mercoledì 13 giugno 2018

SCIENZE, INNOVAZIONE E HYPE

Era un convegno. Non dirò il tema, ma avevo accompagnato un mio amico accademico che, come tanti, all'epoca, aveva messo su una spin-off universitaria. Nel tempo libero lo avevo aiutato a sondare il sito catalitico (poco mappato) di un enzima di una certa importanza a cui lui aveva dedicato svariati anni. Erano venute fuori cose interessanti, una "fluorophenyl pocket" di cui nessuno si era mai accorto. "Articolo?" gli avevo chiesto. "Soldi, basta articoli, altrimenti non ho di che pagare un altro anno a X". X era il biologo che lavorava ai progetti della spin off. La spin off aveva per le mani qualcosa che non era un diagnostico e non era una piattaforma tecnologica, ma era un po' l'uno e l'altro. Ovviamente non riuscì a vendere gran che e la spin off è chiusa da un pezzo (è dura trasformare un accademico italiano in entrepreneur delle life sciences). Comunque, nelle pause tra una sessione e l'altra conobbi un biologo, giovane. Era il socio "scientifico" di una startup che lavorava sui siRNA (Small Interfering RNA, https://en.wikipedia.org/wiki/Small_interfering_RNA). Al bar del centro convegni, dopo il quarto vino bianco, sparò la sua "Voialtri, con le vostre piccole molecole, con gli anticorpi monoclonali e quei tre o quattro peptidi, tra cinque anni sarete obsoleti. Noi silenziamo i geni."
Inutile dire che una decina e più di anni dopo la sua startup è morta (ma non senza lasciargli soldi in tasca, ritengo) e "nel giro" non sta gran che bene parlare di siRNA: miliardi e miliardi bruciati, ottenuto il nulla più liscio che si possa immaginare. Hanno avuto più successo quelli che lavoravano su antisense drugs basate su DNA chimerici, il che è tutto dire.
Gli hype cycle sono come le bolle finanziarie (e le alimentano): alla fine sono state bruciate risorse, ma qualcuno che ci ha guadagnato c'è sempre. Da noi, non da ultimo un qualche Innovation Manager (di solito ingegnere gestionale), o un qualche Tecnologo (gente spesso pagata dal pubblico, di solito per farsi raccontare idiozie di cui il decisore politico ha sentito parlare - per via dell'hype - ma che non ha idea di cosa siano o come funzionano).
Perché piace la startup dell'IT, alla finanza e ai finanziatori? Perché paghi niente (una manciata di migliaia di euro e i due soci ragazzini vanno avanti per mesi) e potenzialmente guadagni molto se tirano fuori la app figa. E' un po' come un gratta e vinci da un euro.
Il sistema del finanziamento dell'innovazione biotech, nel privato e prevalentemente fuori dai confini, funziona in modo assai diverso. Ci sono Venture Capitalist (di fatto fondi specializzati) che cercano il segmento di massimo aumento di valore per una nuova società con un progetto. Ormai il punto di arrivo è sempre meno la quotazione in borsa, e il più delle volte la vendita di un brevetto o dell'intera società ad una grande farmaceutica interessata a sviluppare la tecnologia. I gestori intelligenti di VC sanno che ne andrà bene una ogni dieci o giù di lì. Quindi se la possono giocare, per esempio, entrando con uno o due milioni complessivi su una startup che è nella fase hit to lead (ovvero in quella di ottimizzazione destinata all'ottenimento del candidato clinico) e vendendo tra i 6 e i 10 milioni il candidato clinico (o la società). Oppure possono giocare sull'hype e cercare di far cassa su tecnologie di cui si parla molto, cercando qualcuno che dice di averne una molto più sexy delle altre. E poi rivendendo il pacchetto a caro prezzo a qualche grande con manager sufficientemente scemi, avidi, carrieristi.

Chimica combinatoriale, siRNA, sirtuine, farmaci antisense, Computer Aided Drug Design. Oggi è il momento di Artificial Iintelligence Aided Drug Design e CRISPR: guardate la capitalizzazione al NASDAQ delle società basate su queste tecnologie e che non hanno ancora uno straccio di prodotto pronto per il mercato, e chiedetevi quando la bolla scoppierà (perché scoppierà) se sia stata fatta innovazione o se sia stata solo un'altra speculazione finanziaria.

lunedì 11 giugno 2018

VACCINI, EPARINA, POLITICA

2008: almeno 81 morti (c'è chi dice il doppio) e centinaia di danneggiati a causa di lotti di eparina Baxter. La voce wiki inglese è abbastanza dettagliata, ma, andando a memoria, fu così che il tutto ebbe inizio. L'eparina è un polisaccaride solfatato di largo uso ospedaliero per la prevenzione di emboli e trombi. Baxter si approvvigionava da un produttore cinese che quell'anno, causa carenza di materia prima, tagliò il prodotto con condroitina solfato. La condroitina solfato è usata come integratore alimentare ed è un altro polisaccaride solfatato. Guarda caso, indistinguibile dall'eparina ai saggi previsti dalla farmacopea (distinguibile via HNMR). Nessuno (o quasi) è andato in giro a dire "l'eparina uccide" - "l'eparina cinese uccide" è stata la versione più comune. E tantomeno nessuno si è sognato di dire "L'eparina non ha problemi, i decessi e i danni non sono correlati". La cosa si è risolta in una moltiplicata attenzione di FDA nei confronti dei produttori cinesi di eparina, e
di un aumento del livello di allerta da parte della stessa Baxter (http://www.fiercepharma.com/manufacturing/updated-baxter-recalling-subpotent-heparin).
Veniamo invece al famoso meningitec di Nuron Biotech. 2014: Lotti contaminati da ruggine, in Italia ritirati (al rallentatore). Da una parte citati come prova che i vaccini sono sporchi e dannosi, dall'altra (Butac) GIUSTIFICATI DI FATTO (à solo ruggine) per dire che i vaccini non fanno male. Un abuso di metonimia concettuale folle: *alcuni* lotti di *un singolo vaccino* presi come rappresentativi di tutti i vaccini esistenti, dall'una e dall'altra parte. (I miei dubbi su come AIFA gestì la cosa li ho già espressi). E i lotti di Fluad, sempre del 2014, ritirati da AIFA a seguito di svariate morti? Idem, con l'aggravante dell'atteggiamento da pompieri delle istituzioni. Notevole Ricciardi (ISS) sul Messaggero: "«Tutti i test sono risultati negativi - ha detto il commissario Iss Walter Ricciardi - e non è stata rilevata alcuna difformità»" (http://www.ilmessaggero.it/primopiano/sanitu00e0/fluad_vaccino_antinfluenzale_scagionato_test_istituto_superiore_di_sanit_agrave_negativi-768731.html). Davvero un bel capolavoro: ma vi pare che Novartis avrebbe mandato fuori lotti palesemente non conformi ai test di controllo qualità ? Ovvio che i test siano risultati conformi. E comunque i lotti furono ritirati. L'ideologizzazione e la politicizzazione della faccenda ha fatto deragliare il tutto dai normali binari su cui episodi del genere dovrebbero essere gestiti, anche a livello di comunicazione istituzionale.
Ma soprattutto è stata l'ennesima prova della natura eminentemente poltica delle immunizzazioni (politica sanitaria, ma sempre politica). Storicamente la riprova più solida di questa natura fu negli USA la promulgazione di NCIVIA. E pensando a eventi nostrani più recenti, non tanto al DDL Lorenzin quanto al Piano Nazionale Vaccini, potrebbero essere intepretati in questo senso: una facilitazione ai produttori (che ricordo, sono 4, anche se alla fine la realpolitik ne riguardava principalmente uno) per agevolare il lancio di una nuova politica sanitaria (e su questo piano Roma è arrivata assai prima di Bruxelles) dove i tre cardini sono alto tasso di immunizzazioni, taglio della spesa farmaceutica pubblica, taglio della spesa sanitaria pubblica.

venerdì 8 giugno 2018

COCHRANE SULLA VACCINAZIONE ANTIMORBILLO (E LE CONSEGUENZE DI UNA META REVIEW)

Premessa

Giusto perché dopo il 4 marzo pare non sia successo niente, che il 2014-2017 sia stato un periodo come tanti altri nella storia della sanità italiana, che ora verrà precipitata in un medioevo oscurantista, prendete nota del nome del primo autore della ben nota metaanalisi Cochrane sulla vaccinazione antimorbillosa. E' lo stesso autore di quell'altro noto articolo sul Sole che parlava di "cura della trasparenza contro la teoria del complotto" (http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2015-10-27/piano-nazionale-vaccini-cura-trasparenza-contro-teoria-complotto-093236.php?uuid=ACwmW3NB&refresh_ce=1).
La reazione alla lettera fu secca e decisa: «Pronti a iniziative giudiziarie contro gravissime e false affermazioni», e tra i firmatari di spicco, Siquilini, Guerra, Ricciardi, Pani, Villani, Bonanni (http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2015-10-30/piano-nazionale-vaccini-pronti-iniziative-giudiziarie-contro-gravissime-e-false-affermazioni-095048.php?uuid=ACMS5IQB). La cosa finì nel nulla, ma le persone al vertice del SSN avevano recapitato un messaggio: "chi tocca il piano passa brutti guai".
E in un certo senso qualcosa è successo (http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/04/04/news/piemonte_polemica_sui_vaccini_se_ne_va_demicheli_vicedirettore_della_sanita_regionale-162161541/): Demicheli trasloca, motivando con motivi personali.

E veniamo al dunque
 

Due righe dal sito di Cochrane, per chi non sapesse di cosa si sta parlando:

"Chi siamo?
Migliaia di collaboratori, provenienti da più di 130 paesi, lavorano insieme nella Cochrane per produrre informazioni sanitarie affidabili, accessibili, senza sponsorizzazioni commerciali e conflitti di interesse. Molti sono referenti internazionali nei loro settori: medicina, politica sanitaria, metodologia della ricerca, supporto a pazienti e familiari.
Tutti i collaboratori sono affiliati all'organizzazione attraverso gruppi Cochrane: gruppi di revisione relativi a particolari malattie o interventi sanitari, reti tematiche, gruppi interessati alla metodologia delle revisioni sistematiche e centri a cui fa capo una determinata zona geografica.

Perchè lo facciamo?
Oggi il lavoro della Cochrane è ancora più necessario di quanto non fosse 20 anni fa, quando è nata. Più aumenta l’accesso alle prove di efficacia, più aumenta il rischio che queste siano mal interpretate, soprattutto se i contenuti sono complessi, e diminuisce la probabilità che una qualsiasi persona possa ottenere da queste un quadro completo ed equilibrato."

E ora veniamo all'articolo linkato.
La conclusione degli autori: "Il disegno e i report degli aspetti inerenti la sicurezza degli studi sui vaccini MMR, sia pre che postmarketing, sono largamente inadeguati. L'evidenza di eventi avversi conseguenti all'immunizzazione con vaccino MMR non può essere separata dal suo ruolo nel prevenire le malattie a cui è mirato."

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD004407.pub3/full

mercoledì 6 giugno 2018

CAOS, REAZIONI OSCILLANTI: BRIGGS-RAUSCHER

In questo post, ostico, apprezzato da pochi e prevalentemente "matematicamente alfabetizzati", quasi di sicuro i più che hanno scorso il testo non hanno afferrato il significato di quelle equazioni e di quel grafico.
Ripeto un passaggio di quel brano di Prigogine:

"Oltre questo valore di B abbiamo un ciclo limite, ovvero ogni punto nello spazio X,Y tende alla stessa traiettoria periodica. Il punto importante è quindi che in contrasto con le reazioni chimiche oscillanti del tipo Lotka-Volterra la frequenza dell'oscillazione è una funzione delle variabili macroscopiche come concentrazioni e temperature. La reazione chimica porta a un comportamento coerente nel tempo, diventa un orologio chimico. In letteratura questa è spesso chiamata biforcazione di Hopf."

Cosa vuol dire che X e Y, che sono due concentrazioni, tendono alla stessa traiettoria periodica? Cos'è un orologio chimico?
La reazione di Briggs-Rauscher è una parente del Brusselatore e un buon modo per far vedere che non si tratta di astrazioni e calcoli. In questo caso l'agitazione garantisce una distribuzione omogenea delle concentrazioni nel volume del liquido, e quindi  non hanno peso i contributi diffusivi, quelli che danno effetti così spettacolari nella reazione di Belousov Zhabotinsky non agitata. Il carburante di questo specifico pendolo chimico è l'acqua ossigenata, consumata quella tutto si ferma - le strutture dissipative non sono eterne, e quando arrivano all'equilibrio, "muoiono".

lunedì 4 giugno 2018

UN NON ANTIVIRALE CONTRO IL RAFFREDDORE?

Meet IMP-1088, fellows: se ne parla come un potenziale farmaco contro il raffreddore, non ha l'aspetto di un antivirale e infatti antivirale non è. Inibisce due proteine umane, NMT1 e NMT2, che il virus usa in uno dei passaggi dell'assemblaggio del virione. Interessante. Ma avete presente il J.Med.Chem. che sto citando ogni tre per due negli ultimi giorni? Un chimico medicinale deve avere "deep care" per la biologia. Le due NMT di mestiere attaccano miristoili ad altre proteine, regolandone la funzione - l'acido miristico è un acido grasso, quindi una proteina con più acidi grassi attaccati sarà più lipofilica e quindi modificherà la sua interazione con altre proteine (e con la membrana cellulare). Pensare a colpire un target dell'ospite per sconfiggere un virus potrebbe pure essere una tattica, per infezioni molto gravi, ma se si parla di raffreddore notere forse che il terreno è scivoloso... perché le due NMT influiscono su una quantità di diverse proteine, principalmente coivolte in processi apoptotici e antiapoptotici, ovvero nel ciclo vita-morte delle cellule. Data la loro natura, dovrebbero avere sopra l'etichetta "Non toccare!" (a meno che tu non stia facendo lavoro molto ma molto di frontiera in oncologia). Da cui i commenti estremamente prudenti, che dicono "aspettiamo il modello animale" (https://cen.acs.org/pharmaceuticals/drug-discovery/Agent-stops-common-cold-virus/96/i21?utm_source=Twitter&utm_medium=Social&utm_campaign=CEN&hootPostID=8a78f5ab938bf07977e9703b0a487e37)
Chi ha accesso a  Nature Chemistry. doi:10.1038/s41557-018-0039-2  ed "skilled in the art" noterà l'eleganza del lavoro, infatti, ma anche, assieme a tutti gli altri, che ci si è fermati alle prove in vitro su linee cellulari infettate.  Ho come l'impressione che i risultati in vivo non saranno eclatanti... però è un bell'esercizio accademico.


giovedì 31 maggio 2018

NANO NANO - OVVERO, LA VERSIONE SEMPLIFICATA (SPERO)

La versione breve

Una analisi chimica quantitativa deve fornire un peso. Certi esami che hanno girato fin troppo parlano di un numero di oggetti di cui peso o densità non sono specificati, né sono specificabili, dunque non danno nessuna informazione quantitativa.

La versione lunga

Pare strano, ma la faccenda del conto delle nanocose (battibecchi sui metalli pesanti nei vaccini) e la quantità di soluto in una preparazione omeopatica 10CH (battibecchi sull'omeopatia) hanno tratti comuni. La cosa ha a che vedere con concetti base della chimica, in primis la concentrazione. Non tiriamo in ballo per ora il numero del Conte. Una concentrazione è (quantità di qualcosa)/(volume totale) o (quantità di qualcosa)/(quantità totale). E le "quantità di qualcosa" sono masse, quindi pesi.
Una analisi chimica può essere qualitativa, e risponde alla domanda "da cosa è composto il mio campione?". O può essere quantitativa, e risponde alla domanda "Quanto componente X è presente nel mio campione?".
Quando si tratta di contaminanti quello che ci interessa sapere è se la quantità del contaminante è superiore o inferiore ai termini accettabili fissati dalle normative (caso classico, metalli nell'acqua potabile).
Visto che nel 99.99% dei casi atomi o molecole non si contano, come farò a capire, per esempio, quanto sale è contenuto in un chilo di una soluzione ignota di cloruro di sodio in acqua? Posso evaporare tutta l'acqua, seccare il sale depositato (per essere sicuro che non contenga acqua residua) e pesarlo (e questa si chiama gravimetria). Diciamo che il suo peso sia 0,5 g: la concentrazione del cloruro di sodio nella soluzione esaminata sarà 0,0005% in peso, ovvero 500 mg/Kg, parti per milione, ppm. Ovviamente potrò inventarmi metodi più pratici, più veloci, ma dovranno sempre restituirmi un dato o segnale proporzionale alla concentrazione o alla massa. Per esempio posso usare la spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS), che mi restituisce l'abbondanza di ioni Na+ nel mio campione di acqua salata. E in questo modo posso determinare il contenuto di sodio nella mia soluzione fino a parti per miliardo, cioè microgrammi per chilo (in realtà con le macchine più nuove si rilevano quantità ancora più piccole).
In un certo senso ICP-MS "conta" gli ioni nel campione, e gli ioni dei metalli sono singoli atomi, e di un singolo ione di uno specifico metallo conosco la massa (anzi, lo strumento mi resistuisce la massa di quegli ioni in base alla quale posso risalire alla loro identità).
Ammettiamo di prendere un campione di un microlitro di una soluzione molto diluita di cloruro di sodio, e di esaminarlo al microscopio elettronico a scansione. Nell'alto vuoto l'acqua evapora, e mentra l'acqua evapora il sale prima inizia a cristallizzare, poi si deposita, in un serie di aggregati, diciamo di 1-2 nanometri. Sono aggregati che si sono formati durante l'operazione e sono tutti uno diverso dall'altro. Li posso contare, e basta. Questo dato mi fornisce informazioni sulla concentrazione? No, perché anche se posso sapere di cosa sono fatte le particelle non le posso pesare né posso dire quanti ioni Cl- o Na+ contengono (Ricordate che invece ICP-MS restituiva l'abbondanza dei singoli ioni nella soluzione).
Quindi, per esempio,  se al microscopio elettronico vedo 4000 particelle di tungsteno questo numero non mi dice niente su quanto tungsteno è presente nel campione.
Se ICP-MS mi dice 12 ppb, vuol dire che in un litro di quel materiale ci sono 12 microgrammi di tungsteno, in un microlitro 12*10^(-18) g. Il peso molecolare del tungsteno è 183,8 ; quindi abbiamo 6,5*10^(-20) moli di tungsteno corrispondenti a 6087 atomi di tungsteno da cui potrei ottenere, per assurdo, 608 aggregati da 10 atomi più uno da 7 per un totale di 609 nanocose.
609 nanocose per microlitro, ovvero in un volume da mezzo millilitro 304.500 nanocose di tungsteno.  Ma  resterebbero 12 microgrammi per chilo, corrispondenti a 6 nanogrammi in mezzo ml.
Le specifiche delle farmacopee per i farmaci iniettabili prevedono metalli pesanti totali sotto le 10 ppm, in alcuni casi sotto le 5.

E di più non riesco a fare.

HONOR IS LIKE THE HAWK: SOMETIMES IT MUST GO HOODED...

...e anche certi chimici spesso hanno bisogno di maschera e cappuccio.
Nata il 31 maggio del 2017, il 21 agosto dello stesso anno questa pagina (che non è mai stata spammata dall'amministratore, non ne aveva motivo) arrivava a 200 "mi piace",  briciole insignificanti, ma inattese.
La ragione immediata della sua nascita era l'aver visto alcune cospicue boiate che all'epoca giravano con l'etichetta "voce della Scienza". Quando tali boiate si sono allargate alla chimica, la reazione è stata questa.
Da semplice reazione emotiva è diventata altro, ovvero un personalissimo strumento di riflessione: perché i paladini dei vaccini, della Scienza e della sanità spesso e volentieri producevano sfondoni pazzeschi, ma non parlavano MAI della paurosa deriva verso il basso della spesa sanitaria? Perché veniva enfatizzato il risparmio sanitario indotto dalle vaccinazioni? Perché in questa "area di opionione" (bolla) aleggiava un'idea che potrei definire di "austerità sanitaria"? Si trattava di una narrazione dai contorni precisi, estremamente ben definiti, riconducibili a svariati documenti (relativamente recenti) di alcune istituzioni sovranazionali. Una narrazione costruita a supporto di un'agenda politica "alta", poi sposata da un'agenda politica "bassa" ("li inchioderemo sui vaccini"). Riprova del peso politico di questa narrazione il modo in cui è stata fatta propria dalle stellette del debunking, gli scientificamente analfabeti Attivissimo e BUTAC, sempre presenti ogni volta che ci sia necessità di supportare lo spin dell'informazione mainstream.
Dato che le politiche sanitarie hanno effetto sulla nostra salute (e hanno a che fare con un diritto costituzionale), ho provato ad esprimere un dissenso circostanziato.

Il pochissimo effetto che questa pagina ha avuto, lo ha avuto grazie all'anonimità dell'amministratore, tanto invisa a qualcuno.
Anonimità che aveva ed ha ragioni terra terra: come risposto a una giornalista scientifica, nel mio campo non è un'idea particolarmente brillante criticare pubblicamente i vertici di AIFA o del ministero.
L'anonimità però ha consentito di spostare l'accento sugli argomenti, senza l'usuale caciara surrettizia delle polemiche ad personam (oddio, non proprio sempre). E argomenti fondati, perché non ho fornito materiale originale, esotico o dubbio, ma ho usato fonti solide, anche assolutamente classiche, spesso convenientemente dimenticate da una vulgata similscientifica troppo spesso grottesca e petulante.
E a proposito di classici, cosa c'è di più classico della citazione nel nome della pagina di "The Sceptical Chymist" di Robert Boyle, opera che fu anche l'atto di nascita della chimica moderna, ancorata all'evidenza sperimentale? Inutile dire che continua ad esserci nel fronte "pro-scienza" una quantità di gente che non coglie la citazione, e fraintende (pure nell'altro fronte, ma la mancanza nei "pro" la trovo più grave, inammissibile)...

Alcune considerazioni su un anno di esistenza della pagina.
Prima considerazione: arrivata a numeri ufficiali risibili, in qualche piccolezza è riuscita, non da ultimo ad essere motivo di fastidio per questo o quello, su entrambi i fronti. E sto parlando di nomi nel "dibattito" sulle politiche vaccinali, che è assai scemato in intensità, ma non sicuramente nei toni (il fatto che l'intensità sia calata dopo il 4 marzo confermerebbe le mie ipotesi sulla natura prettamente politica del fenomeno).
A proposito di numeri, in "certi ambienti" il like su questa pagina (anche se la si legge, regolarmente o saltuariamente) è un po' come imprecare in chiesa: non si fa, non sta bene, non è politicamente corretto - e questo è per me fonte di un certo divertimento.
Diversi elementi della ciurmaglia dell'uno e dell'altro fronte ci hanno fornito siparietti ridicoli o semplicemente penosi; alcuni se la sono pure legata al dito, l'avversione per questa pagina. Di solito meno si capisce, più si è convinti di avere la Verità in mano. E questo costitusce l'agghiacciante simmetria nella polarizzazione ideologizzata tra i fedeli di un feticcio deforme su cui è stato scritto "Scienza" e la variegata schiera ossessiva degli "anti" radicali. La mia speranza è che tra non troppi mesi siano una presenza residuale che anima quei gruppi-fight club in cui il livello della discussione, ora come ora, è tizio che dice "Anfami!" e caio e sempronio che rispondono "Anfamone fracico!". Ma è solo una speranza.
Ma non solo la ciurma, si sono fatti vivi qua anche nomi della ricerca, della divulgazione, del debunking e solo in poche occasioni l'interazione è stata costruttiva. Perlopiù c'è stato un vano agitare principi d'autorità più o meno fondati et similia.
Con questo è anche capitato che si sia discusso abbastanza seriamente di cose serie con qualcuno arrivato a commentare non esattamente con la migliore delle disposizioni d'animo.Intelligenti pauca. Alla categoria di cui al punto precedente invece non è mai bastato né poco né tanto.
Un anno fa i guru dell'obbligo vaccinale sui media e online erano vox dei. Oggi le cose sono leggermente diverse (http://www.lercio.it/uscito-nuovo-libro-di-burioni-si-intitola-cazzo-lo-compri-a-fare-che-sei-un-analfabeta-di-merda/). In questo non ho alcun merito. Ma se gli "altri" fossero oggi più ascoltati declino ogni responsabilità (qui sono sempre stati presi a pesci in faccia): la colpa è solo dei primi.

Seconda considerazione: il livello da una parte e il carattere divulgativo dall'altra, rispettivamente abbastanza alto e abbastanza basso, secondo gli standard attuali. In due parole, se la facessi facile, cioè meno tecnica, la pagina avrebbe più esposizione. E questo è un punto caratterizzante e voluto. La divulgazione terra terra, quella che non richiede sforzo di comprensione, è una sorta di imbuto che travasa concetti senza richiedere alcuna attività intellettiva, basandosi su fattori emotivi: sense of wonder, conferma identitaria, soddisfazione nel credere di sapere. Ma chiunque si sia avvicinato per studio a questa o a quell'altra scienza "hard" sa che la comprensione richiede sforzo. Ed è lo sforzo intellettuale che ne costituisce il valore formativo più dei concetti appresi. L'aver studiato una qualsiasi materia e l'aver sviluppato capacità analitiche non sono la stessa cosa. Guardatevi intorno e troverete diverse conferme a questa mia affermazione. Questa è una componente "ideologica" della pagina. C'è stato chi l'ha trovata aristocratica o elitaria, in questi mesi, fraintendendo completamente la questione.
Ah, tra l'altro non mi ritengo assolutamente un divulgatore, quanto piuttosto un testimone (qualcuno qua sopra ha precisato "un testimone scomodo" ).

Ultima considerazione: Non si capisce da che parte stia la pagina, secondo alcuni. E questo sarebbe grave. Come se in questioni di carattere tecnico-scientifico si debba aderire ad un partito o ad un altro.
Non sto né potrei stare dalla parte di chi strepita "Metalli pesanti! Metalli pesanti" agitando analisi ICP che dicono che di metalli pesanti non ce ne sono. E per questo per alcuni sono pro-vax.
Non sto né potrei stare dalla parte di chi dice "Non c'è altra Scienza se non la mia, che è quella della Comunità Scientifica" ("Non c'è altra Verità se non la mia, proveniente dalla comunione dei santi"), specie se in quel che viene detto fatico a riconoscere una qualsiasi delle scienze con cui ho avuto contatti, specie quando professionisti con laurea e specializzazione assecondano col loro imprimatur le peggiori violenze al metodo scientifico e i minus habentes che le urlano online "per amore della causa".
E per questo per alcuni sono no-vax.
In un modo o nell'altro questa pagina è diventata terra di mezzo. Accusata di aver fornito argomenti agli antivax, e inizialmente con un pubblico di assortiti critici dell'obbligo, più un pugno di chimici matematici statistici insofferenti nei confronti della brutale vulgata mainstream su vaccini, medicina, sanità, ha finito per essere altro. Lo scopo programmatico della pagina, velleitario, è diventato il provare a tracciare una via di uscita da una polarizzazione ideologica.
Stanza di compensazione, forse, per alcuni, ma senz'altro  luogo liminare. come diceva una mia vecchia conoscenza. Cioè terra di confine e soglia, una soglia su cui, laurea o non laurea, storia professionale scientifico-tecnologica o meno, di solito si arriva da l'uno o dall'altro fronte - o da nessun fronte -  con qualcosa da dire, da chiedere o da proporre - il che presupporrebbe una qualche fiducia nel valore di una comunicazione almeno in parte, non conflittuale (che però senza un po' di conflitto non sarebbe stata possibile).
E forse questa è la cosa in assoluto più fastidiosa per tanti. Perché negli ultimi giorni è diventato eclatante che la questione politiche vaccinali era solo un frammento di una questione ben più ampia.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...