domenica 7 giugno 2020

ANCORA IDROSSICLOROCHINA E COVID (UNA STORIA INFINITA E POCO EDIFICANTE)




Mai come negli ultimi mesi si è sentita una incredibile mole di laqualunque in materia di trial, criteri d'uso off label e approvazioni di farmaci.
Ho perso il conto di quelli che si sono prodotti in "questo funziona" riguardo l'uso off label di farmaci già approvati.
E siccome erano farmaci già approvati, si usavano direttamente o si mettevano su trial sulla base di razionali deboli o inesistenti. E ricordiamo com'è che le cose, invece, dovrebbero funzionare: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/covid-19-off-label-razionale-e-meno.html
Invece il criterio impiegato (da AIFA) per discriminare tra off label non regolato e regolato (solo all'interno di trial o compassionate) sembra essere stato solo uno: il costo.
Per cui fino all'altro ieri nessun problema per Kaletra e Plaquenil, uso regolato per tocilizumab, ruxolitinib Remdesivir, essendo non ancora approvato, non lo metto nel conto, ma è singolare che, quando ancora il prezzo non è stato definito e sono state fornite gratuitamente più di un milione e mezzo di dosi, una serie di voci si siano levate a dire "comunque costa troppo".
E veniamo all'idrossiclorochina. Ad ora è stato il festival dell'articolo farlocco. Non solo Raoult, da ultimo sono arrivate le metaanalisi della discordia (il famoso articolo di Lancet, https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)31180-6/fulltext), poi ritirate, e lo "scandalo" Surgisphere. Molti al riguardo hanno parlato di rivincita dell'idrossicclorochina.
Ma in mezzo a tutto questo rumore, vogliamo parlare delle "riperdite"?
2) un altro articolo francese, ovviamente pro HCQ, è stato ritirato dagli autori (https://retractionwatch.com/2020/05/21/french-hydroxychloroquine-covid-19-study-withdrawn/).

E mentre usciva tutto ciò 140 medici mandavano una lettera ad AIFA (https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/06/04/news/idrossiclorochina_140_medici_contro_aifa-258468634/). AIFA aveva sospeso l'uso di HCQ al di fuori dei trial, e i 140 protestano, perché secondo loro HCQ funziona nelle prime fasi della malattia. E questa sembra essere l'ultima linea di difesa dell'uso di HCQ per COVID19. Non funziona post esposizione, non funziona con patologia medio grave, non funziona come antivirale, ma funzionerebbe con patologie medio-leggere. Quando verrà fuori uno studio su HCQ nei pazienti con i primi sintomi che dirà che non funziona magari si troveranno altre ragioni. La "fede" nell'idrossiclorochina di molti medici si intreccia con l'ideologizzazione cresciuta attorno al suo uso.

La politicizzazione del plasma iperimmune è stata una iattura tutta italiana, e no, De Donno non mi pare proprio che si sia limitato a subirla (https://scenarieconomici.it/tarro-e-di-donno-in-un-evento-imperdibile-online-sabato/).
La politicizzazione dell'idrossiclorochina invece è una cosa perlopiù americana (e francese https://hivforum.info/forum/viewtopic.php?p=110806&fbclid=IwAR0_c28xcRlG5Gv-tVo2kNPpWEkSAha3n_lCqHn_0TzBVmdMTVtM3S6pcSs#p110806) ma con riflessi globali.
E ha ovviamente aspetti grotteschi: c'è gente che appoggia l'idrossiclorochina "contro bigpharma che vuole il remdesivir", peccato che Plaquenil sia Sanofi, che nel 2019 ha avuto un turnover di 36 milioni di dollari, contro i 22 di Gilead. Ma chi sostiene questa tesi dice che Plaquenil costa poco e Sanofi non ci guadagna, argomento identico a quello dei loro "nemici" che sostenevano che Sanofi, Merck Pfizer e GSK dai vaccini non guadagnavano.
Se è vero che OMS ha interrotto il braccio HCQ di SOLIDARITY sulla base del poi discusso articolo di Lancet la cosa è grave. Se OMS ha interrotto (e poi ripreso) la sperimentazione in chiave anti-Trump la faccenda sarebbe indegna e aggiungerebbe un altro tassello alla politicizzazione dell'organizzazione.
Il panorama nel suo insieme è sconfortante (anzi, direi che fa abbastanza schifo).

Il quadro su HCQ prima di oggi lo trovate qua:


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