mercoledì 16 dicembre 2020

LA FARSA STRATEGICA

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e.../articolo.php...
 
Lo Stato sta mutuando dal privato i moduli dell'aziendalismo, e da un po'. A questo governo però la faccenda delle cabine di regia e dei comitati tecnici è decisamente sfuggita di mano.
Al di là della ridondanza (lo Stato possiede già quelle funzioni, che in caso di necessità dovrebbero poter essere potenziate) è una tattica politica deteriore: porre le basi dell'azione politica al di fuori di essa per renderle non sindacabili (vincolo esterno) e per deresponasabilizzare politicamente chi governa. Lo abbiamo visto benissimo, quanto a vicende pandemiche, con il Comitato Tecnico Scientifico.
La farmacovigilanza è una funzione del Ministero della Salute, esercitata tramite AIFA.
In preparazione della grande offensiva vaccinale contro SARS-CoV-2 prevedere un Comitato Scientifico per la sorveglianza può sembrare la creazione dell'ennesimo gruppo di project management (come se AIFA stessa non possedesse la capacità di coordinare ed eseguire l'azione di sorveglianza).
La lista dei membri del comitato è una mirabile combinazione lineare delle due principali forze di governo (PD e M5S), con un occhiolino alla Lega (Palù), in cui brilla la presenza di una giornalista scientifica specializzata in comunicazione sanitaria istituzionale: cosa che esalterà l'area "comunicazione", ma a me dovete spiegare che diavolo c'entra la comunicazione con la farmacovigilanza, che deve essere svolta, non "comunicata".
La ciliegina sulla torta è costituita dagli osservatori, che oltre agli onnipresenti Ippolito e Locatelli comprendono membri di cittadinanzattiva (Antonio Gaudioso) e Medici Senza Frontiere (Silvia Mancini, responsabile dei rapporti istituzionali per l'organizzazione), innalzati a ruolo istituzionale (come cosa? Figure di garanzia? Bah).
In breve più che farmacovigilanza sembra uno strumento per vendervela la farmacovigilanza. Un po' come i padiglioni a fiori col vaccino.
Ma la farmacovigilanza va potenziata, non venduta al pubblico...


martedì 15 dicembre 2020

BARICITINIB, REMDESIVIR, MADE IN ITALY

 


Qualcuno ha ironizzato sul fatto che parlo spesso di remdesivir, come se fosse strano durante questa pandemia parlare dell'unico farmaco che sia stato approvato per COVID. E' un mondo curioso.
Ecco, pensavo che tutto quel che riguardava questo antivirale si svolgesse lontano da qua, e invece la chimica farmaceutica italiana è ancora in gioco, e in prima linea:
"in Italia, in Lombardia, c’è uno dei principali produttori del principio attivo del remdesivir che, insieme a altri quattro produttori italiani, è inserito in un network di produzione globale. Un network che ha permesso oggi di avere quei milioni di trattamenti che, in pochi mesi dall’avvio di questa fase produttiva, sono stati messi a disposizione dei pazienti."
Così Valentino Confalone, General Manager di Gilead Italia.
Quindi ormai la questione della "scarsità", da noi, non è imputabile a condizioni oggettive, ma a scelte politiche.
Farei notare una cosa: Di Lorenzo (IRBM) è stato sui giornali e in TV ogni tre per due a dire "vaccino dopodomani" (poi AZ ha pasticciato con i trial e tutto è scivolato molto in avanti).
Di questa faccenda invece nessuno sa niente. E neanche importa sapere, perché remdesivir non serve e lo ha detto OMS...
O meglio, non importa sapere da noi, perché al NIAID diretto da Anthony Fauci le cose vanno un po' diversamente.
La combinazione baricitinb+remdesivir ha avuto una Emergency Use Authorization, qualche tempo fa, per pazienti COVID gravi (alto flusso di ossigeno supplementare). Su NEJM sono stati pubblicati i risultati del trial ACTT-2 (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2031994...), che già conoscevamo dall'annuncio di NIAID del tempo, e che costituiscono l'evidenza su FDA ha basato la concessione dell'EUA.
Prima che nella clinica Baricitinib era stato individuato in silico da Benevolent AI con le sue tecniche di intelligenza artificiale. E allora oltre che all'azione sull'asse IL-6/JAK si parlò di qualcosa che mi lasciò un po' perplesso: baricitinib avrebbe anche esercitato un'azione antivirale, inibendo l'entrata del virus nelle cellule, perché è attivo su un'altra nostra chinasi coinvolta nel processo, AAK1.
Nell'orgia di reimpieghi di farmaci già approvati per COVID non solo remdesivir, ma anche baricitinib sono ormai un esempio di quello che perlopiù NON abbiamo visto: le cose fatte come si deve. In primavera è stato fatto lavoro su modelli animali con remdesivir-baricitinib, cosa assente per quasi tutti i farmaci di cui si è più parlato (per dire, anche su desametasone modelli animali nisba, e quelli con HCQ sono arrivati con i loro responsi negativi quando SOLIDARITY era iniziato da un pezzo).
Rispetto all'altro inibitore JAK usato nei pazienti COVID, ruxolitinib, baricitinib è sembrato comportarsi meglio in clinica. Una possibile ipotesi al riguardo era costituita dalla sua azione antivirale aggiuntiva.
Ebbene oggi abbiamo la conferma in vitro: baricitinib inibisce AAK1 a concentrazioni nanomolari e l'azione di entry inhibition è stata confermata in un modello in vitro (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7300657/).
Quindi su remdesivir-baricitinib (come su remdesivir) abbiamo il "pacchetto completo", in vitro, modello animale, clinica (trial con ramo di controllo in doppio cieco, randomizzato). Di quanti altri farmaci "riciclati" di cui si parla si può dire la stessa cosa? Facile: 0.


lunedì 14 dicembre 2020

FARMACI, REGOLAZIONE FARMACEUTICA, SENTENZE

https://www.repubblica.it/.../covid_dal_consiglio_di.../


Da cosa viene l'entusiasmo di alcuni medici per l'uso di certi farmaci in pazienti COVID? Dall'esperienza. Cioè in pratica da studi osservazionali (anche se non vengono formalizzati come tali). Qual'è il problema al riguardo? La mancanza di un riferimento (un controllo a cui non viene dato il farmaco), la randomizazzione e il doppio cieco, in breve tutto quello che è stato elaborato nel tempo per eliminare il bias dello sperimentatore (che esiste ed è potente, come abbiamo potuto constatare in questo 2020). Tutta roba che sembra inutile a molti: do il farmaco, il paziente dopo un po' sta meglio, il farmaco funziona, non c'è da discutere.
Però con COVID sappiamo dai dati ISS che nelle fasce più a rischio il rapporto tra pazienti severi/gravi e lievi è mediamente inferiore al 50%: il che significa che ci sono buone probabilità che il paziente recuperi per conto suo. E allora come fai a dire che è sicuramente migliorato a causa del farmaco?
Un altro farmaco popolare, l'azitromicina, cade sotto la scure di RECOVERY (che è un po' più serio di SOLIDARITY): https://www.recoverytrial.net/.../recovery-trial-finds-no...
Ok, si parla di pazienti ospedalizzati etc, ma con un po' di pazienza verranno fuori dati solidi anche per i non ospedalizzati. Conta qualcosa? No. Basta vedere la faccenda idrossiclorochina, che non è finita, nonostante tutto.
Non funziona nei pazienti ospedalizzati (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2022926), non funziona in prevenzione (https://www.pennmedicine.org/.../hydroxychloroquine-no...), non funziona nelle prime fasi della malattia (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32673060/). O almeno questo è quello che viene fuori quando si fanno trial come si deve, con braccio di controllo, randomizzati, in doppio cieco, etc.
Ma dato che molti medici danno poca importanza a queste cose, e molta a studi osservazionali, case studies ed esperienza personale, la partita in Italia si è riaperta, è stata fatta domanda per nuovi trial, AIFA ha approvato autorizzando l'uso di HCQ all'interno dei trial.
Ma un gruppo di medici di base ha fatto ricorso contro questa decisione al Consiglio di Stato, che si è pronunciato a loro favore.
D'accordo che da quando esiste EMA AIFA è diminuita, svuotata e depotenziata, sempre più focalizzata su questioni di contabilità sanitaria e contrattazione dei prezzi. D'accordo che la regolazione farmaceutica nazionale non ha mai brillato particolarmente. Ma ormai da anni l'agenzia fa il vaso di coccio tra i vasi ferro, e se società mediche (come nel caso Avastin-Lucentis) o gruppi di medici di base le vanno contro (appoggiati dalla politica, magari) si ritrova costretta a vedere le sue decisione modificate da altri organi istituzionali.
E nessuno sembra capire come, in linea di principio, questa sia un'aberrazione, perché così la regolazione farmaceutica, di cui perlopiù si ignora il funzionamento, viene omologata a una burocrazia come le altre.
E invece non dovrebbe essere così, perché il regolatore dovrebbe essere l'unica istituzione a pronunciarsi sui farmaci e il loro uso, questo per evitare quanto più possibile che queste decisioni vengano prese sulla base di criteri politici o aleatorii. Ma d'altra parte in politica oggi cavalcare vicende mediche va di moda, anzi è la regola, quindi che problema c'è?

 

 

 

venerdì 11 dicembre 2020

LE DECISIONI IRREVOCABILI

 


Forse qualcuno si ricorderà della vicenda dell'obbligo vaccinale che imperversò nel 2017.
Per qualcuno era piuttosto difficile bersi la storia del crollo delle coperture vaccinali: da anni le coperture pediatriche per l'esavalente oscillavano attorno al 92%, c'era stata
una flessione per la sola vaccinazione antimorbillosa a cui nessuno skilled in art avrebbe mai potuto in coscienza attribuire la responsabilità dell'outbreak di morbillo di  quell'anno. Ma fu messo in piedi un gran marasma con un battage mediatico imponente.
Senza entrare nei dettagli uno degli aspetti cruciali della faccenda fu la metafisicizzazione del collettivo "i vaccini" che in un amen divenne parte integrante di un preciso credo politico ("vota la Scienza, scegli il PD"). La crasi tra l'oggetto di fede e la realtà della pratica vaccinale fu immediata e totale: se era vaccino, quale che fosse, era intrinsecamente buono e indispensabile.
Tutto ciò è la necessaria premessa per le vicende attuali.
Nel whishful thinking della politica di governo (o se preferite nel suo sogno, o nella sua allucinazione), a partire da gennaio inizieremo rapidamente una vaccinazione di massa per gradi, mano a mano che le dosi dei due vaccini Pfizer e Moderna saranno disponibili, contrastando la pandemia nel paese, fino a renderlo COVID free. Magnifico, a chi non piacerebbe?
 
Ma un vaccino non è quell'oggetto intrinsecamente ottimo e perfettissimo che si crede, e verrebbe da dire a maggior ragione quando non ha finito i trial clinici e non è ancora approvato definitivamente da EMA (a casa nostra).
E qua arriviamo alle dolenti note del confronto con la realtà.
Perché esiste la regolazione farmaceutica? Per garantire sicurezza ed efficacia dei farmaci immessi in commercio. Il sistema della regolazione occidentale è nato e cresciuto per quasi un secolo per perseguire questo scopo, e per evitare episodi ormai storici come i casi dell'elisir sulfanilamide e del talidomide (che fu risparmiato agli americani dall'azione di FDA nella persona di Frances Oldam Kelsey).
Essendo un sistema umano è fallibile, ma resta quanto di meglio abbiamo, sempre che Pakistan o Congo non siano i nostri ideali in materia (triste da dire, per qualcuno pare che lo siano).
Perché né su una né sull'altra sponda dell'Atlantico ancora non è stato approvato in via definitiva alcun vaccino anticovid?
Perché, al di là della pessima figura mondiale di AstraZeneca che alla sua prima volta con un vaccino ha combinato pasticci nella sperimentazione clinica, ci sono cose che ancora mancano sulle scrivanie di FDA e EMA: l'efficacia determinata su un campione statisticamente significativo, informazioni su una durata minima della protezione,
informazioni sulla capacità o l'incapacità dei vaccinati esposti al virus di diffondere l'infezione. E per raccogliere queste informazioni a chi è più avanti nello sviluppo di vaccini anticovid serve ancora tempo: mesi, se non un annetto, un tanto al chilo.
Da cui tutte le perplessità di chi parla di fretta eccessiva nel voler far arrivare i vaccini alla popolazione - dopo che si sono criticati allo sfinimento Trump con le sue pressioni per avere un vaccino prima delle presidenziali USA, la Cina ma soprattutto la Russia.
Certe preoccupazioni sulla sicurezza intrinseca dei vaccini mRNA sono prive di fondamento: siamo continuamente esposti a RNA esogeno, tipo quando ci prendiamo un raffreddore, e un raffreddore non ha mai modificato il genoma di nessuno. Ma questo non è un buon motivo per non fare le cose "by the book".
E anche facendo le cose per bene, ma solo quanto basta per ottenere un'approvazione di emergenza (Emergency Use Authorization negli USA, Conditional Marketing authorization da noi, e non sono proprio oggetti identici) gli aspetti critici non mancano: "Una Emergency Use Authorization per un vaccino antiCOVID potrebbe essere appropriata in seguito a robusti dati di fase II se l'uso del prodotto fosse limitato a una popolazione molto ristretta e ad alto rischio... ma FDA dovrebbe usare estrema cautela nel rilasciare una EUA per un vaccino antiCOVID ... in parte perché l'EUA per un vaccino NON AVREBBE PRECEDENTI, e così l'agenzia
potrebbe creare uno standard per future EUA. Il successo o il fallimento di un tale uso in emergenza potrebbe avere conseguenze per la fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale", diceva qualche mese fa un ex commissioner di FDA.
FDA ha mantenuto la parola, aveva detto e ripetuto che l'asticella sarebbe stata alta, per un'EUA, e alta è stata: è arrivata per il vaccino Pfizer a fase III avanzata, per soggetti dai 16 anni in su. Quanto all'approvazione definitiva, Pfizer dice che sarà pronta a richiederla ad aprile. Vedremo.
 
Venendo al panorama italiano, tra tutti gli scenari nazionali possibili ritengo questo il più probabile:
 
Il vaccino Pfizer viene distribuito, senza particolari problemi di disponibilità, non ci sono problemi nella catena del freddo. A ruota arriva quello Moderna. Si dimostrano abbastanza efficaci nel prevenire la malattia severa e grave e abbassano a stretto giro la quantità di ospedalizzazioni, ma non tanto da non mettere in crisi le terapie intensive durante un outbreak. Non si dimostrano efficaci nel prevenire la circolazione del virus. Non vengono fuori eventi avversi significativi a bassa frequenza (1/50.000 e inferiore).
 
Cioè il principale scopo della politica, il controllo dell'epidemia tramite vaccinazione di massa, non sarà raggiunto (magari farà prima ad esaursi la pandemia)
Quasi sicuramente, perché è un film già visto, il non raggiungimento dell'obiettivo sarà attribuito ad un'insufficiente adesione dei cittadini all'offerta vaccinale.
In pratica, la fotocopia di quanto avviene con la vaccinazione antiinfluenzale.
E' stato ripetuto, ma evidentemente non abbastanza: senza dati solidi sull'efficacia dei vaccini nella fascia di età più a rischio (over 60) e sulla durata della protezione è impossibile pianificare politiche efficaci di vaccinazione anticovid. Impossibile.
Ma sono state pianificate comunque... e l'ora segnata dal destino è prossima.

giovedì 10 dicembre 2020

TEORIE IBRIDE - By Starbuck


“All of this has happened before and will happen again", the Hybrid warns
Ora son qua e vorrei raccattare qualche idea brillante per riproporre il bollito di 3 anni fa, che parlava di obbligo, medici e vaccini. Di come allora gli operatori sanitari, medici inclusi predicassero bene e razzolassero decisaemnte male –molto male- (Stefano Rosso a parte, ovviamente). Che già nel 2017 fossero un pubblico ampiamente resistente ai vaccini antinfluenzali (https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e.../articolo.php... ): volenterosi nel farlo solo per 1/3. Il perché? motivi assortiti, i più ne temono gli effetti secondari apparentemente, ecc...
E vorrei chiedere retoricamente, oziosamente: cosa è cambiato in questi anni?
Ma non me ne vengono di idee brillanti...né di colpi di scena... Può essere cambiato qualcosa?
E’ cambiato qualcosa quest’anno? Quest’anno in cui era fortemetne raccomandata l’antinfluenzale “per distinguere dal COVID”? Quest’anno che dalla FIMPs già a maggio tuonavano per "obbligo di vaccino antinfluenzale per gli studenti a Settembre” (https://www.orizzontescuola.it/rientro-a-settembre.../ ) ?
No, assolutamente no. A parte la penuria o la difficoltà di reperire l’antinfluenzale in alcune regioni, anche quest’anno i medici si vaccinano contro l’influenza ancora in minima parte (https://rep.repubblica.it/.../il_piano_del_governo_per.../): adesioni tra il 30 ed il 40% massimo anche in era COVID. Altruismo? Non esattamente, direi più...voglia di fare ricorso al TAR (Lazio, Calabria, Sicilai) e vincerlo (in Sicilia è ancora in corso...) in caso di obbligo a vaccinarsi imposto dalle amministrazioni locali. ( https://www.quotidianosanita.it/regioni-e.../articolo.php... ; https://calabria.gazzettadelsud.it/.../obbligo-del.../ ; https://www.insanitas.it/vaccino-obbligatorio-per-gli.../ )
In questi giorni il can-can o mantra obbligo-vaccino è ripreso, pari identico a 3 anni fa, solo, su più larga scala, e cosa ci aspettiamo, sul fronte operatori sanitari?
Li abbiamo visti stanchi lamentarsi dietro i segni delle mascherine e dalle pagine dei giornali, per mesi ... saranno in prima fila? ... o forse no?
Beh, direi "forse no", se il buon giorno si vede dal mattino sul Lazio, e se già mettono le mani avanti ... ( https://www.lanotiziapontina.it/.../piano-di.../ )
E così gli operatori sanitari, che in teoria ed anche a buonsenso dovrebbero essere i primi a vaccinarsi con un eventuale vaccino COVID approvato in via emergenziale, scivolano nella classifica delle priorità, scivolano anche gli anziani, il dibattito si sposta e si rifocalizza... meglio prediligere un’altra categoria, forse... indovinate un po’ quale (https://rep.repubblica.it/.../vaccino_contro_il_covid.../)?
Ovvio che “il Dilemma” di vaccinare “i Liceali” ce lo abbiamo solo nell’italico stivale, altrove, no. Ad esempio nella lista dei priority groups per la vaccinazione in UK (unico posto dove un vaccino approvato c’e’ ad ora) la categoria studenti non è presente (https://www.gov.uk/.../priority-groups-for-coronavirus... ). A proposito di bambini si legge che “There is very limited data on vaccination in adolescents, with no data on vaccination in younger children, at this time. The committee advises that only those children at very high risk of exposure and serious outcomes, [...], should be offered vaccination.”: che fate, traducete voi?
E quindi, difficile trovare idee orginali, accattivanti: il bollito è sempre quello, riscaldato alla bene e meglio. Da una parte qualcuno andrà in prima TV a farsi vaccinare in diretta e a dare del somaro a chi non si vaccina - minacciando la sospensione varie di diritti costituzionali - e, per rafforzare i primi, dall’altra parte salteranno fuori i fulminati protagonisti della “Saturday’s morning bonus track”. Con lo scontato finale che tra i due contendenti, “la migliore gestione mondiale della pandemia” medierà su una posizione che sembrerà ragionevole ai più, ma che sarà nei fatti un’altra sonora sconfitta, l’ennesima delle nostre residue libertà.
what else do I have to say?
Saturday’s morning bonus track:
- Secondo voi quando partiranno con "nei vaccini Pfitzer ci sono le nanoparticelle?" Ho già sentito che il vaccino va iniettato a -80 per cui credo ci manchi poco
- La XXX farà le analisi per vedere se si formano pupazzi di neve nelle cellule?
- ... intanto su Panorama sono arrivati i feti dentro il vaccino, altro cavallone di battaglia.

mercoledì 9 dicembre 2020

VACCINI APPROVATI IN EMERGENZA E BUDGET SANITARIO

1) LE GATTE FRETTOLOSE ETC

https://www.standard.co.uk/news/uk/warning-patients-pfizer-biontech-covid-allergic-reactions-b229762.html?utm_source=upday&utm_medium=referral&fbclid=IwAR2FL3p1VWagFnoSP3sP1mdKkwR95hdPCvbqV2tYX9e1GBQ44bRSJCwvIQ8

Grazie alla precoce approvazione del vaccino Pfizer-Biontech da parte di MHRA oggi sappiamo che questo vaccino è controindicato per soggetti con storia di allergie significative.
I due lavoratori del servizio sanitario inglese questa storia la avevano (girano con la siringa di adrenalina a portata di mano) e dato che hanno ricevuto il vaccino in una struttura adeguata ai primi segni di shock anafilattico sono stati trattati immediamente con esito positivo.
Pensate invece se fosse stata messa su una vaccinazione tipo drive-in (come qualcuno pensa di fare da noi) quali potevano essere le conseguenze.

Queste cose è bene saperle PRIMA di iniziare una campagna di vaccinazione di massa (e quindi quando i trial sono conclusi e l'approvazione del vaccino è definitiva).
E' la dimostrazione concreta dei rischi che comporta un'approvazione di emergenza, quelli di cui parlava un ex commissioner di FDA (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/follie.html). Non credo che esista un concreto "rischio dengvaxia", ma ricordiamo cosa successe in Giappone all'inizio degli anni 70 con l'antipertosse cellulare: ci furono decessi da encefalite che risultarono ovviamente in un crollo delle coperture vaccinali in tutti i paesi industrializzati, un crollo di quasi il 50%, non quei pochi punti percentuali che qualcuno di recente definiva "crollo".

Da un certo punto di vista dobbiamo essere grati a UK, che ci sta offrendo una fase III/IV accelerata (i sanitari inglesi forse così grati non sono).

 

2) WE HAVE KNOWN THE DAYS...
 
 

 
Quando nel 1997 uscì "The Rainmaker" ("L'uomo della pioggia") di Francis Ford Coppola molte reazioni furono "Fortunati noi con il nostro sistema sanitario pubblico, che non ci troviamo davanti un'assicurazione che nega che una leucemia sia curabile per non pagare la terapia all'assistito".
Nessuno avrebbe pensato che in capo a meno di 20 anni il nostro sistema sanitario avrebbe finito per comportarsi in modo non troppo diverso da un'assicurazione sanitaria americana di fascia medio-bassa, con i farmaci.
E non c'è verso di uscirne. Nel mezzo di una crisi sanitaria è logico che la cenerentola nell'allocazione delle risorse sia la sanità, giusto?
Nota: "We have known the days", passato come vecchio detto irlandese da Liam Devlin (Donald Sutherland), è una citazione da The Eagle Has Landed (1976), e suona un po' come "s'è visto un bel mondo".



martedì 8 dicembre 2020

CURIOSAMENTE...

Fonte: ISS-Epicentro

... la seconda ondata di COVID-19 è (stata?) a forma di curva epidemica. Il massimo è stato raggiunto il 7 novembre. Del 3 novembre è il DPCM dell'italia a colori (quando i buoi erano scappati?). DPCM o no dal 7 novembre la curva ha iniziato a scendere (direi decisamente non a causa del DPCM, visto che il tempo per vedere gli effetti delle misure sarebbe due settimane, senza stare a contare quando tizio o caio sono diventati arancioni o rossi).
E allora?
E allora forse forse chi pensava che la seconda ondata si sarebbe esaurita a marzo, o ad aprile, si era sbagliato (un'altra volta, ma ormai non ha più importanza).
E allora forse abbiamo chiuso meno e più tardi ma con risultati se non migliori paragonabili a quelli del lockdown primaverile. Non è questione in generale di misure di contenimento, ma di misure di contenimento efficaci. Oltre una soglia, e forse è una soglia bassa, un generico "chiudere di più" probabilmente ha effetti marginali o nulli.
E allora sono quasi d'accordo su chi dice che un Natale "aperto" sarebbe stato come ferragosto: probabilmente, come allora, non sarebbe successo un tubo (inutile provare a spiegarlo a Galli e a tutta la folla che pensa che abbiamo scontato e scontiamo le colpe di un ferragosto "aperto", è un articolo di fede).
Perché siamo sempre lì, e ci sono ottime chance di vederlo l'anno prossimo con il dispiegamento dei vaccini, che possono essere visti come un elemento di contenimento, quei fattori che riducono β, la velocità di diffusione dell'infezione (che finisce dentro il più noto Rt): non si tratta di sistemi a dinamiche lineari e neanche di sistemi a dinamiche non lineari semplici, l'effetto non è proporzionale alla forza applicata (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../about...), ed è questo che sfugge ai più.
Più che questione di onde è una questione di nave: il nostro sistema sanitario è ormai uno scafo usurato e raddobbato in estrema economia, e ricordo che in tempi meno difficili bastava la stagione influenzale a metterlo in crisi.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...