martedì 1 febbraio 2022

L'OFFENSIVA INVERNALE

 

https://www.bmj.com/content/376/bmj.o95

In ritardo ho saputo che in Italia le sospensioni di account facebook e i post etichettati come fake news negli ultimi tempi stanno diventando un problema più esteso di quanto credessi. Oltre a Sara Gandini e a Goccia a Goccia questi episodi hanno colpito Raffaele Cerbini, Marco Cosentino, Palo Puccetti (inutile ribadire che mediamente la distanza tra questa pagina e i nomi citati si misura in parsec).
Casi del genere non sono un'esclusiva italiana (https://brownstone.org/.../kulldorff-deleted-famed.../), e quello più eclatante ha visto facebook etichettare come "fake news" il British Medical Journal. Ma del resto l'argomento fake news da quando e' spuntato non è mai stato un argomento neutro, bensì sempre usato per rafforzare la versione dominante di turno. Il tutto giustificato dal "debunking" dei soliti sciroccati, le cui amenità in rete non sono mai mancate. Ripetendomi, un sistema arbitrario che decide cosa è affidabile e cosa no costruito per indirizzare gente che non sa che pesci prendere perché non ha gli strumenti per farlo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../le-scienze-le...).
Tornando agli ultimi eventi, se la mia distanza da alcuni nomi citati l'ho specificata, quella nei confronti di altri si misura in migliaia di anni luce. Ma certi episodi (https://pbs.twimg.com/media/FKM71rjXoAQZDLe?format=jpg...) dimostrano che la tendenza di cui parlo va ben oltre il governo dei social media. Quando in un documento di una Procura della Repubblica si legge "istigazione ad una reazione nel contesto eversivo antigovernativo NO VAX" dovrebbero venire i brividi. Perché si è ben visto come "no vax" sia un'etichetta estensibile a piacere (è stata usata per quasi tutti i nomi precedentemente fatti, e pure per me). E accoppiarla a "eversione" in un documento giudiziario significa che in almeno in una procura si pensa non solo a trattare certi episodi come reati di opinione, ma di spingerli nella zona di applicazione delle leggi antiterrorismo.

venerdì 28 gennaio 2022

IL NUOVO INQUILINO DI LAGRANGE 2

Il telescopio Webb è arrivato a destinazione. Per quanto riguarda il telescopio in sé rimando a Luca Signorelli (
https://www.facebook.com/luca.signorelli.33/posts/10226308309834653), ma vorrei soffermarmi appunto sulla meta di Webb, il Punto di Lagrange 2 (https://it.wikipedia.org/wiki/Punti_di_Lagrange).
I Punti di Lagrange vengono fuori dal problema dei tre corpi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../le-nuvole-del...), che ricordo non è risolvibile nella sua forma generalizzata. Ma in forme semplificate lo è, eccome. E una possibile semplificazione è postulare che uno dei tre corpi abbia una massa molto piccola rispetto agli altri.
Joseph-Louis Lagrange (1736-1813, che in realtà di cognome faceva Lagrangia ed era italiano) fu quello che li scoprì, nel 1772, calcolandone la posizione. Li scoprì sulla carta, ovviamente: cinque punti dello spazio in cui l'oggetto piccolo è in equilibrio gravitazionale con i due oggetti grandi.
Due secoli dopo lo sviluppo dell'astronautica ha verificato l'esistenza dei Punti di Lagrange per il sistema Sole-Terra. Lagrange 2, in particolare, è situato ben oltre l'orbita lunare, una posizione eccellente per "guardare fuori".
Inutile dire che i punti lagrangiani sono diventati un topos della fantascienza: sono i punti in cui vengono collocati futuribili habitat spaziali.
E qua non posso non ricordare Gundam Universal Century: attorno a Lagrange 2 orbita Side 3, il Principato di Zeon ( e A Baoa Qu, e Solomon http://www.japananimerobot.com/gundam/colonie/colonie.html).
A proposito di Principato di Zeon, e poi Repubblica etc, ai più viene in mente il primo, indimenticato Gundam, altresì noto come Gundam 0079 (https://it.wikipedia.org/wiki/Mobile_Suit_Gundam ). Io invece vorrei ricordare Gundam 0083 (https://it.wikipedia.org/wiki/Mobile_Suit_Gundam_0083:_Stardust_Memory), noto anche come Stardust Memory.
E lo ricorderei con due video.

 

 L'altro (senza molesti pop up) pare si trovi solo so facebook: https://www.facebook.com/watch/?v=372261789811739

giovedì 27 gennaio 2022

PERCHE' QUEL CHE E' FATTO E' FATTO

 
Alcune debite premesse: il numero viene da qua:
 
Era il 2019, quindi l'altro ieri. Ma in realtà oggi siamo in una nuova era, rispetto al 2019, e la fondazione, o meglio il suo volto pubblico, nella nuova era ha trovato una nuova dimensione e nuovi temi - i vecchi cavalli di battaglia sono spariti dalla circolazione. L'obiezione classica è "si tratta di tagli al tendenziale, la spesa sanitaria invece è aumentata". Parrebbe che quindi siano aumentate le risorse del comparto sanità pubblica. Poi fai il conto di quante strutture sanitarie sono state chiuse, di quanto è calato il numero delle guardie mediche e dei medici di base e francamente viene difficile credere a "più risorse per la sanità pubblica negli ultimi 10 anni".
Detto questo...
 
La vertenza del personale sanitario non dovrebbe essere con i cittadini.
La vertenza dei pazienti non dovrebbe essere con altri pazienti.
Ma quel che è fatto è fatto, pare.
Il 14 dicembre scorso Jeremy Corbyn twittava: "Stasera mi opporrò all'obbligo vaccinale per lo staff di NHS e l'introduzione di passaporti vaccinali. Entrambe le misure sono controproduttive e creeranno divisione quando abbiamo bisogno di cooperazione e unità".
Esattamente ciò di cui si preoccupa la sinistra parlamentare italiana, vero?
Questo è il punto di arrivo di quella tendenza che su questa pagina è stata osservata e deprecata fin dagli inizi, cinque anni fa. E fin da cinque anni fa qua sopra si è osservato che una parte della classe medica nonché TUTTA la medicina istituzionale erano coinvolte in questo processo, che è un processo involutivo dal punto di vista dei diritti dei cittadini.
Arrivati al punto critico della pandemia COVID19, questa involuzione ha avuto la sua accelerazione finale. I casi di medici e strutture sanitarie che respingono i non vaccinati sono diventati frequenti.
In Lazio, e l'Huffington insiste su "non vaccinata"  (https://www.huffingtonpost.it/.../mamma_morta_di_covid.../), come se Adriana Tanoni sia morta in quanto tale. Ma la cronaca racconta che alla giovane, in quanto non vaccinata, è stata prima negata e poi ritardata l'assistenza.
In Lombardia Notevole il caso del Galeazzi (Pregliasco), dove il "non vaccinato" è chi non ha la terza dose (open.online/.../covid-19-ospedale-galeazzi.../).
In Toscana (https://www.lanazione.it/.../ospedale-no-vax-1.7292920), dove pare che, stando all'AOUP, ci sia stato "un disguido di comunicazione e a un fraintendimento delle nuove disposizioni sul Green pass rafforzato da parte della dottoressa che ha risposto al telefono". Guarda caso questi disguidi vanno sempre verso un'interpretazione più restrittiva, nell'altro senso mai.
 
In questa situazione le procure intervengono, gli ordini dei medici e le istituzioni tacciono. Chissà perché.

 

mercoledì 26 gennaio 2022

COVID, ANTIVIRALI, PAXLOVID: PROCESS CHEMISTRY, AGAIN




Forse qualcuno si ricorderà come nella primavera 2020 venne fuori il problema della disponibilità di remdesivir, in buona parte collegato al fatto che quel principio attivo (API, Active Pharmaceutical Ingredient) veniva prodotto con una sintesi poco ottimizzata.
Qualche problema potrebbe porsi di nuovo con paxlovid, perché come fa notare Chris McKay 360 tonnellate di principio attivo significano migliaia di tonnellate di solventi. E ipotizza il processo in continuo, in cui allo scale up (aumentare la dimensione del reattore usato) si sostituisce il numbering up (aumentare il numero di microreattori impiegati), che è quello che e' stato fatto per un passaggio chiave della produzione dei vaccini mRNA, il microincapsulamento in lipidi.
In realtà nella primavera del 2020 remdesivir ad occhio veniva prodotto ancora su impianto pilota, mentre per nilmatrevir (https://en.wikipedia.org/wiki/Nirmatrelvir) nel tardo autunno 2021 erano stati già prodotti batch commerciali per un totale di oltre 300 kg (shorturl.at/mwLZ1). Quindi siamo un bel pezzo avanti, quanto a lavoro svolto.
 

 
 
Per quanto l'idea di McKay sia attraente, è un po' difficile sovrapporla alla sintesi nota (https://www.science.org/doi/10.1126/science.abl4784 , la trovate nei supplementary materials, nel paragrafo "Synthesis of PF-07321332 (Compound 6)"). Si tratta della sintesi della chimica medicinale, che sappiamo ormai superata da quella della chimica di processo. Pare che Codexis, la specialista delle fermentazioni e degli enzimi, sia coinvolta, probabilmente nel produrre uno dei due amminoacidi non naturali di partenza, per esempio. E che altri aspetti critici siano stati risolti. Ad esempio alla scarsa disponibilità globale di di-t-butildicarbonato, necessario a produrre il materiale di partenza nella sintesi originaria, si è probabilmente ovviato cambiando il composto di partenza (utilizzando un amminoacido diversamente protetto (https://www.science.org/content/blog-post/making-paxlovid).
Tutto questo richiede know how, profonda conoscenza delle supply chain globali, e un network di collaborazioni specialistiche con produttori di intermedi e fornitori di tecnologia. Ma alla radice di tutto ciò resta la chimica di processo: prendere una sintesi di laboratorio e trasformarla in modo da renderla adatta ad una produzione industriale.

 

lunedì 24 gennaio 2022

FAR FROM THE FUCKED UP COUNTRY

FAR FROM THE FUCKED UP COUNTRY
Non c'è mai stato un momento migliore negli ultimi 70 anni per vivere a distanza di sicurezza da una nazione completamente uscita di testa.
La disposizione di cui si parla nell'immagine, poi rimasta fuori dal DPCM (non la parte sul rinnovo passaporto), ha comunque riempito le pagine dei giornali. E dà un'idea fin troppo esatta non solo del clima, ma anche degli effettivi orientamenti della politica governativa italiana.
Breve "round trip home", sceso dall'aereo andando verso casa ho visto che circa il 60% di chi incontravo per strada aveva la mascherina. E mi sono ricordato, all'improvviso, che vige l'obbligo di mascherina all'aperto. Sensazione al limite del culture shock.
Poi, venendo da un contesto in cui un certificato vaccinale non serve a niente, so che in tutta l'Unione Europea quello di cui sono in possesso è valido nove mesi. Ma in Italia solo sei, a partire dal primo febbraio. Non solo: e' passato l'obbligo di terza dose per personale sanitario a qualsiasi titolo, militari, forze dell'ordine e insegnanti, e "La disposizione, inoltre, qualifica come illecito amministrativo la mancata verifica dell'adempimento dell'obbligo vaccinale da parte del datore di lavoro e lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte del lavoratore inadempiente all'obbligo vaccinale" (https://www.quotidianosanita.it/governo-e.../articolo.php...).
Ma chi ha fatto il booster nello scorso autunno è fregato al di là di qualsiasi immaginazione, visto che in Italia al momento non si prevede quarta dose (https://www.pmi.it/.../scadenza-green-pass-dopo-terza...). Dovrà andare a tamponi, che comunque lo terrebbero fuori dai trasporti pubblici, finché lo stato italiano non ci metterà una pezza; pare che la cosa sia al vaglio del governo, la stampa dice che si sta valutando l'estensione della durata del GP per chi ha il booster. Scorcia la scadenza, allunga la scadenza.
Nel frattempo se accendevo la TV o la radio nei vuoti lasciati dall'elezione del presidente della repubblica continuavo a sentir parlare di no-vax. I famosi no-vax, quelli che non hanno un super GP valido, no-vax con una, due e tra poco anche tre dosi di vaccino.
Così mi imbarco sull' aereo del ritorno con un sorriso, pensando "Far from the fucked up country, again".

sabato 22 gennaio 2022

COVID E MODELLI (PER L'ULTIMA VOLTA, SUL SERIO)

Parlare di pandemia e modelli nel 2022 per me non ha ormai alcun senso. Tra i buffoni che producono buffonate, magari dicendo "Oh, non e' una previsione questa, solo un esercizio teorico" e i blasonati che continuano imperterriti a sfornarne, dopo due anni e performance che sono state quelle note, è inutile discuterne ancora, se non un'ultima volta.
L'articolo linkato merita di essere letto da capo a fondo. Quanto in media i modelli SAGE abbiano funzionato si vede benissimo dall'immagine. E veniamo al punto cruciale:
"Le difese dei modelli Sage lasciano molte domande senza risposta. Se i modelli sono solo "illustrativi" e non predicono, perché sono stati riassunti e presentati ai ministri in questo modo?
“Senza interventi in aggiunta alle misure già in atto i modelli indicano un picco di almeno 3000 ospedalizzazioni al giorno in Inghilterra".
E perché questi scenari sono stati descritti come probabili?
I modelli contano. Hanno conseguenze. Se gli scenari Sage sulla riapertura estiva fossero stati creduti il lockdown sarebbe stato esteso - con il relativo danno sociale ed economico. Se si fosse creduto ai modelli Sage per l'autunno le scuole potevano rimanere chiuse. Se solo un consiglio dei ministri di dicembre fosse andato diversamente ci sarebbero state restrizioni che i dati del mondo reale ora dicono sarebbero state completamente non necessarie"

Poi una cosa la dovrei aggiungere. Parlando di modelli a me viene da ricordare roba letta secoli fa, e precisamente questo:


Risfogliandolo, nella sua parte introduttiva questo ritrovo:


Prendiamo l'esempio del meccano. Pensiamo si chieda un modello di carrozza ferroviaria, per quanto approssimato possa venire usando quello strumento. Nel momento in cui ci viene consegnato invece un modello di gru c'è un problema. Non c'è dubbio che il modello di gru funzioni in sé, ma non è una carrozza ferroviaria, e non fa, per quanto con approssimazione e margine di incertezza, quello che fa una carrozza ferrovia, che è andare su rotaie avendo spazio per traportare merci o persone. Ma da due anni a questa parte, siccome parliamo di professionisti, c'è chi ha prodotto gru, e poi ci ha appiccicato un carrello ferroviario...

mercoledì 19 gennaio 2022

QUANDO LA SICUREZZA E' UN COSTO (O SOLO CARTA)

Quale è stato il motore dell'offshoring e dell'outsourcing verso la Cina, diventato compulsivo all'incirca dal 2005? I costi. E inutile girarci attorno, ambiente e sicurezza sono costi. Costi sacrosanti, sì, ma solo "da noi". Altrove no.
La sicurezza nei laboratori è cultura tecnico-scientifica: "Al di là delle leggi, i datori di lavoro e gli scienziati si ritengono responsabili del benessere di chi lavora nella struttura e del pubblico in generale. Lo sviluppo di una cultura della sicurezza - con responsabilità in basso e in alto alla catena amministrativa e scientifica - è risultata in laboratori che sono di fatto ambienti sicuri in cui insegnare, imparare, lavorare. Farsi male, per non parlare di martirio, non è più di moda" (così in "Prudent Practice in Laboratories", edito dalle National Academies of Science, Engeneering and Medicine (https://www.nap.edu/.../prudent-practices-in-the...).
Tra la citata "cultura della sicurezza" e i corsi di formazione all'italiana c'è parecchia differenza. E, generalizzando oltre i laboratori, la differenza diventa abissale quando si va a considerare quella tra le leggi italiane e la realtà del mondo.
Post testo unico 2008 un consulente mi raccontò che in un'azienda il responsabile per la sicurezza esigette di avere la Scheda di Sicurezza per... l'acqua della caldaia (se ti infili dentro la caldaia puoi annegare, se l'acqua è molto calda ti puoi scottare, voleva roba del genere).
Ad alcuni anni luce dalle disposizioni del legislatore italiano c'è il mondo reale, in cui periodicamente qualcuno muore asfissiato operando in una vasca o in una cisterna e altri, alle volte un sindacalista, più spesso un generico commentatore, dicono "se avesse avuto una mascherina..." - se avesse avuto una mascherina sarebbe morto lo stesso, non si va a uno scontro a fuoco con un coltello e con una mascherina dove serve un autorespiratore.
Ma ritorniamo a sicurezza, costi e formazione (non corsi di formazione all'italiana). La formazione, specialmente universitaria, è un problema serio, e la mancanza di formazione in materia di sicurezza ha provocato tragedie in contesti dove, in teoria, non te le aspettersti (https://cen.acs.org/.../10-years-Sheri-Sangjis-death/97/i1, per un conciso commento tecnico https://twitter.com/ChimicoSce.../status/1482762151207002113). Se contesti come quello americano hanno saputo reagire in qualche modo dopo episodi tragici, altrove le cose sono sempre state differenti: sicurezza e ambiente solo costi, per l'appunto - un motivo culturale.
Quindi non stupisce che in Cina il problema della sicurezza nei laboratori persista, e faccia vittime.

 

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...