(... che la maggiore età l'abbiamo raggiunta da un pezzo)
Il titolo scherzoso è per bilanciare un post lungo, molto lungo.
Che in realtà parla di cose molto serie.
Voglio riportare in evidenza questo commento di Guido Silvestri:
"Questa pagina rimane sempre interessante (a mio avviso), soprattutto
quando si affrontano temi come quelli dei generici o di altri aspetti
della farmacologia e chimica farmaceutica che sono tanto importanti
quanto sconosciuti. Poi e' chiaro che il 2020 e' molto diverso dal 2017,
in cui i vaccini divennero terreno di tre battaglie (non solo una,
ahime'). La prima, quella piu' ovvia, tra i dati della letteratura
scientifica seria e le puttanate della "nanologi inc.", da cui una fetta
della popolazione si era fatta ammaliare. La seconda, anch'essa molto
chiara e del tutto politica, tra chi voleva prender voti ergendosi a
paladino della scienza (Renzi, PD, +Europa) e chi voleva prenderli
flirtando con i deliri complottisti (M5S in primis ma anche lega) --
tutta gente a cui, beninteso, della scienza fregava un tubo. La terza e'
tra Roberto Burioni, che ha (vogliamo rendergli questo merito?) gridato
che i ciarlatani erano nudi, e Dio sa quanto fosse ora passata di
farlo, e tutti quelli a cui l'improvviso successo di Burioni ha dato
fastidio... e qui si parla di una schiera eterogenea che comprende
wannabe divulgatori semi-falliti, professori di filosofia della scienza
che sanno a memoria Popper e Dewey ma non hanno mai fatto un esperimento
in vita loro, e colleghi semplicemente gelosi della sua fama mediatica.
Credo che io e lei ci siamo capiti perche' ci siamo schierati allo
stesso modo non solo nella prima battaglia (ovviamente), ma anche nella
seconda (distinguendo tra essere pro-obbligo ed essere pro-vaccini e
"smascherando" l'aspetto truffaldino della diatriba). Nella terza
battaglia, la piu' inutile, francamente, io sto a fianco di un caro e
vecchio amico di cui conosco l'onesta', la sincerita' e le buone
intenzioni, mentre lei sembra infastidito (e posso capirlo) da alcune
imprecisioni di Roberto e dallo zelo arrembante di alcuni suoi seguaci
-- mentre a me infastidiscono l'ipocrisia e l'invidia di quelli che lo
attaccano solo per avere piu' spazio mediatico per se' stessi. Ora siamo
nel 2020, e la prima battaglia sembra quasi finita ora che la seconda
si e' dissolta nella "pace" del governo giallorosso. Quanto alla terza,
direi che potrebbe finire con il recente articolo su Science (e la
vittoria di Roberto ai punti). Tutto questo per dire che se questa
pagina cala di ascolti potrebbe essere semplicemente perche' le cronache
del 2020 sono molto diverse da quelle del 2017... e non perche'
qualcuno stia provando a ucciderla. Di nuovo tanti auguri, per tutto,
sperando un giorno di poter fare due chiacchiere di persona, magari sui
due lavori del mio lab che stanno per uscire su Nature...
:) "
Egregio professore, comincio con le affinità: riguardano le
considerazioni sull'obbligo vaccinale, l'analisi sulla politicizzazione
della questione vaccinale nel periodo 2016-2018, l'inqualificabile
cialtroneria di chi ha sventolato in giro cose che mi rifuto di chiamare
analisi dicendo che avevano a che vedere con i vaccini.
Detto questo c'è una questione di metodo.
Al 90% per cento è stata fuffa contro fuffa. Non era tempo per la
serietà, ma per l'azione efficace sul terreno dei media? Non chiamatela
scienza.
Con le nanoconte la vaccine advocacy è stata colpita sotto
la cintura, perché non c'erano le competenze per una risposta efficace.
Al massimo c'era Orac.Il voler dar forza a risposte goffe dicendo "E'
Scienza! E il resto puttanate" se per qualcuno è stato liberatorio, per
il resto ha reso un cattivo servizio alla reputazione delle scienze, non
ha influito sugli esitanti (lo dicono i dati eurobarometro) non ha
scalfito la fede dei tre gatti che perorano la causa dei nanocontatori
eroici scienziati patrimonio dell'umanità (che dalla mia esperienza
rifiutano anche le evidenze più evidenti).
Stessa cosa per quel che
riguarda l'immunità di gregge. C'erano esempi illustri, a cui ispirarsi,
e invece niente: pressappochismo sciatto e roba storta spacciata per
Scienza e travasata direttamente nei testi elaborati dai decisori
politici (e lei ne sa qualcosa, di queste dinamiche, visto che si è
speso ottenendo la rimozione dell'antimeningococco B dalla lista
dell'obbligo pediatrico).
E qua siamo già nel campo "Burioni
fenomeno mediatico". Il fenomeno è innegabile. Capisco che la comunità
medica italiana lo abbia considerato un asset. Dichiaratamente è stato
considerato un asset da una parte politica, con questo dimostrandosi
completamente interno alla politicizzazione del fenomeno. Il consuntivo
per quel che riguarda il valore dell'asset politico è stato già stilato,
e non ha fruttato gran che. Sarebbe ora che anche la comunità medica
tirasse due somme, e non tanto sul suo valore "di bandiera" quanto sul
suo reale effetto nei rapporti tra comunità medica e resto della
cittadinanza. Poi per quel che mi riguarda è stato uno dei grandi
costruttori dello scientismo pop ("La Scienza dice... e poi laqualunque
pirreviued capita male e detta peggio per appoggiare posizioni
ideologiche).
Dei più attivi seguaci dell'uomo taccio, perché già ho detto al riguardo (tutto il male possibile).
Ecco, sui filosofi e sui divulgatori non sono d'accordo.
Anche se di limitata comprensione della pratica scientifica,
l'umanesimo va ascoltato perché le scienze sono fenomeni umani. La terza battaglia è stata una battaglia
culturale, e per me le battaglie culturali non sono mai inutili.