Lo posso ripetere all'infinito, se serve: vivo da mesi e mesi in una nazione che ha avuto una frazione infinitesimale delle restrizioni italiane, lavorando da altrettanto tempo al chiuso, e la mascherina non era prevista. Assenze per COVID? Sì, quarantena di una settimana e via di nuovo al lavoro. Focolai aziendali? 0.
Prima dell'arrivo della guerra in Ucraina c'erano i soliti volenterosi che si sperticavano a sottolineare l'aumento di casi in questo o quell'altro paese del nord Europa (isole comprese), mentre la situazione ospedalizzazioni rimaneva e rimane completamente sotto controllo. E mi ero rotto e strarotto di chi diceva che là (qui) c'erano restrizioni come le nostre perché era semplicemente una CAZZATA ENORME dettata da ignoranza e/o malafede.
Si parlava di paesi i cui dati non sono stati diversi da quelli italiani, anzi, ma con misure restrittive infinitamente più leggere di quelle italiane e velocemente rimosse o in fase di COMPLETA rimozione. Facile arrivare alle conclusioni sull'utilità del dispositivo antipandemico italiano, che ha con disinvoltura agito conculcando alcuni diritti primari dei cittadini, dall'istruzione al lavoro.
Ebbene, il governo italiano a questi dispositivi INUTILI e ARBITRARI (scienza? di 'sto par di sfere) resta attaccato come una cozza a uno scoglio.
Quel che era da rimuovere in blocco è blandamente ritoccato, mentre si annuncia una fine delle restrizioni che forse si realizzerà davvero a fine maggio o oltre.
Così mentre altrove si è tornati alla normalità (quella vecchia, nessun "new normal") in Italia quel che davvero si affina e si perfeziona è il disastro economico.
Quando interi settori industriali venivano decimati si taceva al riguardo, mentre si parlava del patrimonio artistico e paesaggistico come del "petrolio" dell'Italia. Sarà facile constatare quanto bene abbia fatto al settore turismo e accoglienza tutto quello che è stato disposto nell'ultimo anno.
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