giovedì 9 marzo 2023

LOGARITMICAMENTE

Non cominciate male, magari ricordando qualcuno che parlava di "crescite logaritmiche". Il logaritmo (log o ln) è una cosa seria. Per esempio qua: ΔG° = -RTlnK

Oppure per trattare linearmente dati attribuibili ad un andamento esponenziale o che è utile trattare come tali. Tipo qua https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/cinetiche-di-ordine-apparente-modelli-e.html .  Per tacere dell'importanza storica nell'ambito del calcolo, dalle tavole logaritmiche al regolo calcolatore.


Come si sia potuti arrivare ad un uso improprio dei logaritmi per me è un mistero.

Uso improprio, per esempio nella comunicazione. Quanto segue è del tutto ovvio, in fondo basta pensare ai  grafici sovrapposti di y=x e y=logx. Comunque...

Avete presente cosa comunica una funzione  esponenziale con esponente positivo? "Oh, no, cresce in modo incontrollabile".  Con le trasformazioni logaritmiche le cose sono un po' più complicate. Ma chiunque, anche se è un disastro in aritmetica (per non parlare di matematica) sa valutare istintivamente quantità e rapporto tra quantità. Per esempio quando si parla di soldi.

Se qualcosa vale 10 e qualcosaltro vale 2 di prima vi viene di dire che qualcosa vale molto più di qualcosaltro. La differenza tra 2000 euro al mese e 10.000 euro al mese è enorme.

Ma la differenza tra 3,3 euro e 4 euro è inferiore  (log 2000= 3.3, log 10.000= 4).  Non solo in termini assoluti, ma anche in termini di rapporto tra i valori. Chi guadagna 10.000 euro al mese ha entrate cinque volte più grandi di chi guadagna 2000 euro al mese. Ma chi ha nel borsellino 4 euro ha 1,2  volte le monete di chi ha in tasca 3 euro e 30 centesimi (tutto questo potrebbe essere riassunto dai grafici sovraposti di y=x e y=logx ma quelli che troverebbero l'immagine chiara e immediata sarebbero pochi).

Che il logaritmo abbia come base 10 o e le cose non cambiano: il logaritmo smorza le differenze tra valori grandi e valori piccoli, ed esalta quelle tra i valori piccoli e 0. Usare una scala logaritmica  seguendo questo principio ha l'effetto di aumentare graficamente i valori piccoli e ridurre, sempre graficamente, quelli più grandi. E a seconda di quello che si intende comunicare questo può essere molto utile. E infatti negli ultimi anni si è verificato un uso improprio dei grafici logaritmici, passato per scienza come al solito (un tempo dire "la matematica dei biologi" bastava a provocare sghignazzi, oggi vabbe'...). Tra fine 2020 e 2021 l'epidemia secondaria fu quella dei grafici logaritmici perché, come ormai avrete capito, usato in questo modo il logaritmo è una specie di specchio deformante. Così un'oscillazione nella base del numero dei casi di COVID riportati diventava l'inizio della nuova apocalisse etc etc. Una retta, in un grafico logaritmico, rappresenta una funzione esponenziale e quindi in quei grafici un segmento piccolo a piacere poteva servire a dire: ricomincia un'ondata - e se poi l'ondata arrivava due mesi dopo era irrilevante, perché si trattava di previsioni scientifiche, mica di attrezzi per la sezione del legno...

Che vuol dire tutto ciò? Che come sempre il diavolo è nei dettagli. E che se qualcuno sui social ha detto o dice "Scienza perché la rappresenazione logaritmica dice che"  beh, sapete come disporne, se già non lo sapevate prima.


ΔG°=RTlnK

ΔG°=RTlnK

ΔG°=RTlnKΔG°=RTlnK

domenica 5 marzo 2023

LE DIMENSIONI CONTANO


O meglio si contano: 1,2,3,5... n (a Flatlandia ne contavano solo due, ma questo è un altro discorso).

Quel che segue per molti saranno assolute banalità, ma di recente mi sono reso conto che alcune cose che per molti sono banali per altri non lo sono affatto, anche se hanno un dottorato in chimica.

Pensate a un fenomeno governato da tre variabili, i cui valori vanno da 0 ad A.
Si può dire che un cubo di lato A con un vertice nel punto (0,0,0) di un sistema di assi cartesiani è lo spazio dove il fenomeno è definito (o è definita la funzione f(x,y,z) che lo descrive). Ma se voleste rappresentare graficamente i valori di f vi trovereste nei guai, perché vi mancherebbe una dimensione: i punti (x,y,z,f(x,y,z)) sono ovviamente definiti in uno spazio quadrimensionale.
E se il fenomeno invece che da tre variabili fosse governato da quattro variabili con valori da 0 ad A? In quel caso lo spazio di definizione del fenomeno sarebbe un ipercubo di lato A.
Tutto questo può sembrare completamente avulso dalla realtà. Eppure siamo circondati da fenomeni governati da n variabili con n>2.
Un esempio terra terra: pensiamo a una reazione catalizzata da D in cui A+B danno C.
La conversione di A al tempo t sarà [C]/[A]' , dove [A]' è la concentrazione di A a t=0.
E la conversione sarà funzione di [A]', [B]', [D] e t: quattro variabili che definiscono uno spazio quadridimensionale. E' uno degli spazi associati a una reazione chimica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/duro-o-morbido-dove-non-si-parla-di.html)

Ricordo un professore di ingegneria che teneva un corso e inziava con le n dimensioni. Semplicemente  per dire che il progetto di un ponte o il modello di quel che succedeva in un reattore chimico erano oggetti multimensionali, a stento rappresentabili nelle tre dimensioni con cui abbiamo confidenza se non tramite proiezioni o sezioni (pensateci bene, un cubo è una delle possibili sezioni tridimensionali di un ipercubo). In aula alcuni restavano a bocca aperta, anche se avevano una certa familiarità con sistemi di cinque o sei equazioni con altrettante incognite. E' una di quelle cose che non si possono davvero spiegare. Spesso rimangono solo nozioni sulla carta, che diventano sempre più remote con il passare degli anni.

giovedì 2 marzo 2023

UN'ALTRA LETTURA DEL CALO DELLA SPESA SANITARIA

Una telefonata con un vecchio amico. Mi diceva che si è letto An introduction to mathematical modeling of infectious diseases di Michael Yu (gli inutili consigli https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/02/inutile.html - aggiungo, i credits per la segnalazione del libro vanno a Starbuck) e ha cominciato a trafficare con quella matematica. E facendolo ha toccato con mano la marea di minchiate ad hoc che sono state sparse nei media negli ultimi due anni da istituzioni e singoli - vedasi alla voce "esponenziale" ( https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/04/stati-danimo.html). Ma le risorse per la sanità non potevano esserci perché erano destinate ad altro, motivi geopolitici.

Già.

Quindi ho dato un'occhiata in giro e ho trovato l'immagine che vedete.

Veniamo da anni recenti in cui la retorica del salvare vite ci ha letteralmente seppellito. La sintesi nell'immagine offre il quadro della cruda realtà (l'allocamento delle risorse) dietro quella retorica. Mi ricordo nel 20-21 i vari "follow the money" riguardo ad antivirali e monoclonali antiCOVID approvati in via emergenziale: fosse stato vero, allora, avete presente la faccenda della pagliuzza e della trave? (della serie se ci si deve mettere a indagare sul flusso di moneta è bene farlo solo nei casi appropriati).

In cinque anni ho perso i conti dei medici ospedalieri benpensanti che mi dicevano: si deve lavorare con quel che c'è. Come mi è stato fatto notare se non c'era di più, e non si parla di superfluo ma di necessario, forse c'era un motivo irrinunciabile, le necessità della spesa militare.

Mi immagino che il tipico idiota militante ribatterebbe "Certo, sapevamo delle mire di Putin, occorreva prepararsi". Però lo stesso soggetto fino a qualche mese prima era scanagliare sul numero dei morti per COVID, colpa di chi non si vaccinava etc etc.

Io non credo che l'Italia oggi abbia un regime fascista, ci mancherebbe altro. Diciamo piuttosto che gli ultimi due anni mi hanno fatto capire com'è che il fascismo si è diffuso in Italia. Con quelli che aderiscono perché conviene aderire e quelli che vanno a manganellare in giro (anche se i manganellamenti sono stati sempre virtuali). E poi i benpensanti, appunto, che giustificano l'esistente no matter what.

Tra l'altro la netta impressione è che il presente governo italiano sulle agende che contano sul serio sia in perfetta continuità con i precedenti: come dire, lo spettacolo "allarme fascista" è per gli allocchi che parlano oggi di governo dell'olio di ricino e per i loro opposti. 

A parte i soliti motivi identitari tra centro-sedicente-sinistra e centro-destra la differenza è fumo negli occhi se poi nei fatti non cambia niente di importante. E di fronte a questi numeri tutte le parole spese negli ultimi dieci anni (le mie incluse) influiscono assai poco.



martedì 28 febbraio 2023

SETTE GIORNI DA UN ANNIVERSARIO

La pandemia COVID19 è talmente alle spalle che pochi sono stati i ricordi di cosa successe il 21 febbraio 2021. Ground Zero Codogno, cioè quello che i buffoni al potere o nella sua anticamera non ricorderanno mai. Motivi?

Semplice. Si era detto "Siamo preparati", con il notorio piano antipandemico non aggiornato da una vita, e fino al giorno prima c'era stata la sagra dell'involtino primavera e "il problema è il razzismo". Mentre il VERO problema erano strutture sanitarie che venivano da un decennio di definanziamento selvaggio,

Il leccaculi istituzionali sono fenomeno antico, ma in due anni di caos hanno regalato al pubblico la performance più vomitevole da cinquanta anni a questa parte, parlando di Italia.

I crudi fatti restavano crudi e i lutti altrettanto.

E qualcuno ha parlato di eroi, per mascherare in un impeto retorico il disastro sistemico. Gli attori e lavoratori della sanità hanno sottoscritto entusiasti, tranne essere scordati in capo a 10 mesi - il che dice qualcosa sulla popolazione media del SSN, oltre che sulla politica italiana.

Comunque oggi come allora è bene ricordare cosa sia stata: non la migliore gestione, ma la seconda Caporetto (Caporetto perché moti di orgoglio e dignità come quelli che ci furono dopo l'8 settembre non se ne sono visti). Il testo è qua https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/la-caporetto-della-sanita-italiana-ii.html .

Qualche raro non cronico giustificatore dell'esistente si era già espreso tre anni fa https://www.lastampa.it/rubriche/lato-boralevi/2020/03/26/news/conte-e-il-giudizio-della-storia-1.38640207/

Gli altri, i giustificatori, sarebbe  il caso che si confrontassero con i lutti, ma non lo faranno mai. Preferiscono campare come fanno o come sono riusciti a fare GRAZIE a due anni di pandemia. E altro non dico.

(PS. Mi scuso per la foto con Churchill, adatta al brano ma non a un post che parla di nani al comando)

https://www.youtube.com/watch?v=flEp_xxer88


sabato 25 febbraio 2023

PAGINA FINITA IN TEMPO PER NON CONTRIBUIRE?

Sia ben chiaro e non  temo smentite: la pagina fb quando esisteva non ha mai chiesto o visto un centesimo. Neanche gli spiccioli del notorio "offritemi un caffè". Detto questo aver smesso di produrre contenuti per un grande elusore/evasore è stata un'ottima cosa. E forse ho smesso di contribuire anche troppo tardi. 

Si legge in giro che le casse di Meta piangano, da cui le nuove iniziative sui nuovi servizi a pagamento. Beh, da tempo si era capito che aria tirasse ed è una delle ragioni di CS per non esserci più dentro. Ma le altre ragioni sono diverse, per quanto derivate da tutto ciò che il colosso dei social ha messo in campo negli ultimi due anni per aumentare il cash flow. Per esempio quello di cui ho parlato come di "oscuramento delle frequenze".

Sembra che con twitter le cose non vadano diversamente, pare che il social dei cinguettii se la passi anche peggio di fb. Quindi?

Quindi la stagione della popolarizzazione dei media volge alla fine, dopo una lunga serie di occasioni mancate, fisiologicamente o per colpa? Chissà.

La rete ne ha viste tante di realtà che nascevano, vivevano e poi morivano. Vi ricordate Myspace, per fare un esempio? Io neanche mi ricordo più il nome del primo sw per videochiamate che ho utilizzato, ma in materia per esempio pare che anche Zoom non se la cavi benissimo oggi. Skype regge. ma in certi ambiti non c'è storia, è tutto Microsoft: Outlook and Teams, una specie di monopolio, con il risultato che se i server MS hanno problemi migliaia di aziende si ritrovano senza comunicazioni funzionanti (https://www.bleepingcomputer.com/news/microsoft/microsoft-365-outage-takes-down-teams-exchange-online-outlook/).

The times are a changing, o forse no, chissà


venerdì 24 febbraio 2023

GIULIO NATTA (DA UN PUNTO DI VISTA PERSONALE)


Ho avuto a che fare con Giulio Natta, come altri della mia generazione e oltre. 

Ci ho avuto a che fare sotto la forma del Natta-Pasquon, testo di chimica industriale su cui hanno studiato per anni i chimici industriali italiani.
Al tempo (il tempo dei miei esami di Industriale I e II) la cosa mi pareva scontata: la chimica industriale era all'80% chimica fisica applicata.
Invece scontata non lo era, la cosa. Era scontata per gli ingegneri chimici, che così avevano da decenni impostato la propria disciplina. Ma gli ingegneri erano ingegneri, e guardavano più a fluodinamica e scambio termico principalmente applicati a reattori in continuo, con relativamente scarsa attenzione ai meccanismi chimici coinvolti. Giulio Natta, nato ingegnere, era diventato un chimico a tutti gli effetti, e per la chimica ebbe un Nobel.
La sua impostazione ha finito con l'essere impostazione delle ultime generazioni di chimici industriali italiani, e ha avuto pari peso nell'impostazione dei programmi per chimici degli Istituti Tecnici Industriali.
Dall'introduzione del Natta-Pasquon:

Quando nel 1938 fui chiamato ad insegnare Chimica Industriale al Politecnico di Torino, e successivamente a quello di Milano, dopo aver insegnato, come professore di ruolo, Chimica Generale a Pavia e Chimica Fisica e Roma, mi ripromisi di impostare il corso in modo ben diverso da come era stato fatto fino ad allora nei Politecnici e nelle Università italiane.
I programmi tradizionali infatti suddividevano gli a argomenti a seconda delle analogie di proprietà e di impiego dei principali prodotti chimci di produzione industriale... Generalmente i corsi avevano un carattere descrittivo... Fin dall'inizio mi ero ripromesso di svolgere un programma che fosse più formativo che informativo e che spiegasse i concetti fondamentali della Chimica Industriale e delle vie da seguire per ottenere le massime rese ed i minori prezzi di costo. A tale scopo venivano richiamati alcuni concetti della termodinamica. già in parte sviluppati da un punto di vista teorico nei corsi di Chimica Fisica... Veniva inoltre sviluppata, da un punto di vista generale, la Cinetica Chimica, in particolare dei processi catalitici.


All'epoca mi guardai bene da leggermi l'introduzione del Natta-Pasquon, assolutamente irrilevante ai fini della preparazione dell'esame. Riletta anni dopo testimonia uno dei meno noti meriti di Giulio Natta: l'aver radicalmente riformato la didattica della chimica industriale in Italia, rendendola una tipicità italiana dal punto di vista formativo, appunto.
Ho avuto e ho a che fare sul lavoro con ingegneri chimici e chimici di altri paesi europei, e ho avuto svariati contatti con chimici americani. In contesti di sviluppo e produzione, con rare eccezioni, non ho mai trovato colleghi più preparati ad affrontare i problemi di un laureato italiano in chimica industriale (vecchia scuola). Merito di Giulio Natta.

http://www.giulionatta.it/pdf/pubblicazioni/00537.pdf

venerdì 17 febbraio 2023

INUTILE

Il tema è stato lungamente trattato qua sopra e oggi mi propongono un'introduzione propedeutica ai modelli matematici per le malattie infettive da far leggere a... potetete immaginare a chi. 

Inutile.

Completamente inutile.

Perché chi "divulga" non ci capirebbe niente (come dire, gli studi retrospettivi sono inequivocabili e ci furono vere e proprie ammissioni al riguardo).

Perché chi produceva modelli se ne fregava (doveva produrre ad hoc, mica stava a pettinare le bambole, tranne rarissime e non pubblicizzate eccezioni)

Perché, occorre ripeterlo, se ti sei formato lì o là mi spiace per te, ma  la qualità della tua formazione quella è quindi accendi un cero alla Madonna ringaziando per il tuo posticino in penombra ma resti sempre figlio di un dio minore.


Quanto a me gli unici numeri che mi interessano sono quelli della mia payslip, e mi posso ritenere ampiamente soddisfatto. Di quelli de isocial non me ne è fregato mai niente, e di quelli di questo blog pure. Fregava a chi non li aveva e mi spiace per loro. Non perché non li avessero, ma perché li avrebbero voluti.


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...