martedì 28 aprile 2020

COME PRIMA, UGUALE A PRIMA



Avevamo un piano pandemico? No.
(Lo ripeto, nel 2009 ce lo avevamo. E alla sanità c'era Storace, mica un Nobel per la medicina).
Abbiamo un piano post pandemico? Neanche.
Due mesi di malgestione della crisi per quel che riguarda la parte governativa (da chi spifferava le immininenti zone rosse in giù). Che ci sarebbe stata una fase di uscita dall'ondata epidemica e dal lockdown era evidente.
"Eppure non si tornerà alla normalità finché non ci sarà un vaccino" quante volte lo abbiamo sentito?
Ma il vaccino non c'è, né sappiamo se ne verrà approvato uno, se ne verrà approvato uno non abbiamo idea di quale sarà la sua efficacia.
E allora l'assenza del vaccino è l'alibi per il vuoto, come le commissioni tecniche sono l'alibi per le mancanze del governo. Il vaccino non c'è, i tecnici dicono così e cosà, noi ci adeguiamo.
 
 

Guardando l'andamento dei contagi regione per regione quasi tutta la nazione si è lasciata alle spalle l'ondata epidemica. I criteri OMS per la fine del lockdown sono di fatto presenti, e quelli che non sono presenti non lo sono perché non si sono volute prendere disposizioni in questo senso.
La critica a questa Fase 2 che somiglia fin troppo alla Fase 1 è trasversale e molto estesa. Alcune ciambelle di cui si è molto parlato stanno uscendo senza buco (tipo la app Immuni https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-perche-copasir-indaga-app-immuni-ADJAuxL?fromSearch). A questo governo non riesce proprio di far passare per vincenti le proprie iniziative, e specialmente in questo momento.

Questa epidemia, in Italia (e non solo) è già una di quelle crisi epocali che entrano nei libri di storia. Prima di ground zero (Codogno) non eravamo messi bene, quanto ad economia. COVID ha tagliato le gambe a chi stava risalendo la china, e sta dando il colpo di grazia a moltissime attività, industriali e commerciali, e non solo piccole (pensate soltanto al campo petrolifero, sia per quel che riguarda la produzione che per la distribuzione).
Quando si discute di economia si discute di politica. Ed è ormai chiaro che politica e gestione della crisi epidemica sono legate a doppio filo. In situazioni del genere servirebbero i De Gasperi e i Mattei. E invece guardate chi c'è, al timone..

lunedì 27 aprile 2020

UOVA GRATIS PER TUTTI, ABBASSO LE GALLINE


https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/27/coronavirus-la-richiesta-di-medici-senza-frontiere-no-a-brevetti-su-test-e-vaccini-e-a-me-viene-in-mente-bennato/5783153/


Della serie: i temi fotocopia.
Una nota su "Farmaco Orfano": si tratta di una qualifica che può essere chiesta e ottenuta quando si ritiene che la popolazione da trattare sia relativamente piccola e che quindi le vendite non copriranno le spese di sviluppo. Se riconosciuta, lo stato (l'amministrazione federale USA) corrisponde un indennizzo allo sviluppatore. Come questo sia un metodo per "lucrare incredibili profitti" mi sfugge, ma questa vulgata è un leit motiv delle ONG anti proprietà intellettuale negli USA.
Chi mette le risorse per la ricerca e sviluppo farmaceutica? Nella maggior parte dei casi gli stati non vogliono farlo. Le ONG? Ma per favore...
Al riguardo riciclo una mia risposta rimasta poco visibile dentro un sottothread.
Vogliamo distinguere tra know how industriale e dinamiche del capitale, una buona volta?
Perché guarda caso chi è che non considera più il know how industriale (che non sono brevetti, ma mente d'opera) come un asset, da circa 40 anni?
La maggior parte degli stati. E quell'asset è stato lasciato nelle mani dell'economia finanziarizzata.
Ripeto che gli unici (e sottolineo gli unici) in grado di dare le migliori lezioni in materia sono gli USA (più della Danimarca). Perché guarda caso quando identificano priorità strategiche, interviene l'amministrazione federale in percentuali variabili e alla fine i risultati sono significativi. E parliamo della stessa amministrazione federale che ha tratto una lezione dalla vicenda paclitaxel (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/taxus-brevifolia-antitumorali-la.html?fbclid=IwAR2cfsuZWD3OCfpHFkLGSX4pp00kefcV4aTDV1Ep0IAwkEfg6J4GU3-lrXc).
Lo stesso privato si divide tra chi non riconosce il valore del know how (le aziende più "amiche" della politica occidentale) e quelle che lo tesaurizzano (le aziende più "nemiche" della politica occidentale, della Cina, della ONG e quanto altro), con i loro prezzi alti.
Se nessuno è in grado di trarre conclusioni da questa aporia, finirà che alla prossima emergenza globale non ci sarà un antivirale pronto per il repurposing o un antiartritico pronto per il repurposing: non ci sarà nulla, se non generici vecchi di 30 anni che non funzionano. E buona fortuna a tutti.

sabato 25 aprile 2020

IL DIBATTITO? STERILIZZATO




Volete la dimostrazione di come il "dibattito" sia stato ammazzato, fatto a pezzi e di come si sia abusato di quel che rimaneva fino a sterilizzarlo? Guardate l'immagine, e poi cercate "Io sto con Tarro e Montagnier".
Quell'articolo sul Tempo galvanizzò l'area "free-no-vax". E fu la campana a morto per la discussione sulle politiche vaccinali in Italia (perché in realtà la prima cosa da fare per garantire un'egemonia è tacitare o addomesticare le voci critiche e gli argomenti realmente credibili https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/06/cochrane-sulla-vaccinazione-antimorbillo.html).
Sarà un caso, ma queste belle cose (Montagnier, Tarro etc) arrivano quando in Italia ci stiamo lasciando alle spalle l'ondata epidemica, ed esaurita la fase di emergenza ancora una volta la politica diventa prevalente, e guarda caso ancora una volta si traveste da scienza (esempio emblematico il tracciamento elettronico, che diventa una scusa per implementare la cartella sanitaria elettronica accessibile a chi di dovere - e anche da chi non di dovere, perché le questioni di sicurezza elettronica sono quelle che sono https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/04/25/arcuri-app-sara-anche-diario-sanitario_d2f385c0-a270-4454-a231-52391dd0739c.html).
Un tre anni fa un pugno di scemotti e scemotte inizò a dirlo: se si trasforma un dibattito sulle politiche sanitarie in lascienza vs la scienzah va a finire male. E non andò a finire male, andò a finir peggio.
Questa "bella" cosa pop del gradimento degli scienziati è quel che è: una hit parade di portabandiere (indipendentemente che gli elencati lavorino per esserlo oppure no). E parla da sola.
"E' ricominciato tutto il can can sui vaccini", mi scrive Riccardo Gallina. Già, è ricominciato. Bend over, here it comes again...


Sento che in giro, di nuovo, se fa una questione di posizione (da tradursi in "o con noi o con loro"), quindi, per adeguarmi al livello imposto alla discussione, ribadisco dove mi colloco:
UN POSITION POST Virus padano vs infettiamo i volontari? Sorry, per la lotta nel fango interessato solo a quella tra...
Pubblicato da Il chimico scettico su Martedì 21 aprile 2020

FDA, IDROSSICLOROCHINA, FARMACOCINETICA, ACCUMULO


https://www.fda.gov/drugs/drug-safety-and-availability/fda-cautions-against-use-hydroxychloroquine-or-chloroquine-covid-19-outside-hospital-setting-or



FDA pubblica un warning riguardo l'uso non controllato di idrossiclorochina, e il motivo è quello noto: rischio cardiaco.
Ho detto e ripetuto che con l'EC50 noto in vitro era impossibile avere attività antivirale nell'uomo con un dosaggio decente.
E allora perché medici su medici sono convinti dell'efficacia di plaquenil riguardo COVID-19? Si illudono? Effetto placebo? Non proprio.
L'idrossiclorochina accumula. Cosa significa?
Generalmente quando si assume una compressa di un farmaco il principio attivo va in circolazione, viene distribuito nei tessuti e poi più o meno velocemente viene escreto. Si parla di emivita o tempo di dimezzamento per definire il tempo necessario ad avere nel plasma la metà della concentrazione massima raggiunta dal farmaco col dosaggio.
L'aspirinetta ha un'emivita di 3-4 ore: il che significa che in capo a una mezza giornata non ci sarà più una traccia di composto in circolazione.
Ebbene l'idrossiclorochina (plaquenil) 200 mg ha un tempo di dimezzamento di... 40 giorni (https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2017/009768s037s045s047lbl.pdf).
Cosa significa? Che prendendo una compressa al giorno progressivamente si accumula e la quantità di farmaco distribuita e in circolazione cresce (build up).
Il caso più famoso di accumulo è quello degli avvelenamenti da arsenico: una singola piccola dose è innocua, una serie continua di piccole dosi è letale.
Questa farmacocinetica atipica è probabilmente uno dei fattori che rendono la questione idrossiclorochina fumosa.
200 mg alla volta si accumula farmaco e magari in 10 giorni si può anche raggiungere una concentrazione in circolo con una qualche attività (anche perché la farmacocinetica non è costante da individuo a individuo, c'è chi accumulerà di più, chi meno). Però parallelamente alla concentrazione attiva si può raggiungere anche la concentrazione tossica, da cui il dietrofront francese (https://www.newsweek.com/hydroxychloroquine-coronavirus-france-heart-cardiac-1496810) e quello svedese (https://www.newsweek.com/swedish-hospitals-chloroquine-covid-19-side-effects-1496368).
Tutto ciò dovrebbe allertare sui rischi (gravi) e l'inutilità in chiave antivirale nelle prime fasi della malattia: se servono giorni per ottenere una concentrazione efficace, la carica virale può crescere tranquillamente, nel frattempo.

venerdì 24 aprile 2020

IL PUNTO SU REMDESIVIR



E le azioni Gilead vanno giù.
E le azioni Gilead vanno su.
E le azioni Gilead crollano.
L'ultima vicenda, "Remdesivir non funziona!" ha degli aspetti inediti. (https://www.statnews.com/2020/04/23/data-on-gileads-remdesivir-released-by-accident-show-no-benefit-for-coronavirus-patients/). I due trial cinesi, che non erano condotti dall'azienda, sono stati interrotti con la motivazione ufficiale che l'esaurimento dell'epidemia in Cina aveva reso impossibile concludere il reclutamento dei pazienti (non c'erano nuovi casi da trattare). Poi per errore OMS pubblica i risultati di uno dei due trial, che restano online abbastanza per fare il giro del mondo prima che OMS lo rimuova dal proprio sito. E' questo "errore" scatena il vortice di news e il crollo in borsa.
Quindi? Remdesivir funziona o non funziona?
Non sappiamo ancora. 
Gli ultimi risultati riguardano 1 dei 23 trial in corso.
Si tratta di risultati su casi gravi di COVID-19, quindi con la tempesta di citochine in atto, un processo su cui un antivirale efficace non può funzionare direttamente - da qua l'importanza dell'approccio con tocilizumab o inibitori JAK, che ovviamente restano fuori dai trial su remdesivir, e non è che qua sopra si sia citato e ricitato l'asse IL-6/JAK/STAT perché facesse figo.
E parliamo un attimo di endpoint. Lo studio in questione considera la mortalità e il tempo di guarigione.
Per quanto possa essere controintuitivo, la cosa che più interessa di sapere di remdesivir è se, quando e quanto azzera la carica virale (che è lo scopo di un antivirale) , e i risultati di questo studio, o almeno quelli diffusi, riguardo la carica virale non ci dicono assolutamente nulla
In quadro COVID grave, comprendente reazione iperimmune e tromboembolia, l'azzeramento della carica virale è insufficiente a garantire buone probabilità di remissione (da cui, di nuovo, l'importanza di immunomodulatori/immunosoppresori per i casi gravi).

Le dichiarazioni dell'azienda, che non dispera, attendendosi risultati migliori dai trial su casi meno gravi, non sono prive di fondamento. Gli effetti collaterali di cui si parla sul Guardian erano noti dalla documentazione preclinica, e riguardano dosaggi alti e continuati del farmaco.
Bassetti in Italia rimane convinto su remdesivir (ma questo non vuol dire gran che, ci sono medici e primari convinti quanto a cortisone e plaquenil). Genova è stata rimossa dalla sperimentazione sul farmaco, scatenando la reazione sua e della politica locale. AIFA ha reagito con un "Noi non c'entriamo!", e questa è una divertente risposta al riguardo https://www.primocanale.it/notizie/professor-bassetti-lasci-perdere-il-remdesivir-ce-lo-porter-il-pd-218613.html?fbclid=IwAR0eBU2CUpCGNS2PiNBCXh6DYlbL8KMOCS1ZlvPaZxNdArWO2sXXJnym7Ak
 
Quanto alla domanda "Remdesivir funziona?", la risposta definitiva la avremo quando gli altri 22 trial si saranno conclusi.

giovedì 23 aprile 2020

OMS "CATTURATA" DALLA CINA, GLI USA, LA GEOPOLITICA



WHO è stata cinesizzata? Sembrerebbe di sì. Personalmente ho avuto i primi sospetti con l'esitazione a proclamare l'allerta globale. Sui tempi della dichiarazione di pandemia non mi pronuncio, però l'endorsement implicito fornito nel trial SOLIDARITY a protocolli per COVID-19 basati su farmaci anti-AIDS, idrossiclorochina e interferone parlava cinese. L'insistenza sulla scorrettezza nel parlare di virus cinese o coronavirus Wuhan suonava male. Il non voler usare per il virus il nome SARS-CoV-2 suonava anche peggio.
La tensione tra USA e Cina è schizzata alle stelle fin da subito, quando le autorità cinesi hanno espulso giornalisti americani e Trump ha bloccato i voli con la Cina (misura condannata da OMS, ovviamente).
Ora che COVID-19 è diventato un diretto problema americano, il POTUS ha reiniziato a sparare ad alzo zero su CINA e OMS, minacciando di azzerare i finanziamenti americani a quest'ultima. E' ritornata in auge la tesi del virus sfuggito al laboratorio di Wuhan e tutto il resto.
Propaganda trumpiana? Anche. Ma non solo. Il problema dell'influenza cinese dentro OMS è diventato improvvisamente attuale. Anche in ragione dell'ultimo increscioso incidente, ovvero la questione Taiwan (https://www.ft.com/content/610e6d28-ddc2-4cbe-ae96-cc22f1ed43e8). La World Medical Association in una lettera al Financial Times ha denunciato le gravi conseguenze del mancato coinvolgimento di Taiwan da parte di OMS: Taiwan non è un membro di OMS a causa dell'opposizione cinese.
OMS è accusata di aver ignorato un'e-mail di Taipei del 31 dicembre 2019 che chiedeva della trasmissione da uomo a uomo del virus, al fine di mettere in atto una pronta risposta contro il rischio epidemico. Queste preoccupazioni furono liquidate da OMS. La Cina comunicò la trasmissione uomo-uomo del virus solo il 20 gennaio. Quando una giornalista di Hong Kong chiede a un vicedirettore OMS della faccenda Taiwan la cosa prende una piega vergognosa (https://www.youtube.com/watch?v=UlCYFh8U2xM&feature=emb_logo). Bruce Aylward, epidemiologo canadese, aveva avuto occasione di dichiarare che se si fosse preso COVID-19 avrebbe voluto essere curato in Cina...
Il punto è che Tedros Adhanom Ghebreyesus, biologo, è stato eletto direttore dell'OMS nel 2017 con una pesante influenza della Cina sull'assemblea elettiva. E non per meriti scientifici, quanto più probabilmente come Ministro della Sanità dell'Etiopia. L'Etiopia, il cui debito è per metà nelle mani della Cina, la cui compagnia aerea quando in Cina l'epidemia infuriava non ha mai smesso di garantire voli diretti con l'Africa - i dettagli sul Fatto Quotidiano (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/11/coronavirus-chi-e-tedros-adhanom-ghebreyesus-direttore-delloms-nel-mirino-di-trump-dal-governo-violento-delletiopia-agli-intrecci-di-favori-con-la-cina/5766179/). Alle critiche americane alla direzione OMS si sono affiancate quelle giapponesi e australiane.
Quando si parla di ONU tutti pensano alla politica. Chissà perché quando si dice OMS i più pensano a "scienza". E invece...

mercoledì 22 aprile 2020

IL RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI



Pare che vada fatto ogni tre mesi. Il nome di questa pagina è una citazione. Viene da "The sceptical chymist", di Robert Boyle (1661), ritenuto l'atto fondativo della chimica moderna come scienza galileiana, quindi basata sui dati sperimentali. Boyle era membro della Royal Society, il cui motto era mutuato da Orazio: Nullius addictus iurare in verba magistri - nessuno è tenuto a giurare sulle parole del proprio maestro, una dichiarazione programmatica contro i vari ipse dixit che imperversavano all'epoca - e che non hanno smesso tuttora, di imperversare, perché il principio di autorità si è fortemente radicato nei dibattiti a tema tecnico scientifico, negli ultimi anni.
Il principio di autorità E' l'ipse dixit moderno: è vero perché lo dice il prof Tizio o il Dott. Caio. Quindi, come nell'ultimo scontro Tarro/Burioni, il tutto va a finire in una canea diffusa dove ognuna delle due parti impugna il curriculum del proprio portabandiera contro quello dell'altro.
Che è il miglior modo per non entrare nel merito dei temi discussi, che è quello che invece si prova a fare qua sopra.

Questo riguardo le varie considerazioni sul termine "scettico", che continuano a venir fuori periodicamente.
Se è vero che "la scienza è una cultura del dubbio" (Feynman), occorre comunque distinguere tra dubbio e dubbioh (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/il-dogma-le-scienze-lascienza-il-dubbioh.html).

Per questo chi si interroga riguardo a questa pagina sul "da che parte stai/state" si pone in un modo completamente opposto alle logiche che ispirano questa operazione.
Qua non ci si è mai posti il problema "questo deve essere vero perché voglio che sia vero, come faccio a dimostrarlo", che di fatto è il principio fondante della creazione di bolle contrapposte, della polarizzazione, nonché dell'azione della Scienza (cfr Stengers) cooptata dalla politica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html).
Questo non vuol dire che questa pagina non abbia un indirizzo politico (e non partitico), che oltre che ad essere radicalmente democratico è fortemente contrario alle linee di politica sanitaria italiana, europea e globale che sono state imposte negli ultimi quindici anni (cosa che credo sia ormai chiarissima ai lettori di più vecchia data). Sono quelle politiche che hanno preparato al disastro pandemico così come lo stiamo vedendo e vivendo.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...