Avete presente la santa guerra contro l'antiscienza di un tre anni fa?
Uno che passava aveva rilevato che popolarizzava e diffondeva un'idea delle scienze grottesca e deformata (in altri termini, un'incredibile mole di cazzate). Ma era a fin di bene, eh...
Sempre uno che passava aveva avuto l'impressione che non sarebbero bastati anni a rimediare a quei danni.
E in effetti i danni sono persistenti.
Faccio un esempio terra terra (per me): regolazione farmaceutica.
L'argomento è complesso, molto complesso, si parte dal cGMP (https://database.ich.org/sites/default/files/Q7%20Guideline.pdf) e si arriva al New Drug Approval (https://www.fda.gov/drugs/new-drugs-fda-cders-new-molecular-entities-and-new-therapeutic-biological-products/novel-drug-approvals-2020).
Di fatto si tratta di tutta quella serie di regole necessarie a che i farmaci o i farmaci appena immessi in commercio soddisfino i necessari criteri di sicurezza e efficacia. Questo per evitare eventi tragici che hanno caratterizzato negli anni la storia dell'industria farmaceutica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/11/frances-oldham-kelsey.html)
Grazie alla "divulgazione scientifica" il pubblico ha capito tutto al volo, a cominciare da un noto debunker che poco tempo fa si produceva in questo tweet: "Non so chi sia il chimico scettico e la scienza non funziona così. Se un farmaco funziona, si pubblica un paper con le prove, lo si valida con il peer-review e poi si annuncia che funziona" (Paolo Attivissimo).
Roba da far cadere gli attributi.
Qualche giorno fa lamentavo che in varie sedi, tra cui CEPI, si mettesse in conto di ridurre o saltare la fase preclinica di sviluppo di un vaccino per passare direttamente ai trial clinici, su uomini. Il preclinico, con i test su due specie animali (nel caso vaccini una delle due dovrebbe essere rhesus) serve ad evitare che venga sperimentato nell'uomo quel che nell'uomo mai sarebbe dovuto arrivare. Avevo definito questo orientamento "criminale". E sotto una condivisione di quel post è spuntato questo commento:
"Mah, mi lascia
molto perplesso. Su due punti cardine. 1. Criminale? Secondo me il
chimico non ha le idee chiare su cosa sia una regola. Faccio un esempio
assolutamente minuscolo, ma solo per rendere l'idea. Molti anni fa
c'era un camion a rimorchio che non
riusciva ad entrare nell'officina dove lavorava mio padre. Peccato che
stava bloccando il traffico dell'Aurelia. Mio padre ha semplicemente
buttato giù con la mazza un pezzetto di muro. Già mi vedo il chimico che
col ditino fa: "no no, non si fa". Le regole non sono Dei. Hanno un
valore puramente funzionale."
Il paragone con il codice stradale la dice lunga su dove il commentatore aveva messo assieme le sue nozioni quanto a farmaci e vaccini. E infatti, come si nota, non aveva capito una beneamata (beneamata cosa? Attrezzo per la sezione del legno, 4 lettere).
Certo, ci sono quelli che ritengono che la tipa "retrovirus nei vaccini!!!" che hanno visto su youtube sia una delle maggiori scienziate degli ultimi 30 anni perché poi youtube ha fatto sparire il video.
E poi c'è la roba che vi ho appena descritto. E faccio presente che il primo citato, capace di produrre tanto e tale strame, è stato consulente dell'ex presidente della Camera per la famosa faccenda delle fake news. Agghiacciante.
L'unica differenza tra le due "correnti di pensiero" è che una è vicina ai poteri al governo, e l'altra no.
sabato 23 maggio 2020
giovedì 21 maggio 2020
OBBLIGO PER L'ANTIINFLUENZALE
Stiamo assistendo a una generale e trasversale ondata di pronunciamenti a favore dell'obbligo di vaccinazione antiinfluenzale, tutti giustificati in chiave antiCOVID.
Ha cominciato la giunta Zingaretti in Lazio, parlando di over 65. Poi c'è stato un avanti-indietro in Veneto, su asili e materne. Poi hanno cominciato le società pediatriche meno note con la SIMPE. Poi è stata presentata una mozione parlamentare dalla Gelmini. Poi è arrivata la FIMP.
Vogliamo ripeterlo che specialmente in chiave antiCOVID queste iniziative non hanno alcun senso?
Ok, con COVID le iniziative prive di senso si sono sprecate, e fin da subito. Bisogna proprio continuare in tono, in fase postepidemica?
C'è stato un gran movimento su vaccini e COVID, fin da subito. E fin da subito è stato tirato fuori l'antiinfluenzale dicendo "può proteggere" (Ministero della salute). Come, perché, quanto? Boh, buttata lì a casaccio.
Poi sono arrivati quelli che parlavano di immunità crociata tra altri vaccini e COVID, e chi se non Walter Ricciardi ha sposato la cosa?
Scaricando l'esavalente, si è arrivati a concentrarsi su MPR, è partito uno studio. In tempi in cui tutto va ad alta velocità e un dato clinico preliminare arriva in prima pagina, sul tema dopo l'annuncio silenzio totale. Significativo.
Poi si è parlato di antipolio (OPV) e BCG. E anche in questo caso dopo l'annuncio silenzio di tomba.
Alla fine c'è stata una generale convergenza sull'antiinfluenzale.
Al riguardo con l'immunità crociata marca malissimo. Un articolo noto per essere diventato un cavallo di battaglia degli antivaccinisti (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264410X19313647?via%3Dihub) dice un'unica cosa: nessuna immunità crociata tra vaccinazione antiinfluenzale ed altre infezioni virali respiratorie, coronavirus compresi.
E allora? E allora si è tirata fuori la storia della diagnosi differenziale, che è senza mezzi termini un'idiozia (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/e-perche-non-lantiebola.html).
Non sui giornali, ma si è detto che comunque si sarebbe ridotto l'accesso in pronto soccorso durante la stagione antiinfluenzale. Questo è un mito fondativo dell'uso politico della vaccinazione antiinfluenzale, tradotta immediatamente in risparmio sanitario. Sfido chiunque a produrre una correlazione decente tra copertura antiinfluenzale e accessi in PS durante l'inverno. A guardare lo storico della mortalità in eccesso, produrre una correlazione del genere è una missione impossibile.
martedì 19 maggio 2020
CONTRO LA "NUOVA NORMALITA' "
Non c'è normalità che sia "nuova". "Nuova normalità" è voler cronicizzare lo stato emergenziale che ormai non è solo sanitario ma anche politico. Politicamente la "nuova normalità" è la diminuzione della democrazia o la sua sospensione. Chi predica scenari apocalittici dicendo "è solo il worst case scenario" fa un gioco subdolo e funzionale a questo quadro, Una
politica governativa che fa suo il "worst case scenario" quando ai
tempi di ground zero Codogno ancora negava il rischio (reale) e la
gravità (reale) di quel che stava accadendo si commenta da sola.
COVID-19: RITORNO ALLA NORMALITA’ [dedicato a Elena Brescacin, per quello che ha scritto ieri su questa...
Pubblicato da Guido Silvestri su Martedì 19 maggio 2020
lunedì 18 maggio 2020
LA FASE I PIU' RUMOROSA DELLA STORIA
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Nella corsa al vaccino anticovid simpatizzo con gli yankee, cioè con Moderna.
I motivi sono diversi. In primo luogo la collaborazione con NIAID: se l'agenzia federale ha scelto Moderna lo deve aver fatto sulla base di dati preclinici molto convincenti (la stessa cosa è successa con remdesivir).
In secondo luogo sono i primi della fila nello sviluppare un vaccino mRNA: è una piattaforma completamente diversa da quelle usate per vaccini finora approvati e possiede un incredibile pregio, la semplicità. In più sappiamo da 30 anni di lavoro su mRNA e farmaci antisense che è molto difficile avere effetti off target (perché è molto difficile che queste molecole ci arrivino, a un qualsiasi bersaglio). In breve, è una tecnologia "precisa": una precisa sequenza di nucleotidi, facile controllarne la produzione e la qualità con metodi analitici strumentali esaustivi.
Detto ciò... stiamo parlando di una fase I. Una fase uno è niente, un test su poche decine di volontari che serve a capire come muoversi nei successivi trial, che dosaggi in che tempi e via dicendo. Significatività statistica 0.
La cosa è molto diversa dai dati osservazionali ottenuti due-tre mesi fa su remdesivir, tocilizumab, ruxolitinib: sperimentali o off label si trattava di farmaci destinati al massimo a migliaia di soggetti gravi e con nessuna opzione terapeutica veramente efficace. Un vaccino è destinato a milioni di soggetti sani: trial accurati su campione significativo ed adeguato sono essenziali.
Cosa è venuto fuori da questa fase I? Che i dosaggi alti (250 e 100 microgrammi) producono una forte risposta in anticorpi neutralizzanti, ma anche effetti collaterali non trascurabili. Il dosaggio basso (25 microgrammi, due dosi a distanza di due settimane) produce anticorpi neutralizzanti in quantità del tutto simile a quella presente nel plasma dei guariti da COVID. Ci sarà da capire quanto persistente sia questa risposta.
Se questi dati saranno confermati dai trial di fase II (prevista a luglio) e III (ci si può immaginare una conclusione ad anno nuovo) non solo avremo un vaccino antiCOVID ma anche una dirompente innovazione tecnologica. Se saranno confermati, ripeto. Perché nello sviluppo farmaceutico il problema non è mai stato avere buoni dati da una fase I o da una fase II: il problema è arrivare all'approvazione, e le chance di successo sempre quelle sono, circa il 10%.
Ovviamente i pochi dati sulla fase I di mRNA-1273, trattandosi di vaccino, sono dilagati sulle prime pagine di tutto il mondo: la fase I più celebre della storia.
domenica 17 maggio 2020
TIRARLA IN LUNGO
Un mese e mezzo fa si arrivava al pronto soccorso con difficoltà respiratorie si finiva intubati, e se si moriva si moriva di COVID, con i "buchi" nei polmoni, sangue nei bronchi, trombi diffusi. Diabetici o ipertesi o che so io era abbastanza ininfluente, la causa del decesso era quella. Oggi vengono fuori notizie del genere: https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/muore-di-covid-a-30-anni-%C3%A8-la-vittima-pi%C3%B9-giovane-1.5146701
A parte il fatto che forse forse la palma di vittima più giovane viene attribuita precipitosamente (https://www.lanazione.it/cronaca/coronavirus-morto-trentenne-camerunense-1.5080004), il rilievo dato alla cosa lascia francamente perplessi. Quel che la notizia ci dice è che COVID sta ancora circolando, sì, nelle strutture sanitarie (sai che novità). E che quindi in varie strutture sanitarie il controllo dell'infezione è poco migliore rispetto a due mesi fa. Quei tamponi a tappeto al personale sanitario? Mah, boh, vedremo.
L'emergenza prolungata fino a gennaio 2021 ha bisogno di essere sostenuta, in un modo o nell'altro, e sostenuta esagerando. Sono proliferate le notizie su sanificazioni di luoghi chiusi da tre mesi (luoghi di culto, per esempio): un nonsenso dietro l'altro, a qualcuno è venuto in mente addirittura di sanificare le spiaggie (https://www.polesine24.it/24/2020/05/10/news/fate-attenzione-a-sanificare-le-spiagge-si-possono-fare-grossi-danni-all-ambiente-88966/).
E succede l'inimmaginabile, quanto a commenti, tipo Davide Serra che si produce in un: "Chiedo scusa a Orban che a fine Maggio lascia poteri speciali e li riporta in Parlamento. Da noi Conteballe per paura lo caccino estende stato di emergenza sino a Natale!" (https://twitter.com/davidealgebris/status/1261396905302474752).
O l'Huffington Post che così si esprime sull'ultimo "discorso alla nazione": "E invece nei panni del “taumaturgo” che tranquillizza, “uomo a miracol mostrare” Conte si limita a spiegare la necessità della disciplina sociale nel paese delle file alla Caritas e dei negozi che appendono cartelli con scritto “chiuso perché non arrivano i soldi del Governo”. Colpa non di chi ha scritto norme labirintiche, ma degli altri, della burocrazia, bersaglio buono per tutte le stagioni." (https://www.huffingtonpost.it/entry/ai-confini-della-realta_it_5ec047c6c5b61dcde3629dca). Quando non è colpa della burocrazia, è colpa di qualcun'altro, spesso della scienza ma...
A gennaio l'unica scienza possibile era quella che diceva che non esisteva alcun problema, oggi l'unica scienza possibile è quella che dice che il problema è e sarà ancora enorme.
Talmente enorme che "scientificamente" un voto in autunno sarebbe pericoloso (Ma che è 'sta roba? Chiamatela, che ne so, Marianna, ma non scienza, per pietà).
Insomma, la sta tirando in lungo per tirare a campare, il governo. Se il paese sopravviverà è un altro paio di maniche.
IDROSSICLOROCHINA: EFFETTO ANTIVIRALE NULLO
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https://www.bmj.com/content/369/bmj.m1849?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+bmj%2Fresearch+%28Latest+BMJ+Research%29 |
Lo so che molti fan dell'idrossiclorochina sono velocemente passati nelle file dei fan del plasma iperimmune, comunque ci sono novità, e diverse. Uno studio osservazionale americano pubblicato una decina di giorni fa concludeva "nessun beneficio complessivo" (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2012410?query=main_nav_lg). E quanto a conteggi eravamo arrivati a uno studio positivo (cinese), uno negativo (questo) e due warning di FDA sugli effetti collaterali.
Ora arriva un'altro studio cinese, con ramo di controllo. Si usano dosi da cavallo, 1200 mg il primo giorno e 800 i seguenti, e dal punto di vista dell'effetto antivirale i risultati sono nulli: trattati e braccio di controllo indistinguibili.
Quanto all'affetto immunosoppressore che costituisce la ratio dell'uso di HCQ nei pazienti con artrite reumatoide, mi sono reso conto di essermi prodotto in passato in una ricerca bibliografica evidentemente incompleta. Avevo trovato solo azione su IL-1, ma ora ho trovato una serie di articoli che riguardano l'abbassamento dei livelli di IL-6:
1) Hydroxychloroquine decreases Th17-related cytokines in systemic lupus erythematosus and rheumatoid arthritis patients (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3674253/)
2) Chloroquine and hydroxychloroquine equally affect tumor necrosis factor-alpha, interleukin 6, and interferon-gamma production by peripheral blood mononuclear cells. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9002011)
3) https://journals.sagepub.com/doi/10.1191/0961203306lu2299oa (Chloroquine treatment influences proinflammatory cytokine levels in systemic lupus erythematosus patients )
Quindi siamo di nuovo sull'asse IL-6/JAK/STAT (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/covid-19-off-label-razionale-e-meno.html), e questo spiega il fatto che molti clinici siano convinti dell'uso di HCQ perché hanno visto "effetti".
Ma gli ultimi dati cinesi, quelli di BMJ, devono far concludere che l'uso nelle prime fasi della patologia, oltre a presentare i rischi ormai noti, è del tutto inutile, e idem dicasi per l'uso preventivo in profilassi di HCQ che è stato molto citato ed è oggetto di uno studio in corso in UK.
Io posso solo ripetere che sull'asse IL-6/JAK/STAT agiscono altri farmaci che sono stati usati off label con successo: tocilizumab, baricitinib, ruxolitinib. Sono più "puliti" dal punto di vista farmacocinetico, cioè non hanno l'accumulo pazzesco di HCQ (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/fda-idrossiclorochina-farmacocinetica.html), e non presentano i rischi cardiaci associati agli alti dosaggi di HCQ in uso. Vero che in teoria costano di più, molto di più dei 6 euro a confezione del Plaquenil, anche se oggi vengono offerti gratuitamente. Ma i prezzi si trattano...
venerdì 15 maggio 2020
WHISKY, IODIO E SALMASTRO

“A good gulp of hot whisky at bedtime—it’s not very scientific, but it helps.” -Alexander Fleming, Scottish inventor of penicillin, on how to prevent the common cold
(Nell'immagine il Laphroaig 9 yo di un imbottigliatore indipendente che usa bottiglie "da farmacia" e ha veramente il colore di tintura di iodio diluita)
Pare che una delle conseguenze del lockdown sia stata una impennata nel consumo di alcolici (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/24/coronavirus-iss-vendite-di-alcolici-aumentate-del-180-durante-il-lockdown/5781135/ )
Buona occasione per riprendere il discorso su chimica del whisky. Una panoramica piuttosto completa la potete trovare qua: https://www.chemistryworld.com/section/feature/a-whisky-tour/3004483.article
Ma oggi vorrei esaminare un tema particolare.
Qualche tempo fa mi è capitato di cenare in un piccolo ristorante di pesce niente male che come distillati per il dopo pasto (ma forse non solo) offriva un'unica opzione: Oban 14 anni.
In giro sulla rete potete trovare una serie di proposte di avvicinamento tra pesce e frutti di mare e certi whisky: Ardbeg e salmone affumicato, Caol Ila e Oban con pesce o frutti di mare.
Qual'è il razionale? Il carattere "marino" degli whisky di Islay e di alcuni altri.
Da dove viene il sentore iodato o salmastro di questi whisky?
Non facile da ricostruire, perché ricondurre una percezione del gusto o dell'olfatto a una specifica molecola non è semplice: le risposte dei nostri recettori variano, e molto, a seconda della concentrazione del composto. Esempio classico gli aromi "agrumi" sintetici: a bassissime concetrazioni li percepiamo come arancio o mandarino o pompelmo. A concentrazioni appena più alte... beh (una definizione che ho sentito è "concentrato di piscio di gatto").
Quindi la ricerca sulle componenti di un whisky responsabili di questo o quel tratto aromatico è largamente basato su "sniff detector" (cioè su annusatori).
E poi ovviamente ci sono stati studi di correlazione tra concentrazioni di alcuni componenti e bouquet dei vari whisky.
L'indagine più scontata, quella sulle concentrazioni di iodio, non sembra particolarmente conclusiva (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28010174) anche se Caol Ila e altri whisky di Islay hanno tra i valori più alti di iodio, valori che sono decisamente più bassi per i distillati dello Speyside.
Invece è molto più conclusiva quest'altra indagine, da cui i vari caratteri iodati, salmastri e marini deriverebbero da bromofenoli (https://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/jf405006e?src=recsys). Per il contenuto in bromofenoli Laphroaigh e Lagavulin staccano decisamente tutti, anche gli altri di Islay.
E da dove escono questi bromofenoli? Probabilmente dalla torba delle isole, esposta allo spray marino. L'acqua marina contiene bromo, e durante la combustione è plausibile che anioni bromuro trasformino una parte dei fenoli responsabili dell'effetto "torbato" nei bromofenoli a cui è dovuto l'effetto "salmastro" e "medicinale".
Se qualcuno vuole approfondire ancora di più la questione torba, c'è questo: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1002/j.2050-0416.2006.tb00739.x
Tra tutte confesso la mia preferenza per la torba di Hobbister Hill, molto diversa dalle altre, derivante da erica e altre erbacee. Ci viene maltato il 20% di quel che poi va a finire in un certo whisky, e tra tutti gli scotch le sue versioni "core range", cioè all'incirca "alla vecchia", sono le mie preferite (qualcosa che costi un patrimonio? La 25 anni).
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