mercoledì 6 febbraio 2019

SCHEDATURA




Ormai non si sta parlando più di una specifica politica sanitaria nazionale. La questione vaccinale è diventata un paradigma politico internazionale. "No jab, no play" e poi "No jab, no pay" in Australia (quali emergenze epidemiche in oceania?), obbligo in Argentina, l'esitazione vaccinale dichiarata uno dei dieci problemi della sanità mondiale da OMS.
Al che quel convegno in senato del 6 ottobre 2018, "Global Health: l'Italia driver di best practices" (https://www.facebook.com/1971621999723344/photos/a.1971629826389228/2264080347144173/?type=3&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22O%22%7D), davvero era l'indicatore che il tema è diventato un tema globale e gepolitico. Che viene spesso declinato su scala locale in modo gratuitamente coercitivo.
A questo punto la mia impressione che ci sia dietro un'idea globale "più prevenzione, meno cure" non appare così peregrina (anche perché ho perso il conto dei documenti che l'hanno declinata negli anni). In questo quadro si inserisce l'incresciosa posizione ONU su "Noncommunicable diseases " e alimentazione, con l'allegata polemica su parmigiano e prosciuttto.
La nuova conduzione del ministero della salute non mi piace. Non mi è piaciuto come è stato trattato il tema delle immunizzazioni, non mi è piaciuta la nuova AIFA all'opera (nuova governance farmaceutica, verrà rimborsato solo il farmaco meno costoso, due miliardi di minore spesa stimati). La netta impressione è che il ministero abbia sposato con entusiasmo la linea "più prevenzione meno cure" (e meno spesa per cure) - poco simpatico anche il triplicare la somma del contributo per le ispezioni AIFA.
Ma con le modalità di creazione dell'anagrafe vaccinale nazionale, beh, qui siamo un pezzo in là.
Qua la patologia non è più il morbillo, l'epatite B o l'influenza. Qua la patologia diventa la critica/dissenso nei confronti di un qualsiasi vaccino, e contemporaneamente si prende a calci nei denti qualsiasi principio di privacy dei dati sanitari individuali e si registra la difformità di opinione di ogni cittadino anche al di fuori dell'attuale fascia di età dell'obbligo vaccinale. Dovremo spiegare le motivazioni delle mancate vaccinazioni antiinfluenzali, antipneumococciche, anti zoster, che rimaranno registrate in un database pubblico?




venerdì 1 febbraio 2019

ANDA E RIANDA BIS (PERCHE' CAMBIARE PROCESSO PRODUTTIVO DI UN GENERICO SENZA DIR NIENTE E' GRAVE)



"Le richieste di autorizzazione per farmaci generici sono dette "abbreviate" perché non richiedono generalmente dati preclinici o clinici per stabilirne sicurezza ed efficacia (sono già noti dal farmaco dell'originatore, NdCS)....
On modo in cui chi fa richiesta dimostra che il prodotto generico si comporta nello stesso modo del farmaco dell'originatore è misurare il tempo in cui il generico raggiunge il flusso sanguigno in volontari sani. Questa dimostrazione di bioequivalenza dà la velocità di assorbimento o la biodisponibilità del generico, che può essere confrontata con il farmaco dell'originatore" (è tollerato uno scarto di +/- 20% rispetto allo standard di riferimento).

Il materiale con cui viene effettuato il test di bioequivalenza è quello dei cosiddetti bio-batch: tre lotti di scala commerciale ottenuti con il processo dichiarato nel Drug Master File allegato alla Abbreviated New Drug Application (ANDA). E deve essere così, perché solo in questo modo la bioequivalenza misurata (e il profilo delle impurezze) sono rappresentativi del farmaco che verrà somministrato ai pazienti. Quindi se sbrigata la pratica poi si inizia a fare quel che ci pare (come nel caso dei sartani)  sicurezza ed efficacia non sono garantite gran che, per usare un eufemismo. E nel caso dei sartani si parla poi non di "possibile cancerogeno" ma di un genotossico ad alta potenza di quelli che EMA proprio non voleva vedere neanche in tracce (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/11/ndea-nel-valsartan-mylan-regolazione.html).

Come faceva notare un funzionario FDA tempo fa tutto questo si basa sulla buona fede del produttore, che molto spesso è assente, specie quando lavora lontano dagli occhi dei regolatori occidentali...
La cosa è finita sulla grande stampa anglosassone, in passato, con il caso degli antiretrovirali-spazzatura Ranbaxy (http://fortune.com/2013/05/15/dirty-medicine/) e anche, se pur con meno enfasi, quando GVK Bio è stata beccata a confezionare bioequivalenze false "à la carte", provocando solo in Europa il ritiro di qualche centinaio di specialità farmaceutiche generiche (https://www.fiercebiotech.com/regulatory/gvk-feels-sting-after-data-scandal e questa storia di bioequivalenze taroccate non è certo un caso isolato, se avete letto l'articolo di Fortune del precedente link).
Quando i soliti noti (analisti di Ernest&Young o McKinsey più altri minori) iniziarono nei primi anni 00 a parlare di "sovracapacità produttiva GMP in occidente" (GMP sta per Good Manufacturing Practices, Norme di Buona Fabbricazione) preparavano a questo salto verso l'Asia che prima ha provocato profitti da minori costi E risparmi ai sistemi sanitari per poi provocare l'accelerazione della crisi deflattiva che ha portato al crollo di Teva (-30% workforce globale nel 2018) e l'abbandono totale o parziale dei generici da parte di Sanofi e Novartis.
https://www.fda.gov/Drugs/DevelopmentApprovalProcess/HowDrugsareDevelopedandApproved/ApprovalApplications/AbbreviatedNewDrugApplicationANDAGenerics/default.htm

giovedì 31 gennaio 2019

RISPOSTE E VIA DICENDO

La risposta di Loretta Bolgan a Marco Bella è arrivata qua sopra nei commenti, in messaggi privati e quant'altro una decina di volte e passa, quindi direi che un mio veloce commento è d'uopo, fermo restando il fatto che Bella non ha bisogno del sottoscritto per sostenere le ragioni non sue, ma delle analisi chimiche fatte decentemente, e lo ha fatto  (https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/30/viagra-nei-vaccini-lordine-dei-biologi-mi-invita-a-ripetere-le-loro-analisi-peccato-non-sia-possibile/4935228/?fbclid=IwAR098KNVroR1H1dnPqtjClIqLWOeCMEnUAEEmV1pWEdUEJOtfDXl1BJkDwg). Mi unisco all'appello: cacciate fuori cromatogrammi e masse, così si inizia a vedere qualcosa.

Ma ritorniamo sulla risposta della Bolgan.

http://www.onb.it/2019/01/29/vaccini-analisi-e-le-inesattezze-dellonorevole-chimico-lettera-aperta-al-dottor-bella/?fbclid=IwAR3wcmuKvxwYVBaiq6DD3foeEEK3V7EqjiqjTI_GRUuKP8TxyyELSthyePY http://www.onb.it/2019/01/29/vaccini-analisi-e-le-inesattezze-dellonorevole-chimico-lettera-aperta-al-dottor-bella/?fbclid=IwAR3wcmuKvxwYVBaiq6DD3foeEEK3V7EqjiqjTI_GRUuKP8TxyyELSthyePY

Punto primo: abbiamo capito che è uno screening. Ma uno screening senza conferme vale niente, e soprattutto non fornisce elementi quantitativi, per i quali servono gli standard di tutti gli analiti che si stanno cercando con cui si fanno le curve di taratura etc. E invece, non per scritto ma nelle interviste le quantificazioni sono state fatte, senza vergogna (si è parlato di x microgrammi o x nanogrammi).
Avendo nel precedente millennio lavorato brevemente a controlli alimentari nel pubblico, in quel contesto lo screening non aveva valore legale. L'analisi aveva valore legale solo dopo la conferma (perché a seconda del tipo di screening che si fa i falsi positivi possono costituire una percentuale imponente).
Punto secondo: SACI ionizza ma non frammenta. Ok, la usano in pochi intimi (come SANIST), ma va bene, a parte il fatto che le analisi sono state dichiarate SACI/ESI-LC-MS (quando è stata usata SACI, quando ESI? Boh). Viene citato Mass Spectrometry Reviews, https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/mas.20143. E qui va un po' meno bene, perché si dice che la tecnica è stata utilizzata con successo con droghe, aminoacidi e steroidi. Per i peptidi? "Despite the good results achieved in this application, new studies should be performed to better clarify the advantages of SACI in the analysis of peptides" Per le proteine? "Only an application has been actually reported in the analysis of intact proteins... Probably, a TOF analyzer may be better suited for this application" (e chi l'avrebbe detto...). Quindi nei casi in cui è stata usata, SACI è stata impiegata per composti per cui non si sa quanto funzioni solidamente e per cui ci sono metodi ben stabili che funzionano meglio (MALDI-TOF), ovvero non si sa bene quanto SACI frammenti o meno macromolecole perché come visto prima funziona bene su quelle piccole (aminoacidi, farmaci).
E allora non era meglio fare MALDI-TOF per la frazione proteica da una parte (dopo desorbimento delle proteine) e una bella estrazione in acetonitrile delle polveri o del secco per cercare piccole molecole, come fanno i comuni mortali?
Punto terzo: massa e identificazioni. Vero che per pesi molecolari grandi la massa può dare identificazioni univoche e sicure. Ma con quello che non è stato fatto o su cui si è completamente taciuto: MS-MS. Si piglia lo ione non frammentato e lo si frammenta. Il pattern di frammentazione è caratteristico e registrato nei database (quelli che sono stati usati). Quindi, o si cacciano i dati MS-MS o questi discorsi li porta via il vento, perché sulla base del solo peso molecolare si va avanti poco.
Il resto sono ripetizioni di quanto sopra, più discorsi sugli isomeri che senza MS-MS non hanno senso, di nuovo "era uno screening" e il resto sono errori di battitura. Last but not least: non che un'analisi o viene pubblicata su una rivista peer reviewed o non vale. Certificati di analisi vengono rilasciati in continuazioni, basta firmarli. Quindi per cercare, che ne so, il glifosato, o il viagra, serve uno standard e due giorni di lavoro, a prenderla con calma infinita. Non servono i mesi.
Insomma,  il tutto è in linea con quanto finora prodotto, con un po' di bibliografia (che nessuno leggerà, tranne qualche scemo tipo lo scrivente) buttata lì a far fumo.

Comunque Antonello Zedda ha retwittato la storia "esavalente e parmigiana di melanzane" (http://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/esavalente-diserbanti-e-parmigiana-di.html) dicendola buona per un confronto su megliodiniente radio, mi sono detto disponibile, ed è stata fatta la proposta taggando l'Ordine Nazionale dei Biologi. Per ora nessuna reazione. Niente.



mercoledì 30 gennaio 2019

SOTTO IL CAMICE, NIENTE?


By Starbuck

Si stava prospettando un weekend tranquillo ed al limite dello spensierato, poi però per fortuna ci sono gli amici che ti riportano in questo piano astrale: “Se vuoi rovinarti il week end guardati su youtube il discorso conclusivo del convegno "Vaccinare in sicurezza" “.
Sono restia: sono le 18:00 del pomeriggio, avrei altro da fare, temporeggio un po’. D’altronde sono rimasta indietro anche sul video di discussione dei risultati delle famose (o famigerate?) analisi alla Camera di qualche giorno fa…
Eppure so cosa aspettarmi ed in sottofondo sono partite tutta una serie di riflessioni.
La testa è indietro nel tempo. All’estate 2017, precisamente.
Ve la ricordate no, l’estate? Tra una fiaccolata, una nottata in bianco in più ed una sfilata in centro mentre l’asfalto si scioglie sotto le suole: difficile togliersela di mezzo quella del 2017...
Allora andavano di moda le analisi ICP-MS nonché le (ben note) analisi quantitative al microscopio. I “gruppi” e le “chat whatsapp” non erano letargici come in questi giorni, ma decisamente vivaci ed ai tempi mi chiedevano, almeno in 5 alla volta, se le avevo viste quelle analisi tedesche, se c’era davvero uranio nei vaccini. Ma quello che potevo evincere dallo schermo controsole del mio smartphone e dal mio scarso tedesco era solo che l’uranio era sotto il Limite di Quantificazione quindi, ragionevolmente no, non c’era uranio nei vaccini. Poi un giorno, busta della spesa nella mano destra, ferma sotto la canicola di un parcheggio alla vigilia di ferragosto mi avevano girato le controanalisi, sempre ICP-MS e microscopio (con metodica Montanari-Gatti) del governo francese. Ricordo distintamente il francese e la busta con presumibilmente dentro anche dei gelati stretta spasmodicamente stretta. I francesi “ufficiali”, quelli del governo (https://ansm.sante.fr/var/ansm_site/storage/original/application/e35712dbf59a01cfae2f5a0e15c58245.pdf ), quelli a cui spettava l’onere della prova, aveva dunque rifatto le analisi, proprio come richiesto a gran voce dal popolo ed, indovinate un po’ non avevano trovato niente, nada, rien de tout! Niente ruggine, niente metalli pesanti …e niente leghe leggere (qulla sulle leghe leggere e’ una battuta…). Mi aveva stupito, non poco, che avessero fatto rifare ANCHE le analisi col microscopio: perche’ poi? Se c’era già ICP-MS… ma a guardarle oggi capisco. Volevano rifare ESATTAMENTE quello che veniva richiesto: niente commenti sulla metodica. No, rispondevano “Lascienza” contro “Scienzah” in un simpatico tripudio di contentini… dopo qualche mese il governo francese aveva calato la mannaia obbligo vaccinale, con mano ben più pesante che qua in Italia, e non ce ne era più da discutere di scienze… e di analisi…
Ma oggi è diverso, è passato un anno e mezzo abbondante, siamo in Italia, l’obbligo c’è già ed abbiamo capito che forse quella di insistere sulle “analisi dei vaccini sporchi” non è la strada…O forse no?
No. Decisamente no, perché, mentre continua il travaso di bile, mi sembra di essere in un de ja vu.
Stavolta è inverno e fuori nevica e c’è un pettirosso che sfida le spine di una rosa per quel frutto rosso che in un antico dialetto si chiamava, e forse si chiama ancora, stropacui.
“I mass-spettrometri” mi disse un giorno una ragazza del reparto amministrazione “devono piacere parecchio, perché questa parola ricorre spesso nelle fatture”. Già. Di’ “Mass Spettrometro” e farai colpo. Anche sulla ragazza della contabilità: una rocket science più in piccolo. Ma la ICP-MS ce la eravamo già giocata, cosa tirar fuori per “far colpo sulle ragazze”?
Tiro fuori dallo zaino il metodo SACI/ESI-MS, per esteso e per gli amici SANIST. Lo leggo e leggo gli articoli correlati e guardo le citazioni e le rileggo: le mie elocubrazioni le mollo in fondo e se per voi massa e cromatografia sono una voce di Wikipedia, lasciate pure perdere. La morale è che se volessi oggi rifare quelle analisi, con quel metodo, beh io non saprei neanche dove partire. Sono ignorante e incapace? Può darsi… BTW il leit motiv che ha sempre distinto il gruppo dove lavoro è poche cose, ma buone, solide, fatte bene ed inattaccabili sennò non si sopravvive. Ecco, con un metodo come il SANIST applicato a questo tipo di analisi, in questo modo, non mi sentirei proprio in zona sicura. Non mi sentirei in aria di sopravvivenza.
Eppure
Eppure
Eppure un gran coro si leva a chiedere “l’onere della prova”, possibilmente a carico dello stato e delle istituzioni ufficiali. Perché “non ci fidiamo dei vostri esperti ma dimostrateci, rifacendo le analisi dei nostri esperti che avete ragione voi”. Perché “rifatelo con i nostri metodi perché chi decide che il vostro metodo é meglio del nostro metodo?”. Ed in mezzo a tutto questo “E poi quali sarebbero i metodi giusti: se li sai dicceli e rifai le analisi!”
Tutto molto bello. Ma soprattutto molto già visto. Il finale? Beh date un occhiata ai “cugini francesi e alla ICP-MS” e lo saprete. Finale scontato, punto di attacco di battaglia sbagliato.
E così, con il fine settimana che sta scivolando a puttane, giungo beatamente a sera. Nella sala ormai svuotata da risate e coperte tirate, che si sta lentamente raffreddando. Il Gross appoggiato sulle ginocchia. Lo spagino sospirando e chiedendomi come abbiamo fatto a tornare al punto di partenza. A quella fottutissima estate di due anni fa. Solo che è inverno.
Ascolto il video, che mi aspetta dal pomeriggio e che si conclude con "si invitano tutte le associazioni a stare unite". Futilmente mi domando se si stia cucendo una bandiera nuova sotto cui unirsi.
Penso per un attimo al camice. L’ho visto indossare a medici, biologi e chimici. Quando me lo vedono addosso per i corridoi, un “dottoressa” ed un mezzo sorriso non lo nega nessuno. Ogni tanto quel camice lo indossano anche gli artisti o i ragazzi per una carnevalata.
Ricordo le parole con cui apriva il suo libro un vecchio pediatra che incontrai tanti anni fa e torno a chiedermi chi o cosa ci sia, questa volta, sotto il camice.

[Riparto dal metodo di ionizzazione “soft” SACI-ESI, dall’articolo linkato nei vari report, per cercare di capire cosa hanno fatto. Beh del SACI-ESI come metodo ho capito che è stato tirato fuori dal cappello nel 2002, ma non ha mai realmente preso piede, visto che pare usato solo dal gruppo che lo ha sviluppato. Cerco un articolo che spieghi nei dettagli, ma non trovo niente di scaricabile alla veloce. Ritorno quindi all’articolo principale in cui si parla del famoso SACI-ESI in accoppiata con un Orbitrap, un tipo di MS. La metodica citata non sembra usata per analizzare il mondo toto, come accade invece nei campioni di vaccino, ma per uno specifico tipo di campioni e sostanze (come avviene di solito per questo tipo di analisi)…ed in generale il cromatogramma - pieno di rampe, montagne russe e panettoni sul finale - mi convice pochissimo..o almeno diciamo che io lavoro molto diversamente. In ogni caso rimango ancora qua a chiedermi se hanno infuso il campione tal quale direttamente in massa, se hanno messo una LC a monte, con quale fase, quale colonna…avranno usato un orbitrab o solo la parte ion-trap? 7 numeri dopo la virgola nei rapporti, ma solo 3 per l’articolo e poi per quello che è solo il parent ion? Ed una firma spettrale no? Nel metodo pubblicato usavano degli standard ma qua: quali standard? E questo solo per cominciare…]

lunedì 28 gennaio 2019

DUE ANNI FA, METALLI PESANTI, LE CONTROANALISI FATTE BENE

Schema di un ICP-MS
Per ricordare vicende 2017: c'era un gran parlare di nanocose, e ovviamente la premiata ditta nanoconte ebbe il suo momento gloria (arrivando pure di sfuggita in prima serata in una puntata di Report).
Andò in scena l'originale del copione "queste analisi non s'hanno da fare" etc etc.
A un certo punto un'associazione tedesca, AGBUG e. V, commissionò delle analisi di metalli pesanti in alcuni vaccini ad un laboratorio tedesco. Le analisi in questione girarono su un buon numero di siti free-novax suscitando scandalo e preoccupazione. Perché, si diceva, provavano l'inquinamento da metalli pesanti nei vaccini. In questa chiave autismovaccini le pubblicò (https://autismovaccini.org/wp-content/uploads/2017/02/analisi-vaccini-00.pdf) e una biologa ISS attiva nel CICAP le intese allo stesso modo e si sentì in dovere di smontarle (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/orac-avogadro-nanocose-e-un-autogol.html).
Venivano declinate le solite tesi nelle solite due versioni:
1) è un'analisi indipendente e dice la Verità, c'è inquinamento da metalli pesanti
2) è un'analisi "indipendente" diffusa da siti novax che dice che c'è inquinamento da metalli pesanti e quindi è immondizia.

Ma...
Ma l'analisi non era immondizia, e diceva che l'inquinamento da metalli pesanti non c'era.
Si trattava di ICP-MS, niente di particolarmente complicato, molto più semplice rispetto ai tentativi di analisi di proteine via LC/MS in corso. Basta prendere il campione pesato, mineralizzarlo a caldo con acido nitrico (o perclorico, ma meglio non scaldare gran ché, altrimenti boom), portarlo a volume in un matraccio tarato, se necessario dopo filtrazione e lavaggio, e analizzare.
Niente da dire sui risultati: analisi ICP-MS a forma di analisi ICP-MS, non a forma di minollo e se guardate le note a più di pagina, n.n. significa "non rilevabile", e "<X" "al di sotto del limite di rilevabilità".

Cosa dicono queste analisi? Esprimono i risultati in parti per miliardo (ppb), e dicono che i campioni esaminati hanno un contenuto di metalli pesanti inferiore alle 10 ppm (parti per milione), limite più diffuso per le preparazioni farmaceutiche iniettabili. Una dose di vaccino ha un volume da 0.5 ml, una sacca di flebo di fisiologica ha un volume di 1 l. Una flebo di fisiologica contiene 2000 volte più metalli pesanti di una dose di vaccino, restando sotto il limite 10 ppm.
Ovvero non esisteva un problema di inquinamento da metalli pesanti nei vaccini analizzati.
Analisi indipendenti, notare bene. Se avessero detto qualcosa di diverso, sarebbe stato grave.
Ma non lo dissero.

PS: L'ultima perla in difesa delle attuali "analisi della Verità" è questa: http://www.onb.it/2019/01/27/quello-che-il-chimico-non-dice/?fbclid=IwAR0BABbjzSvHUw0Ptxe6csfHiexA_bVe5R-tdpMY9dkX84t1JagMaLggvdk 


Questi sono i casi in cui è bene prendere un screenshot, tante volte qualcuno si accorgesse che è meglio modificare, perché l'enormità è davvero troppo enorme.



Notevole. Primo: non si può mettere in dubbio una beata. Si deve mettere in dubbio, se è scientifico e rivendica risultati assolutamente inusuali o inattesi, e si deve mettere in dubbio a partire dalla metodica descritta (e ripeto, continuo a sentirmi in diritto di non verificare l'uso di cani da tartufo per la quantificazione di ipotetici contaminanti nei vaccini, se fosse proposto - e siamo da quelle parti lì). Ma l'impagabile è "ammine e ammidi tossiche" : allora abbiamo il cervello pieno di veleni endogeni (catecolamine, anandamide). Bullshit Death Match ongoing and raging.

venerdì 25 gennaio 2019

CAOS E LATINORUM


Chi frequenta pure sporadicamente questa pagina una mezza cosa dovrebbe averla orecchiata: le dinamiche non lineari complesse (ovvero il caos deterministico) sono questione di equazioni differenzali non lineari. Poiché le equazioni diffenziali in questione sono non lineari piccole variazioni nelle condizioni inizialli provocano grandi variazioni nelle soluzioni (che sono funzioni). E non "poché il comportamento è caotico, piccole variazioni delle condizioni iniziali provocano grandi cambiamenti nel fenomeno". Un'onda del mare non sa niente di condizioni iniziali. Il modello che puoi usare per descriverla sì. Difficile cogliere la differenza?
Ma del resto se si ritiene che "Lo studio scientifico del caos è fatto risalire agli studi di E. Lorenz in campo meteorologico, negli anni ’60 del secolo scorso", tutto è possibile. D'altra parte Poincaré di sicuro non sapeva che esistesse l'omeopatologia, quindi certamente non si è mai curato degli omeopatologi.
"L’attrattore è definibile come l’insieme dei punti rappresentanti lo stato di un sistema dinamico in tempi (cicli) successivi in uno spazio a varie dimensioni."
Wow. Se ho ben capito gli attrattori son quella cosa che si schiaffano dentro ai barili e poi si vendono a chili, mezz'etto, quattro etti, a piacer.
Ma di chi sto parlando, di cosa?
Ah, già. Forse qualcuno si ricorda un omeopatologo (neoconvertito all'obbligo vaccinale ad assetto variabile del DDL 770) che arrivò qua a dire "il DNA si comporta a tutti gli effetti come un farmaco", e iniziò a postare letteratura a sproposito, davanti agli occhi sempre più sgranati di lettori e commentatori. Poi finì per cancellare tutto e dileguarsi. Sto parlando di Paolo Bellavite e di come abbia prodotto roba che dimostra che non ha capito assolutamente niente di quello di cui vorrebbe parlare.
Beh, il caos secondo l'omeopatologia è questa roba qua.
(versio brevis "ho letto qualcosa sul caos ma senza equazioni etc, e ci ho capito questo" cioè poco e male, molto male, malissimo "e ne ho dedotto quest'altro" - ma non era tanto meglio se non ne deduceva niente?)
Ma il top, l'inarrivabile, è il diagramma dell'immagine.

Egregio autore, ma gli esponenti di Lyapunov, povere bestie, dove vogliamo metterli? Ok, il grafico è metaforico, va bene. Ma continua ad essere concettualmente mostruoso.
Lasciamo perdere le cose più difficili, e passiamo a quelle ovvie. Una biforcazione si chiama così perché è appunto una biforcazione, non un generico punto di discontinuità tra linearità e caos (che già... come fa un sistema caotico ad esibire comportamenti lineari?). Quindi dopo la prima biforcazione saranno possibili DUE stati del sistema. Invece qua dopo il primo punto etichettato "biforcazione" il sistema ha il delirium tremens, ma è individuato da un unico punto in funzione di t.
Vi sembra poco? A me no... Questo è "latinorum", fatto per incantare chi di latino non capisce una parola...


Per far vedere un diagramma di biforcazione effettivamente tale dobbiamo ricorrere ancora una volta a Prigogine e al discorso della "freccia del tempo", che però merita qualche precisazione. Prendiamo la descrizione più semplice di un moto non accelerato: x=vt, dove x coordinata su un asse, v velocità, t tempo. E' una retta. La sua storia è cristallizzata: x, la posizione, è nota per qualsiasi tempo, passato o futuro che sia. Ora prendiamo il diagramma di biforcazione per un sistema chimico lontano dall'equilibrio. La faccenda è del tutto diversa. I punti alle estremità dell'albero hanno storie differenti. Se ne può ricostruire il passato, ma non si può prevedere univocamente il futuro del sistema partendo da λ=0. I punti di biforcazione introducono snodi probabilistici tra segmenti di curva del tutto deterministici. La cosa dovrebbe suonarvi familiare, dovrebbe ricordare ad ognuno il percorso della propria vita, in cui ognuno saprà riconoscere i punti di biforcazione (e magari pensare ad un effetto "sliding doors"). A regola forse tra chi legge c'è qualcuno a cui un'idea del genere poteva essere venuta tempo fa, quando per la prima volta su questa pagina è comparso un diagramma di biforcazione (http://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/dinosauri-e-biforcazioni-le-strade-per.html). Un'argomento (curioso) di alcuni critici di Prigogine è che le sue teorie hanno molto influenzato la fantascienza cyberpunk. In realtà messa così al solito è sommamente imprecisa. Non il cyberpunk in generale, ma senz'altro uno dei suoi cicli più famosi, quello di "Schismatrix" di Bruce Sterling. Sterling usò il termine "balzo prigoginico" per gli snodi chiave dell'evoluzione delle cladi postumane nello spazio. Punti di biforcazione nello spazio delle fasi di un'evoluzione non solo antropologica, ma anche biologica.
PS: i "Chaos Essentials" di QUESTA pagina, con ricchi riferimenti bibiografici, li trovate qua : https://ilchimicoscettico.blogspot.com/search/label/Caos
E come potete notare, la dematematizazione regna sovrana negli opposti fronti, con tragiche conseguenze.

martedì 22 gennaio 2019

UNA QUESTIONE MATEMATICA



Di recente ho letto un biologo che predicava l'importanza della numeracy. Essendo numeracy "the ability to reason and to apply simple numerical concepts", stiamo parlando delle basi più basiche che ci siano. Praticamente di alfabetizzazione aritmetica.
Ma se si parla di scienze galileiane, beh, il far di conto non basta. Non è mai bastato, fin dall'inizio.
Qualche giorno fa, a proposito della reazione di Bray sono venuti fuori discorsi riguardo l'aspetto energetico della reazione, che ho promesso di trattare.
Ma, purtroppo per la maggioranza di chi legge, è un caso in cui termodinamica e cinetica sono strettamente intrecciate. E purtroppo nessuna delle due cose è descrivibile in modo esauriente a parole. E quel che c'è di mezzo non è numeracy, ma sono le basi dell'analisi matematica, perché stiamo parlando di un sistema dinamico, ricordate? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/01/dinamiche-equazioni-differenziali.html).
Ora la Scienza con la "S" abbiamo ripetutamente visto che ha un rapporto molto ambiguo con i numeri, e assolutamente pessimo con la matematica.
E allora cosa diavolo è questo articolo del Corriere?
( https://www.corriere.it/opinioni/19_gennaio_21/patto-anti-fake-news-scienza-umanesimo-145a1afc-1da9-11e9-bb3d-4c552f39c07c.shtml )

Abbastanza contrariato dal veder deifnito Aristotele "produttore di fake news", sono andato a cercare chi sia l'autore: giornalista economico e commentatore del "Corriere della Sera", dove si occupa di innovazione, tecnologia, criminalità informatica ed è reponsabile di Corriere innovazione.
Più che di patti qua, dando addosso alla famigerata cultura umanistica "in difesa della cultura scientifica" (e marginalmente della matematica, citata en passant) si dimostra scarsa familiarità con entrambe le cose, e ci si produce in un'ennesima difesa di questa Scienza dematematizzata che viaggia bene sulle pagine di un quotidiano. Nonché nelle pagine del patto di cui si parla.

Perché quando si sparavano numeri a caso e correlazioni causali improbabili quanto quelle tra autismo e vaccini, cioè quella tra calo delle coperture MPR e casi di morbillo 2017, nessuno ha sentito il bisogno di proporre un Patto Per I Numeri Corretti... Ma proprio nessuno, anzi, perché diversi firmatari del patto erano molto attivi nello spaccio di numeri a caso e correlazioni farlocche. Che diavolo, lo sono tuttora.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...