giovedì 29 dicembre 2022

IL PESO POLITICO DEGLI SCIROCCATI


Roba d'annata, di area "sciroccati e fieri". All'epoca c'era chi non si capacitava: perché se dissenti non avalli i miei temi preferiti (tipo campi morfici, biofotoni, HIV che non è mai stato isolato etc etc)?. E quindi reagiva di conseguenza. Non ci arrivavano proprio. Per loro niente esisteva né poteva esistere al di fuori del bullshit death match. E gli "sciroccati e fieri" hanno spesso ritenuto repressivo il fatto che su una certa pagina fb non gli fosse concessa la dignità di interlocutore. Incapaci di distinguere tra "tu non puoi parlare" e "non ho alcuna intenzione di parlare con te o di ospitarti a casa mia" (non è che abbia mai parlato di sciroccati a caso, forse era meglio parlare di invasati). Chi è che si mette a discutere, per esempio, con quelli che suonano al tuo campanello per appiopparti La Torre di Guardia?

Ma al di là della fenomenologia su isocial, se c'è mercato c'è chi ci opera. Futile pensare che ci siano nicchie di mercato destinate a rimanere senza offerta. Se c'è domanda di sballo la storia ci dice che questa domanda sarà soddisfatta nei modi più diversi, fino a quelli socialmente deleteri (eroina, crack). Se c'è domanda di "informazione" sciroccata tale domanda sarà soddisfatta. 

Il punto dovrebbe essere capire perché ci sia domanda di roba da sciroccati. Guardando indietro, dopo cinque anni e spiccioli di presenza su isocial, ho finito per pensare che sia una cosa strutturale: ci sono i tossici, ci sono gli sciroccati. I primi dipendono da chi gli fornisce la roba, i secondi dipendono da chi fornisce laverità. C'è un'economia delle droghe illegali come c'è un'economia de leverità sciroccate (un'economia striminzita, ma sempre un'economia). Poco da farci. Entrambe le economie rispondono ad alcuni bisogni profondi.

Visto che nessuna policy può intervenire sui bisogni profondi dell'individuo se non in misura marginale, e visto che il proibizionismo, storicamente, è un'iniziativa fallimentare, ci sarebbe da chiedersi come affrontare il tema. Chi si è preoccupato di affrontare i fornitori de leverità similscientifiche a colpi di querele, esposti e censure ha ottenuto pessimi risultati: le istanze repressive peggiorano il quadro.

Le implicazioni politiche di tutto questo sono sempre state passate sottotraccia: come il bisogno di sballo è stato usato politicamente (https://www.youtube.com/watch?v=61w6jZjHd1A), gli sciroccati sono stati usati più o meno nello stesso modo. Nelle urne, ogni volta, hanno pesato lo zerovirgola. Vogliamo ricordare cosa è successo alle ultime politiche? Vita (cioè Cunial etc) 0,72. Italexit di Paragone aveva fatto il pieno di candidati di un certo tipo, provando forse a replicare quel che fecero i 5 Stelle nel 2018: ha incassato un folgorante 1,87% (verrebbe da dire che certi treni passano una volta sola).

Per queste percentuali residuali negli ultimi tempi la "teoria dell'addizione nelle urne" non ha funzionato gran che, a dimostrazione che tra voto politico e traffico su isocial c'è quella differenza piccola piccola. Ma il ruolo politico effettivo degli sciroccati è stato gigantesco e pesante: hanno fornito l'alibi alla parola d'ordine dominante per omologare al delirio qualsiasi voce discordante, qualsiasi critica, qualsiasi dissenso  fondato (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/la-polarizzazione-di-nuovo.html). La reductio ad delirium è stato uno strumento versatile e usatissimo, che specie negli ultimi due anni è stato impiegato né più né meno come l'eroina fu usata nell'Operazione Bluemoon.

Vengo da un'area che, ai tempi, aveva perfettamente chiaro il ruolo politico e repressivo dell'eroina. E credo che la stessa linea dovrebbe essere adottata dai movimenti critici dello status quo con la piccola galassia degli sciroccati. Purtroppo la tentazione di blandirla per guadagnare consensi è stata la pratica politica più. diffusa. E le mie perplessità sono sempre rimaste ancorate a queste basi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/12/history-repeating.html). Il "dialogo" con l'area sciroccati non paga: non solo nelle urne valgono 0, ma il "dialogo" è una liability. Qualcosa che potrà essere usato dai tuoi avversari (che quando non ci sono connivenze o collateralità se le inventano di sana pianta). 

Nel brave new world delle neoideologie postpandemiche dai piedi d'argilla (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/12/yes-it-was-yes-it-is.html) occorre prendere atto del fatto che quello che si intendeva per dialettica è scomparso dal dibattitto pubblico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/03/onesta-nellopposizione-tra-opinioni.html). Con l'avversario non si discute, l'avversario va distrutto (con le campagne sui media, con la character assassination, con la censura, con l' "oscuramento delle frequenze" e tutto il resto). E quanti non sono oggetto di queste attenzioni o sono funzionali al discorso dominante o per tale discorso non costituiscono una minaccia, neanche insignificante.

Chi non ha preso atto di tutto questo a parer mio pecca di ingenuità, così come chi non ha capito che il nemico del mio nemico spesso non è mio amico, nei fatti, perché la cosa che sa fare meglio è portare acqua con le orecchie all'avversario.

PS: Riguardo le "reazioni avverse" dell'altro fronte, quello proscienza, non è che siano state di segno diverso, anzi, sono pure andate oltre: ci furono un paio di "so dove abiti". E veramente fui tentato di buttare alle ortiche l'anonimato quando un giusto nel giusto tra i giusti disse "Se lo avessi a portata di mano lo appenderei a un lampione", perché davvero urgeva un "ci sto, e vediamo come va a finire" (poi ci sono i probiviri e le buonedonne che si interrogano sulle ragioni dell'anonimato in rete o lo biasimano). Statemi bene, cari, a mai più riincrociarsi.

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