mercoledì 14 ottobre 2020

MONNEZZA STATISTICA OGGI

 


Della serie: famo a falla tornare.
Quante volte s'è detto, qua sopra "Levategli dalle zampette il software statistico"?
Hanno fatto più danni i package di R, Orazio, di quanti tu ne possa sognare sulle tue dispense di biostatistica...

Ho bruciato preziosi minuti di vita, negli ultimi mesi, per rispondere a negazionisti e no-vax che venivano a dirmi "questo articolo DIMOSTRA che la vaccinazione antiinfluenzale aumenta il rischio COVID!".
Solo che la correlazione aveva un Intervallo di Confidenza (CI) largo come un'autostrada, e gli stessi autori poi hanno precisato che non sostenevano assolutamente questa correlazione, nell'articolo. Ma certe fedi non si lasciano mettere in dubbio da piccolezze del genere.
"Eh, ma quelli vanno avanti a pseudoscienza", si dirà. Sì, e invece gli altri?
Invece gli altri pure.
"Per esempio?" si dirà.
Per esempio "Relationship between Influenza Vaccination Coverage Rate and COVID-19 Outbreak: An Italian Ecological Study"  (Vaccines 2020, 8, 535 https://www.mdpi.com/2076-393X/8/3/535).
Una di quelle cose che di prima ti viene da dire "ma come, ma non era correlation is not causation, fino all'altroieri?", perché il razionale della cosa boh, e quantomeno sarebbe richiesta una prova sperimentale prima di spararla (tipo verificare che gli anticorpi contro i virus influenzali neutralizzino SARS-CoV-2, per esempio, o cose più sofisticate che includano l'immunità cellulare).
L'articolo era giusto roba buona per un titolo di giornale e tutto finisce lì.
Ma invece periodicamente mi chiedono di questa roba, magari perché "il scienziato" di turno la condivide. Io mi sono limitato a citare Joe Di Baggio, che aveva fatto vedere che manco i cani... A questo giro, una volta per tutte, lo linko, in modo che non se ne parlì più, perché di monnezza in giro ce n'è anche troppa:

"Vorrei far notare che il miglior modello, per esempio, che lega tassi vaccinali e ospedalizzati con sintomi (il riferimento è sempre all'articolo ecologico, quindi dove non sappiamo se l'ospedalizzato fosse vaccinato o no) è una polinomiale di terzo grado. Dopo il 65% di copertura si prevede rialzo dei tassi standardizzati di ospedalizzazione :-) E' una cagata? Sì, le analisi non si fanno così, ma solo per mostrare che quella circolata ieri era una supercagata dove, come già ricordato, non si considera che un OLS è fondato sull'ipotesi di esogeneità pura dei regressori e se le correlazioni coi confounders sono alte, si ha endogeneità ovverosia correlazione con l'errore e il modello è teoricamente inficiato (che poi è la realtà). Stimando i parametri di una multiregressione, non ci fanno vedere come progredisce la varianza spiegata, se ci sono segni di collinearità. Insomma, siamo a Corrado e ai dilettanti allo sbaraglio."

(https://www.facebook.com/jdbaggio/posts/10217763373171891)

(Ma li vedete i punti? Ma cosa caspita vuoi correlare con quella roba?)

(quante se ne è viste negli anni... chi si ricorda tre anni fa quelli che volevano trovare una correlazione LINEARE tra copertura vaccinale e casi di morbillo, in Italia, lasciando elegantemente fuori il Lazio come outlier?)

martedì 13 ottobre 2020

"SEGUI LA SCIENZA" E IL TERZO LADRO

 



Ritorno sul video di Sabine Hossenfelder (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/09/seguire-la-scienza-un-nonsenso.html) per una riflessione più estesa sull'uso che si fa di "segui la scienza".
Ma soprattutto su come il concetto sia universalmente accettato. Anche il complottismo più sciroccato, ab ovo, accetta implicitamente il concetto. Le posizioni "complottiste" non sono mai "anche se la scienza dice così, io farò come mi pare". Il complottismo standard dice "la scienza mente" o presenta alternative a quella che è ritenuta l'evidenza scientifica. Lascienza e l'antiscienza giocano lo stesso identico gioco - e per questo qua sopra si è ripetutamente parlato di bolle gemelle.
Ma non è solo questione di dinamiche sui social media, purtroppo.
"Seguire la scienza" è un attrezzo politico, particolarmente negli ultimi anni. Dato che è assodato che si debba seguire la scienza, per avallare una linea politica ci si sceglie la scienza più adatta allo scopo, ma facendo ben attenzione a presentare quello che si dichiara scienza come "vincolo esterno". Esempio recente il governo Conte, che sulla gestione dell'epidemia ha ripetutamente detto di mettere in pratica le indicazione del CTS (poi si è scoperto che non era esattamente così).
Altro esempio meno recente: la commissione Sanità del Senato che nel 2017 discuteva delle coperture finanziarie per portare al 95% il tasso di vaccinazioni pediatriche come richiesto da OMS (ma OMS non l'aveva richiesto).
Parlando ancora di 2017, "Il Vaccino non è un'opinione" (ma l'obbligo vaccinale sì, però guai a chi lo diceva).
Tornando ad oggi, segui la scienza, metti la mascherina (di comunità), ovunque, anche solo in vetta ad un monte, che proteggi gli altri (forse) e te stesso (straLOL).
Quel "fecondo dialogo dell'intelletto umano con la natura" di cui parlava Prigogine non ha nulla a che vedere con La Scienza, il terzo ladro di cui ha scritto Isabelle Stengers, filosofa che con Prigogine ha collaborato a lungo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html).
Se il potere di turno arruola La Scienza più adatta ai suoi fini, ritornando verso il basso "segui la scienza" è diventato il patrimonio ideologico per eccellenza proprio di una parte politica che per convenienza (conseguimento e mantenimento del potere) ha rinnegato le proprie radici. Dallo Statuto dei Lavoratori a Jobs Act e "Vota la scienza, scegli il PD".

Quindi ai vari "Segui la Scienza" o "La Scienza dice" la mia risposta contina ad essere questa. E non cambierà

IL BUON SENSO?

 




Qualche giorno fa, parlando degli argomenti in discussione per il DPCM, qualcuno diceva che poi sarebbe stato il buon senso a guidare i controlli sulla mascherina all'aperto.
Infatti: barista abbassa la mascherina per fumare fuori dal locale: multa di 400 euro (https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/10/12/news/coronavirus_multa_barista_sigaretta_mascherina_pavia_ombra_de_vin-270292309/).
La mascherina all'aperto 24/24 ore non serve ma è giusta: lo ha detto anche Villani, “L’obbligo di indossare la mascherina all’aperto è un richiamo. Non importa se scientificamente ha senso oppure no. E’ un segnale di attenzione per noi stessi e per la comunità”. (https://www.gazzettadellevalli.it/attualita/polemiche-sullobbligo-mascherine-allaperto-villani-cts-non-importa-se-ha-senso-e-un-segnale-292117/). Non c'è verso, siamo tornati nel pieno della stagione "cazzate a fin di bene".
Ma le norme sono norme, non sono segnali. E come tali andrebbero considerate.
Tra l'altro questa enfasi sulla mascherina all'aperto sempre è leggermente in contraddizione con il fatto che il 77% dei contagi avvengono in famiglia, a quel che si dice. Da cui le raccomandazioni su feste private, cene etc...
"Questo divieto non può essere oggetto di una regola - non potrebbero esserci né controlli né, quindi, sanzioni - ma solo d’una raccomandazione.
Allora perché inserirlo tra altre regole, mistificando scientemente?" Si chiedeva Vitalba Azzolini su twitter (https://twitter.com/vitalbaa/status/1315400114685575169). La raccomandazione è stata inserita in mezzo alle norme perché Speranza norma l'avrebbe voluta: «Io ho proposto di vietare le feste, anche private, quando c'è una norma va rispettata. Lavoreremo anche con le forze dell'ordine per verificare che la norma venga rispettata. Ma non sono i controlli che ci hanno permesso di piegare la curva nei giorni più difficili, ma i comportamenti delle persone» (https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_11/regole-nuovo-dpcm-ottobre-covid-ea40857e-0b88-11eb-8551-988fe333186d.shtml). Ah beh, in breve per Speranza siamo stati bravi ma si voleva comunque riservare la possibilità di far irrompere le forze dell'ordine in un privato domicilio per contare le persone a tavola per il pranzo domenicale. Il buon senso, certo.

domenica 11 ottobre 2020

COME CAMBIA LA NARRAZIONE

 

https://www.repubblica.it/salute/2020/10/08/news/i_due_farmaci_per_l_hiv_non_funzionano_contro_covid_19-269737987/?ref=RHPPTP-BH-I269167158-C12-P2-S7.4-T1



"A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo."

Come cambia in fretta la narrazione! Questa è una prima assoluta, sulla "grande stampa", da quel che mi risulta.
"I due farmaci per HIV non funzionano contro COVID-19": ma dai, chi l'avrebbe mai detto...

Riassunto breve: da febbraio, stando all'attività in vitro pubblicata, si sapeva che con lopinavir non c'erano speranze. Ad inizio aprile prima pubblicazione di trial con braccio di controllo che dice "attività antivirale nulla". A luglio OMS chiude il braccio lopinavir di SOLIDARITY per manifesta inefficacia (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/09/che-fine-ha-fatto-solidarieta.html).
Eppure lopinavir (e darunavir, stessa musica) è stato in assoluto tra i farmaci più usati in ospedale in Italia su pazienti COVID (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/senza-parole-ma-con-moccoli-di-quelli.html).

Io ho perso il conto di quanti, fino a pochi giorni fa, hanno continuato a parlare dell'efficacia scarsa o nulla di remdesivir.
Avete mai sentito qualcuno di loro dire mezza parola su lopinavir?
A me non pare.
Perché?
Perché la maggioranza della comunità clinica italiana continuava a somministrarlo?
Perché Magrini, direttore AIFA; lo voleva prescrivibile da medici di base ai pazienti a casa?
Perché costa poco?
Per non disturbare il guidatore?

In aprile, quando Magrini in tv interrogato su remdesivir disse 3% invece di 30% (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html) a questo punto non mancava di numeracy, ma esprimeva un'indirizzo di governance farmaceutica: un buon farmaco è un farmaco dal costo sostenibile, indipendentemente dalla sua efficacia, aggiungerei.
"Sostenibile" suona bene, ai più. Suona "giusto". Ma la sua corretta traduzione è "deve costare costare quanto un chilo di cipolle". Che suona un po' diverso.


TECNICALITA' E FOLLIE VACCINALI


Copio e incollo da Riccardo Gallina su "La scienza nel pollaio". Poco da aggiungere, se non che oltre al discorso CEP (e davvero lo stanno valutando per i vaccini, a EDQM) c'è anche la faccenda della prequalifica OMS: se l'azienda ha una prequalifica, questa è omologata a una autorizzazione EMA (o a una FDA), e questo di suo è follia.Stiamo davvero facendo un passo oltre (verso l'abisso).
NB: nessuno finora ha mai considerato di applicare queste cose a un biologico o a un vaccino. Finora. Un netto pronunciamento AIFA è auspicabile, uno EMA vitale. Ah, per precisare questa è una cosa EUROPEA. A FDA neanche se lo sognano di omologare una prequalifica OMS a una loro ispezione o autorizzazione, per essere chiari.
 
 

Vaccino per influenza 2020: teatro dell' assurdo.
(di Riccardo Gallina)

Ieri mi è capitato di leggere in rapida successione due articoli che mi hanno lasciato completamente esterrefatto.
Il primo riguarda le esternazioni fatte dal presidente dell'Ordine dei Medici di Venezia e vice presidente FNOMCeO Giovanni Leoni che in un articolo pubblicato sabato 3 ottobre 2020 su il gazzettino di venezia a firma di Alvise Sperandio afferma: «la politica faccia la sua parte - sottolinea - sia il cane da guardia delle aziende farmaceutiche affinché producano rapidamente i vaccini necessari». Lascia basiti, esterrefatti ed attoniti che un medico e per di più presidente della OMCeOdi Venezia e vicepresidente della FNOMCeO non abbia idea di come si produca un vaccino e se ne esca con affermazioni del tenore di quella riportata; risulta al limite del risibile che si chieda alla politica di essere il cane da guardia delle industrie farmaceutiche (spero non intendesse suggerire la vulgata della cattiva big-pharma ) quando è proprio la politica ad essere la responsabile della penuria di vaccini.( https://www.ordinemedicivenezia.it/news/dalla-rete/vaccini-leoni-%C2%ABla-politica-sia-il-cane-da-guardia-delle-aziende-farmaceutiche%C2%BB?fbclid=IwAR1eP_EJA2wflBujHmBkikViQDAjaFZHHofuGIiwzPVFpiy83EdHUt-CIYk )
Il secondo riguarda la notizia riportata dal Corriere della Sera relativa all'azienda cinese Lifeon, che ha vinto la gara indetta da regione lombardia per la fornitura di 100 mila unità di vaccini ma non ha il certificato per commercializzare il prodotto. Non ha il certificato significa che non ha autorizzazioni al commercio da parte di EMA (non risultano per altro produttori asiatici di vaccini che abbiano certificazione EMA o FDA). C’è da sperare che non vogliano gestire la fornitura attraverso scorciatoie varie. Ad esempio con il CEP (Certificate of suitability to the European Pharmacopeia), la cui procedura in poche parole è la seguente: l’azienda manda un campione all’EDQM che lo analizza e se lo ritiene conforme rilascia un certificato che consente di entrare nel mercato europeo ( ringrazio Il Chimico Scettico per la consulenza tecnica sulla normativa) anche senza ispezioni al sito produttivo e filiera di produzione/commercializzazione ( che non sono obbligatorie) con tutto quello che ne consegue.

Poi meravigliamoci esistano i novax!

sabato 10 ottobre 2020

DOPO CAPORETTO, SFONDAMENTO DELLA LINEA DEL PIAVE?




Mentre tutti mettevano ali e aureole a medici e infermieri, qua parlavamo di Caporetto della sanità italiana (qui https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/covid-19-la-caporetto-della-sanita.html e qui https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/la-caporetto-della-sanita-italiana-ii.html).
Tra giugno e luglio si celebrava un'illusoria linea del Piave su cui il virus era stato fermato, ma ora vediamo che era soltanto il Generale Estate che aveva fatto il suo lavoro (alla faccia di chi ha sghignazzato sulla stagionalità).
E invece non c'era nessun Diaz, nessun consolidamento delle difese. Un futile respiro di sollievo, ma non nella cittadinanza, bensì in alcune gestioni regionali della sanità.
Paradossalmente la Liguria rischia la replica della primavera, e il Piemonte pure, mentre la Val D'Aosta è tranquilla. Nel resto del nord situazione apparentemente sotto controllo in Emilia Romagna, Lombardia, Friuli e Trentino, in Veneto appena meno tranquilla.
Al centro la situazione è ampiamente gestibile nelle Marche, più da tenere d'occhio in Toscana e Umbria. Nel Lazio sembra sfuggita di mano (due focolai ospedalieri). La Campania è in affanno. Il Molise sembra di un altro pianeta, quasi COVID free. In Abruzzo la cosa sarebbe gestibile come era gestibile in primavera, ma bastarono numeri piccoli a fare andare il tilt il sistema. Basilicata in linea. In Puglia le cose iniziano ad andare male, in Calabria così così, in Sicilia decisamente peggio.
Dopodiché: evidentemente nella maggior parte delle regioni (escluse Liguria, Lazio, Campania, Sicilia, Puglia) la curva è efficientemente schiacciata (almeno questo). Praticamente pare che le regioni messe un po' peggio o molto peggio siano quelle che hanno sofferto meno in primavera, con le notevoli eccezioni di Piemonte e Liguria (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bolletino-sorveglianza-integrata-COVID-19_6-ottobre-2020_appendix.pdf).
Chi ha imparato la lezione e chi no, verrebbe da dire...
Sia chiaro, non è come a marzo, non è come a aprile (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard). Ma in alcune regioni potrebbe diventare anche peggio di quanto non è stato allora.
Ora è matematico che verranno fuori infinite discussioni sulle policy in essere e su quelle a cui si pensa.
Prima considerazione: se c'è una qualche correlazione con il ritorno a scuola (e senza mascherina in classe), beh... l'anno scolastico è iniziato in Emilia Romagna come nel Lazio.
Verrebbe da pensare piuttosto che il test & trace in alcune regioni funzioni molto meglio che in altre. E la modulazione delle misure pure. La strada continua ad essere quella, e sottoscrivo l'appello di Paolo Spada (se tratti e poi trattieni il paziente per settimane fino ai due tamponi positivi non se ne esce https://www.facebook.com/pillolediottimismo/posts/185790686494744). Un appello che, OMS a parte, qualche pezza d'appoggio la ha: "Many patients, however, have persistently positive RT-PCR tests for weeks to months following clinical recovery, and multiple studies now indicate that these generally do not reflect replication-competent virus" (https://academic.oup.com/cid/advance-article/doi/10.1093/cid/ciaa1249/5896916). Riguardo alla massima infettività subito prima dei sintomi e alla loro comparsa però ricordo che il paziente 1, a Codogno, aveva la polmonite ed era infettivo, eccome.

giovedì 8 ottobre 2020

COVID19, FARMACI - EUROPA, MEGLIO POCO CHE POCHISSIMO


 
Per mesi anche i sordi avevano capito che nel nostro continente non si era disposti a fornire incentivi di sorta per aumentare la disponibilità di farmaci antiCOVID, mentre oltreoceano gli incentivi c'erano stati.
Cosa si intende per incentivi? Risorse, fondi, in breve soldi.
C'è una questione di linee strategiche estremamente diverse sulle due sponde dell'oceano: in USA l'attenzione alle minacce pandemiche (nonché a quelle del bioterrorismo) è sempre stata alta e fattiva - USAMRIID (l'agenzia di ricerche mediche del Pentagono), NIAID e BARDA hanno sempre mantenuto un livello minimo di attenzione nei confronti delle potenziali minacce pandemiche, e fondi per finanziare la ricerca di soluzioni che le contrastassero. In Europa niente di tutto questo.
Quindi già a gennaio, quando SARS-CoV-2 era un problema cinese, NIAID stava lavorando con Gilead su remdesivir, dimostrando una capacità di intervento rapido di fatto unica al mondo. E BARDA stava finanziando il lavoro su EIDD-2801 , poi diventato MK-4482. Già a marzo NIAID stava collaborando con Moderna sul loro vaccino mRNA, poi in aprile è arrivata Operation Warp Speed, mettendo un totale di 9,5 miliardi per lo sviluppo di terapie, vaccini e diagnostici contro COVID-19 (https://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Warp_Speed). Una potenza di fuoco notevole che si aggiungeva ad un livello di preparazione all'emergenza qua ignoto. In breve, dietro un fuoco di fila di scemenze del POTUS su varichina, idrossiclorochina, virus innocuo e quant'altro in USA l'amministrazione federale faceva questo. La loro gestione della pandemia è stata pessima? Probabile, ma se la nostra è stata ottima non si capisce bene quale è il criterio di valutazione, perché se si guardano decessi per milione questa abissale differenza non è affatto evidente.
Ma l'argomento ormai è stato monopolizzato dalla campagna elettorale USA. Anche sul New England Journal of Medicine "La Food and Drug Administration è stata vergognosamente politicizzata, ed è sembrata rispondere più alle pressioni politiche che all'evidenza scientifica" (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMe2029812). Facile rilevare che quanto a vergognosa politicizzazione anche NEJM e Nature non sono rimaste indietro. FDA ha dimostrato di saper resistere a una pressione politica senza precedenti, questa corsa alla sua delegittimazione è estremamente pericolosa, e non solo per gli USA.

In Europa, in tutti questi mesi, si nicchiava, dietro promesse di vaccino pronto a settembre, a ottobre, a novembre.
A luglio la Commissione Europea (a cui ormai è in mano tutta la provvista di vaccini - che ancora non ci sono - e farmaci innovativi si era assicurata la miseria di 30.000 trattamenti a base di Remdesivir. Ieri ha firmato per un altro mezzo milione di dosi (https://www.teletrader.com/eu-signs-deal-with-gilead-secures-500k-remdesivir-doses/news/details/53419369?ts=1602142430504), che pare debbano bastare per sei mesi. Che è successo?
E' sucesso che in Francia, il sette ottobre, si registravano quasi 19.000 nuovi casi. Oltralpe la seconda ondata è arrivata, eccome (e pure in UK, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania).
E' successo che siamo a ottobre ed è evidente che non solo a novembre, ma neanche per la fine dell'anno non ci sarà nessun vaccino.
E quindi 500.000 dosi di remdesivir. In USA l'amministrazione federale ha acquisito un totale di 3,5 milioni di dosi (e parliamo solo di quelle destinate a chi non ha assicurazione sanitaria privata). Un po' poco, quindi, in Europa, e un po' tardi. Si va a passettini piccini picciò.

(Ah, alla salute di quanti fino a ieri si sprecavano nel dire che era roba inutile o quasi)

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...