venerdì 7 febbraio 2020

LA LINEA POLITICA: GIOCARE COL FOCOLAIO




Ci sono cinesi arrivati in Italia anche da Wuhan, prima della sospensione dei voli. Sono preoccupati e alcuni si mettono in autoquarantena. Quando la preoccupazione riguarda una delle più note comunità cinesi in Italia, quella pratese, l'iniziativa viene presa a livello di comunità: e viene chiesto alle autorità italiane di mettere a disposizione una struttura per la quarantena. La risposta è un secco no (https://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2020/02/05/news/i-cinesi-cercavano-un-hotel-per-la-quarantena-fermati-1.38429060?fbclid=IwAR35mjcqi20T7uScfzNuJmvcYSZHS6TXnjsWYWgglYsbfgLxsi03ngWhEas): "Le voci di un isolamento volontario ieri hanno fatto scattare subito le verifiche dell’Asl."Non sappiamo con esattezza quante persone siano tornate ... ma siamo certi che non ci siano i presupposti sanitari per un’iniziativa del genere. Comprendiamo la preoccupazione, forse è dettata dalle misure stringenti adottate in Cina, ma non serve. L’isolamento potrebbe essere indicato solo per chi torna con i sintomi o chi è stato in stretto contatto con un malato in Cina. Ma in quel caso dovrebbero chiamare il 118 e scatterebbe il protocollo".
"Dopo il no all’albergo, circolano voci secondo le quali qualcuno starebbe pensando di adibire un capannone a questa funzione – dice ancora Berti – Sia chiaro: non solo lo impediremmo, ma picchieremmo duro con chi consente azioni del genere". "
I cinesi cosa sta succedendo a casa loro lo sanno meglio del Dr. Berti, che è medico ma anche e forse soprattutto uomo del PD ed ex sindaco di Pistoia.
Ricordo che stiamo parlando di Toscana, dove in nome della salute pubblica un paio d'anni fa la giunta Rossi ha esteso l'obbligo vaccinale per l'accesso ad asili e materne oltre il DL Lorenzin, aggiungendo alla lista dell'obbligo meningococco B e antirotavirus.
Come le autoquarantene cinesi possano creare un pericolo per la salute pubblica è un mistero. Un mistero che diventa meno misterioso quando viene fuori, dichiaratamente, la linea del partito. E la linea dice: il coronavirus non è un problema, il problema è il razzismo verso i cinesi in Italia.
Io mi auguro che l'infame episodio bolognese non venga confermato, ma evidentemente questa linea si spinge fino a combattere il razzismo dei cinesi nei confronti di sé stessi.
In realtà il tweet è chiarissimo: il bersaglio sono gli avversari politici. E in nome della lotta politica si gioca col focolaio.
In questi giorni c'è tanta, ma tanta gente a cui regalerei di cuore un kit portafortuna, cornetto rosso e zampa di coniglio. Abbiamo bisogno che abbiano fortuna, ne abbiamo un gran bisogno.

Addendum: "Ma i cinesi di Prato non sono rientrati da Wuhan!" è l'obiezione di molti commenti altrove. No, sono rientrati da Wenzhou (attualmente zona di quarantena) poco prima che venisse dichiarata la quarantena. Questo per i richiedenti è provenire da una zona a rischio, per l'ASL no. E l'importante è non etnicizzare il virus.

giovedì 6 febbraio 2020

L'ININFLUENZA DI CHIAMARSI B. (O PLP)




"Coronavirus: lasciare i bambini a casa se ci sono casi di viaggi in zone a rischio" (https://www.medicalfacts.it/2020/02/05/coronavirus-bambini-casa/?fbclid=IwAR3kQAt3UY9p-1U58oiwR8fpPShf-QdX0vDOZUdF-mhFeellN-xzasCiJ2A).
Pier Luigi Lopalco era molto ascoltato dal "partito", e pubblica questo articolo sul sito di colui che per "il partito" in materia di sanità era luce guida e imprescindibile riferimento.
I presidenti delle regioni del nord fanno una richiesta in questo senso, ma il presidente del consiglio la boccia.
Debora Serracchiani twitta: "Come nel caso dei vaccini, dovrebbero essere i medici e i ricercatori a indicare le misure più opportune e più efficaci per evitare la diffusione del coronavirus, non i Governatori di Regione."
Ma i governatori di regione avevano maturato l'iniziativa in linea con quanto ho prima citato. Allora? Forse Serracchiani non si riferiva a "i medici", ma a "UN medico", cioè Villani (vedere nella foto). Che però diventa rappresentante del pensiero di tutta la categoria. Un pensiero in linea con il pensiero del "partito", la cui prima preoccupazione è non dare carburante (il razzismo!) al nemico numero uno, cioè la Lega (o meglio Salvini).
Brutta bestia il rapporto tra politica e Scienza (quella con la "S", nell'accezione in cui la usa la Stengers).
In molti pensano che la Scienza si sia sostituita alla politica diminuendo l'esercizio di scelta di quest'ultima. Ma questo è un esempio di come sia in realtà la politica ad arruolare la Scienza a seconda del bisogno - del bisogno politico, in senso basso. La Scienza è chiamata a dire quel che serve e viene messa in cathedra perché serve e quando serve.
Quando il suo discorso non è più utile o risulta dannoso al progetto, viene sostituita da altra Scienza più conforme.

Quanto a Villani, beh... "Ingiustamente danneggiati per un rischio teorico" mi pare di averla già sentita, da chi gli dava addosso ai tempi di quelle famose audizioni parlamentari. E' un mondo bellissimo...

martedì 4 febbraio 2020

CORONAVIRUS, HIV, GUERRA BIOLOGICA, IDEOLOGIA


Due indiani si mettono a scavare nei database e trovano una piccola sequenza in comune tra proteine dei capsidi di 2019-nCoV e HIV. L'articolo viene pubblicato in preprint e poi ritirato. Ma tanto basta. E arriva subito chi dice: "ecco perché gli inibitori di proteasi di HIV funzionano" (eccerto, lo dicono pure i tailandesi, che quanto a stato dell'arte non hanno da invidiare niente a nessuno, giusto?).


Per quel che riguarda il discorso proteasi HIV... le proteasi non stanno sul capside, ma al suo interno (vedi immagine).
Quindi trovare corrispondenze minime tra il capside di HIV e quello di qualsiasi altro virus non vuol dire niente rispetto ad analogie tra le rispettive proteasi (e infatti abbiamo molti inibitori della proteasi di HIV ma nessun inibitore della proteasi di 2019.nCoV con un'attività decente in vitro).
Forse qualcuno si confonde con le neuraminidasi dei virus influenzali: quelle sì che stanno sulla superficie del virus.

Ma la cosa che trovo in assoluto più ridicola è il definire l'epidemia di 2019-nCoV un attacco USA alla Cina (faro del comunismo... ma de che?)
La Cina dal suo ingresso nel WTO è stata la grande soluzione del capitalismo finanziarizzato made in USA.
Quando qui le emissioni di CO2 andavano ridotte (ed erano stabili-decrescenti da dieci anni) loro dovevano essere lasciati liberi "per crescere" - del resto noi avevamo "colpe storiche", sì, da scontare fino alla quinta generazione (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/04/la-produzione-mondiale-di-co2-questione.html).
Si chiudevano strutture in occidente e si aprivano in Cina per produrvi gli stessi prodotti di sempre ma aumentando i margini (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/04/perche-la-green-chemistry-non-tira.html). Che l'offshoring e la sostituzione di produzioni nazionali con importazioni abbiano generato disoccupazione e desertificazione industriale in occidente è una cosa talmente ovvia che non dovrebbe essere ripetuta (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/07/la-globalizzazione-della-chimica.html) .
La Cina oggi fornisce l'80% dei principi attivi farmaceutici usati nel mondo, a prezzo stracciato, cosa resa possibile da una colossale finzione, cioè che i loro standard di controllo fossero equivalenti ai nostri. E nel frattempo ci sono stati lo scandalo dell'eparina e le nitrosoammine in ranitidina e sartani, per parlare solo di due cose cose che sono arrivate in piena luce.
Chi ci ha guadagnato in primis? Le assicurazioni sanitarie USA e i sistemi sanitari pubblici. Il risparmio di questi ultimi si è riflesso in sostenibilità (cioè taglio) della spesa per il welfare. Che è una cosa non giusta, ma santissima, sempre sia lodata.

Queste note per dire che il modello 2017vaccini si è radicato. Finalmente l'ideologizzazione del tema sanitario è una solida realtà. E non qua sopra, o altrove in rete, ma nelle stanze dei bottoni.
Lasciamo perdere le infezioni ospedaliere antibiotico-resistenti, perennemente orfane perché nessuno se le vuole pigliare. Per il resto, la TBC è di destra, la meningite va periodi (a volte di destra a volte no), l'obbligo vaccinale è di sinistra e udite udite: 2019-nCoV è di destra, perché più della meningite e della TBC stimola il razzismo, che quello sì che è un problema serio.
"Mi colpisce vedere quelli che si battevano per garantire ai cavernicoli la libertà di mandare a scuola i loro figli non vaccinati diventare improvvisamente alfieri della prevenzione", dice pinco. A me stupisce vedere gli alfieri dell'esclusione scolastica per i non vaccinati battersi per il diritto a frequentare dei banbini rientrati dalla Cina da 14 giorni o meno (14 giorni il supposto tempo di incubazione del coronavirus). Perché per disgrazia la proposta di due settimane a casa dei bimbi rientrati da poco dalla Cina è stata fatta da presidenti di regione leghisti o di destra. Quindi... il presidente del consiglio respinge la proposta (https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/04/news/coronavirus_conte_ai_governatori_del_nord_-247572713/).
Ci auguriamo più che vivamente che non arrivino fatti a smentire il presidente del consiglio. O tutt'al più che arrivino piccoli, di quelli che si nascondono bene sotto il tappeto, tipo la TBC nelle scuole elementari.
Dio non voglia che vi venga un'infezione grave di destra con un governo di sinistra o viceversa, sareste come già morti.

lunedì 3 febbraio 2020

CORONAVIRUS: IL PRIMO TRATTAMENTO CON REMDESIVIR




La scorsa settimana abbiamo parlato della confusione che era stata fatta parlando di vaccino antiebola riguardo a remdesivir, e abbiamo riportato come Gilead avesse iniziato a lavorare con NIH sul problema 2019-nCoV.
Sul New England Journal of Medicine (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2001191) viene descritto il trattamento del primo caso su suolo americano.
Il paziente era stato trattato con antipiretici e antibiotici (vancomicina, argh), ma quando sono apparsi i primi sintomi di polmonite FDA ha autorizzato l'uso compassionevole di remdesivir, somministrato endovena. Nel giro di un giorno le condizioni del soggetto sono notevolmente migliorate ed è stata sospesa la somministrazione di ossigeno.
"I precedenti rantoli bilaterali dei lobi inferiori non erano più presenti. Il suo appetito è migliorato ed era asintomatico a parte tosse secca intermittente e rinorrea. Al 30 gennaio 2020 il paziente rimane ospedalizzato.Non ha febbre, e tutti i sintomi si sono risolti con l'eccezione della tosse, che sta diminuendo di intensità."

A dimostrazione che i trattamenti con una base razionale possono avere risultati migliori di quelli che una base razionale non la hanno. E' un singolo paziente quindi il dato è poco significativo. Ma è comunque qualcosa, ed è incoraggiante, tanto che Gilead ha annunciato che presenterà a FDA la pratica di approvazione di remdesivir con nuove indicazioni: SARS, MERS, 2019-nCoV (invece che Ebola).

E a dimostrazione anche di un'altra cosa: la farmacocinetica è importante. Remdesivir su Ebola funziona, in vitro. Ma nell'uomo i risultati sono deludenti: evidentemente il farmaco non riesce a raggiungere concentrazione abbastanza efficace nele parti dell'organismo più colpite dal virus. Con 2019-nCoV e somministrazione IV, per fortuna, sembra che così non sia.

(Ringrazio di nuovo Stefano Cervigni, che continua a passarmi link rilevanti sullo sviluppo della situazione)


domenica 2 febbraio 2020

CRISI DI RIPRODUCIBILITA' E PRECARI DELLA RICERCA




In tempi ormai lontani appena laureato andai a trovare il mio relatore e lui mi chiese "Cosa vuoi fare da grande?". "Non restare all'università", risposi. Due anni di dottorato a 700.000 lire al mese, e poi destreggiarsi tra assegni di ricerca e simili nell'attesa di un posto da ricercatore? Non era roba per me (con ciò il mio relatore, che era un signore, mi trovò un contratto a termine con un ente pubblico con cui "passare il tempo" prima del servizio civile). Quelli che fecero la scelta opposta alla mia, al tempo, si sono ritrovati carriere arenate: chi è rimasto ricercatore, chi si è fermato a professore associato (Meglio che ritrovarsi carriere spezzate, comunque, come è successo a tanti nell'industria). E la mia è stata ancora ancora una generazione "fortunata". Oggi la ricerca accademica in occidente si regge su basi precarizzate all'osso.
L'articolo è da leggere.
Un' unica ulteriore considerazione: possibile che una buona fetta dei concorrenti in questa rat race sia impegnata a lodare il sistema rappresentandolo come quella irrealistica cosa scintillante? (ovviamente ci sono eccezioni notevoli, e mi riferisco in primis al dottor Rob, oltre che all'autore di questo pezzo https://solounaltropostdoc.wordpress.com/).

PS. Derek Lowe ha commentato la vicenda della Arnold da par suo (https://blogs.sciencemag.org/pipeline/archives/2020/01/03/a-very-public-retraction-good), e una frase del suo pezzo è particolarmente significativa, e fa capire perché lo stile di chi viene dall'industria è un po' diverso di quello di chi viene dall'accademia: "Non ragioniamo di fama o autorità, in questo business, ragioniamo di riproducibilità dei risultati" .

CORONAVIRUS: L'HAIL MARY PROTOCOL




Oseltamivir: cioè Tamiflu. Inibitore di neuroaminidasi dei virus influenzali (avete presente N nelle sigle?). Si sa che non funziona in pazienti ospedalizzati con infezione progredita (vedi review Cochrane) ma soprattutto 2019-nCoV ha delle neuroaminidasi? (unica possibile ratio: evitare che i pazienti prendessero anche l'influenza - mentre erano in isolamento? - e sperando che non ci fossero in giro ceppi resistenti)

Ganciclovir: vecchio antivirale approvato negli anni 80 per DNA virus. 2019-nCoV è un RNA virus. Ma hai visto mai...

Ritonavir e Lopinavir: due inibitori di proteasi dell'HIV. 2019-nCoV non è neanche un lontano parente di HIV, e con le sue proteasi ad ora siamo ancora indietro. Strutturalmente neanche affini al miglior hit esistente per le proteasi di 2019-nCoV . Uno sparo nel buio.

Non cercate un razionale in questo protocollo perché non esiste (e infatti il 10% dei trattati ci ha lasciato le penne).

Ah, sto parlando nel protocollo dell'ormai citatissimo articolo di Lancet (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30211-7/fulltext ) "Epidemiological and clinical characteristics of 99 cases of 2019 novel coronavirus pneumonia in Wuhan, China: a descriptive study"

(Ringrazio Stefano Cervigni che avendo qualche dubbio al riguardo me l'ha fatto notare)

sabato 1 febbraio 2020

LE ZONE CALDE



"The Hot Zone" è una serie TV dell'anno scorso che romanza (moltissimo) un episodio realmente accaduto (https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00001512.htm). Il finale è abbastanza suggestivo: il medico che per primo ha identificato Ebola Zaire risalendo il fiume su una piroga pilotata da una guida passa vicino ad una grande isola. "Che isola è?" chiede. "L'isola della morte", risponde la guida.
Un isola disabitata coperta dalla giungla: un'ottima immagine di un serbatoio di zoonosi letali.
Ma una remota caverna dello Yunan piena di pipistrelli può essere ugualmente terrificante. E sicuramente chi analizzando campioni di feci di quei pipistrelli ha trovato coronavirus affini a quelli della SARS (e di 2019-nCoV) ha avuto i brividi (https://www.nature.com/articles/d41586-017-07766-9).
Questo per dire che non c'è bisogno di andare a cercare storie di armi biologiche sfuggite a laboratori, riguardo al coronavirus di Wuhan. Le spiegazioni più semplici sono molto più inquietanti.
L'influenza aviaria del 1997, con focolaio nell'Asia meridionale (https://en.wikipedia.org/wiki/Influenza_A_virus_subtype_H5N1) aveva una terribile letalità del 55%. Restò fondamentalmente una zoonosi, cioè un'infezione trasmessa dagli animali all'uomo. Fosse diventata trasmissibile da uomo a uomo avrebbe fatto sembrare la spagnola una passeggiata di salute.
L'Asia del sud e specialmente la Cina del sud hanno un'alta densità di "hot zone". Per cui la "profezia" di Bill Gates (verra una pandemia dall'Asia del sud e ucciderà milioni di persone in tutto il mondo) non è né una profezia, né la dichiarazione di un complotto contro la popolazione mondiale: è un "worst case scenario" che esiste da decenni (chi fosse interessato ad approfondire il tema può leggersi "il virus buono" di Guido Silvestri).

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...