venerdì 21 ottobre 2022

AL SERVIZIO DI CHI?




La direttrice della sede regionale dell'Istituto per il Commercio Estero non spiccicava una parola di inglese che fosse una. Quindi aveva un'assistente che era anche un'interprete.
L'interprete non solo aveva un inglese eccellente, era anche una gran bella ragazza, dal fisico minuto. La presenza fisica era accompagnata da una conversazione quasi brillante.
Raccontava di come aveva trattato con una multinazionale straniera non solo il mantenimento dei livelli occupazionali: a sentire lei aveva ottenuto importanti investimenti che avrebbero portato nuovi posti di lavoro, direttamente e nell'indotto.
Tre settimane dopo la multinazionale straniera annunciava 250 esuberi.
Questo è uno spaccato abbastanza tipico di quel che è il funzionariato pubblico italiano nel terzo millennio. Modellato da quella che in tempi lontani fu chiamata partitocrazia. Il termine è diventato del tutto desueto, perché ciò che definiva è diventato la premessa nella formazione degli organigrammi del pubblico.
Elementi di questo funzionariato, mutuando termini di una cultura a loro completamente aliena, hanno avuto la faccia di definirsi "civil servants". Tipo Miozzo, ve lo ricordate Miozzo, quello che ha inventato la mascherina di comunità? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../come-si...)
In realtà il "pubblico", inteso come "i cittadini", non lo hanno mai servito. Hanno servito semmai coloro a cui dovevano la propria posizione. E non è proprio la stessa cosa.

 

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