martedì 4 giugno 2019

GLIELI POTREMMO CHIEDERE, MA SIAMO TANTO BUONINI



 "Vogliamo informare il cittadino dei costi sostenuti per tutelare la salute, anche in nome della trasparenza - dice l'assessora regionale alla Salute Stefania Saccardi - Per ora la comunicazione avviene solo in certi ospedali ma abbiamo intenzione di estenderla a tutti". (https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019/06/03/news/pistoia_il_pronto_soccorso_all_anziana_curarla_e_costato_al_servizio_sanitario_264_euro_-227889814/)

Per i non edotti. Saccardi, laureata in legge, è una renziana "defèro" che è finita nella giunta Rossi che senza voti renziani non poteva nascere (e non è l'unica). Rossi ha il suo bel curriculum, ha tagliato come non ci fosse domani sulla sanità, promosso le assicurazioni sanitarie private (ci mancava una sponsorizzazione Unipol sulla carta intestata della giunta) e il tutto mentre andava in giro a promuovere la sua fatica scrittoria a titolo "L'attualità del socialismo", poi alla fine ha detto "coi tagli abbiamo esagerato", ma con i ragli no, perché pochi giorni fa urlava all'apocalisse, "non possiamo più sostenere i costi della sanità regionale": non da tutti, diamogliene atto.
La sua assessora alla sanità è tutta un "io sono l'assessore e voi tacete!" quando un qualche medico osa criticare le scelte politiche della madama. tipo levare i medici dal 118 e accorpare le zone affermando "Non abbiamo tagliato niente".
E ora siamo a questo bel "leggi qua: ma quanto ci costi???".

Mi segnalano che la pratica è in atto da tempo in Veneto e in Lombardia ed altrove, più o meno a macchia di leopardo. Lo scopo sarebbe la "responsabilizzazione" del cittadino che, conscio del costo del servizio, sarebbe così indotto ad accessi oculati alle prestazioni del servizio sanitario.
Il sotteso quale sarebbe? Che il Sistema Sanitario Nazionale per sua natura generi "spesa inappropriata". Se qualcuno se ne ricorda, si tratta della tesi ispiratrice della riforma De Lorenzo del 92, cioè in breve della battaglia contro l'errore storico del diritto alla salute (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/11/la-battaglia-contro-lerrore-storico-del.html).
Qual'è il contesto di tutto ciò? Dal 2011 al 2016 i tagli alla spesa sanitaria (definanziamento, per i più precisi) sono stati di 2 miliardi all'anno, e la spesa farmaceutica pubblica è scesa del 71% tra il 2005 e il 2016 (http://forward.recentiprogressi.it/numero-13/come-garantire-laccesso-ai-medicinali/?fbclid=IwAR2hvICdtSB-icOp6QcgmWZoDSGdXEHOypBdEjVCVnp2ZnsbWAh73zO3N38). 
Nel 2017 per la prima volta la spesa sanitaria è scesa sotto il 6.5% di un PIL di per sé ristretto rispetto a 10 anni prima. In un contesto del genere, con liste d'attesa infinita, strutture cronicamente scarse di personale medico e paramedico e via dicendo, responsabilizzare l'utenza del servizio nel nome della sostenibilità del sistema è grottesco.
Banalmente, prezzare al cittadino il servizio pubblico è un'anticamera ad altro, cioè al pagamento del servizio stesso (se si considera l'andamento dei ticket, è un processo già in essere). E viene in mente Chomsky, e quel che dice su come si fa a privatizzare un servizio pubblico...

lunedì 3 giugno 2019

CURIOSER AND CURIOSER


Chi l'avrebbe mai detto: la critica al suffragio universale (cioè, tout court, alla democrazia) va a braccetto con la battaglia per l'obbligo vaccinale e la lotta mainstream alle "fake news" del web e dei social media (perché le fake news dei media mainstream non si contano, ma quelle non sono un problema - da tempo assistiamo a un pressing dei media mainstream per contrastare la perdita del monopolio sulla propaganda).

Forse avrete letto o sentito da qualche parte che questa storia dell'obbligo vaccinale è politica dall'inizio alla fine. Magari vi sarà sembrata un'esagerazione.Ma qua siamo al sillogismo "Il morbillo non si eradica perché qualcuno non vaccina, quindi non siamo adatti a governarci" (https://www.washingtonpost.com/opinions/are-we-becoming-too-stupid-to-govern-ourselves/2019/05/29/2a17a4f6-8233-11e9-95a9-e2c830afe24f_story.html?fbclid=IwAR2tjrw6vJofRST_X5m4gYpNKtowmOnYy7jiJ3yfjor17hmhwxJzucu2Kfk&noredirect=on&utm_term=.911ed1fea03f ).
E questa è un'enormità, nonché uno spregio al concetto stesso di democrazia, capace di portare in tempi veloci a un bello "Spiacenti, a causa di pochi che non vaccinano i figli ci vediamo costretti a limitare il vostro diritto di voto". Non mi piace parlare di finestra di Overton, però qua mi pare assolutamente inevitabile.
Curioso oggetto, la democrazia: si fanno centinaia di migliaia di morti per esportarla, e poi non va più bene quando si perdono le elezioni.


Facile indovinare chi ha rilanciato questo pezzo con maggior entusiasmo, a dimostrazione ennesima del fatto che dietro la Scienza non democratica c'è la democrazia non democratica, cioè la non democrazia. Autoritarismo abbracciato con entusiasmo da molta gente che passa buona parte del proprio tempo a dar del fascista a chi non sottoscrive il catechismo degli autoproclamatisi "giusti, istruiti, intelligenti".
Per questo dimostrare che dottorini, conciaossa e professoroni quando parlano di herd immunity non sanno quel che dicono non serve gran che. Può aiutare a costruire piccoli spazi negli interstizi tra le bolle, la cui dinamica è stata magnificamente spiegata da Walter Quattrociocchi, ma a poco altro. Quando l'informazione funzionale prende il sopravvento numeri, equazioni, statistica fatta bene e dati solidi perdono qualsiasi valore.
A proposito, riguardo l'obbligo vaccinale che dicono i numeri? Dopo il delirio di un anno fa (e la California, e l'Oregon...) dicono che, nella migliore delle ipotesi, il suo effetto positivo sulle coperture si vede nell'immediato e cala nel medio termine. Fate un po' voi... (https://pediatrics.aappublications.org/content/143/6/e20183301?sso=1&sso_redirect_count=1&nfstatus=401&nftoken=00000000-0000-0000-0000-000000000000&nfstatusdescription=ERROR%3a+No+local+token)

giovedì 30 maggio 2019

COMPLIMENTI PER TUTTO




Dunque, riassumendo: nel 2017 una "efficace" campagna comunicativa ha portato all'obbligo vaccinale pediatrico perché c'era una epidemia in corso che dipendeva da un calo di circa il 3.5% delle coperture MPR pediatriche.
All'inizio del 2018 ISS produceva il consuntivo ed era "mission accomplished" , problema risolto, danni al rapporto di fiducia tra cittadino e medicina non quantificati (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2140583316160544&id=1971621999723344).
Ma poi in realtà il problema non era stato risolto perché il 4 di marzo ci sono le elezioni politiche e alla fine il governo del paese cambia (il paese molto meno, ma questo è un altro paio di maniche). Quindi un putiferio sulle autocertificazioni nell'estate 2018 e comunque il problema continuava ad esistere perché al ministero della sanità c'è una 5stelle (e ancora non si era capito che no, il problema non esisteva - ma in realtà ne erano arrivati altri che però vengono percepiti solo da tre gatti). Oggi siamo a maggio 2019, e a Milano dove non ci sono problemi di copertura MPR pediatrica, che è molto alta, aita, aita, il morbillo è tornato (
https://milano.corriere.it/19_maggio_30/milano-allarme-morbillo-gli-adulti-record-contagi-001308a8-829c-11e9-93b3-f04c99d00891.shtml).
Prevedibile che tornasse, in questi termini, peccato, peccato sul serio che per due anni sia stata raccontata una storia del tutto differente, https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/modelli-art-attack-numeri-al-lotto-e.html).
E con lo squisito clima di fiducia creato dalla guerra per l'obbligo vaccinale mo' ti ci voglio a convincere i principalmente coinvolti da questo modesto outbreak, giovani e adulti, a vaccinarsi contro il morbillo, che sarebbe una scelta individuale razionale. No, bisogna evocare eliminazione ed eradicazione. Che la prima sia problematica lo dice la cronaca recente, che la seconda sia improbabile lo dice la solita letteratura.
Ah, quanti sono stati in Italia gli anni con più di 500 casi di morbillo nel primo decennio del millennio? Non saprei, ma la media superava i 4000 casi all'anno (http://www.eurosurveillance.org/images/dynamic/EE/V16N29/art19925.pdf). Faceva notizia il morbillo 10 anni fa? No. Oggi sì.
E cos'è che non fa notizia? La TBC nelle scuole. Che c'è (mentre dieci anni fa non c'era). Le notizie le trovate solo nella cronaca locale. Una delle ultime:
http://www.trevisotoday.it/attualita/motta-tubercolosi-primaria-casi-30-maggio-2019.html
Ma anche a Rimini, governata dal sindaco che dà la caccia ai non vaccinanti per multarli, tre casi di tubercolosi, minimizzati dalla ASL, genitori infuriati https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/tubercolosi-1.4619868
Mentre a Cesenatico, visto che si parla di riviera Romagnola, un 17enne finisce in ospedale con sospetta TBC e si diffonde il panico tra i coetanei https://www.livingcesenatico.it/2019/05/25/sospetto-caso-di-tubercolosi-psicosi-tra-i-coetanei/
A proposito di topoi propagandistici, evidentemente la TBC ad un immunodepresso non provoca alcun tipo di guaio.

Questa cosa per cui il morbillo è un problema e la TBC no è un indice di quanto la cancrena dell'ideologia abbia pervaso la sanità italiana, cancrena che ha potuto contare sul corposo apporto dei vertici della sanità pubblica, delle società mediche e delle webstar che si sono intestate la battaglia per l'obbligo vaccinale identificandola con la santa guerra contro lo spauracchio antivaccinista.
Se ne sentiva davvero il bisogno, complimenti per tutto, sul serio.

E I PROBLEMI DEL GENERICO MADE IN CHINDIA ARRIVANO SU FORBES


Non badate al titoto: la guerra commerciale tra Trump e la Cina non è il fatto rilevante (
https://www.forbes.com/sites/judystone/2019/05/20/can-you-trust-your-generic-medicine/?ss=healthcare#2284c2f7653f).
 Il fatto rilevante è questo:
"Siete mai passati da una forma generica all'altra del vostro farmaco solo per rilevare che rispondevate differentemente all'uno e all'altro?"
Il classico tipo di cosa che un medico, se nota, non riporta mai. Eppure la farmacovigilanza dovrebbe partire dai medici di base e ospedalieri.
Ma pare che solo casi come quello del Wellbutrin (https://www.peoplespharmacy.com/2012/09/03/generic-wellbutrin-budeprion-xl-300-withdrawn-vindication/) siano partiti, non senza difficoltà, da pazienti e medici. Le bioequivalenze taroccate conto terzi da GVK bio (centinaia di farmaci generici ritirati) hanno portato a un'azione decisa solo perché un dipendente dell'azienda decise di fare la gola profonda, raccontando tutto a FDA e EMA (https://www.fiercebiotech.com/regulatory/gvk-feels-sting-after-data-scandal). Ma la cosa è stata trattata come l'eccezione, mentre molti indizi da anni dicevano che era la regola.
Questo perché il generico made in Chindia è essenziale alla sostenibilità della spesa farmaceutica (e ai profitti delle assicurazioni sanitarie USA).
E oggi c'è un libro che minaccia di diventare un best seller (https://www.harpercollins.com/9780062338785/bottle-of-lies/), "Bottle of Lies". Il flacone pieno di bugie non è una novità, per i lettori di questa pagina. L'autrice si limita ad un elenco di scandali collegati al mondo dei farmaci generici, a quanto pare. Non so se arrivi alla conclusione che è l'unica possibile, avendo cognizione di causa: è un problema sistemico, ed è impossibile risolverlo lasciando in questo modo la filiera mondiale del farmaco generico e dei suoi ingredienti.

mercoledì 29 maggio 2019

DISTOPIE SANITARIE MADE IN UK


Il sistema sanitario pubblico britannico è storicamente poco propenso alla spesa (e alla rimborsabilità dei farmaci). Già negli anni 80 un italiano che avesse a che fare con un ospedale inglese rimaneva piuttosto scioccato, avendo come riferimento il proprio SSN. Negli ultimi tempi ci sono stati episodi molto dibattuti derivanti in ultima analisi da questa impostazione.
Da Orwell ad Alan Moore la cultura inglese ha un rapporto del tutto particolare con le distopie, E quindi non è particolarmente strano che la fiction distopica inglese si sia occupata di distopie sanitarie.
Ormai quasi 10 anni fa nell'ultimo capitolo di Torchwood (la quarta serie) si metteva in scena un'emergenza sanitaria globale.
All'improvviso in tutto il mondo tutti diventavano immortali. Ma soltanto immortali: qualsiasi patologia in essere continua il suo corso, portando i sistemi sanitari al collasso. Un gruppo di ex cacciatori di alieni ritorna in ballo, e tra l'altro mette il naso nel modo in cui i governi, e in particolare quello inglese, dividendo i soggetti in 3 categorie, convogliano in "overflow camps" tutti i casi gravi o senza speranza, scoprendo l'allucinante realtà di una distopia disumana gestita come niente fosse da stolidi burocrati nel nome della sostenibilità del sistema... Ci sono tutti gli elementi che avete trovato nella cronaca degli ultimi anni, o almeno nella cronaca presentata su questa pagina: ci sono i panel che forniscono il materiale al legislatore, c'è l'ONU, ci sono gli stakeholder... (vedere https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/technocracy-1-ddl-770-leuropa.html e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/technocracy-2-i-finanziatori-la-policy.html )

Già , visto che è una questione di "narrazione" è bene parlare di fiction. Perché come ho ripetuto alla nausea dietro la deriva dei sistemi sanitari europei (e dietro le forme della fregola per l'obbligo vaccinale) evidenze scientifiche non ce ne sono, ma ci sono al più esercizi ragionieristici su è stata appiccicata l'etichetta "Scienza", che continua a funzionicchiare decentemente nelle giuste stanze.
Quindi, se volete la bibliografia, a questo giro, eccola:
Torchwood: Miracle Day (BBC/Starz, 2011), episodio 5, "The Categories Of Life"

TECHNOCRACY - 1 - DDL 770, L'EUROPA


(By Starbuck)

Faceva caldo quando sentii parlare per la prima volta della proposta Pautuanello-Romeo. Faceva caldo, ma avrei volentieri fatto a meno della doccia fredda alle 7.30 di mattina. Mentre da dietro la colazione mi si chiedeva “ Ma l’hai letto l’articolo 5?” traevo la conclusione che le domande retoriche sono sempre foriere di pessime notizie, da queste parti.
Questo siparietto si svolgeva il 7 agosto, quindi un pezzo fa, e nel pieno delle vacanze estive. Il NeoGoverno aveva tranquillizato gli animi pochi giorni prima con un “a settembre tutti a scuola grazie al milleproroghe”, per cui eravamo (quasi tutti) altamenti distratti. Non il parlamento che attentissimo chiudeva in sordina con questa mirabolante proposta di legge: il DDL 770. Un “provvedimento”, si dirà nel testo, “ volto a RIMODULARE” la materia della prevenzione vaccinale, ovviamente “nell’ambito degli ACCORDI INTERNAZIONALI” attraverso anche lo “stabilimento di un’ANAGRAFE VACCINALE” e prevedendo “interventi in caso di emergenza sanitaria e di COMPROMISSIONE DELL’IMMUNITA’ DI GRUPPO”. Insomma, da cominciare a tirare bestemmie ancor prima di arrivare all’articolo 1. “Nell’eventualità in cui si verifichino emergenze sanitarie o specifici episodi epidemici” c’era scritto nel preambolo “resta fermo il potere di attivare l’Unità di crisi […] e dell’autorità sanitaria di adottare interventi urgenti ai sensi dell’art. 117 del DL 31 marzo 1998, n. 112”. Per chi non se lo ricordasse, il DL 112/98 regola le deleghe stato regioni ed enti locali e l’art. 117 stabilisce che “In caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale.”
C’era abbastanza di cui preoccuparsi, insomma. Ma era estate e la proposta di legge è passata … distrattamente. Perché leggerla? Il fulcro era “autocertificazione si/autocertificazione no”. Il fulcro era “sui 0-6”, sul contingente, non sul dopodomani. Poi alle elezioni, non avevamo “vinto noi”?
Il DDL 770 va letto più volte per assaporare in pieno il fumo fitto in cui è avvolto. Ti dice tutto e non ti dice niente: nessun errore marchiano alla Lorenzin su cui attaccarsi. Niente distrazioni: non si parla da nessuna parte di vaccini monovalenti, di non vaccinare per qualcosa per cui si è già immunizzati. Niente, nisba, scordatevelo. Un bel legalese fluido, dove chi scrive sa quello che vuole. E cosa vuole?
Vuole, all’art. 4, un’anagrafe vaccinale, e che i suoi dati siano utilizzati per “la raccolta e lo scambio di informazioni con gli organismi europei ed internazionali”, verstanden?
Vuole, all’art. 5 che capiate che il vaccino va fatto per il bene comune. Le coperture calano sotto la soglia (95% politico per tutti, of course, tetano included, tabelle dettagliate ne trovate in giro a iosa) per uno qualsiasi dei vaccini del PNVP? No problem, paghi la multa e tuo figlio (untore) se ne sta a casa da scuola finché il magic number (sempre 95%) non viene ripristinato. Scuola di qualsiasi ordine e grado. Così per periodi random, in posti diversi e casuali. Con una discrezionalità del Sindaco nel dichiarare l’emergenza (in base al DL 112/98, art. 117) che la conta lunga su cosa vedremo accadere. E no, non sono ottimista come altri che il processo per decretare l’emergenza sarà lungo e laborioso… perché il concetto di emergenza si può ridefinire, come fu ridefinito ad hoc quello di epidemia e pandemia dall’OMS e perché aleggia già un progetto di deroga dello stato alle regione in tema sanità, verstanden?
Gli articoli non soppressi del DL 119/17 sono solo quelli relative alle coperture economiche e quelli relative all’indennizzo per danni che, cherry on top, viene esteso a tutti i vaccini indicati nel PNVP.
E qua sembrerebbe che siamo arrivati in fondo alla storia: sfogo, urla, sipario.
Ma no, proprio no. Qua dobbiamo ancora iniziare a capirci qualcosa in realtà sul DDL 770. Ed a parer mio forse è ancora immaturo il tempo per apprezzarne appieno la portata.
Quando mi sfugge una cosa, e del DDL 770 mi sfugge molto, uso uno schema classico: mi allontano da essa, dall’oggetto, dal fenomeno, ed lo osservo. Lo osservo e basta. Per un po’. E se la risposta ancora non arriva ancora, magari volgo gli occhi al cielo. Potrebbe capitare, come accade ora, che la notte sia di un limpido blu e che 12 stelle mi ricordino il mito di Europa, e che d’improvviso trovi la rotta d’interpretazione.
Già, per capire la palta in cui ci troveremo da qui a breve dobbiamo guardare a “l’Europa” (e forse anche oltre) ed ai suoi esperti. Che poi sono i nostri.
Più precisamente dobbiamo guardare ad un caro vecchio amico, DG SANTE ed uno dei suoi expert panel. Accade infatti che, in risposta ad una richiesta della Commissione Europea (https://ec.europa.eu/…/files/vacci…/docs/com2018_2442_en.pdf) (affatto coincidente con la posizione del Parlamento europea a riguardo http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do… ) a settembre si esprima l’ Expert Panel on effective ways of investing in Health (EXPH) (che lavora alacremente per noi, tutto l’anno, sappiatelo) riguardo “Vaccination Programmes and Health System in Europe”. Il rapporteur del EXPH è un bocconiano attualmente di stanza all’University of York, tale Luigi Siciliani. Bocconi, Bocconi…aspetta con chi ha pubblicato a settembre Ricciardi, un paper sul morbillo? Ah sì, con qualcuno della Bocconi. Vabbè coincidenze. BTW, nella commissione EXPH, c’è anche lui, il nostro Walter nazionale. E non solo! Siatene orgogliosi: molti altri dei nostri ricercatori sono ben tenuti in considerazione dal EXPH, perché nella bibliografia ritroviamo Lopalco, D’Ancona, Rappuoli e compagnia cantante (applauso, reggiseni che volano in sala anche qualche sospensorio per par condicio).
L’opinione adottata dall’EXPH la potete ritrovare qui: https://ec.europa.eu/…/exp…/files/020_vaccinationpgms_en.pdf e per i più volenterosi, c’è anche un bel video di un ora e mezzo della discussione (potete corrompermi con cornetto e cappuccino e vi posto il link, guardatelo a tarda ora, quando I bimbi sono a letto). Per i meno volenterosi invece vi riassumo i desiderata del papello. Gli EXPH si auspicano una bella “registrazione della popolazione target”: “Senza un accurato e aggiornato registro basato sulla popolazione e’ impossibile gestire un programma basato sulla popolazione e stabilire la copertura vaccinale […] Idealmente il sistema non dovrebbe comprendere solo il numero delle persone ma anche alcune informazioni sulle caratteristiche note per essere correlate con una bassa diffusione”. Beh allora la nostra anagrafe vaccinale gli tornerà incredibilmente utile! Soprattutto perché “la valutazione delle performance del programma di immunizzazione richiede un sistema di sorveglianza, basato su una conoscenza accurata sia della popolazione target sia del numero di immunizzati”.
Ma procediamo con la lista dei desideri, quali “la creazione di quadri legislativi all’interno dei quali le politiche vaccinali possono essere sviluppate determinerà se la vaccinazione è OBBLIGATORIA, o volontaria, e se OBBLIGATORIA, se ci sono esenzioni, e dovranno provvedere un meccanismo per creare DETERMINATI INCENTIVI per massimizzare la diffusione”. Cominciate ad avere i brividini, perché finora in Europa si é sempre parlato prima di raccomandazione e poi, molto poi, praticamente mai, di obbligo. Ed anche qui direi che col DDL 770 siamo perfettamente in linea con quello che ci chiede l’Europa: registrate tutti, tenete le coperture alte, e se calano, non c’è problema se inserire un obbligo
I punti di contatto non finiscono qua comunque: l’educazione sanitaria invocata di recente in Italia? Ci hanno pensato anche loro su a Bruxell. Poi ovviamente andrà monitorata l’attitudine pubblica. Nella discussione si sottolineava come i media dovessero passare i vaccini come messaggio positivo, la parte estesa sulle strategie comunicative ve la risparmio, almeno per ora.
Ma questo documento E uropeo, ci dice ancora tante cose. Ci siamo chiesti per un anno e passa “ma perché l’Italia?” Bene, sappiate che dalle elaborazioni di SAGE working group (Strategic Advisor group of Expert, OMS) dai dati del “State of Vaccine confidence project 2016” emerge che gli Italiani sono quelli che meno di tutti credono che i vaccini siano importanti per i bambini e che siano efficaci. Mentre scivolano al quarto posto se si parla di sicurezza vaccinale: peggio di noi nel complesso in Europa non riesce a fare nessuno. Da dove volevate che partissero? Ed adesso che ci guardano ad un anno di distanza, gli esperti, dicono che l’obbligo ha funzionato alla stragrande in Italia proprio come funziona il “no jab, no play”in Australia. Aspetta: ho detto Australia? Ma che centra con l’Europa? C’entra c’entra, non era proprio qualche giorno fa che qualche australiano era in conferenza al senato? Con Walter e GSK… Si dai, proprio quando si discuteva…aspetta aspetta..il DDL 770. Guarda te le coincidenze.
In ogni caso questo riguarda solo il primo set di misure da adottare, ne abbiamo anche un secondo che prevede : “social marketing (ad es. raccomandazione dei vaccini), rimozione delle barriere del prezzo” ed ottenimento di omogeneità dei programmi vaccinali su tutto il territorio Europeo.
Ma la cosa più scoraggiante è che questo lo si sapeva già da agosto almeno. E niente si è mosso fino ad ora.
Qualche domenica fa seduta sui gradini di un Nettuno più stanco di me, ho sentito qualcuno inneggiare alla guerra, mentre nell’agorà virtuale qualcun’altro invocava il politico di turno a non cedere sulla linea del Piave (aka il DDL 770). Ho provato a tirarmi in piedi ed osservare come stavamo messi, ma ho visto solo che al “fosso di Helm” stanno distribuendo spade arrugginite a quelli con troppe lune o troppo poche e … personalmente non ci conto troppo su quella promessa di guardare ad EST all’alba del quinto giorno.
(to be continued)
(NdCS: io non ho pensato "abbiamo vinto noi" e non ho un "noi" politico di riferimento )

martedì 21 maggio 2019

BMJ O NON BMJ?

https://blogs.bmj.com/bmj/2019/05/17/eleanor-draeger-we-have-reached-the-point-where-we-should-consider-compulsory-vaccination/


No, non è "Il BMJ", bensì un'opinione espressa su blog del BMJ. Ma si sta diffondendo come "Il BMJ", come uno-due anni fa delle lettere a Lancet diventavano "Lancet" o "articoli su Lancet", e stessa cosa con Nature (per tenere alto il livello, ovviamente). Beninteso, non è che le riviste citate pubblichino tutta la posta di lettori qualunque, ma una corrispondenza è una cosa ben diversa da un articolo perché non deve contenere "risultati primari di una ricerca" e non è peer reviewed

Quindi materiale citabilissimo, sì, ma per quello che è, senza volerlo far passare per qualcosaltro, tipo, per fare un esempio a caso, Verità Scientifica.


Comunque questa cosa dell'obbligo vaccinale è diventata globale in un amen.
A questo punto davvero non aveva tutti i torti chi diceva che l'Italia nel 2017 era diventata il terreno di un esperimento. Solo che non si trattava di un esperimento medico, ma di un esperimento politico.
Siamo stati i primi a sperimentare l'azione propagandistica mirata all'obbligo vaccinale. A seguire la Francia, ora Argentina, Germania e UK (per tacere delle vicende americane, e di sicuro mi scordo qualcosa).

Nel post del blog del BMJ l'armamentario retorico è sempre il solito degli ultimi tempi (e L'UNICEF, e gli immunodepressi, e il vaiolo etc). Ma come, l'UK ha problemi di basso uptake vaccinale quando l'altro ieri si festeggiava (precipitosamente?) il successo della vaccinazione anti HPV in Scozia? Quando un anno fa loro erano a posto, e c'erano invece i cattivissimi italiani che portavano il morbillo sul suolo di Albione?
Curioso.
In UK più di 30 anni fa qualcuno un po' più qualificato dell'autrice si era pronunciato per l'obbligo quando un centinaio di bambini morti di pertosse era un fatto ancora recente, e il vaccino disponibile si era procurato una cattiva fama (in tempi non solo pre social, ma pre-rete https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/la-logica-della-vaccinazione-1982-uk.html). Ma poi l'obbligo non fu stabilito. Chissà come andrà a finire in UK a questo giro.

Addendum: "alcuni vaccini hanno il ferro-nichel-cloro presenti nell'acciaio... in base a dove vanno a finire queste particelle si ha una reazione diversa. Si deve sperare che non vanno nel cervello."
In commenti del genere che potete trovare in variamente in giro c'è l'imprinting della nanochiesa (anche se non credo che il nanoduo si sia spinto fino alle notorie "particelle di di cloro" che vengono dall'acciaio).
Queste cose qua sono poca roba. Sono ingigantite dalla rete? Si, ma fin dall'inizio sono state ingigantite da chi le ha prese a bersaglio per farne "La minaccia novax". Credete che esageri? "La nuova legge italiana sull'obbligo vaccinale come strumento contro il movimento antivaccinista", questo il titolo di un articolo dell'anno scorso su "Annali di igiene, medicina preventiva e di comunità", rivista della Società Italiana di Igiene (Ann Ig 2018; 30: 251-256).
Una legge che riguarda tutti concepita come strumento contro l'1% circa della popolazione: qualcosa di assolutamente abnorme. Ma anche con questa impostazione abbiamo dato l'esempio.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...