mercoledì 28 aprile 2021

STATI D'ANIMO

Devo dire che quanto a surreale la palma va alla polemica sulle "riaperture" (e ci vuole coraggio a chiamare così un blando allentamento delle restrizioni).
Una incredibile sensazione di deja vu.
Basti pensare a chi identifica l'essere a favore delle "riaperture" e "fascioleghismo".
Oppure il coprifuoco: neanche a farlo apposta l'argomento è partiticizzato al 110%, per cui c'è una parte politica che difende l'indifendibile solo ed unicamente perché gli avversari l'indifendibile lo criticano.
E anatema contro le voci che avversarie non sono, ma che restano lucide:
"Se c'è una festa dal mio vicino di casa chiamo la polizia? “Assolutamente no, neanche per sogno, che siamo pazzi, così è un regime di terrorismo sanitario. Si arrangino, io mi limito a non andarci”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il filosofo Massimo Cacciari. "sono perfettamente d'accordo con Salvini sul coprifuoco alle 22, è una stupidaggine totale, non cambia assolutamente nulla. Il coprifuoco alle 23 mi sembrerebbe più logico, chi va a cena dovrebbe farlo con più tranquillità. Non c’entra l'orario di chiusura ma le condizioni di sicurezza all'interno dei locali, è palese questo è sfido qualunque scienziato a dire il contrario"
E la ex sottosegretaria Sandra Zampa twitta: "Cacciari comincia a farmi paura" (https://twitter.com/szampa56/status/1385671340364025856). 
Quel che a me fa paura è ben altro, ovvero prendere il sommamente incerto per dogma se coerente con la propria visione.
 "Ho trovato questo interessante studio tedesco che ha valutato le differenze nella crescita dell'incidenza e nel cambiamento di mobilità tra le contee che
hanno implementato un coprifuoco notturno durante il periodo di osservazione e quelli che non lo hanno fatto. Tutti i loro modelli suggeriscono che non ci sono prove di differenze significative nella diffusione della pandemia con l'entrata in vigore dei coprifuoco notturni.
Gli autori non hanno trovato prove che i cambiamenti di mobilità differiscano con il coprifuoco notturno e non trovano evidenze statisticamente significative che il coprifuoco notturno avesse avuto un impatto sulla diffusione della pandemia. Uno studio in Ontario mostra che riduce la mobilità notturna
https://www.medrxiv.org/con.../10.1101/2021.04.04.21254906v1 .Uno studio francese mostra che hanno avuto addirittura effetti negativi incentivando le concentrazioni di persone negli stessi orari
In molti paesi stanno discutendo sulle evidenze dell'efficacia del coprifuoco sulla diffusione del virus perché non sono per nulla chiare: 
Anche un report Sage indicava che molto probabilmente l'effetto di questa misura era limitato.
Ricordo che in altri paesi come in Svizzera si può persino ballare tango in piccoli gruppi. " (così Sara Gandini https://www.facebook.com/sara.gandini/posts/10225690324667634)
 
Ma neanche a farlo apposta rispunta un modello: con le riaperture minimo di 300 morti al giorno a luglio (https://video.repubblica.it/.../riapertu.../386203/386929...).  Con sommo sprezzo dei precedenti 2020. Alla fine il commento più appropriato sul tema resta quello di Starbuck:
 

 Ma c'è anche altro, di mezzo, quando tizio o caio dall'alto delle loro cattedre e dei loro titoli si affannano a difendere l'indifendibile:
“È difficile far capire qualcosa ad un uomo se il suo stipendio dipende proprio da questo suo non riuscire a capire.” (Upton Beall Sinclair).
 
Addendum: particolarmente interessenti i commenti su facebook a parte di questo post.

Sara Gandini
Ieri ho scritto un articolo su questo tema. Una giornalista del fatto quotidiano mi aveva detto: se scrivi qualcosa contro Draghi te lo pubblichiamo, non a favore delle scuole però perché sarebbe a favore di Draghi... Ho quindi spedito un articolo che spiega l'assurdità del coprifuoco: mi hanno risposto che non andava bene perché è lato leghista. Mi ribadisce la giornalista: solo giornali di destra te lo potrebbero pubblicare. Questo nonostante a suo parere fosse un articolo molto bello... 😑 PS grazie CS per il sostegno. È sicuramente più di valore essere ripresa dalla tua pagina 😊 PPS l'articolo era molto bello per merito della grande Luciana Apicella
. Comunque non mollo, vediamo dove riusciamo a pubblicarlo. Vi farò sapere. Oramai è un esperimento sociologico

Il chimico scettico
CVD: criticare il coprifuoco è leghista...

Luciana Apicella
Sì. Comunque ci hanno fatto tanti complimenti eh! "Articolo bellissimo, sarebbe un peccato non pubblicarlo". Ah l'articolo chiudeva con una frase "chiusure o aperture non sono di destra o di sinistra". Ma ci hanno spiegato amorevolmente che la loro linea è chiusurista, per cui niente. E se questo è il fatto, figurati gli altri.

martedì 27 aprile 2021

COVID, FARMACI: MOLNUPIRAVIR E NICLOSAMIDE


 
 
COVID, NICLOSAMIDE: IL DIAVOLO E' NEI DETTAGLI
 
Ci deve essere qualcosa nell'aria che spinge sulle pagine dei giornali e oltre alcuni antielmintici in funzione anticovid. Sorvoliamo sull'ivermectina e veniamo all'ultimo arrivato, cioè la niclosamide, che questo mese ha trovato spazio nei titoli di molti giornali, repubblica compreso.
La fusione cellulare indotta da SARS-CoV-2 nei polmoni è un fenomeno il cui ruolo nella patologia è da indagare, e da indagare in modelli animali. Ma, nonostante la buona attività in vitro a cui si associa un'altrettanto buona attività antivirale (https://www.nature.com/articles/s41586-021-03491-6), un modello animale non lo vedremo mai, e per il più banale dei motivi:
la niclosamide non viene assorbita nel tratto intestinale, tanto che né il farmaco né i suoi metaboliti sono mai stati trovati nel plasma o nelle urine, cosa che può decisamente tornare comoda se lo scopo è far fuori tenie, e infatti... (https://go.drugbank.com/drugs/DB06803...). Ma se L'intenzione è vedere un effetto nei polmoni di un macaco infettato con SARS-CoV-2 aspetta e spera... Forse con uno spray nasale, chissà, ma l'idea di riusare tal quali le compresse dell'antielminico già in uso in funzione anticovid, che è cominciata a girare, nasce morta e sepolta.
 
 
MOLNUPIRAVIR, FINITA LA STORIA DEL GAME CHANGER?
 
(per i più distratti, molnupiravir era "quello dei furetti")
"Quello che sto vedendo è un tentativo di fare il possibile in fase III per individuare i pazienti in cui molnupiravir davvero mostrerà un effetto utile. E va bene, ma dobbiamo capire cosa questo significhi: la storia "molnupiravir game changer" adesso è probabilmente morta
Onestamente non c'è mai stata troppa speranza fin dall'inizio - ad oggi non esistono terapie antivirali ad agente singolo, per quanto si possa sempre sperare. Le sole malattie virali che possiamo battere con piccole molecole sono quelle per cui abbiamo diversi farmaci con bersagli diversi, distinti dal punto di vista del meccanismo, che possano essere somministrati simultaneamente. E' il caso dell'epatite C e dell' HIV. Così se possiamo utilizzare un antivirale a largo spettro dobbiamo aspettarci che non sia eccezionale per nessun virus particolare"
In questa chiave è importante che Merck continui la sperimentazione di molnupiravir , perché se Pfizer avrà un qualche successo con il suo inibitore di proteasi avremmo finalmente i due farmaci diversi per meccanismo da sperimentare in combinazione.

COVID: QUANTO CONTANO LE SCIENZE? (E IL CAMBIO DI ROTTA)

 

A parer mio poco o niente, perlomeno da noi. Pensate a quale ratio ci sia dietro l'obbligo della mascherina all'aperto, o dietro il coprifuoco: nessuna. E' stato detto e ripetuto, al riguardo, che le misure servivano a disciplinare la popolazione. E questo non ha a che vedere con nessuna scienza di nessun genere.

E secondo voi ha qualcosa di scientifico il piuttosto diffuso "Eh, ci voleva un lockdown fatto bene, mica questa roba"? A me ricorda molto il classico "Eh, ci vorrebbe la pena di morte..." (perché in un anno paesi a pari Stringency Index hanno avuto risultati diversissimi, e alcuni con indice più alto - tipo noi - sono andati molto peggio rispetto ad altri con indice più basso o molto più basso - tipo la Svizzera).
Mi ripeto per l'ennesima volta: mai prima nella storia ricerca e industria hanno reagito così velocemente e efficacemente a un'emergenza pandemica. Mai.
Ma tra i risultati della ricerca e la loro applicazione c'è di mezzo il mare, e per constatarlo basta dare un'occhiata a come arranca il piano vaccinale italiano (e quello europeo).
Di mezzo c'è solo una cosa, e quella cosa è la politica. Il governo Conte bis era timidissimo sul fronte della spesa e delle risorse (mesi passati a discutere di MES mentre succedeva quel che succedeva, 400 milioni per farmaci e vaccini). Arriva Draghi e, magia: 2,8 miliardi per vaccini e farmaci, di cui 400 milioni per i mAb, 300 per remdesivir (https://www.quotidianosanita.it/governo-e.../articolo.php...). A novembre si faceva fatica a mettere su questo farmaco 50 milioni tra mille polemiche, e sorvoliamo su quelle riguardo "mezzo miliardo in monoclonali".
Comunque poco da fare: riguardo a COVID e farmaci il cambio di rotta è sostanziale, almeno sulla carta. Vedremo cosa succederà nel passaggio dalla carta alla realtà.

domenica 25 aprile 2021

IL RAZIONALE

 

Vero che se sapessimo tutto di come funziona la storia non ci sarebbe un successo medio del 10% nello sviluppo di nuovi farmaci. Però...

Da gennaio esistevano pubblicazioni che riportavano l'attività in vitro di vari farmaci, sperimentali e non, sulla replicazione di SARS-CoV-2. E si sapeva che lopinavir in vitro aveva un EC50 che diceva che era inutile provare ad usarlo (nell'ordine di 10-15 μM, https://www.nature.com/articles/s41467-019-13940-6). Una nota: ad effettuare oggi una ricerca bibliografica si trovano molte pubblicazioni in cui l'EC50 è riportato in μg/ml, cosa che davvero fa cadere le braccia (con le piccole molecole come lopinavir la concentrazione espressa come peso/volume non dà alcuna informazione).
Ma non solo: dal 20 marzo sapevamo che anche in clinica non c'era niente da fare (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../covid-19-gli...). Curioso, eh? Che un composto che presenti in vitro un'attività scarsa non funzioni in clinica, dico.
Eppure...
Eppure in aprile 2020 lopinavir era il farmaco più usato negli ospedalizzati per COVID, in Italia. il DG di AIFA lo voleva pure prescrivibile dai medici di base. Del resto continuava a figurare come prima scelta nei protocolli terapeutici pubblicati da SIMIT (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../sindrome...), e la Società Italiana di Farmacologia appoggiava (https://sif-website.s3.amazonaws.com/.../Scheda...). Altri ed altre società scientifiche tacevano, in compunto silenzio, mentre il death toll cresceva inesorabile.
Però quando sia dalla clinica che da un complesso di buoni dati preclinici usciva qualcosa, qualcosa di casualmente ancora sotto brevetto, si nicchiava, e un 30% diventava prima 3% e poi niente. C'era chi aveva un peso specifico per sperimentare e proporre qualcosa (Ascierto, tocilizumab). Poi si cominciava con i trial e mi ricordo qualcuno già allora nel CTS che con un mezzo sorriso diceva: "Credevamo, e invece non funziona". Invece riguardo COVID, patologia complessa e estremamente variabile da individuo a individuo, i trial si doveva imparare a farli... Oggi l'accoppiata tocilizumab-sarilumab è nelle linee guida inglesi (https://www.gov.uk/.../government-launches-covid-19...), ma si sa, UK conta solo quando si possono citare il loro lockdown e le loro coperture vaccinali.
La farmacologia irrazionale in realtà almeno un criterio lo ha, ed è quello di sempre (il costo del farmaco).

mercoledì 21 aprile 2021

PARANOIA STRIKES DEEP

"Chi osservi le reazioni delle persone in questo lungo periodo di pandemia rimane colpito dal fatto che le due categorie di età più estreme – bambini ed anziani - stanno reagendo in un modo quasi analogo: con una carica di angoscia, non solo di paura, inspiegabile, tanto è violenta e pervasiva e indipendente da ogni pur legittima preoccupazione.
I bambini, specialmente quelli appena giunti in età scolare, sono spaventati da ogni rapporto ravvicinato, ossessivamente attenti al distanziamento sociale, preoccupati al di là di ogni ragionevolezza dal rischio di infettare gli adulti. Si percepiscono come pericolosi e temono di fare male agli altri con la loro semplice presenza (naturalmente non tutti i bambini soffrono di simili timori, però si tratta di una situazione abbastanza frequente).
La situazione di molti anziani è esattamente speculare. Sono angosciati non dal rischio di infettare, come i bambini, quanto da quello di essere infettati: immersi in uno stato di perenne timore, non escono quasi più di casa, hanno abolito ogni forma di vita sociale e ridotto al minimo indispensabile i contatti con il mondo. Questi anziani si sentono minacciati da un pericolo incombente e onnipresente, da una forza malefica ed invisibile che attende soltanto l’occasione propizia per colpirli."
 
Paranoia strikes deep
Into your life it will creep
It starts when you're always afraid
You step out of line, the man come and take you away
 
 
 
E possiamo dire "missione compiuta" per il complesso dell'informazione e della comunicazione piccola e grande, ma pare non basti, e ora che si parla di riaperture, modestissime, nuovi interventi a favore del mantenimento della paranoia non mancano. "Mantenere il coprifuoco alle 22 è sensato?
«Sì, funziona da deterrente. Introduce a livello psicologico un segnale d’allerta.» (così Lucia Bisceglia al Corriere https://www.corriere.it/.../riaperture-l-epidemiologa...).

 

martedì 20 aprile 2021

UN CERTO EQUILIBRIO (E DRAGHI METTE 300 MILIONI SU REMDESIVIR)

 
Articolo non recentissimo, questo di Wired, che però voglio proporre ora che "il grande scandalo dei miliardi per un farmaco inutile" ha ritrovato spazio sulla stampa, con pochi upgrade rispetto all'inchiesta dell'Espresso dello scorso novembre (https://espresso.repubblica.it/.../covid-19-centinaia.../).
"“Il farmaco andrebbe riservato all’utilizzo in pazienti ospedalizzati con polmonite e in ossigenoterapia ma che non richiedono il ricorso alla ventilazione meccanica e in cui la malattia è insorta da meno di 10 giorni”, spiega a Wired Claudio Mastroianni, docente di malattie infettive dell’università Sapienza e vicepresidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali. “In questi pazienti abbiamo infatti osservato una riduzione della degenza, delle giornate in ossigenoterapia e del rischio di necessitare di ventilazione meccanica”
Fa piacere che la SIMIT ci sia arrivata (in realtà ci è arrivata qualche tempo fa, se ben ricordo), dopo le linee guida emanate nella primavera 2020, che non sono state un bello spettacolo (lopinavir, tamiflu, etc etc, in pratica l'Hail Mary Protocol https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../coronavirus...). E buon lavoro di giornalismo essere andati a frugare nel decreto sostegni per individuare i 300 milioni stanziati per trattare con remdesivir 10.000 pazienti al mese. Ovviamente per realizzare lo scopo (cioè per impiegare al meglio il farmaco) si deve cassare la procedura che prevede la domanda ad AIFA per ogni singolo caso e passare alla cosa più ovvia (quella che in USA venne fatta fin dall'inizio), cioè dotarne di stock gli ospedali, per avere il farmaco immediatamente disponibile appena arrivano pazienti con le caratteristiche prescritte (mettere tempo in mezzo con domanda, approvazione etc non aiuta di certo).
Se non verrà fatto il paventato "rischio tamiflu 2009" si materializzerà molto velocemente. Mister 3% (Magrini https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../il-direttore...) può fare due cose: mettersi di traverso o abbozzare. Scommetto che abbozzerà, data la situazione.

 

lunedì 19 aprile 2021

VACCINI, FARMACI, APPROVAZIONI DI EMERGENZA


Sui vaccini AZ e J&J è un continuo "ok ma siamo in emergenza, c'è da gestire il rischio ora con quel che c'è".
Perfetto, è esattamente la ratio che sta dietro a un'autorizzazione di uso in emergenza. E sono anche d'accordo (c'è però tutto il discorso delle conseguenze sulla fiducia nell'offerta vaccinale di cui va tenuto conto).
Verrebbe da concludere che quindi in molti hanno capito alla perfezione il senso di un'autorizzazione di emergenza: l'emergenza è presente, non abbiamo tempo per aspettare la soluzione ottimale, dobbiamo usare gli strumenti attualmente a disposizione per ridurre il danno.
Ottimo.
Allora perché questo discorso non è mai stato fatto per i farmaci (remdesivir, mAbs)? Perché quando si è parlato di farmaci praticamente ogni volta è stato "No, non funziona, non è utile, c'è da aspettare la soluzione ottimale".
FDA e EMA fanno bene quando approvano in emergenza un vaccino, anzi, sono troppo lente. Quando operano la farmacovigilanza invece no, fanno male, confondono laggente. E quando approvano in emergenza un farmaco è qualcosa che non funziona e c'è di mezzo qualcosa di losco.
Insomma, le agenzie regolatorie sanno fare il loro mestiere solo quando dicono sì a un vaccino, nelle altre occasioni sono serve della politica o delle aziende farmaceutiche.
E questo in molti casi sarebbe pure scienza, o medicina, o la loro comunicazione. Credibilissimo, vero?
 
 

 

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...