martedì 25 febbraio 2025

CRISI DEGLI OPPIACEI E UNA NOVITA': SUZETRIGINA

 

https://www.cdc.gov/overdose-prevention/about/understanding-the-opioid-overdose-epidemic.html

Dal '99 al 2022 circa 700.000 persone sono morte per overdose da oppiacei, negli USA. Circa 80.000 decessi nel solo 2022.

Su una cosa devo dare ragione a RFK jr: la crisi degli oppiacei in USA comincia con la prima, scellerata gestione Woodcock di FDA e l'approvazione di Oxycontin, un antidolorifico oppioide che avrebbe dovuto essere migliore di morfina e codeina, con una ridotta capacità di indurre dipendenza. Invece provocò un'ondata di dipendenza iatrogena da oppiacei : ovvero i medici prescrivevano ossicodone per dolori postoperatori e post-traumatici e una significativa percentuale di pazienti diventava dipendente. In breve vennero fuori studi medici che altro non erano che fabbriche di prescrizioni che lucravano sul mercato della dipendenza da oppiacei. Su questa storia ci hanno pure fatto un film (Crisis, 2021, con Gary Oldman) e una serie (Dopesick, 2021, con Michael Keaton). I numeri non sono solidissimi, ma sembra che tra coloro a cui sono prescritti oppioidi uno su tre sia a rischio di dipendenza e uno su otto a rischio di morte per overdose.

Come si vede dal grafico la cosa è completamente sfuggita di mano a partire dal 2013 con la terza ondata, provocata da fentanyl e, a sorpresa, tramadol, che qualcuno forse ricorderà come la droga dei miliziani dell'ISIS. Il fentanyl, che viene trafficato ormai da tempo dai cartelli messicani, è diventata un'autentica piaga sociale


Il questo panorama desolante a gennaio si è verificato un fatto nuovo. La suzetrigina, un antidolorifico sviluppato da Vertex, è stato approvato da FDA.

Suzetrigina

Quale è la novità? Il meccanismo di azione. Mentre gli oppiacei agiscono sul recettore μ nel sistema nervoso centrale (agonisti μ), la suzetrigina è un inibitore selettivo del meccanismo  Nav1.8-dipendente di trasmissione del dolore nel sistema nervoso periferico, e quindi evita i guai caratteristici degli agonisti di μ, primo tra tutti la capacità di provocare dipendenze. Ma c'è un problema: due compresse di suzetrigina al giorno costano 30 dollari, la dose equivalente di un oppiaceo pochi centesimi. Il che fa pensare che per anni saranno al riparo del rischio dipendenza solo i pazienti con assicurazioni o sistemi sanitari disposti a rimborsare il farmaco (sempre meno disposti a farlo), o quelli in grado di pagarselo di tasca propria. Come al solito.

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