domenica 11 settembre 2022

IL MARCAPPONE DEL TERMOSIFONE


 
Essendo distante quelle poche migliaia di chilometri dai confini della penisola alla fine mi importerebbe anche poco o nulla.
Ma mi torna in mente Mike Davis (quello che la sinistra parlamentare italiana o non sa che esiste o fa finta che non sia mai esistito). in The Planet Of Slums Davis raccontava e analizzava anche il modo in cui il capitale di turno riesce a far utili sugli ultimi della terra. E' quel business model che nella Bolivia di Morales provarono a mettere alla porta (https://www.newyorker.com/mag.../2002/04/08/leasing-the-rain)
E quindi i cittadini italiani depressi e impoveriti da due anni di epidemia gestita che neanche il mio cane possono felicemente contribuire ai dividendi che finiranno a Cassa Depositi e Prestiti, che è pubblica, cioè dello Stato. E per fortuna che lo Stato esisterebbe a tutetela dei suoi cittadini... ma abbiamo già visto che c'è cittadino e cittadino, e certi cittadini sarebbe bene neanche farli votare. La Costituzione Della Repubblica Italiana è robaccia obsoleta.
Puntualmente arriva quello che inizia "Di questi profitti non c'è traccia" etc etc. Tutto normale, business as usual. Non sta succedendo niente e se qualcosa succede è un fenomeno naturale, incontrollabile.
Peccato che...


Ma si sa, la fonte è un notissimo sito complottaro.
Ora si attende in gloria quello che no, ENI non guadagna dalle bollette del gas...

(Il sottoscritto, che notariamente vive su un altro pianeta, ha il costo complessivo di TUTTE le utilities bloccato a 185 sacchi al mese per un anno, ma non fa testo)


mercoledì 7 settembre 2022

CHE E' SUCCESSO? (COVID, FARMACI)



    Lasciate perdere idrossiclorochina e ivermectina.
    Ah, l'ivermectina, sarebbe stata appoggiata se non se la fossero presa i soliti (e prima che se la prendessero Magrini, a capo di AIFA, aveva detto sì ai trial). Ma c'erano altri antielmintici in circolazione. Quindi...
    Che è successo alla niclosamide? Quella che ricevette l'endorsement dei "buoni scienziati"? Quella che, a dispetto di tutto, doveva funzionare perché con le formulazioni si fanno miracoli, anche se non viene assorbita nel tratto intestinale (e su quello una formulazione può fare, sì, forse, ma ha molte più chances qualcosa che venga fuori bene da un test su linea cellulare CACO - https://www.cyprotex.com/.../in-vitro.../caco-2-permeability ). Quindi certe obiezioni non erano poi così peregrine, a dispetto della posizione dei pellegrini di turno (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../covid-farmaci...).
    Spoiler: nessuna notizia sui trial basati sulla nuova formulazione, un deprimente "our study did not find significant differences between niclosamide and placebo in viral clearing" come ultima notizia (https://jamanetwork.com/.../jamanetwo.../fullarticle/2788857). Eppure in vitro funzionava, dicono. Ma guarda un po', funziona in vitro e non nell'uomo. Strano, davvero.

    E che è successo alla colchicina? Ve la ricordate la colchicina? Stesso film, stessi endorsement. A dispetto dei risultati dei trial (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../the-endless...).
    Spoiler: come è finita con la colchicina? Raccomandazione contro l'uso nei pazienti non ospedalizzati, raccomandazione contro l'uso nei pazienti ospedalizzati (https://www.covid19treatmentguidelines.nih.gov/.../colch.../).

    Tutti possono prendere cantonate, prenderle sempre nella stessa direzione è indicativo.
    Che questa area coincida con quella vasta grossolanamente etichettata teammorte è ovviamente una pura coincidenza, non pensate male (Ma del resto sesi imbarca chiunque, ingegneri gestionali compresi che ci si può aspettare?)

    Poi se chi comunica si fosse limitato alle sue competenze (la comunicazione non è una compenza in sé, perché c'è pure l'oggetto del comunicare) sarebbe stata una gran cosa.
    (c'erano anche "competenti," nel mucchio? Ah sì, davvero?).
     
    Quando parlavo di farmaci AUTORIZZATI o APPROVATI, una nota piattoforma attaccava l'etichetta "Trattamenti non autorizzati per COVID-19 possono provocare seri danni". Erano i tempi in cui menti illuminate parlavano di confllitto di interesse per il sottoscritto- perché si sa che dal 2020 al 2021 avevo molteplici rapporti di lavoro e l'agenda piena (lunedì e martedì Gilead, mercoledì Merck, giovedì Pfizer, venerdì pesce... )

lunedì 5 settembre 2022

IL LIBRO DEL MONACO




"Quando appare, scompare"
Già.
Arriva l'edizione cartacea delle storie Zen del Monaco Gui Gou (la potete trovare su Amazon) e non solo tutto il resto è scomparso (le edizioni digitali), ma con l'uscita del libro sparirà anche il Monaco.
Perché Monaco e Storie sono strettamente legate a qualcosa, i tempi del COVID in Italia, che ci siamo lasciati alle spalle? Chissà.
Personalmente approvo la scelta della sola edizione cartacea, qualcosa controcorrente rispetto alla profonda vacuità del digitale social, incentrato su un infinito presente che tutto digerisce e tutto finisce per omologare .

Dei "113 e mezzo racconti Zen" ne recupero uno che mi sta a cuore più degli altri:

"Il nuovo giovane Imperatore chiamò numerosi virologi, infettivologi, epidemiologi, parassitologi, veterinari, chiedendo loro di scrivere una storia della pandemia, provocata dal virus SARS-Cov-2 che aveva sconvolto negli ultimi anni l’Impero, e degli insegnamenti che ne avevano tratto.
Dopo trent’anni gli eminenti scienzati si presentarono a palazzo con 500 volumi portati da dodici buoi.
L’Imperatore, ormai cinquantenne, disse loro: “Non avrò mai tempo di leggere tutto, fatemi una versione ridotta”.
Dopo altri vent’anni gli scienzati si ripresentarono a palazzo, con volumi trasportati questa volta da soli tre buoi.
Ma l’Imperatore era ormai molto indebolito e disse: “Non ce la farò a leggere quei libri. Vi prego, mi dovete preparare una versione più corta”.
Dopo altri dieci anni gli scienzati tornarono, con i volumi portati sul dorso di un solo elefante.
Ma l’Imperatore, ormai quasi cieco e non più in grado di leggere, chiese una versione ancora più ridotta.
Dopo cinque anni gli eminenti scienziati si presentarono dall’Imperatore, ormai in punto di morte, con un solo volume.
“Dunque morirò senza aver saputo nulla della storia della pandemia e di cosa ci ha insegnato?” chiese sconsolato l’Imperatore.
Allora il monaco Huaxue Jia, alchimista di corte, che si trovava al capezzale dell’Imperatore, parlò.
“Altezza imperiale” disse Huaxue Jia, “in estrema sintesi, l’uomo nasce, soffre e infine muore. Di Covid-19 e di tante altre malattie”.
E in quell’istante l’Imperatore spirò."

(Felice del fatto che l'alchimista di corte Huaxue Jia rimarrà l'unica traccia materiale, permanente, di CS)


mercoledì 31 agosto 2022

LA PERCENTUALE CHE NON C'E' - by Starbuck

 

A breve ripartirà la scuola in Italia. Come? Senza mascherine, senza controllo della Temperatura e senza DAD. Incredibile, vero? Perché a leggere i titoli dei giornali sembra che ci sia ancora da affrontare notti insonni con l'ansia di "come" riprenderà la scuola.
Dopo la fugace battaglia estiva tra "areazione meccanizzata delle aule" versu "rientro in aula con la mascherina", il MIUR e le vari circolari hanno deciso che si ripartirà senza nulla di tutto questo. In questo contesto balza però agli occhi il titolo del Sole 24ore che allude ad un presunto "ritardo" nelle vaccinazioni anticovid dei ragazzi in età scolare ( https://www.ilsole24ore.com/.../scuola-28-milioni... ). Di primo acchito verrebbe da chiederesi "ritardo rispetto a ...cosa esattamente?". Prima ancora di entrare nel dettaglio dell'articolo vado a sbiriciare nelle percentuali di vaccinazioni per fascia di età dello stato elvetico. Surprise surprise... ma vi lascio in sospeso per fare prima un breve riassunto della situazione oltre confine (che conta circa 70.000 frontalieri con l'Italia) cessazione di ogni quarantena da Covid a metà febbraio, mascherina abbandonata sui mezzi pubblici ad inizio aprile, i bambini sotto i 12 anni non hanno mai avuto obbligo di indossare la mascherina in nessun posto, neanche a scuola, fatta eccezione per un paio di settimane a gennaio 2022. In Svizzera il discorso covid si è chiuso tempo fa, quindi, con l'abbandono della campagna per la terza dose e con un laconico invito a scaricarsi i certificati (che servivano per recarsi all'estero), perché le applicazioni covid-pass cominciavano a cessare i loro servizi. Su come riprenderà la scuola in terra rossocrociata (in realtà è già ripresa quasi ovunque per ogni ordine e grado) , trovo in rete un solo riferimento dell'università USI ( https://www.usi.ch/it/universita/info/relint/coronavirus ) dove si specifica che "l'anno accademico 2022-23 prenderà il via normalmente. [...] Le attività di tracciamento sono sospese.". Il DECS (equivalente del MIUR in canton Ticino) non specifica nessuna azione in caso di "recrudescenza covid": le azioni che si trovano a scartabellare sono in riferimento agli anni scolastici passati (https://www4.ti.ch/.../informazioni-per-docenti-e-famiglie/ ) Perche'? Perche' le attivita' di tracciamento sono sospese...
Quindi che percentuali hanno di vaccinazione in Svizzera per poloazione scolastica? oltre il fatidico 95%? non esattamente (https://www.covid19.admin.ch/it/vaccination/persons...). Riferito ad "almeno una dose", troviamo piuttosto un 51% fascia 10-19 e (rullone di tamburi) 3.6% nella fascia 0-9. Ok, per 0-5 non esiste vaccino approvato, ma lo capite bene che le percentuali di popolazione scolastica vaccinata in Svizzera è di gran lunga inferiore a quella italiana, right?
E allora perché il titolo del Sole24ore, perché questa ossessione per la vaccinazione COVID, per la "mascherina educativa" in fasce di popolazione così giovani?
Perché si è cosiì restii in Italia al dire addio ai mille controlli COVID, alla mascherina in ambito scolastico, quando ormai altrove il capitolo è superato, sepolto, declassato, chiuso?
E' davvero quella italiana la miglior gestione possibile?

sabato 27 agosto 2022

NON SI RENDONO CONTO



Incredibile genialata della comunicazione di massa far dimenticare l'esistenza del capitalsmo a stretto giro dopo la peggiore crisi economica di questo secolo (quella dei subprime, che generò quella dei debiti sovrani), le cui responsabilità erano sotto gli occhi di tutti (le grandi banche USA e globali).
La rimozione è stata totale, tanto che la responsabilità della crisi climatica è stata immediatamente attribuita all'uomo occidentale, o all'uomo tout court.
Quindi l'operaio siderurgico in mobilità, ristrutturato, esodato poteva almeno in parte tirare un sospiro di sollievo: smetteva di essere corresponsabile, non percependo più lo stipendio da un'undustria energivora e ad alte emissioni (ma continuava ad essere un occidentale, e questa colpa è incancellabile).
Poco conta il fatto che quello che lui smetteva di produrre veniva prodotto altrove e con maggior impatto ambientale (chi è il maggior esportatore mondiale di acciaio?).
In occidente globalizzazione ha voluto dire offshorig: trasferimento delle produzioni in paesi a più basso costo (e con vincoli ambientali inferiori o inesistenti).
In questo processo c'è chi ha guadagnato molto (pochi) scaricando le perdite sui molti, in primis sotto forma di costi sociali (abbassamento di livello occupazionale e di reddito in gran parte dell'occidente, accresciute emissioni di gas serra https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/04/la-produzione-mondiale-di-co2-questione.html ). Il primo passaggio nella rimozione della responsabilità del processo è stato, concettualmente, un grande classico. Nei tempi scellerati il refluo inquinante veniva diluito, in modo da renderlo invisibile o quasi. In questo caso è stata la responsabilità ad essere diluita, con il fantastico luogo comune delle quote CO2 pro capite (e in troppi si sono immediatamente scordati che è la somma a fare il totale https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/pfbid0NWBfY1UzPLBuDTrzHn9THq1zJr8hR2vBE6SC1xv1Ms3buYtWyuXBT28wtMmNNX1ml )
Che al redde rationem qualcuno si dimentichi dei pochi che hanno incassato profitti favolosi e continuano a gestire il circo, scaricando le responsabilità sul poveraccio con l'auto euro 2, per di più colpevole di acquistare low cost made in China, beh, è un capolavoro di propaganda.Complimenti vivissimi.
Il tutto per assicurarsi che le cose vadano come sempre sono andate e che, in occasione dell'ennesima crisi, il conto venga presentato ancora una volta ai soliti noti. Come si può notare il problema "chi paga", vivo e dibattuto, ha una soluzione a portata di mano.
 

 

 

venerdì 26 agosto 2022

IL MERCATO, IL LAVORO, IL PUBBLICO (ALTROVE)




Probitas laudatur et alget, scriveva Giovenale secoli fa. E per il libero mercato stessa cosa. In tanti lo predicano, tutti (specie quelli che lo predicano) se ne tengono alla larga.
Fatto curioso, ho visto più denaro pubblico nell'industria privata in un anno di quanto ne abbia visto nei precedenti dieci in Italia. Senza discutere della bontà di questi interventi, cioè della qualità di quello che vanno a finanziare, rispondevano a criteri del tutto generali: intervenire in settori ritenuti strategici mantenendo in loco gli high skilled workers (i famigerati "cervelli", nella versione italiana). E attirandone altri dall'estero.
A questo proposito vorrei ripetere una considerazione già fatta per UK: tutti si sono stracciati le vesti lamendando il rischio che correvano i "cervelli" expat. Dopo qualche mese invece anche le aziende piccole operanti in campo tecnologico avevano la visa sponsorship license (e lo stipendio lordo che offrivano per le posizioni junior era sopra le 25.600 GBP - il minimo per ottenere un visto secondo le nuove leggi). Quindi camerieri e barman no, high skilled workers STEM sì, come no, accolti a braccia aperte. E in giro per il nord Europa ci sono criteri simili, se non per escludere il lavoro poco qualificato per attirare gli high skilled workers.
Se ci pensate queste sono le fondamenta di una politica industriale. Chi ce l'ha, chi no.
Fin dall'inizio, fin dal mio primo lavoro, ho trovato le posizioni che ho avuto con le regole più pure del libero mercato. Il che significa non solo niente concorsi (che sono un'altra cosa) ma anche niente raccomandazioni, niente amici o amici degli amici o amici degli amici degli amici (chissà come verrebbero valutati sul mercato internazionale i curriculum di certa gente in giro qua sopra). In più di vent'anni di zone industriali ho vissuto quel che avevo letto e sentito dire: il settore chimico farmaceutico è ciclico, per quanto meno di altri. Oggi sono dove sono perché è lì che girano i soldi (i soldi "veri") che alimentano la macchina dello sviluppo farmaceutico. E sono anche soldi pubblici (che rientreranno nelle pubbliche casse sotto forma di gettito fiscale).
PS: il ciclo positivo si sta facendo sentire anche in Italia. Ma guardata da fuori questa ricaduta positiva suscita un sorriso amaro per le sue risicatissime dimensioni.

 

mercoledì 24 agosto 2022

PIU' LE COSE CAMBIANO...




A costo di annoiarvi ribadirò ancora una volta l'importanza che per me ha avuto Douglas Hofstadter.
Prima che con Goedel, Erschel, Bach con i suoi Temi Metamagici, apparsi per anni su Scientific American e in Italia su Le Scienze - potete pure evocare parabole discendenti, e non è che con New Scientist le cose siano andate diversamente. Ai tempi, tra fine anni settanta e primi ottanta trattò spesso il Dilemma del Prigioniero.
Chi non lo conosce capirà più avanti perché al tempo Hofstadter lo trovasse un argomento non solo affascinante, ma di capitale importanza.
Il Dilemma del Prigioniero (https://it.wikipedia.org/wiki/Dilemma_del_prigioniero) è un problema della teoria dei giochi in cui la soluzione
più vantaggiosa per entrambi i giocatori è la cooperazione (tace, tace) che però non costituisce un punto di equilibrio.
Si prevede che la soluzione finale sia sempre quella in cui uno dei due tradisce l'altro.
E ora veniamo a un brano di Hofstadter del 1983:
Sulla piccola scala siamo costantemente davanti a dilemmi come quello del Prigioniero,
dove l'interesse personale è in conflitto con il bene collettivo. Per una qualsiasi coppia di persone il dilemma è virtualmente identico. Quale sarebbe un comportamento sano in tali situazioni?
Perché sia veramente sano l'elemento chiave è ognuno dei due individui sia capace di riconoscere che il dilemma è simmetrico
e che gli altri soggeti che lo affrontano hanno le sue stesse capacità di farlo.
Tali coppie di individui che coopereranno tra loro superando le tentazioni del puro egoismo non sono semplicemente razionali:
sono super-razionali, o in breve sani di mente.
Ma ci sono dilemmi e "ego" anche a un livello sovraindividuale.
Viviamo in un mondo riempito di opposti sistemi di credenze così simili da essere interscambiabili, eppure chi vi aderisce è incapace di vedere tale simmetria.
Questa descrizione non applica solo alla miriade di piccoli conflitti nel mondo, ma anche alla colossale oppisizione di blocchi tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Eppure il riconoscimento della simmetria - in breve la sanità mentale - non è ancora arrivato.
Che ha fatto una specie intelligente come la nostra per infilarsi in questo orribile dilemma? Cosa può fare per uscirne?
Siamo tutti impotenti mentre guardiamo il dispiegarsi di questo spettacolo o la risposta è, per ognuno di noi, nel riconoscimento della nostra propria specificità e in piccoli passi a livello individuale verso l'equilibrio mentale?

 

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...