https://twitter.com/maxdantoni/status/1481773470409183233
Questa ormai è storia antica:
"A further change that is set to transform future pharmaceutical
activities and operations irrevocably is the increased emphasis on
preventive rather than curative healthcare. As the population ages and
demand on healthcare budgets increases, pre-empting rather than reacting
to illness and disease constitutes the prevailing aspirational mission
statement driving the direction of modern healthcare policy" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/2009-houston-we-ha…).
Le moderne politiche sanitarie, quelle che da 30 anni si preoccupano in
primo luogo della sostenibilità della spesa. Già, battaglia decennale
quella per sostenibilità della spesa sanitaria, che detto così sembra
buono e giusto, ma sarebbe meglio chiamare le cose con il loro vero
nome, molto più brutto: la lunga guerra per i tagli alla spesa
sanitaria. Una guerra che in Italia fu dichiarata da De Lorenzo: i
bisogni sanitari non più ariabile indipendente ma funzione dei fondi
allocati (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/la-battaglia-contr…),
ed eravamo all'inizio degli anni novanta. La guerra fu vinta
velocemente: gli anni passarono, e passarono, e alla fine questa
dottrina fu talmente assorbita dal corpo del sistema sanitario che le
polemiche sui costi e sui prezzi finivano per arrivare all'assurdo: in
anni in cui la rivoluzione dei farmaci oncologici targeted era una
solida realtà c'era chi rimpiangeva il cisplatino a 50 cent la fiala, il
suo farmaco ideale (costa niente, il resto poco importa https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/la-radice-marcia-d…).
Ora con COVID19 pare che sia la volta buona per dare una spallata
definitiva a questo fastidioso residuo del vecchio welfare state
italiano: la sanità pubblica ad accesso universale.
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