mercoledì 4 maggio 2022

ARMI CHIMICHE: IL CLORO E LA POESIA


Il cloro come arma chimica ha una fama che supera largamente la sua storia effettiva.
Questa fama è dovuta al fatto che è stato il primo gas asfissiante e potenzialmente letale usato durante la prima guerra mondiale, nel 1915, mentre fino a tutto il 1914 erano stati fatti da ambo i lati tentativi più o meno efficaci con agenti lacrimogeni. Quindi il cloro fu un game changer, usato per la prima volta dai tedeschi. E le nuvole verdi divennero qualcosa da cui guardarsi.
Il cloro era già usato industrialmente specie in Germania per la produzione di coloranti di sintesi (e il suo uso industriale è continuato da allora, pensate solamente alle centinaia di migliaia di tonnellate di PVC che sono state prodotte). Quindi era facilmente reperibile. Se il futuro Nobel Fritz Haber non ha suggerito l'impiego del cloro come arma chimica di sicuro è stato attivamente coinvolto nel suo sviluppo.
"Il 22 aprile 1915 il 'padre della guerra chimica', come è stato definito Haber, diresse l'infame attacco con una nuvola di cloro contro gli alleati a Langemark, vicino a Ypres. I britannici usarono il cloro per la prima volta nella battaglia di Loos, sul fronte occidentale, nella Francia del nord, il 25 settembre 1915. Il cloro divenne il gas principale per le operazioni con nuvola di gas sui fronti orientali, occidentali e italiano durante la guerra. Dal 1916 in poi britannici, russi, tedeschi iniziarono a usare altri composti negli attacchi con nuvola di gas. Questi agenti erano perlopiù fosgene, difosgene, e cloropicrina" ("Gas! Gas! Quick, boys!", Michael Freemantle, 2011).
Il cloro veniva rilasciato da bombole, con sistemi di diffusione e "puntamento" più o meno efficienti. E' più denso dell'aria, quindi si accumulava nelle trincee e nelle buche da granata (e quindi chi era più esposto al fuoco nemico si salvava dall'agente chimico). Ma veniva disperso piuttosto velocemente. Complessivamente deve la sua fama al fatto che quando fu impiegato per la prima volta non erano disponibili contromisure davvero efficienti (maschere antigas con filtri adeguati), che comunque furono prodotte velocemente. Il cloro fu protagonista di episodi diventati leggendari, come l'Attacco dei Morti (https://en.wikipedia.org/wiki/Attack_of_the_Dead_Men). Ma la sua letalità non era rilevante. L'80% dei 90.000 morti da armi chimiche della prima guerra mondiale è da attribuire a fosgene e difosgene.
"Gas! Gas! Quick, boys!" di Michael Freemantle è la fonte di questi post per quel che riguarda la prima guerra mondiale. E' un buon excursus sul ruolo che ebbe la chimica durante la Grande Guerra, ruolo che non fu limitato alle armi chimiche. Il libro prende il suo titolo da un verso di "Dulce et decorum est", di Wilfred Owen:
Gas! Gas! Quick, boys!—An ecstasy of fumbling,
Fitting the clumsy helmets just in time;
But someone still was yelling out and stumbling
And flound'ring like a man in fire or lime...
Dim, through the misty panes and thick green light,
As under a green sea, I saw him drowning.
In all my dreams, before my helpless sight,
He plunges at me, guttering, choking, drowning.
Il titolo della poesia riprende con un sarcasmo amarissimo il verso di Orazio: dulce et decorum est pro patri mori (è dolce e onerevole morire per la patria).
Le poesie di Owen furono utilizzate da Benjamin Britten nel suo War Requiem.

 

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