venerdì 1 maggio 2020
COVID-19: LA CAPORETTO DELLA SANITA' ITALIANA
Anche a Caporetto, 103 anni fa, ci fu un problema serio di DPI (https://www.ilpost.it/2017/10/24/disfatta-caporetto-italia/) I tedeschi attaccarono prima col fosgene, attendendo il vento propizio, aprendo bombole con diffusori direzionali.
Le maschere antigas di cui erano dotati gli italiani erano "pro forma", del tutto inefficaci, e i primi ad essere colpiti morirono come mosche sulle loro posizioni (chissà, probabilmente le maschere impedirono loro di percepire il caratteristico odore del fosgene finché non fu troppo tardi).
Nel 2020 la faccenda DPI inadeguati è costata al personale sanitario 20.831 contagi (il 10% circa dei casi totali registrati) e più di un migliaio di morti.
Ma le analogie non finiscono qua. 25.000 morti DI COVID sono un numero che segna una sconfitta. Remdesivir è stato "proclamato" Standard Of Care (SOC), terapia standard per COVID, pochi giorni fa. Prima dell'annuncio di Fauci quale era la situazione? Ufficialmente (OMS) non esistevano terapie o cure. Nella pratica si era già imposto uno Standard Of Care, ed il suo cardine era costituito da farmaci contro HIV (lopinavir-ritonavir). Che, razionalmente, non potevano funzionare, e questo sulla base di dati disponibili a partire dal 4 febbraio, due settimane prima di Codogno (https://www.nature.com/articles/s41422-020-0282-0). Come si era imposto questo standard? Sulla base del "si dice", di "in Cina fanno così". Chi si è chiesto se in Cina facevano bene? Quasi nessuno.
Sulla base degli stessi dati e del primo caso aneddotico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/coronavirus-il-primo-trattamento-con.html), remdesivir, che ripeto ancora non è approvato, appariva la migliore opzione: c'erano dati preclinici positivi, c'era un razionale (cosa che manca sia agli anti HIV che all'idrossiclorochina, HCQ.).
LE PREMESSE PER UNA POSSIBILE RIDUZIONE DEL DANNO ESISTEVANO (e quando parlo di danno, parlo di decessi e ingorgo delle terapie intensive). Non sono state prese in considerazione, se non marginalmente.
Così commentavo con Guido Silvestri la dichiarazione di Anthony Fauci.
Guido Silvestri: Dai che però è una gran bella notizia, riduzione di mortalità del 31% in un RCT... e' vero che la p è altina perché i morti sono pochi, ma sai quante vite si sarebbero salvate, altro che protocolli alla sperandio... meglio che sto zitto, va..
Il chimico scettico: Guido Silvestri, ripeto, sulla riduzione del danno in Italia sfonda una porta aperta... magari ci fosse stata qualche altra voce, visto che la mia conta un tubo...
Guido Silvestri: io ci ho provato
Il chimico scettico: Anche Bassetti alla fine non è stato considerato gran che, mi pare.
Guido Silvestri: ed anche Roberto, a dire il vero, ed altri... non so onestamente dove sia stato il muro (AIFA? vecchie beghe con Gilead? ISS?)... ma nella gazzarra fatta tra anti-retrovirali, HCQ+/- azitromicina, avigan, interferon... alla fine remdesivir è stata una opportunità sprecata, e qualcuno alla fine dovrà assumersi delle responsabilità
A parte che se si parla di AIFA il livello è quel che è (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html), responsabilità... neanche se ne parlerà, perché "il virus sconosciuto", "i protocolli", etc.
Ammetteranno la mancata riduzione del danno?
Mai.
COVID-19 è stata la Caporetto anche della medicina basata sulle evidenze, in Italia, e del corrente paradigma clinico, istituzionale e regolatorio tout court.
Ma la retorica sugli eroici sforzi del personale medico (fondatissima, tra l'altro) seppellirà tutto questo.
IL DIRETTORE AIFA, REMDESIVIR, IL 3% E LA NUMERACY (CHE NON C'E')
"Dall'11% all'8%, quindi è il 3% , il 30% di cui si parla è questa riduzione dall'11 all'8, impariamo a leggere i dati assoluti, quindi su 100 persone anziché l'11% è deceduto l'8% che è un dato incoraggiante".
Ma allora è il 3% o il 30%? Io ho capito "Il 30% è in realtà 3%", il che suona malissimo. In primo luogo perché la mortalità diminuisce o del 3% o del 30%, e non del 3% che è in realtà il 30% o del 30% che è in realtà il 3%. Il problema è che Magrini parla di dati assoluti, ma continua a parlare di percentuali. Forse voleva dire: la riduzione del 30% della mortalità corrisponde a una variazione di tre punti percentuali sui decessi. Ma non lo ha detto. E laggente ha capito: 3%.
Fauci ha detto che nel gruppo dei trattati la mortalità è stata dell'8%, mentre nel gruppo di controllo (placebo) è stata dell'11%. La riduzione della mortalità nel gruppo dei trattati con remdesivir è (11-8)/11*100=27.27%.
Parlando di dati assoluti, quanto fa una riduzione del 27.27% su 25.000 decessi da COVID in Italia? 6.817. 6.817 decessi evitabili, leggendo i dati assoluti, vi sembrano cosa da poco? al minuto 28 del video https://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/fuoco-amico-su-conte-otto-e-mezzo-puntata-del-30042020-30-04-2020-322419?fbclid=IwAR0aHAB1P6nuVF--75SCkfIxa0jb9VJaHrqpudZYUfOBlc_0znZ9lsiIUK8
Il 26 marzo Magrini annunciava "“A breve libereremo la possibilità per i medici di famiglia di prescrivere farmaci anti-Aids” per il trattamento del Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19"(
https://www.nextquotidiano.it/coronavirus-medici-di-famiglia-farmaci-anti-aids/). Una iniziativa importante? Non proprio, direi piuttosto inutile, nella migliore delle ipotesi:
un articolo del NJEM del 18 marzo confermava l'ovvio: i farmaci anti AIDS non funzionano contro SARS-CoV-2 (
Ma questo era un risultato clinico più che scontato, che confermava quello che era largamente atteso DA CHIUNQUE NE CAPISSE QUALCOSA: i farmaci anti HIV non funzionano su COVID (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/covid-19-gli-antiretrovirali-non.html).
Qualcuno potrà dire: "Ma finché non si conclude il trial SOLIDARITY di OMS non possiamo sapere". E invece sì: con i dati in vitro noti si sapeva che con lopinavir non si andava da nessuna parte (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7127386/), perché non esiste che un composto che in vitro esibisca un EC50 di 26 uM possa avere una qualsiasi utilità clinica contro il virus. E che contro altri coronavirus (MERS) l'EC50 fosse dell'ordine di decine di micromoli si sapeva da tempo.
O meglio, si sarebbe saputo se si fossero avute le nozioni di base della chimica medicinale e della farmacologia. E invece niente, è stato somministrato kaletra a fiumi, con risultati nulli e nessuna riduzione significativa del danno.
(Post rieditato causa una prima versione troppo frettolosa)
(Post rieditato causa una prima versione troppo frettolosa)
mercoledì 29 aprile 2020
FAUCI: REMDESIVIR SARA' LO STANDARD OF CARE
Questa dovrebbe essere una buona notizia. Sicuramente lo è per i malati COVID-19 negli USA, che avranno accesso esteso al farmaco, stando alle parole del direttore di NIAID.
Però...
D'accordo, la situazione è di emergenza, e l'ho fatto notare spesso, ma ci sono un paio di cose che mi disturbano. La prima è proprio che Anthony Fauci dica "sarà lo standard of care" prima che FDA abbia aperto bocca. A voi sembrerà niente, ma Fauci oltre ad essere un personaggio di incredibile esposizione mediatica è una figura istituzionale, al vertice di una importante agenzia federale. Questa fuga in avanti è una bella stecca, da un punto di vista regolatorio.
Poi uno pensa "Dai, fino a ieri lo standard of care cos'era, lopinavir? Quindi bene così".
Da un lato sì, dall'altro mica tanto. Siamo già in un mondo in cui gli Standard Of Care vengono tirati fuori in questo modo, siano approvati per quell'uso o meno?
Mi immagino che FDA si pronuncerà velocemente al riguardo, comunque, e che a questo punto il suo responso difficilmente possa essere negativo.
Poi c'è un grosso problema di comunicazione: in primo luogo passerà su tutti i giornali "COVID-19: abbiamo la cura", che non è esatto (perché senza fermare la tempesta di citochine nei casi gravi curi un po' poco). In secondo luogo c'è il rischio di una definitiva politicizzazione su farmaci e COVID: e sta già succedendo, perché esiste un partito pro idrossiclorochina che vede Fauci come il fumo negli occhi. E quindi passerà la narrazione di Fauci che impone remdesivir "contro" l'idrossiclorochina di Trump (e Raoult).Forse questo sarebbe successo comunque, ma se fosse successo dopo l'approvazione FDA mi sarei sentito meglio.
In breve, intravedo un problema di metodo. E non vorrei che un eventuale primo vaccino per COVID-19 venisse incoronato "Il Vaccino" in questo modo.
Eppure per il resto il discorso di Fauci è largamente condivisibile (anche se il paragone con AZT mi mette i brividi, da quanto è stridente)
martedì 28 aprile 2020
COME PRIMA, UGUALE A PRIMA
Avevamo un piano pandemico? No.
(Lo ripeto, nel 2009 ce lo avevamo. E alla sanità c'era Storace, mica un Nobel per la medicina).
Abbiamo un piano post pandemico? Neanche.
Due mesi di malgestione della crisi per quel che riguarda la parte governativa (da chi spifferava le immininenti zone rosse in giù). Che ci sarebbe stata una fase di uscita dall'ondata epidemica e dal lockdown era evidente.
"Eppure non si tornerà alla normalità finché non ci sarà un vaccino" quante volte lo abbiamo sentito?
Ma il vaccino non c'è, né sappiamo se ne verrà approvato uno, se ne verrà approvato uno non abbiamo idea di quale sarà la sua efficacia.
E allora l'assenza del vaccino è l'alibi per il vuoto, come le commissioni tecniche sono l'alibi per le mancanze del governo. Il vaccino non c'è, i tecnici dicono così e cosà, noi ci adeguiamo.
Guardando l'andamento dei contagi regione per regione quasi tutta la nazione si è lasciata alle spalle l'ondata epidemica. I criteri OMS per la fine del lockdown sono di fatto presenti, e quelli che non sono presenti non lo sono perché non si sono volute prendere disposizioni in questo senso.
La critica a questa Fase 2 che somiglia fin troppo alla Fase 1 è trasversale e molto estesa. Alcune ciambelle di cui si è molto parlato stanno uscendo senza buco (tipo la app Immuni https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-perche-copasir-indaga-app-immuni-ADJAuxL?fromSearch). A questo governo non riesce proprio di far passare per vincenti le proprie iniziative, e specialmente in questo momento.
Questa epidemia, in Italia (e non solo) è già una di quelle crisi epocali che entrano nei libri di storia. Prima di ground zero (Codogno) non eravamo messi bene, quanto ad economia. COVID ha tagliato le gambe a chi stava risalendo la china, e sta dando il colpo di grazia a moltissime attività, industriali e commerciali, e non solo piccole (pensate soltanto al campo petrolifero, sia per quel che riguarda la produzione che per la distribuzione).
Quando si discute di economia si discute di politica. Ed è ormai chiaro che politica e gestione della crisi epidemica sono legate a doppio filo. In situazioni del genere servirebbero i De Gasperi e i Mattei. E invece guardate chi c'è, al timone..
lunedì 27 aprile 2020
UOVA GRATIS PER TUTTI, ABBASSO LE GALLINE
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https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/27/coronavirus-la-richiesta-di-medici-senza-frontiere-no-a-brevetti-su-test-e-vaccini-e-a-me-viene-in-mente-bennato/5783153/ |
Della serie: i temi fotocopia.
Una nota su "Farmaco Orfano": si tratta di una qualifica che può essere chiesta e ottenuta quando si ritiene che la popolazione da trattare sia relativamente piccola e che quindi le vendite non copriranno le spese di sviluppo. Se riconosciuta, lo stato (l'amministrazione federale USA) corrisponde un indennizzo allo sviluppatore. Come questo sia un metodo per "lucrare incredibili profitti" mi sfugge, ma questa vulgata è un leit motiv delle ONG anti proprietà intellettuale negli USA.
Chi mette le risorse per la ricerca e sviluppo farmaceutica? Nella maggior parte dei casi gli stati non vogliono farlo. Le ONG? Ma per favore...
Al riguardo riciclo una mia risposta rimasta poco visibile dentro un sottothread.
Vogliamo distinguere tra know how industriale e dinamiche del capitale, una buona volta?
Perché guarda caso chi è che non considera più il know how industriale (che non sono brevetti, ma mente d'opera) come un asset, da circa 40 anni?
La maggior parte degli stati. E quell'asset è stato lasciato nelle mani dell'economia finanziarizzata.
Ripeto che gli unici (e sottolineo gli unici) in grado di dare le migliori lezioni in materia sono gli USA (più della Danimarca). Perché guarda caso quando identificano priorità strategiche, interviene l'amministrazione federale in percentuali variabili e alla fine i risultati sono significativi. E parliamo della stessa amministrazione federale che ha tratto una lezione dalla vicenda paclitaxel (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/taxus-brevifolia-antitumorali-la.html?fbclid=IwAR2cfsuZWD3OCfpHFkLGSX4pp00kefcV4aTDV1Ep0IAwkEfg6J4GU3-lrXc).
Lo stesso privato si divide tra chi non riconosce il valore del know how (le aziende più "amiche" della politica occidentale) e quelle che lo tesaurizzano (le aziende più "nemiche" della politica occidentale, della Cina, della ONG e quanto altro), con i loro prezzi alti.
Se nessuno è in grado di trarre conclusioni da questa aporia, finirà che alla prossima emergenza globale non ci sarà un antivirale pronto per il repurposing o un antiartritico pronto per il repurposing: non ci sarà nulla, se non generici vecchi di 30 anni che non funzionano. E buona fortuna a tutti.
sabato 25 aprile 2020
IL DIBATTITO? STERILIZZATO
Volete la dimostrazione di come il "dibattito" sia stato ammazzato, fatto a pezzi e di come si sia abusato di quel che rimaneva fino a sterilizzarlo? Guardate l'immagine, e poi cercate "Io sto con Tarro e Montagnier".
Vi ricorda niente? A me ricorda questo https://www.iltempo.it/cronache/2018/12/23/news/vaccini-obbligatori-news-risultati-analisi-choc-esavalente-rosolia-dna-biologi-aifa-1100820/ .
Quell'articolo sul Tempo galvanizzò l'area "free-no-vax". E fu la campana a morto per la discussione sulle politiche vaccinali in Italia (perché in realtà la prima cosa da fare per garantire un'egemonia è tacitare o addomesticare le voci critiche e gli argomenti realmente credibili https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/06/cochrane-sulla-vaccinazione-antimorbillo.html).
Sarà un caso, ma queste belle cose (Montagnier, Tarro etc) arrivano quando in Italia ci stiamo lasciando alle spalle l'ondata epidemica, ed esaurita la fase di emergenza ancora una volta la politica diventa prevalente, e guarda caso ancora una volta si traveste da scienza (esempio emblematico il tracciamento elettronico, che diventa una scusa per implementare la cartella sanitaria elettronica accessibile a chi di dovere - e anche da chi non di dovere, perché le questioni di sicurezza elettronica sono quelle che sono https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/04/25/arcuri-app-sara-anche-diario-sanitario_d2f385c0-a270-4454-a231-52391dd0739c.html).
Un tre anni fa un pugno di scemotti e scemotte inizò a dirlo: se si trasforma un dibattito sulle politiche sanitarie in lascienza vs la scienzah va a finire male. E non andò a finire male, andò a finir peggio.
Questa "bella" cosa pop del gradimento degli scienziati è quel che è: una hit parade di portabandiere (indipendentemente che gli elencati lavorino per esserlo oppure no). E parla da sola.
"E' ricominciato tutto il can can sui vaccini", mi scrive Riccardo Gallina. Già, è ricominciato. Bend over, here it comes again...
Sento che in giro, di nuovo, se fa una questione di posizione (da tradursi in "o con noi o con loro"), quindi, per adeguarmi al livello imposto alla discussione, ribadisco dove mi colloco:
Sento che in giro, di nuovo, se fa una questione di posizione (da tradursi in "o con noi o con loro"), quindi, per adeguarmi al livello imposto alla discussione, ribadisco dove mi colloco:
UN POSITION POST Virus padano vs infettiamo i volontari? Sorry, per la lotta nel fango interessato solo a quella tra...
Pubblicato da Il chimico scettico su Martedì 21 aprile 2020
FDA, IDROSSICLOROCHINA, FARMACOCINETICA, ACCUMULO
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https://www.fda.gov/drugs/drug-safety-and-availability/fda-cautions-against-use-hydroxychloroquine-or-chloroquine-covid-19-outside-hospital-setting-or |
FDA pubblica un warning riguardo l'uso non controllato di idrossiclorochina, e il motivo è quello noto: rischio cardiaco.
Ho detto e ripetuto che con l'EC50 noto in vitro era impossibile avere attività antivirale nell'uomo con un dosaggio decente.
E allora perché medici su medici sono convinti dell'efficacia di plaquenil riguardo COVID-19? Si illudono? Effetto placebo? Non proprio.
L'idrossiclorochina accumula. Cosa significa?
Generalmente quando si assume una compressa di un farmaco il principio attivo va in circolazione, viene distribuito nei tessuti e poi più o meno velocemente viene escreto. Si parla di emivita o tempo di dimezzamento per definire il tempo necessario ad avere nel plasma la metà della concentrazione massima raggiunta dal farmaco col dosaggio.
L'aspirinetta ha un'emivita di 3-4 ore: il che significa che in capo a una mezza giornata non ci sarà più una traccia di composto in circolazione.
Ebbene l'idrossiclorochina (plaquenil) 200 mg ha un tempo di dimezzamento di... 40 giorni (https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2017/009768s037s045s047lbl.pdf).
Cosa significa? Che prendendo una compressa al giorno progressivamente si accumula e la quantità di farmaco distribuita e in circolazione cresce (build up).
Il caso più famoso di accumulo è quello degli avvelenamenti da arsenico: una singola piccola dose è innocua, una serie continua di piccole dosi è letale.
Questa farmacocinetica atipica è probabilmente uno dei fattori che rendono la questione idrossiclorochina fumosa.
200 mg alla volta si accumula farmaco e magari in 10 giorni si può anche raggiungere una concentrazione in circolo con una qualche attività (anche perché la farmacocinetica non è costante da individuo a individuo, c'è chi accumulerà di più, chi meno). Però parallelamente alla concentrazione attiva si può raggiungere anche la concentrazione tossica, da cui il dietrofront francese (https://www.newsweek.com/hydroxychloroquine-coronavirus-france-heart-cardiac-1496810) e quello svedese (https://www.newsweek.com/swedish-hospitals-chloroquine-covid-19-side-effects-1496368).
Tutto ciò dovrebbe allertare sui rischi (gravi) e l'inutilità in chiave antivirale nelle prime fasi della malattia: se servono giorni per ottenere una concentrazione efficace, la carica virale può crescere tranquillamente, nel frattempo.
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