speed https://www.nytimes.com/2020/06/03/us/politics/coronavirus-vaccine-trump-moderna.html).

L'aspetto meno visibile, ma ancora più ideologico rispetto a "extra vaccino nulla salus" è il discorso "universalità", cioè il discorso costi. E la richiesta che al G20 si discuta quale "premio" vada attribuito all'eventuale successo dello sviluppo del vaccino (ovvero: "il prezzo del vaccino lo vogliamo fare noi").
Repubblica dice che gli USA sono poco sensibili a questo tema, popolare invece in Europa.
Riassumendo, gli USA finanziano con più di dieci miliardi i 5 candidati vaccini ritenuti migliori da NIAID, e di prezzi ancora non si parla.
In Europa, dove le risorse investite sono state una manciatina di milioni, si vorrebbe fare il prezzo (il che notoriamente è in assoluto il modo migliore per promuovere lo sviluppo di nuovi farmaci o vaccini, giusto?).
Non fa una grinza.

PS "prevenire è meglio che curare" è un' ovvietà che sento sempre più spesso in una situazione in cui non c'è vaccino né ci sarà a breve: il proliferare degli argomenti idioti in questa stagione pandemica non ha conosciuto freni.

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