L'inestricabile intreccio tra orientamenti dei poteri politici nazionali e internazionali e grandi media è l'indicatore più evidente di come la pandemia sia stata trattata fin dall'inizio come un problema politico e non sanitario - e questo pure in sede OMS.
Al momento, quanto a COVID, ci sono almeno due anticorpi monoclonali in avanzato sviluppo clinico (fase III, e parlo dei prodotti Regeneron e Eli Lilly) e un farmaco quasi completamente approvato (EUA in USA, CMA in Europa) che vedrà a breve una sicura approvazione definitiva - remdesivir.
Dei due anticorpi proprio non si parla, come se neanche esistessero, mentre viene dato rilievo ad ogni notizia di roba vista su un vetrino o ancora nel preclinico arretrato.
Remdesivir ha trovato brevi spazi sui media, l'ultimo a causa di Berlusconi curato da Zangrillo (notare "la cavia numero 1" ... https://www.dagospia.com/rubrica-39/salute/speranza-contro-covid-si-chiama-remdesivir-ndash-berlusconi-247342.htm). Ovviamente per far quadrare il teorema Zangrillo negazionista si è provato insistentemente a buttarla in vacca (fulgido esempio nell'immagine).
Ma i media italiani di cosa continuano a parlare un giorno sì e l'altro pure? Di vaccino, e di vaccino a novembre, grazie all'indefesso pressing di Di Lorenzo (https://www.youtube.com/watch?v=5gN9Z2fzYyY).
Nei "salotti buoni" ormai si parla apertamente della politica che forza per affrettare i tempi di sperimentazione di un vaccino (https://www.valigiablu.it/vaccino-covid-fiducia/), ma guarda caso il problema è sempre la politica degli altri (Trump, Putin, la Cina). La nostra, quella europea? Condotta da madonnine immacolate evidentemente.
Peccato che il gioco in corso a Bruxelles sia sporco quanto quello degli altri, e direi sicuramente più di quello americano (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/09/quello-scudo-legale-che-fa-la-differenza.html).
Questo bigottismo si estende all'area dei comitati tecnici e del "giro buono" della medicina italiana (si lasci usare remdesivir che costa e non funziona a quel negazionista di Zangrillo, con la benedizione del Dr. Magrini, detto treppercento https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html). Giro buono che non ha niente da dire sull'operato della Commissione Europea con ESI (Emergency Support Instrument): criticare l'approccio europeo non è bon ton (anzi, decisamente burino, quindi perfettamente adatto a questa pagina).
Basta pesare l'allocazione dei fondi: su 2,7 miliardi di stanziamento complessivo, 63 milioni (ad ora) per i farmaci (remdesivir, contingentato), il resto per vaccini ancora non approvati. Detto questo detto tutto.
Se la gestione della pandemia continua ad essere impregnata di politica e ideologia, il pessimismo è d'obbligo.
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