Erano i tempi...
I tempi in cui, per esempio, su tutti i treni italiani era d'obbligo maschera e green pass. Ma da Milano partiva un eurocity per Francoforte cogestito con le ferrovie svizzere in cui non serviva né pass né mascherina.
Erano i tempi in cui il personale di un volo partito dall'Italia faceva la voce grossa senza considerare che erano atterrati in una nazione in cui le regole erano tutte diverse.
Erano i tempi in cui fare avanti-indietro tra paesi nordeuropei isole comprese e Italia era surreale (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/04/back-and-forth-from-fucked-up-country.html): Italia e italiani offrivano uno spettacolo di comicità involontaria da branco di lobotomizzati. Ovviamente i probiviri e le buonedonne sostenevano a voce fin troppo alta (per il branco italiano) che non era vero, che altrove le restrizioni erano esattamente le stesse- grande scemenza. E il branco annuiva e applaudiva, salvo restare interdetto quando sbarcava. Allora l'italiano atterrava e si rendeva conto da subito di ritrovarsi rara avis. Guarda caso, dal giorno due dall'atterraggio, perlopiù si adeguava. A dimostrare che non si tratta di convinzioni, il tratto prevalente italiano è il conformismo. E il conformismo di quelli che da altrove twittavano e postavano in italiano questo e quello era solo perché volevano fortissimamente tornare nello stivale, da mamma. Expat senza convinzione, expat ma non cosmopoliti. Il peggio del peggio del peggio. All'epoca più del solito i media italiani dipingevano gli italiani cone riottosi e indisciplinati. Magari fosse stato! La maggioranza si è conformata in silenzio. Ma la maggioranza conforme uscendo dai confini ci metteva niente a conformarsi a regole del tutto differenti. Erano quelli convinti, tipo l'equipaggio di quel volo, che raccatavano figure escremenziali.
PS: Chi ha i numeri se ne va, chi non li ha resta: peggio per voi.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.