sabato 9 ottobre 2021

LA GUERRA DI CHI? E LE SUE CONSEGUENZE

 


"La narrativa dominante è diventata che "siamo in guerra". In guerra, tutti devono eseguire gli ordini. Se a un plotone viene ordinato di andare a destra e alcuni soldati vanno in esplorazione a sinistra, vengono fucilati come disertori. Lo scetticismo scientifico doveva essere eliminato senza fare domande. Gli ordini erano chiari.
Chi ha dato questi ordini? Chi ha deciso che la sua opinione, competenza e conflitti di interesse dovessero comandare?"
Ci sono arrivato tardi su questo post di Ugo Bardi che traduce Ioannidis, ma meglio tardi che mai. Potrei aggiungere che le premesse di tutto cio' erano state poste da prima della pandemia, e che tutto questo ha permesso a un po' di truppa appiedata di trovare una nuova bandiera e cercare poi di raccattare qualcuno per guidare l'offensiva...

E arriviamo velocemente alle conseguenze


 

Chiariamo un punto fondamentale: il green pass è una misura normativa, inerente la politica sanitaria. In quanto tale è intrinsecamente dibattibile e opinabile.
Il professore oggetto del procedimento disciplinare non si è prodotto in apologia del terrorismo o dell'eversione dell'ordine democratico. Ha spiegato la sua contrarietà al green pass. E poi avrebbe detto che i vaccini sono un'arma di sterminio di massa (sigh). Quindi la reazione di molti sarà: "E' un novax-duro-e-puro, è giusto il provvedimento disciplinare".

A parte lo sterminio e simili delirii, contrariamente a quello che si vuole far credere, essere contrari al green pass non implica essere renitente al vaccino anticovid o novax o negazionista della pandemia o fascista o altro, a meno che in tali categorie non rientrino tutti i mille e passa firmatari dell' appello dei docenti universitari contro il green pass, Barbero compreso (https://www.lastampa.it/.../l-appello-dei-docenti...).
Il discorso di Ioannidis (vedi post precedente) sulla militarizzazione della scienza si applica anche al contesto più ampio: c'è chi cerca di colpire in ogni modo chi non marcia al passo - no, non il modo migliore per condurre una campagna di vaccinazione di massa, per usare un eufemismo. E se questo andazzo si estende all'operato dello stato nelle sue varie articolazioni allora ci deve preoccupare.
Per quale motivo?
Perché alla fine si arriva a un interrogativo non banale:
proteggere la liberta' di espressione di novax (quelli veri) e fascisti è proteggere la liberta' di espressione di tutti?
Io sono propenso a rispondere di sì (basta che non vengano a rompere qua sopra). Se non altro perché so fin troppo bene quanto le etichette siano estensibili a piacere, secondo il comodo del primo che passa (quando hai sentito definire fiercepharma sito novax e endpoints sito di fake news le hai viste tutte e sai cosa ti puoi aspettare

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