domenica 15 settembre 2024

COME VA LA GUERRA ALLA PSEUDOSCIENZA?

La risposta è "malissimo", altrimenti pseudoscienze, psedudomedicina, fake news e tutto il resto non esisterebbero più.

Da quant´è che CICAP si preoccupa di pseudoscienze, per esempio? Se la ragione sociale dell'associazione fosse la lotta alla pseudoscienza il bilancio sarebbe fallimentare, perché "lotta alla pseudoscienza" non credo che significhi "lotta completamente inefficace, ma giusta". Altrimenti sarebbe bene precisare che si lotta contro un nemico che non può essere battuto ma se nessuno lottasse cosa succederebbe? Putroppo la risposta alla domanda sembra essere: "assolutamente niente".

Per fare un altro esempio, in Italia da quando e´ cominciata la lotta contro le fregnacce delle scie chimiche? Nel 2013? Dopo che la storia del fulminato terminale di turno che minacciava la giornalista ebbe un certo riscontro a che punto siamo oggi?

 


Appero´, niente male, niente male davvero. Complimenti per i risultati. E per quello che riguarda la pseudomedicina...

https://www.striscialanotizia.mediaset.it/news/bimbo-malato-di-tumore-arresti-domiciliari-per-la-sciamana-al-centro-delle-inchieste-di-striscia-e-per-altri-due-finti-medici_686755/

Quindi la lotta contro la pseudomedicina di ginecologi della mutua, televirologi, laureati in scienze politiche con rubriche su RAINewes e affini  è servita a ben poco, perché i fallimenti del sistema sono oggi più numerosi di dieci anni fa e sciamani, naturopati etc nello spazio lasciato dai quei fallimenti prosperano.

Vorrei ripetere che la mia personale e discutibilissima opinione è che un sistema ineremente iniquo come il capitalismo finanziario (a cui l'Europa di un tempo opponeva il welfare ma poi si è arresa o lasciata comprare) non può non provocare tensioni. Le principali tensioni sono quelle economiche. E in Italia, bimbi, siete messi malissimo:

Il nostro Paese ha un indice Gini di 0,352 (ultimo dato della Banca mondiale e della Banca d’Italia aggiornato al 2018), che ci pone purtroppo nella parte alta della classifica continentale delle disuguaglianze: peggio di noi fanno solo Bulgaria, Romania, Lituania e Lussemburgo.

Una situazione di questo tipo dovrebbe generare conflitti sociali deflagranti. Tipo quelli degli anni 60-70 dello scorso secolo. La genialata è stata assecondare il processo in cui parte di queste tensioni sfocino nelle cazzate allucinanti del fronte del delirio. Perché diciamocelo, se giri per strada assieme a tanti altri con un cartello "Vaccini strage di Stato" vieni liquidato dal 99% della popolazione come un povero esaltato. Ma se sui cartelli c'è scritto "No alla mobilità, stabilimento aperto" beh, allora mandano la celere a legnarti. Non so se rendo l'idea. Lo stiamo vedendo da anni. Il fronte del delirio nelle urne vale zerovirgola. Qual'è il timore della politica partitica? E' che qualcuno possa aggregare quei numeretti ai suoi, di numeri, ottenendo così un vantaggio. Se c'è stata in passato una casa politica del fronte del delirio sono stati i 5stelle. E guarda caso tutta la questione scienza-antiscienza in Italia comincia ad essere rilevante con la loro ascesa. Non sarà difficile trovare tra grillini o ex grillini coperte le seguenti tematiche: feti abortiti nei vaccini, scie chimiche, mai stati sulla luna. Poi si può dire tutto e il contrario di tutto, ma questo è stato oggettivamente uno dei fattori con cui finirono per arrivare in parlamento. Poi c'è stato chi ha abiurato, ci sono state le espulsioni (vivaddio) e tutto il resto. Ma la storia dice che sono arrivati dove sono ora anche con quello.

E allora a che servono la lotta alle pseudocose, alle fake news, il factchecking? 

Si potrebbe pensare che la lotta alle pseudocose sia come la lotta al crimine, cioè un processo. Ma la lotta al crimine (in teoria) tramite processi e sentenze rimuove criminali dalla circolazione, anche se il crimine nel suo complesso resta lì dove è. La lotta alle pseudocose non può fare niente di tutto questo, tant'è che ha spesso cercato di configurare le pseudocose come fatti di rilevanza penale - senza riuscirci, per fortuna, perché negli ultimi anni abbiamo ben visto quanto certe etichette siano estendibili a piacere e francamente di una criminalizzazione del dissenso politico proprio non c'è bisogno (non è quello che viene giustamente rinfacciato a Putin, del resto?). Del resto non c'è bisogno di lotta alle pseudocose, quando la pseudomedicina passa dalle parole ai fatti di rilevanza penale finisce agli arresti, come nell'esempio degli "sciamani". Già quest'ultima considerazione suggerisce che il fenomeno vada inquadrato altrimenti. Vediamo se qualcuno riesce a cogliere un parallelo:

L’immaginario pubblico della sinistra sociale è dominato da una tipologia che definiremo da qui in avanti sinistra alla moda [l’originale tedesco è Lifestyle-Linke, letteralmente ‘sinistra dello stile di vita’], in quanto chi la sostiene non pone più al centro della politica di sinistra problemi sociali e politico-economici, bensì questioni riguardanti lo stile di vita, le abitudini di consumo e i giudizi morali sul comportamento. […] «Non si tratta più di cambiare la società, ma di trovare conferma di sé, tanto che anche la partecipazione alle manifestazioni diviene un atto di realizzazione personale: ci si sente a posto con la propria coscienza a manifestare per il bene insieme a persone che la vedono nello stesso modo». […] Beninteso, non si può dire che questa nuova sinistra alla moda rifugga dal conflitto in quanto tale. Il problema è che non di rado esso è rivolto verso l’obiettivo sbagliato. Come osserva Wagenknecht, in effetti «la sinistra alla moda risulta poco simpatica anche perché, pur sostenendo una società aperta e tollerante, mostra di solito nei confronti di opinioni diverse dalle proprie un’incredibile intolleranza, che non ha nulla da invidiare a quella dell’estrema destra.

(https://www.sinistrainrete.info/sinistra-radicale/28316-vladimiro-giacche-contro-la-sinistra-neoliberale-il-caso-sahra-wagenknecht.html)

Avete qualche volta letto qualcosa del genere, qua sopra, ma in altra forma, quando ho parlato dei "giusti". In questa prospettiva ogni attività mirata a colpire gli "ingiusti" non necessariamente deve avere un qualche esito, basta che sia in essere per rinsaldare nei "giusti" la propria convinzione di esser tali, in quanto opposti agli "ingiusti". E quindi alla fine la lotta alla pseudoscienza è l'ennesimo motivo identitario e autocelebrativo. Lasciamo da parte chi ne ha fatto un mestiere o una fonte di reddito: si parli di "scienza" o di pseudoscienza la base del fenomeno è prerazionale e attiene al dominio religioso ("lo zelo per la tua casa mi consuma").

A me la guerra alla pseudoscienza non interessa, come non mi interessano tutte le improduttive questioni di facciata. Preferirei una guerra alla povertà, ma quella si è già conclusa e sappiamo già chi ha vinto.


 

PS: Per chiarire la mia posizione è sempre stata: si fottano loro e loro guerre. E' una posizione che non nega affatto i conflitti, specialmente quelli contro chi le guerre le vuole e ci lucra (indipendentemente dal fatto che ci lucri miliardi di dollari o briciole di visibilità).

 

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