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Magari non ve ne ricordate, ma quando la campagna di vaccinazione italiana è cominciata è cominciata con la parola d'ordine "non esistono vaccini di serie b": un vaccino anticovid vale l'altro. Probabilmente in qualche manuale di comunicazione delle pandemie sta scritto così e sta scritto che è la cosa giusta da dire. Ma i dati di autorizzazione dicevano diversamente. E quando col vaccino AZ in primavera vennero fuori casi di trombosi del seno venoso cerebrale e trombi in presenza di piastrinopenia (nonché decessi) in giovani donne, ma non solo, fu un coro di "correlation is not causation" (la cosa "giusta" da dire, ancora). Peccato che questi effetti collaterali siano poi stati attestati dalle autorità di diversi paesi europei e poi da EMA (al che ricordo impagabili dissertazioni su rischio di trombosi nei voli aerei e nelle donne che prendono anticoncezionali).
Per l'ennesima volta, pressoché impossibile ricavare da trial su decine di migliaia di soggetti eventi con una frequenza di unità su centomila. Non era una questione di trial inadeguati (anche se quelli AZ lo sono stati, per molti versi, da cui la mancata autorizzazione FDA a quel vaccino), era questione di farmacovigilanza e, passiva o no, la farmacovigilanza ha funzionato in diversi paesi europei. Non in Italia, nella migliore delle tradizioni, dove si è preferito andare avanti con calma (e nel frattempo i danni si accumulavano).
Su altro fronte, da tempo si andavano delineando evidenze su una certa incidenza di miocarditi nei giovani che ricevevano vaccini mRNA (specialmente il vaccino Moderna, e specialmente nei giovani maschi). Mentre in altri paesi si sono presi provvedimenti in Italia si fa ancora come niente fosse (e sicuramente andando a leggere in giro troverete la dose standard di "correlation is not causation" anche in questo caso).
Insomma, a differenza dei disciplinati europei del nord (tipo quelli che a Rotterdam davano fuoco alle auto, o quelli contro cui sono stati aizzati i cani della polizia ad Amsterdam), i cittadini italiani non si meritano troppi distinguo e troppe sottigliezze. E se qualcuno avesse voglia di dare dei fascisti ai protagonisti dei tumulti di Rotterdam e delle manifestazioni ad Amsterdam vada a dirglielo di persona, e vediamo come va a finire...
Ma la nuova frontiera del moralismo peloso in Italia è che i cittadini avrebbero doveri nei confronti del sistema sanitario nazionale, enunciato a cui l'unica risposta razionale è : take your duty and shove it.
Vorrei chiarire che, nell'attuale ordinamento italiano, NESSUN cittadino ha NESSUN DOVERE nei confronti del sistema sanitario, dei medici, degli infermieri o degli OSS.
NESSUNO e NESSUNO.
Abbastanza chiaro? Magari servirebbe un giurista, per spiegarlo meglio
Sono enti e categorie citate che invece i doveri li hanno, mentre diritti sui pazienti no, non ne hanno. Bel gioco di prestigio, il provare a trasformare diritti in doveri, roba da maghi della truffa.
E se un sistema sanitario pubblico pretende qualcosa da me, scusate tanto, preferisco una sanità privata che pago per avere quello che voglio.
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