1 - UNA STORIA ANNI 70
Qualcuno ai piani alti aveva dato ad un operaio una tanica di candeggina concentrata per lavare i pavimenti.
Il giorno dopo un giovane direttore di reparto lo vede arrivare e ha le mani paonazze. "Ma che hai fatto?"
"Ho lavato i pavimenti"
"Con cosa?"
"Con quella" dice indicando la tanica.
Il giovane direttore si mette le mani nei capelli e lo spedisce in infermeria a farsi medicare le mani.
Quando l'operaio esce dall'infermeria il giovane direttore gli dice:
"Da oggi tu lavori con i guanti neri. E non te li levi mai, chiaro?"
L'altro annuisce.
Tre giorni dopo il giovane direttore lo vede venirgli incontro che cammina in modo strano, molto strano.
"Devo andare in infermeria" dice l'operaio
"Ma cosa hai fatto?"
L'operaio indica la patta dei pantaloni.
"Ma che è successo, come diavolo hai fatto?"
"Non lo so. Io i guanti non me li levo mai, ma proprio mai".
E' una storia vera.
(I "guanti neri" sono i classici guanti in neoprene)
2 - UNA MASCHERINA A POIS
By Starbuck
Oggi dopo la fugace visita al laboratorio decido di fermarmi al supermercato: ce ne sono vari vicino e nessuno ha carrelli fuori in fila. Mentre indosso guanti e mascherina -tutti con il loro bello stampiglio e norma di riferimento su- osservo la sparuta fauna del parcheggio: mascherine di ogni colore e materiale. Indossate sul mento, su naso, sul pomo d'adamo, sulla barba hipster. Dentro la situazione non cambia. Ognuno indossa laqualunque, dipendenti inclusi. Mi dicono che nei supermercati dovrebbero esserci schermi di plexiglass per "difendere" le cassiere, ma non vedo nulla.
Ieri avevo detto alla dentista mentre mi invitava a mettere il gel per mani "e a che servirebbe?". Con un sorriso mi aveva invitato ad avere pietà di lei e mi aveva illustrato le misure previste. Lei e l'assistente avevano mascherine senza l'ombra di una marchiatura "ma ce le hanno vendute come CE", possono venderle anche "come per andare nello spazio" ma se non hanno la marchiatura non sono a norma, non sono considerabili DPI. Ovviamenrte io non avevo la mascherina: mi sembrava un po' fuori luogo..."e qua, per il ricambio d'aria vi hanno dato indicazioni su ventilazione, cubatura, qualcosa...?". La risposta è no. Scivola poi qualche altra chiacchiera prima che me ne vada, sul lavoro in laboratorio, su tutte le cose che io e lei avevamo valutato, anche armati di solo buon senso, e che apparentemente nessuno tra task force e piani segreti, sembra aver neanche considerato. Ad esempio l'utilità delle mascherine ora, mentre ne negavano la vendita a fine febbraio/inizio marzo, quando dovevamo fare aperitivi e vita sociale, quando io e lei decidevamo, in via prudenziale di rimandare tutti gli appuntamenti fissati fino a che fossero improrogabili. Seguono riflessioni banali sulla gestione della famiglia. Conclude un giudizio sulla (scarsa) capacità del governo e con una pernacchia sul paventato obbligo dell'antinfluenzale per "distinguere dal COVID"... e lei è tutt'altro che no-vax...
Esco nel parcheggio e vedo un motociclista,che sul lungo barbone grigio indossa una bandana, la stessa che indossa sempre e allo stesso modo di sempre per evitare l'ingresso ai moscerini: e' l'unico che promuovo nella carrellata d'oggi.
lunedì 4 maggio 2020
domenica 3 maggio 2020
PLASMA, OZONO, CONGIUNTI E UN PO' DEL RESTO
Perché non parlo della plasmaferesi? Perché di base non parlo di cose che conosco poco. Leggetevi le considerazioni di Guido Silvestri, e magari scorrete la letteratura che cita (https://www.facebook.com/guido.silvestri.9/posts/10221336380575059). Ma che ci sia un problema di scalabilità nel protocollo è abbastanza ovvio: servono donatori (con livello anticorpale suficiente), e circa due per ogni paziente da trattare. Questo a livello ospedaliero è ovviamente possibile quando hai un rapporto del genere tra guariti e pazienti critici, e per questo se ne parla ora mentre era un po' complicato parlarne quando le TI della Lombardia saltavano una dopo l'altra. C'è quindi un problema di disponibilità e di scalabilità.
Kedrion (Marcucci, per intendersi https://www.milanofinanza.it/news/kedrion-al-lavoro-per-la-terapia-anti-covid-19-202004061754006849) si prepara a produrre il corrispondente emoderivato, ma personalmente non sono un fan degli emoderivati, dai tempi della vicenda politrasfusi (ok di acqua sotto i ponti ne è passata tanta ed ora i controlli sono assai più stringenti rispetto a quelli di 25 anni fa).
Per quel che riguarda l'ozonoterapia, ne parlerò quando ci sarà qualcosa di cui parlare, cioè dati, e non titoli di giornale.
Sul protocollo e il razionale non ho trovato niente."Ma ci sono i guariti!": certo, ma faccio notare che "è la cura" è stato detto per n farmaci e protocolli, molti di questi sono stati usati estesamente e il conto è sopra i 25.000 morti. Fate voi.
Nel frattempo il famoso vaccino sperimentale IRBM/Oxford diventa il famoso vaccino sperimentale AstraZeneca/Oxford. Cosa c'era dietro il battage mediatico sull'operazione? La ricerca di finanziamenti, che non sono arrivati, qua. Ma sono arrivati in UK (https://m.dagospia.com/come-mai-vaccino-anti-covid-piu-avanzato-mondo-sviluppato-235223). Sulla stampa specializzata estera di IRBM non si parla proprio, al riguardo (https://www.fiercepharma.com/manufacturing/astrazeneca-inks-landmark-manufacturing-deal-oxford-for-adenovirus-based-covid-19), l'impressione è che abbiano incassato qualcosa per sfilarsi.
Le vicende della Fase 2 sono velocemente diventate grottesche: i famosi "151.000 in terapia intensiva a giugno" sono andati giù come birilli: "non era uno scenario realistico", e detta dallo stesso presidente ISS (https://www.laverita.info/esperti-del-governo-contro-se-stessi-i-numeri-catastrofisti-irrealistici-2645886819.html). Un FAQ (LOL) governativo ha voluto specificare la faccenda dei #congiunti e #affettistabili è diventato un hashtag virale. L'unico commento adeguato è questa rielaborazione di una storica vignetta di Bonvi, e difficilmente l'autore non sarebbe stato d'accordo, fosse ancora in vita.
venerdì 1 maggio 2020
COVID-19: LA CAPORETTO DELLA SANITA' ITALIANA
Anche a Caporetto, 103 anni fa, ci fu un problema serio di DPI (https://www.ilpost.it/2017/10/24/disfatta-caporetto-italia/) I tedeschi attaccarono prima col fosgene, attendendo il vento propizio, aprendo bombole con diffusori direzionali.
Le maschere antigas di cui erano dotati gli italiani erano "pro forma", del tutto inefficaci, e i primi ad essere colpiti morirono come mosche sulle loro posizioni (chissà, probabilmente le maschere impedirono loro di percepire il caratteristico odore del fosgene finché non fu troppo tardi).
Nel 2020 la faccenda DPI inadeguati è costata al personale sanitario 20.831 contagi (il 10% circa dei casi totali registrati) e più di un migliaio di morti.
Ma le analogie non finiscono qua. 25.000 morti DI COVID sono un numero che segna una sconfitta. Remdesivir è stato "proclamato" Standard Of Care (SOC), terapia standard per COVID, pochi giorni fa. Prima dell'annuncio di Fauci quale era la situazione? Ufficialmente (OMS) non esistevano terapie o cure. Nella pratica si era già imposto uno Standard Of Care, ed il suo cardine era costituito da farmaci contro HIV (lopinavir-ritonavir). Che, razionalmente, non potevano funzionare, e questo sulla base di dati disponibili a partire dal 4 febbraio, due settimane prima di Codogno (https://www.nature.com/articles/s41422-020-0282-0). Come si era imposto questo standard? Sulla base del "si dice", di "in Cina fanno così". Chi si è chiesto se in Cina facevano bene? Quasi nessuno.
Sulla base degli stessi dati e del primo caso aneddotico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/coronavirus-il-primo-trattamento-con.html), remdesivir, che ripeto ancora non è approvato, appariva la migliore opzione: c'erano dati preclinici positivi, c'era un razionale (cosa che manca sia agli anti HIV che all'idrossiclorochina, HCQ.).
LE PREMESSE PER UNA POSSIBILE RIDUZIONE DEL DANNO ESISTEVANO (e quando parlo di danno, parlo di decessi e ingorgo delle terapie intensive). Non sono state prese in considerazione, se non marginalmente.
Così commentavo con Guido Silvestri la dichiarazione di Anthony Fauci.
Guido Silvestri: Dai che però è una gran bella notizia, riduzione di mortalità del 31% in un RCT... e' vero che la p è altina perché i morti sono pochi, ma sai quante vite si sarebbero salvate, altro che protocolli alla sperandio... meglio che sto zitto, va..
Il chimico scettico: Guido Silvestri, ripeto, sulla riduzione del danno in Italia sfonda una porta aperta... magari ci fosse stata qualche altra voce, visto che la mia conta un tubo...
Guido Silvestri: io ci ho provato
Il chimico scettico: Anche Bassetti alla fine non è stato considerato gran che, mi pare.
Guido Silvestri: ed anche Roberto, a dire il vero, ed altri... non so onestamente dove sia stato il muro (AIFA? vecchie beghe con Gilead? ISS?)... ma nella gazzarra fatta tra anti-retrovirali, HCQ+/- azitromicina, avigan, interferon... alla fine remdesivir è stata una opportunità sprecata, e qualcuno alla fine dovrà assumersi delle responsabilità
A parte che se si parla di AIFA il livello è quel che è (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html), responsabilità... neanche se ne parlerà, perché "il virus sconosciuto", "i protocolli", etc.
Ammetteranno la mancata riduzione del danno?
Mai.
COVID-19 è stata la Caporetto anche della medicina basata sulle evidenze, in Italia, e del corrente paradigma clinico, istituzionale e regolatorio tout court.
Ma la retorica sugli eroici sforzi del personale medico (fondatissima, tra l'altro) seppellirà tutto questo.
IL DIRETTORE AIFA, REMDESIVIR, IL 3% E LA NUMERACY (CHE NON C'E')
"Dall'11% all'8%, quindi è il 3% , il 30% di cui si parla è questa riduzione dall'11 all'8, impariamo a leggere i dati assoluti, quindi su 100 persone anziché l'11% è deceduto l'8% che è un dato incoraggiante".
Ma allora è il 3% o il 30%? Io ho capito "Il 30% è in realtà 3%", il che suona malissimo. In primo luogo perché la mortalità diminuisce o del 3% o del 30%, e non del 3% che è in realtà il 30% o del 30% che è in realtà il 3%. Il problema è che Magrini parla di dati assoluti, ma continua a parlare di percentuali. Forse voleva dire: la riduzione del 30% della mortalità corrisponde a una variazione di tre punti percentuali sui decessi. Ma non lo ha detto. E laggente ha capito: 3%.
Fauci ha detto che nel gruppo dei trattati la mortalità è stata dell'8%, mentre nel gruppo di controllo (placebo) è stata dell'11%. La riduzione della mortalità nel gruppo dei trattati con remdesivir è (11-8)/11*100=27.27%.
Parlando di dati assoluti, quanto fa una riduzione del 27.27% su 25.000 decessi da COVID in Italia? 6.817. 6.817 decessi evitabili, leggendo i dati assoluti, vi sembrano cosa da poco? al minuto 28 del video https://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/fuoco-amico-su-conte-otto-e-mezzo-puntata-del-30042020-30-04-2020-322419?fbclid=IwAR0aHAB1P6nuVF--75SCkfIxa0jb9VJaHrqpudZYUfOBlc_0znZ9lsiIUK8
Il 26 marzo Magrini annunciava "“A breve libereremo la possibilità per i medici di famiglia di prescrivere farmaci anti-Aids” per il trattamento del Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19"(
https://www.nextquotidiano.it/coronavirus-medici-di-famiglia-farmaci-anti-aids/). Una iniziativa importante? Non proprio, direi piuttosto inutile, nella migliore delle ipotesi:
un articolo del NJEM del 18 marzo confermava l'ovvio: i farmaci anti AIDS non funzionano contro SARS-CoV-2 (
Ma questo era un risultato clinico più che scontato, che confermava quello che era largamente atteso DA CHIUNQUE NE CAPISSE QUALCOSA: i farmaci anti HIV non funzionano su COVID (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/covid-19-gli-antiretrovirali-non.html).
Qualcuno potrà dire: "Ma finché non si conclude il trial SOLIDARITY di OMS non possiamo sapere". E invece sì: con i dati in vitro noti si sapeva che con lopinavir non si andava da nessuna parte (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7127386/), perché non esiste che un composto che in vitro esibisca un EC50 di 26 uM possa avere una qualsiasi utilità clinica contro il virus. E che contro altri coronavirus (MERS) l'EC50 fosse dell'ordine di decine di micromoli si sapeva da tempo.
O meglio, si sarebbe saputo se si fossero avute le nozioni di base della chimica medicinale e della farmacologia. E invece niente, è stato somministrato kaletra a fiumi, con risultati nulli e nessuna riduzione significativa del danno.
(Post rieditato causa una prima versione troppo frettolosa)
(Post rieditato causa una prima versione troppo frettolosa)
mercoledì 29 aprile 2020
FAUCI: REMDESIVIR SARA' LO STANDARD OF CARE
Questa dovrebbe essere una buona notizia. Sicuramente lo è per i malati COVID-19 negli USA, che avranno accesso esteso al farmaco, stando alle parole del direttore di NIAID.
Però...
D'accordo, la situazione è di emergenza, e l'ho fatto notare spesso, ma ci sono un paio di cose che mi disturbano. La prima è proprio che Anthony Fauci dica "sarà lo standard of care" prima che FDA abbia aperto bocca. A voi sembrerà niente, ma Fauci oltre ad essere un personaggio di incredibile esposizione mediatica è una figura istituzionale, al vertice di una importante agenzia federale. Questa fuga in avanti è una bella stecca, da un punto di vista regolatorio.
Poi uno pensa "Dai, fino a ieri lo standard of care cos'era, lopinavir? Quindi bene così".
Da un lato sì, dall'altro mica tanto. Siamo già in un mondo in cui gli Standard Of Care vengono tirati fuori in questo modo, siano approvati per quell'uso o meno?
Mi immagino che FDA si pronuncerà velocemente al riguardo, comunque, e che a questo punto il suo responso difficilmente possa essere negativo.
Poi c'è un grosso problema di comunicazione: in primo luogo passerà su tutti i giornali "COVID-19: abbiamo la cura", che non è esatto (perché senza fermare la tempesta di citochine nei casi gravi curi un po' poco). In secondo luogo c'è il rischio di una definitiva politicizzazione su farmaci e COVID: e sta già succedendo, perché esiste un partito pro idrossiclorochina che vede Fauci come il fumo negli occhi. E quindi passerà la narrazione di Fauci che impone remdesivir "contro" l'idrossiclorochina di Trump (e Raoult).Forse questo sarebbe successo comunque, ma se fosse successo dopo l'approvazione FDA mi sarei sentito meglio.
In breve, intravedo un problema di metodo. E non vorrei che un eventuale primo vaccino per COVID-19 venisse incoronato "Il Vaccino" in questo modo.
Eppure per il resto il discorso di Fauci è largamente condivisibile (anche se il paragone con AZT mi mette i brividi, da quanto è stridente)
martedì 28 aprile 2020
COME PRIMA, UGUALE A PRIMA
Avevamo un piano pandemico? No.
(Lo ripeto, nel 2009 ce lo avevamo. E alla sanità c'era Storace, mica un Nobel per la medicina).
Abbiamo un piano post pandemico? Neanche.
Due mesi di malgestione della crisi per quel che riguarda la parte governativa (da chi spifferava le immininenti zone rosse in giù). Che ci sarebbe stata una fase di uscita dall'ondata epidemica e dal lockdown era evidente.
"Eppure non si tornerà alla normalità finché non ci sarà un vaccino" quante volte lo abbiamo sentito?
Ma il vaccino non c'è, né sappiamo se ne verrà approvato uno, se ne verrà approvato uno non abbiamo idea di quale sarà la sua efficacia.
E allora l'assenza del vaccino è l'alibi per il vuoto, come le commissioni tecniche sono l'alibi per le mancanze del governo. Il vaccino non c'è, i tecnici dicono così e cosà, noi ci adeguiamo.
Guardando l'andamento dei contagi regione per regione quasi tutta la nazione si è lasciata alle spalle l'ondata epidemica. I criteri OMS per la fine del lockdown sono di fatto presenti, e quelli che non sono presenti non lo sono perché non si sono volute prendere disposizioni in questo senso.
La critica a questa Fase 2 che somiglia fin troppo alla Fase 1 è trasversale e molto estesa. Alcune ciambelle di cui si è molto parlato stanno uscendo senza buco (tipo la app Immuni https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-perche-copasir-indaga-app-immuni-ADJAuxL?fromSearch). A questo governo non riesce proprio di far passare per vincenti le proprie iniziative, e specialmente in questo momento.
Questa epidemia, in Italia (e non solo) è già una di quelle crisi epocali che entrano nei libri di storia. Prima di ground zero (Codogno) non eravamo messi bene, quanto ad economia. COVID ha tagliato le gambe a chi stava risalendo la china, e sta dando il colpo di grazia a moltissime attività, industriali e commerciali, e non solo piccole (pensate soltanto al campo petrolifero, sia per quel che riguarda la produzione che per la distribuzione).
Quando si discute di economia si discute di politica. Ed è ormai chiaro che politica e gestione della crisi epidemica sono legate a doppio filo. In situazioni del genere servirebbero i De Gasperi e i Mattei. E invece guardate chi c'è, al timone..
lunedì 27 aprile 2020
UOVA GRATIS PER TUTTI, ABBASSO LE GALLINE
![]() |
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/27/coronavirus-la-richiesta-di-medici-senza-frontiere-no-a-brevetti-su-test-e-vaccini-e-a-me-viene-in-mente-bennato/5783153/ |
Della serie: i temi fotocopia.
Una nota su "Farmaco Orfano": si tratta di una qualifica che può essere chiesta e ottenuta quando si ritiene che la popolazione da trattare sia relativamente piccola e che quindi le vendite non copriranno le spese di sviluppo. Se riconosciuta, lo stato (l'amministrazione federale USA) corrisponde un indennizzo allo sviluppatore. Come questo sia un metodo per "lucrare incredibili profitti" mi sfugge, ma questa vulgata è un leit motiv delle ONG anti proprietà intellettuale negli USA.
Chi mette le risorse per la ricerca e sviluppo farmaceutica? Nella maggior parte dei casi gli stati non vogliono farlo. Le ONG? Ma per favore...
Al riguardo riciclo una mia risposta rimasta poco visibile dentro un sottothread.
Vogliamo distinguere tra know how industriale e dinamiche del capitale, una buona volta?
Perché guarda caso chi è che non considera più il know how industriale (che non sono brevetti, ma mente d'opera) come un asset, da circa 40 anni?
La maggior parte degli stati. E quell'asset è stato lasciato nelle mani dell'economia finanziarizzata.
Ripeto che gli unici (e sottolineo gli unici) in grado di dare le migliori lezioni in materia sono gli USA (più della Danimarca). Perché guarda caso quando identificano priorità strategiche, interviene l'amministrazione federale in percentuali variabili e alla fine i risultati sono significativi. E parliamo della stessa amministrazione federale che ha tratto una lezione dalla vicenda paclitaxel (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/taxus-brevifolia-antitumorali-la.html?fbclid=IwAR2cfsuZWD3OCfpHFkLGSX4pp00kefcV4aTDV1Ep0IAwkEfg6J4GU3-lrXc).
Lo stesso privato si divide tra chi non riconosce il valore del know how (le aziende più "amiche" della politica occidentale) e quelle che lo tesaurizzano (le aziende più "nemiche" della politica occidentale, della Cina, della ONG e quanto altro), con i loro prezzi alti.
Se nessuno è in grado di trarre conclusioni da questa aporia, finirà che alla prossima emergenza globale non ci sarà un antivirale pronto per il repurposing o un antiartritico pronto per il repurposing: non ci sarà nulla, se non generici vecchi di 30 anni che non funzionano. E buona fortuna a tutti.
Iscriviti a:
Post (Atom)
CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)
Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...
