mercoledì 8 settembre 2021

TERAPIE VS VACCINI, VACCINI VS TERAPIE: GRAZIE DI TUTTO

Chi ha cominciato? Difficile da dire.
Nell'aprile 2020 sono comparsi quelli "o il massimo del lockdown o morte". Solo l'idea che potessero esistere strumenti terapeutici (non parlo di cure) minava questa impostazione. Notare bene: costoro in gennaio 2020 erano nella folta platea "è solo un'influenza, il problema è il razzismo".
Più o meno parallelamente era venuto fuori il pacchetto "virus di sintesi e comunque si cura con idrossiclorochina - o plasma iperimmune".
Già prima che fossero autorizzati i primi vaccini in pratica si erano creati due schieramenti "Non ci sono cure, solo lockdown e, quando arriveranno, i vaccini" e "Non serve vaccino, ci sono le cure".
E in molti si sono impegnati a ridurre forzatamente in uno dei due schieramenti qualsiasi posizione altra, con risultati direi modesti. Ma continuano imperterriti a provarci, usando qualsiasi argomento, anche il più surrettizio.
Questa polarizzazione ha fatto carne di porco di qualsiasi discussione razionale sulla gestione della pandemia. Il tema dell'assistenza medica di base (l'elefante nella stanza) è stato annichilito da quello "terapie domiciliari". La gestione troppo spesso opportunistica e cialtrona del piano vaccinale è stata giustificata dallo spauracchio del rifiuto vaccinale motivato dall'antivaccinismo. E sulla peggiore gestione della pandemia 2020 in occidente è stata messa una pietra tombale (tanto che i principali protagonisti sono uno ancora al suo posto e l'altro, dopo un clamoroso ripescaggio, alla testa di una delle maggiori componenti del governo).
Io non mi sarei mai atteso che la patria della sanità privata, gli USA, rendesse disponibili e carico dello stato federale sia le terapie che i vaccini anticovid. Le ex patrie del welfare state, gli stati europei, invece lesinavano risorse di per sé scarse ai propri cittadini, chi meno, chi più (noi più, ovviamente). E buona parte del discorso pubblico, da noi, è una spessa cortina fumogena tesa a nascondere queste banali evidenze.
Le due parti si reggono come due ubriachi che separatamente non stanno in piedi: ognuno campa sul fatto che l'altro non si regge da solo. E quanto al "campare", spesso la cosa è letterale: è così che si guadagnano la pagnotta.

 

martedì 7 settembre 2021

MARETTA A FDA

Qualcuno si ricorda l'immensa pressione esercitata dall'area democratica su FDA nel 2020? Le critiche feroci e gli attacchi a FDA si sprecavano, su tutti l'inqualificabile "Se Trump fa approvare un vaccino non me lo faccio" di Kamala Harris. Ma i tentativi di Trump di dettare la linea all'agenzia andarono di fatto a vuoto.
Con l'amministrazione Biden le cose, di botto, hanno preso una piega convulsa. Prima con la criticatissima nomina della Woodcock a Commissioner dell'agenzia (e a distanza di otto mesi ancora non si parla di passaggio in senato per la ratifica della sua nomina, e il suo titolo continua ad essere quello di "Acting Commissioner"). Poi c'è stata la poco edificante storia dell'approvazione di Aduhelm, il farmaco Biogen contro l'Alzheimer. E quando Woodcock ha chiesto un'indagine indipendente sulla vicenda volendo ha pure fatto o voluto fare la figura di quella che non sa cosa succede in casa propria.
E da ultimo, in un crescendo forse non ancora concluso, i vertici dei vaccini a FDA si dimettono, lamentando che l'amministrazione Biden ha messo da parte FDA per dare funzioni regolatorie a CDC.
Marion Gruber, direttore a FDA dell' Office of Vaccines Research & Review, da più di trent'anni nell'agenzia, se ne va alla fine di ottobre seguita dal suo vice direttore, Phil Krause. Fuoco del problema: vaccinazioni anticovid pediatriche e terza dose, temi su cui l'amministrazione Biden è "passata sopra" a FDA, portandosi avanti mentre ancora l'agenzia doveva trarre le proprie conclusioni.
E complimenti all'amministrazione che voleva "mettere avanti la scienza" (solo quella che gradisce, a quanto pare).

lunedì 6 settembre 2021

L'UNICO COMMENTO SERIO SULLA FACCENDA GREEN PASS...

 ... sarebbe questo:

 

https://www.facebook.com/ariannaporcellisafonov

Poi posso aggiungere un paio di centesimi miei: il GP in salsa italo-francese in molti paesi dell'area europea non esiste proprio e non lo prendono in considerazione, specialmente a nord della nostra penisola, posti dove la vita continua molto più tranquillamente che in Italia. 

A questo proposito torna bene un commento sulla situazione danese:

"Comunque più al nord il green pass (o corona pass come lo chiamiamo qui) l'abbiamo attivato in primavera, per tutto (ristoranti, luoghi di lavoro, bar, parrucchieri, musei). Certo il green pass - come in Italia anche se il dibattito sembra dimenticarselo - non equivaleva alla vaccinazione obbligatoria e quando hai un miliardo di centri per i test gratuiti farsi due o tre test a settimana diventa una strana ma normale routine.Comunque, si diceva, con il corona pass attivato la vita è continuata più o meno tranquillamente e, piano piano, si sono tolte tutte le restrizioni. E adesso, tra pochi giorni, togliamo anche il corona pass. Non sono sicurissimo quale sia al momento la situazione in altri paesi della regione ma in generale le ospitalizzazioni sono basse (anche in presenza di aumenti del numero di casi) e la scelta politica sembra andare verso la normalizzazione della gestione: con molti vaccinati (perché i test ovunque e gratuiti saranno dismessi a breve) la gente si ammalerà come si ammala di altre malattie ma non intaseranno gli ospedali mettendo in crisi il sistema sanitario. Va detto che in tutto questo periodo il governo è stato caratterizzato da grande pragmatismo e da decisioni relativamente rapide, per cui le cose sono così al momento ma questo non vuol dire che resteranno così se dovesse cambiare lo scenario per un qualsivoglia motivo."

E la Danimarca non è certo un caso isolato, tanto che ormai del famigerato "modello svedese" ormai non si parla quasi più. Insomma, che la pandemia sia un fatto politico e che quindi in ogni nazione sia funzione della vicenda politica nazionale dovrebbe ormai essere evidente a tutti.

Immagino che qualcuno dirà: eh, ma vedrete in autunno... Sì, certo, millemilamillanta di ospedalizzazioni, come no...

giovedì 2 settembre 2021

COVID, MONOCLONALI: SOTROVIMAB

 

Mentre questa pagina andava in vacanza si succedevano una serie di eventi inerenti quello che all'inizio era "l'anticorpo GSK-Vir" (VIR-7831), ora noto come sotrovimab. Il 26 maggio FDA aveva concesso a sotrovimab una Emergency Use Authorization, mentre EMA il 21 dello stesso mese aveva espresso parere favorevole e indicazioni sull'uso.
Il 13 luglio, sorpresa: Speranza annuncia l'autorizzazione alla distribuzione di sotrovimab in Italia (https://www.aboutpharma.com/.../anticorpi-monoclonali.../). Il 27 di luglio la Commissione Europea firma un accordo di joint procurement per 220.000 dosi del farmaco (https://ec.europa.eu/.../presscorner/detail/en/mex_21_3942).
Da un certo punto di vista sotrovimab non cambia molto il quadro "mAb e COVID": è un anticorpo diretto contro la proteina spike e si tratta di un farmaco da somministrare per endovena destinato a pazienti a rischio con sintomi COVID moderati.
La cosa notevole di sotrovimab è che è stato sviluppato a partire da un campione di sangue del 2003 di un paziente SARS (https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2021.03.09.434607v5): a dimostrazione che, nonostante si parli di continuo delle sue mutazioni, anche la spike di SARS-CoV-2 esibisce tratti molto conservati rispetto al suo predecessore (il fenomeno è eclatante con la proteasi 3CL).
Questo che significa? Che il farmaco potrebbe risultare più efficace di altri mAb sulle varianti presenti e future. Vedremo cosa verrà fuori dal suo uso clinico e da ulteriori studi.
Usciti largamente di scena i Mab Lilly davanti a varianti su cui non sono più efficaci, a questo punto restano in campo REG-COV e sotrovimab. Degli anticorpi BMS non si hanno notizie da mesi, mentre AZD7442 ha ottenuto buoni risultati in fase III, stando al comunicato dell'azienda (https://www.astrazeneca.com/.../azd7442-prophylaxis-trial...). AZD7442 sarebbe il primo mAb anticovid somministrato per iniezione intramuscolo, in caso di approvazione, il che ne renderebbe possibile la somministrazione domiciliare.

martedì 31 agosto 2021

THE BOYS ARE BACK IN TOWN

 

https://www.youtube.com/watch?v=ltFdS0SJ41s

E rieccoci.
In tutta sincerità pensavo di ricominciare con qualche accenno o allusione ai motivi di una pausa così lunga, poi mi sono detto: perché impedire a certuni di continuare a divertirsi con le loro piccole illazioni?
Still alive and well, e questo può bastare, per quel che mi riguarda.
Per quanto attiene la pagina e i suoi annessi, beh, è abbastanza evidente che ormai è diventata qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Ho sempre detto che qua sopra non si contavano i like, ma il migliaio su un post banale come quello che annunciava la pausa estiva è stato una misura di indice di gradimento del tutto inattesa. Una lettrice evidentemente sveglia mi ha scritto: "Ho letto il tuo ultimo post e ho inteso bene come fosse indirizzato più ai salotti buoni e ai piani alti che a noi lettori semplici" (NB, i salotti buoni della "scienza"); poi mi ha chiesto di non "buttare a mare" i "lettori semplici" come lei sparendo o diventando sporadico. Vero che in genere tutta l'operazione CS non era rivolta principalmente al "lettore semplice" - la mutata situazione rende opportuna una correzione del tiro? Ancora non lo so, vedremo.
Guardo indietro a più di un mese di vicende italiane e vedo una dilagante follia estiva che non ci ha risparmiato niente, con un assurdo crescendo nei toni e un dilagare di argomenti surreali.
All'inizio di agosto si registrava un crollo delle prenotazioni, conseguenza diretta della prima tranche di introduzione del green pass: la grande stampa compatta si è affrettata ad attribuirlo alla paura per il diffondersi della variante delta (!).
Un agosto dal clima disteso e costruttivo, senza dubbio. FIM CISL twitta la sua posizione contraria all'obbligo di green pass per le mense aziendali e bang: twitter sospende un account ufficiale attivo da dieci anni (https://www.lastampa.it/.../cisl-contro-l-obbligo-del...). Una delle ipotesi è la solita segnalazione di massa - la guerra per bande imperversa sui social.
Ma forse l'episodio che più mi ha colpito è stato la virtuale lapidazione di Claudia Gerini, poveretta, che avrebbe dovuto dire "ottimo e abbondante, posso averne ancora, signore?" e basta. Non lo ha fatto, è stata bollata come novax etc etc etc. Questa storia dei non vaccinati bollati come novax ha un qualche fondamento? No: il 95% dei vaccini forniti allo stato italiano è stato somministrato (https://www.facebook.com/groups/3082297638466078/posts/4986437724718717/). La realtà è che le forniture non coprono il fabbisogno, eppure si insiste a battere sulla vaccinazione dei giovani e ad agitare la bandiera green pass quando le fasce a rischio non sono ancora completamente coperte. Tra l'altro tutto questo, più un gran discorrere di terza dose, mentre in Africa si lamentava il fatto che né gli operatori sanitari né i soggetti a rischio hanno accesso significativo ai vaccini, e là pareva che Delta stesse facendo molti danni (https://www.nature.com/articles/d41586-021-01964-2).
All'incirca in contemporanea Neil Ferguson si esibiva in un improvvido "all in": in UK inevitabili 100.000 casi al giorno, dopo il "freedom day", diceva (https://twitter.com/imperialmed/status/1416727170798526464), e in capo a neanche una settimana l'outbreak britannico raggiungeva il picco e i casi iniziavano a calare. La realtà sa essere assolutamente impietosa.
Il 2 aprile 2020 Nature usciva con uno speciale "I modelli che hanno guidato la risposta mondiale a COVID19" (https://www.nature.com/articles/d41586-020-01003-6), e Ferguson e l'Imperial College erano in prima linea. Come si può notare i modelli, quali che fossero e qualsiasi fosse la loro qualità, come strumenti per guidare la risposta alla pandemia sono stati usati molto, molto, molto male, nel migliore dei casi. E in alcune occasioni, come per Ferguson e IC, il pessimo uso è da ascrivere direttamente a chi ha prodotto il modello.
Per qualche motivo costoro sono stati difesi ad oltranza. Altri, invece (Ioannidis) sono stati crocifissi per aver messo in dubbio l'assoluta fondatezza delle politiche di risposta a COVID19. Ma si sa, un'epidemia è un fatto politico con risvolti medici etc etc etc.
In tutto questo il salotto buono della comunicazione scientifica ha retto il sacco come e quando poteva: in una situazione pandemica non c'è da informare, ma da orientare il pubblico (evidentemente è scritto in un qualche manuale).

lunedì 26 luglio 2021

PAUSA ESTIVA

La pausa estiva (che riguarda post del blog e della pagina fb) a questo giro sarà lunghetta. Alla ripresa alcune cose cambieranno.
Quelli dei 13.000 followers che ancora vedono i post sulla loro home di facebook (pochi) sono stati abituati da tempo a una base di cinque post alla settimana, da lunedì a venerdì, con orario di pubblicazione 6.30. Alla ripresa dopo la pausa le cose saranno diverse: in primo luogo l'orario di pubblicazione si sposterà dalla mattina al tardo pomeriggio; in secondo luogo probabilmente ci sarà una minore regolarità nei post.
Di solito pause e riprese sono occasioni di riflessioni su tutta l'attività "CS", ma a questo giro preferisco riportare la conversazione che ho avuto al riguardo con un amico.
"Questo significa la fine del CS?"
"No, ma un riassestamento ci sarà"
"Immagino.... comunque la missione l'hai compiuta secondo me"
"Missione compiuta in che senso? Io quel che vedo è un'inaspettato 500k su un blog difficile, una pattuglia di haters con fiancheggiatori "bene" e finita lì"
"No, è più complessa di così. Hai gettato un masso nello stagno che nel medio termine non verrà dimenticato in Italia"
"Tu dici?"
"Io dico. E in genere ci azzecco Poi ovviamente se non sparisci è meglio"
"Mah... io credo che se sparissi in tanti, nei "salotti buoni" in primis, tirerebbero un bel respiro di sollievo"
"Meglio non farglielo fare, non credi?"
"L'idea sarebbe quella... vedremo"
 
NB: il salotto buono è quello della "comunicazione della scienza"
 
Buone ferie a tutti, ci risentiremo a settembre

lunedì 19 luglio 2021

I TRIAL, I PAPER, L'ADVOCACY

https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/M21-0653...

"Remdesivir non ha effetti antivirali, lo dice un nuovo trial" sta rimbalzando un po' di là un po' di qua. Il trial è NOR-SOLIDARITY, una costola piccola piccola di SOLIDARITY: 181 pazienti.
I partecipanti sono stati assegnati, randomizzando, a tre gruppi
1) Standard Of Care locale
2) Standard Of Care più idrossiclorochina
3) Standard Of Care più remdesivir
Perfetto, ma... "During the study, local SoC changed as a result of the RECOVERY trial and updated WHO guidelines recommending systemic steroids for severe and critical COVID-19". Alla faccia del "trial adattativo"...
Questo trial sta ricevendo da FDA e EMA la stessa attenzione che a suo tempo è stata riservata a SOLIDARITY: nessuna (colpa di Trump... ah, no, allora è colpa del potere corruttivo di Big Pharma - come se i vaccini anticovid fossero prodotti da Little Pharma, invece...)
Ma evidentemente c'è movimento, su questo fronte, visto che - nell'estate 2021, non nel marzo 2020- viene fuori l'ennesimo studio osservazionale - cioè senza braccio di controllo e non randomizzato (https://jamanetwork.com/.../jamane.../fullarticle/2781959...). Casualmente tutto ciò e' in linea con un  attivismo anche quello ad assetto variabile (alle volte contro il farmaco, alle volte contro il suo prezzo, alle volte tutte e due le cose assieme).
Io continuo a ricordare che remdesivir è stato approvato fondamentalmente sulla base dei dati di ACTT-1 (NIAID, cioè Fauci), che non è uno studio sponsorizzato dal produttore. E che quei dati sono stati confermati da RECOVERY, il grande insieme di trial UK che si è dimostrato tra i più affidabili. Remdesivir non è la cura, non è risolutivo, ma al momento è uno strumento utile per una specifica fascia di pazienti (ospedalizzati non bisognosi di alto flusso di ossigeno). Chiaro che si cerchi qualcosa di meglio: qua sopra siete stati regolarmente informati sugli sviluppi di molnupiravir, AT-527, PF-07321332. Non è un motivo per non usare quel che al momento un po' di utilità l'ha dimostrata, ormai anche nella pratica clinica.
 
PS: su SOLIDARITY cito per l'ennesima volta Francisco Marty, infettivologo: https://twitter.com/FranciscoMarty_/status/1318685702003982336

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...