mercoledì 25 gennaio 2023

SONO RIMASTI A LUI

La cosa buona di Tony Blair, a parer mio, è che è scomparso dalla scena politica che conta. Colui che, storicamente, spostò il Labour da sinistra al centro, strettamente legato al magnate dei media Rupert Murdoch, ha peso politico nullo nell'UK post Brexit - che dopo l'uscita non è diventata una nazione del terzo mondo, stranamente .

Ma Blair non è irrilevante nei soliti circoli transnazionali, grazie al suo Institute For Global Change (https://en.wikipedia.org/wiki/Tony_Blair_Institute_for_Global_Change), a cui tra l'altro preme la ricostruzione del centro politico (come concetto generale). Ed è sicuramente per questo che a Davos è benvoluto.


E a Davos a questo giro cosa ha sparato? Database globale per sapere chi sia vaccinato e chi no.

Pensandoci bene l'Italia è un magnifico risultato di applicazione degli indirizzi blairiani: nell'arco parlamentare c'è solo centro politico, con poche irrilevanti diverse sfumature.

Io la stagione in cui si diceva a gran voce che le elezioni si vincevano al centro (e poi venivano perse a sinistra) me la ricordo bene. Veltroni, ve lo rammentate? Ebbene ogni singolo scampolo di sinistra parlamentare italiana è rimasta lì, a Blair (e a Zapatero, quello di una delle più spettacolari bolle immobiliari nella storia del continente europeo). Beninteso, è rimasta a loro nella prassi. Perché quanto a parole, tra momentanee folgorazioni per l'austerità espansiva e aumenti di budget della sanità mentre il budget veniva in effetti tagliato beh, nessuno si è mai fatto mancare niente. Oggi paradossalmente qualcuno sembra voler tornare, nel nome, alla difesa del lavoro - ma pare che nessuno si ricordi come si fa, a difendere il lavoro.

Pochi si ricordano una prima pagina storica del Manifesto (quando quel giornale aveva ancora un residuo di dignità), che ai tempi di Prodi titolò "Presi per il cuneo", rilevando l'inconsistenza della promessa riduzione del cuneo fiscale. Beh, da allora in poi e specie da quando hanno smesso di vincere chiaramente le elezioni ma al governo ci sono finiti lo stesso l'andazzo è stato sempre quello. Sempre parlando di irrilevanza, mi ricordo il rapporto Censis del '21, che dipingeva gli italiani irrazionali e ingrati, sovranisti psichici, terrapiattisti antivaccinisti che non sapevano riconoscere la bontà delle spinte all'economia e del PNNR (era stata la migliore gestione, analfabetacci funzionali!). Un anno dopo invece erano tutti post-populisti preccupati dell'inflazione, dell'economia che non va, del caro bollette, della guerra. Che c'entra? Che forse le promesse splendide sorti della fine del '21 sono miseramente naufragate (presi per i ristori?). Poi le elezioni le hanno vinte i "fascisti", in tutte le agende che contano non è cambiata una mazza e si va avanti così.

Sarebbe bello se la "sinistra" italiana volesse rinnegare quel che ha fatto negli ultimi 30 anni e soprattutto l'impostazione che ci stava dietro. Ma non lo farà. Troppa fatica, troppo da perdere. Meglio sognare l'anagrafe dei vaccinati e soprattutto, dei NON vaccinati. Santo Green Pass docet.


lunedì 23 gennaio 2023

A MAI PIU' RIVEDERTI, MR 3%

 


AIFA ha una lunga storia di vaso di coccio tra i vasi di ferro della politica. Ma niente di peggio di Magrini poteva trovarsi nel ruolo di Direttore Generale dell'agenzia nel tragico 2020. Occorre dire che nel momento della grande prova non poteva trovarsi con un Comitato Tecnico più inadeguato: gatti di marmo che nel momento della grande crisi diventavano ancora più marmorei e lui, "Santo Cortisone" Ippolito (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/05/reithera-dalla-prefica-ippolito-alla.html). Con tutte le attenuanti del caso, fare di peggio era un'impresa pressoché impossibile:

• 30% che diventava 3% (remdesivir https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html e qualcuno che i conti invece li sapeva fare li fece https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/01/remdesivir-limpatto-costo-efficacia.html), tranne poi mettere il segreto sui dati del Registro Veklury.

• Il sì ai trial per Avigan, Interferone, Colchicina.

• L'endorsement a lopinavir (mentre chi ne capiva qualcosa https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/covid-19-gli-antiretrovirali-non.html)

• Il no ai mAb anticovid quando potevano servire - c'è gente che non capirà mai e poi mai il concetto dell'approvazione di emergenza: visto che siamo in emergenza usiamo quel che può servire ora per ridurre il danno (dopo sei mesi non servivano più? SAI CHI SE NE FOTTE tra quelli che quando potevano servire non ha avuto accesso e loro famiglie?).

• L'endorsement al "vaccino italiano Reithera" - non un endorsement entusiastico? Trascinato lì da Ippolito? Beh, lì alla presentazione del (fallito) vaccino tricolore lui c'era, eccome, e ci sono i filmati.

Verrebbe da dire che Magrini era il perfetto rappresentante della maggioranza dei decisori nella sanità pubblica italiana, a cui il giudizio sul DG AIFA deve doverosamente essere esteso.

Non so quale sia il curriculum di chi gli succede, ma per fare peggio occorrerrebbe un talento spettacolare nel topparle tutte, un'incredibile quantità di sfiga o una loro combinazione. Quindi che si vada sul peggio è altamente improbabile.

EDIT: mi dicono che il PD lamenta la rimozione di Magrini. Perché? Perché lo ritengono "uno dei loro", ovviamente, e deplorano che il suo posto sia preso da "uno degli altri". Dimostrazione ennesima che la politica sanitaria italiana non ha speranze. Perché a sentir parlare di "scienza" riguardo l'ex DG viene da piangere. Amaramente.

domenica 22 gennaio 2023

I GRANDI CLASSICI: IL TRINCIACARTE (GENERICI, FDA)

 

https://www.fiercepharma.com/manufacturing/burn-after-reading-fda-blasts-intas-cascade-failures-after-investigators-find-heaps
 

Scritto più di una volta, qua sopra: il regolatore farmaceutico garantisce la compliance cGMP in primo luogo con le ispezioni. In materia di generici le uscite del medico o dell'accademico che di tanto in tanto viene fuori dicendo "Le analisi sono ok" ( o l'immarcescibile "la molecola è la stessa") dimostrano solo la sua basilare incompetenza (si può essere incompetenti in cattedra, eccome, vedi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/06/basterebbe-aprire-un-libro-o-no.html ). Probabilmente è bene ripeterlo: un farmaco "buono" è un farmaco prodotto da un sistema conforme alla Good Manufacturing Practice. Un famaco prodotto da un sistema non conforme non è "buono", e non c'è analisi o "ma è efficace in clinica" che tenga.

Qualche mese fa dove lavoro è arrivata l'ispezione. Non è stato un evento drammatico, per niente, e il certificato cGMP è stato velocemente rinnovato. Ma non ovunque le cose vanno in questo modo, specie quando si esce dai confini occidentali. La cosa ha ragioni profonde, culturali e di cultura industriale. Per questo in passato qua sopra si è parlato di differenze (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/11/differenze.html). E proprio a causa della mia cultura professionale che se leggo qualcosa del genere lo trovo esilarante:

Nel primo giorno dell'ispezione FDA aveva notato personale Intas del controllo qualità e della produzione distruggere documenti "riguardanti i registri originali e i raw data facendoli a pezzi". Il personale poi li aveva buttati nei cestini del laboratorio controllo qualità e nei rifiuti dei parenterali. 

(e questo è solo l'inizio della storia)

Qualcuno potrebbe pensare che in fondo è solo carta. Ma guarda caso la documentazione del processo produttivo e dei controlli qualità è uno dei cardini del GMP (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/07/good-manufacturing-practice-generici-e.html). Forse non inutile specificare che in caso di risultati analitici non conformi il prodotto deve essere rigettato e collocato in area stoccaggio di quarantena, e in caso di risultati analitici aberranti deve essere aperta un'indagine documentata che stabilisca se il risultato è davvero aberrante e le sue cause. Detto ciò potete farvi un'idea di cosa la mancata esecuzione di queste procedure e sacchi dell'immondizia pieni di documenti fatti a pezzi possano significare.

Intendiamoci, questa è una buona notizia: dopo risultati ispettivi come questi l'Import Alert è immediato e la Warning Letter tombale. I prodotti Intas non arriveranno più sul mercato americano. E in teoria anche su quello europeo, perché tra FDA e EMA vige un accordo di mutuo riconoscimento delle ispezioni (https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/research-development/compliance/good-manufacturing-practice/mutual-recognition-agreements-mra). Ma il sistema europeo, con i suoi due livelli centrale e nazionale, è più lento e macchinoso. E al momento le autorizzazioni all'importazione AIFA inerenti prodotti Intas sono ancora al loro posto, come se niente fosse successo.


sabato 21 gennaio 2023

SMALTO E QUALCHE ALTRA COSA

 

Tra i "tools of the trade" ce ne sono da sempre diversi che ho apprezzato anche esteticamente, nel senso più completo, compreso il piacere di usarli. Tra tutti più degli altri direi i palloni a tre colli "heavy duty" da 12 litri di una certa vetreria americana e l'acciaio smaltato.

Il reattore di glass lined steel è smaltato tradizionalmente di blu (anche se da molti anni lo smalto bianco è ormai piuttosto frequente). Lo smalto lo rende inattaccabile dagli acidi, ma presenta una certa sensibilità ai reagenti alcalini concentrati a caldo e ovviamente all'acido fluoridrico (come il vetro borosilicato). L'agitatore di cui il reattore è dotato può essere di diversi tipi, ma l'agitatore per eccellenza ai tempi era l' "impeller" (Retreat Curve Impeller). Per capire come funziona potete dare un'occhiata qua https://www.bakker.org/cfm/rci.htm La curvatura delle pale aveva anche il fine di ridurre l'attrito sullo smalto dove la velocità lineare è più alta (alle estremità) perché se lo smalto ha una buona resistenza chimica con quella meccanica è tutto un altro paio di maniche (sempre di vetro si tratta). Ed eccolo qui, l'impeller di acciaio smaltato, del suo caratteristico blu. Se non trovate un minimo affascinanti il suo colore, la sua lucidità e la sua geometria beh, non posso farci niente. Nota strettamente tecnica: da un certo punto di vista l'impeller (come i successivi CBT- Curve Blade Turbine - e PBT - Pitched Blade Turbine) sono degli omnibus: roba più o meno buona per tutte le stagioni. Ma in 20 anni e passa talvolta sono stati gli agitatori a ancora a risolvermi il problema: basso sforzo di taglio, eccellenti performance con slurry (miscele solido-liquido) molto dense. Ai tempi dei tempi un'ancora (https://tinyurl.com/22b887sj) fece la differenza tra il 97% e il 99% di grado HPLC (grossolanamente: purezza) del prodotto finito.

E questa è una parte dello straniamento quando si comincia ad avere a che fare con un nuovo impianto pilota. Ovviamente ogni singolo reattore è minuziosamente descritto dagli ingegneri, disegni, potenza massima di raffreddamento e di riscaldamento e tutto il resto. Ma tutto ciò non sostituisce "la mano", che non vuol dire il tocco sulle valvole. No, vuol dire conoscere i gradienti tipici di ogni reattore tra temperatura interna e temperatura della camicia. Vuol dire sapere cosa la differente agitazione significherà rispetto alle prove di laboratorio e di Kilolab. 

Tempo fa  mentre ero arrivato a controllare quel che succedeva durante un primo scale up su scala 2000 litri il giovane ingegnere di processo che si occupava delle operazioni mi disse: "La temperatura è a 23° C in salita. Siamo nei limiti". Il limite era 25°C."Chi ti dice che la crescita di temperatura si fermerà prima di 25°C?". Il giovane si mise a ridere. L'operatore più anziano della squadra si era già piazzato al quadro controlli "A che temperatura la vuole, la camicia?" mi chiese."16°C", risposi. E inchiodammo la blanda esoterma a 24,5 °C (cosa importante, considerata l'instabilità di quell'intermedio, crescente con la temperatura anche per T basse).

Mi ricordo un mio vecchio professore che disse "La chimica è tutta questione di gradienti". Difficile dargli torto: gradienti di concentrazioni, gradienti di potenziale chimico, cioè di energia libera e quindi di entalpia e entropia (in realtà la cosa va un po' oltre quel che comunemente si intende per "chimica" https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/11/loin-de-lequilibre.html). Ma nella chimica su scala il gradiente di temperatura è tutto, e ogni macchina tende ad averne uno diverso.

venerdì 20 gennaio 2023

CUCINA DA EXPAT: LA ZUPPA DI LENTICCHIE

 

Poco frequente in Italia, assai più a nord il trancio di coscia di maiale è qualcosa che si trova spesso nei supermercati. Quando è in offerta può capitare che il trancio comprenda un bel po' di osso. Nessun problema. Disossare il trancio non è difficile, ma dopo aver usato la polpa (per esempio stufata con cavolo, battuto di cipolla e carote, pepe nero in grani e birra) cosa fate con l'osso, a cui un po' di carne sarà rimasta attaccata? Lo buttate via? Sacrilegio!

Copritelo d'acqua in una pentola e bollite per un paio di ore. Levate l'osso, e dall'osso levate i pezzetti di carne rimettendoli nel brodo. A parte in un padellino fate andare per una ventina di minuti un pomodoro rosso a pezzi (o polpa o pelati in barattolo) con olio d'oliva e aglio. Unite tutto questo al brodo, e buttate lenticchie secche in quantità adeguata e due o tre patate a pezzi. Salate, pepate, cuocete a fuoco basso per un'oretta, aggiustate la densità con acqua o brodo dell'osso di maiale (e aggiustate il sale di conseguenza). Servire con un filo d'olio di oliva a crudo.

Eccellente d'inverno (nel caso dell'immagine le lenticchie erano rosse).




mercoledì 18 gennaio 2023

CORPI INCATENATI: IL DESIDERIO RECONDITO DEL BIGOTTISMO MEDICO

Mi ricordavo bene di un articolo purtroppo non ironico che apparve un annetto fa. Faceva di James Bond il personaggio a rischio sanitario per eccellenza in tempi di COVID. Me lo sono andato a ricercare, perché continua ad essere emblematico. Dopo un veloce traffico con google, eccolo qua: 

il nostro eroe non pratica sesso sicuro, non presta alcuna attenzione al lavaggio delle mani, non usa mascherine a norma, non si protegge dalle zanzare neppure in zone dove la malaria è endemica. Per non parlare della sicurezza alimentare: non si fa problemi a pasteggiare a ostriche crude, o ad addentare frutta non lavata né sbucciata. E per tacere anche del consumo di alcool, assunto a ettolitri con il suo Martini “agitato, non mescolato”. (https://portale.fnomceo.it/dottore-ma-e-vero-che-dobbiamo-prendere-james-bond-come-esempio-per-proteggere-la-nostra-salute/).

Nel loro cineforum in streaming si erano persi per strada il foie gras accompagnato da Borgogna o Bordeaux nonché il caviale Beluga accostato a vodka rigidamente russa (abominio!). Per tacere delle uova di quaglia etc etc.

Estremo riassunto: Bacco, tabacco e Venere riducono l'uomo in cenere (sesapeva), con l'aggiunta di gli fanno prendere COVID e LongCOVID (tra le righe ma chiarissmo).

Sunto ancora più stretto: Penitenziagite.

Mi è tornato in mente perché in "Le Mans 66" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/01/sistemi-e-individui.html) quando il tipo dice "James Bond non guida una Ford" Henry Ford II ribatte: "Perché è un degenerato".

Il bigottismo medico è la regressione agli anni 50 USA, mainstream reazionario: i degenerati, il pericolo rosso, meglio morti che rossi , McCarthy e tutto il resto. Gli anni 60 e 70? Un'inutile divagazione , una ricreazione ventennale (anche con quella stupida storia dei diritti dei lavoratori). Sento dire che l'ultima santa crociata è contro il settore vinicolo.

Lasciatemi ritornare sul tema: felice di vivere sotto una monarchia in cui tutto questo strame non è all'ordine del giorno. Certo, polvere eravamo e polvere ritorneremo. Ma ...

 

Oppure, volendo, citando a braccio: morirai di cancro perché hai fumato due pacchetti di sigarette al giorno da quando avevi 14 anni e andrai all'inferno per i tuoi peccati 

EDIT: Chiedi alla nonna, che è meglio.

lunedì 16 gennaio 2023

GOD SAVE THE KING

Devo dire che vivere in una monarchia democratica del nord Europa ha molti pregi rispetto al vivere nelle democrazie senza re del sud del continente. Per qualche strana ragione le monarchie democratiche del nord del continente non hanno sviluppato quel neofeudalismo caratteristico, per esempio, dello stivale. Non voglio dire che i sistemi di potere non esistano, ma si comportano diversamente  e di solito con quel pudore che ormai non è ritenuto minimamente necessario in Italia, per ritornare sullo stesso esempio. E per qualche ignota ragione (a me)  i partiti socialdemocratici di queste monarchie sono un pezzo a sinistra di quello che ad oggi sarebbe l'estrema sinistra parlamentare in Italia (parlare di estrema sinistra parlamenare italiana riconosco che sia estemamente ridicolo: l'Italia morirà democristiana - e pure male).

Pur essendo affezionato per storia e origini a quella che fu la parte ghibelllina italiana mi viene da pensare che l'orizzonte nazionale sia aoncora costretto in quello schema, dopo secoli: la Germania, la Francia (o alle volte tutte e due). E mi viene da pensare che uno dei fatti storici rilevanti (e dei miti in decandenza nella coscienza italiana), quello della Resistenza, alla fine finisca per cozzare con gli indirizzi presenti di una nazione mediterranea in cui, anni fa, il segretario di un partito sedicente Democratico ebbe a parlare di asse Roma-Berlino (http://web.rifondazione.it/home/index.php/comunicati-stampa/6752-ferrero-prc-fds-qasse-roma-berlino-come-70-anni-fa-contro-democrazia-e-lavoratoriq). In breve, o Berlino o Parigi. Quando da Berlino l'Italia le prese secche (cfr Caporetto), e i cambi di fronte di Napoleone III sono ancora nei libri di storia delle scuole. Chissà se i docenti riescono ad arrivare a quel punto del programma, mi verrebbe da dire di no. Londra? Londra era quella che impazziva per Mazzini, al tempo, nonché quella che esitava sulla riva sud dell'Arno, nel 45, per mandare poi avanti i Sikh su carrier armati di mitragliatice e fucilone anticarro. E ancora ricordo i racconti di chi li vide arrivare, gli inglesi, sui monti dove stavano gli sfollati di quelle città che non furono definite "aperte": "O che gli inglesi sono così scuri di pelle?". Ma almeno la RAF inorridì davanti ai piani a stelle e strisce di bombardamento a tappeto di Dresda.

Credo che lo stivale abbia un serio problema di memoria storica e che a chi comanda la cosa vada benissimo così. Del resto quanti se ne stanno spaparanzati nel proprio stato "io mi sento PD", godendo in varia misura delle relazioni e delle prebende che ne conseguono?

Le conosco bene le radici del partito "democratico" (se gli pare). Erò lì, nei '90. 

Mi ricordo di quando mi ritrovai imbucato ad una "festa in villa", dove un'amica aveva insediato la propria festa di compleanno a lato di quella di fine campagna elettorale del padre, notabile locale dei "partito". Ottimo buffet, vino buono e abbondante. Capitava, come spesso capita, che quella fosse una tornata elettorale che prevedeva anche delle amministrative. Il "partito" appoggiava la candidatura a sindaco di X. X era un ex DC che aveva attraversato indenne (ma non troppo) la stagione di mani pulite, storicamente culo e camicia con i socialisti craxiani che avevano usato il comune un po' a loro piacimento. Per il gruppo della mia amica che festeggiava, che aveva più o meno radici "alternative", X era un impresentabile. Il candidato alle Europee alla fine della sua celebrazione (la nostra sarebbe andata avanti fino alle ore piccole) fece un discorso di circostanza, tutto sommato equilibrato, pacato e cortese, che fu ascoltato in silenzio anche dal gruppo a cui appartenevo. Alla fine del discorso, applausi, ma ovviamente non da mio gruppo, da cui invece qualcuno levò alta una domanda al candidato "Perché X???". Il candidato sorrise senza rispondere, mentre dal mio gruppo la risposta corale fu un "Boooooh!". Verso le due di notte mi ritrovai seduto ad un tavolino con un gruppetto di vecchie conoscenze, tutte molto attive nella politica locale fino a qualche anno prima, tutte silurate all'inizio del "nuovo corso" dalemiano del partito. Furono chiacchere amare per cui il vino era un ottimo carburante. "Ti ricordi Tizio, no?" Mi fece uno di loro. Me ne ricordavo bene, di Tizio. Scarse doti, ma un talento innato nel seguire la corrente e nel farsi piacere da chi di dovere. "L'hanno messo a dirigere un'agenzia regionale". Uno di loro continuava ad essere il presidente di un circolo ARCI. "All'ultimo congresso per l'elezione del Comitato di Zona il primo intervento è stato di un socio di una cooperativa. Ha chiesto un giro di vite contro l'obbligo di associazione alle cooperative finalizzato agli straordinari non pagati ai soci lavoratori. Sai che risposta ha avuto? Silenzio di tomba".

E mi ricordo pure qualcuno molto vicino a me che volle per forza andare a votare alle primarie, pensando che significassero qualcosa. Mi ricordo congressi provinciali vinti e poi venduti al miglior offerente (debiti sanati per voti). Mi ricordo di chi arrivava a assemblee provinciali quando erano quasi concluse per far approvare mozioni dribblando la discussione, e mi ricordo di avergli messo i bastoni tra le ruote, cosa che continuai a fare per qualche anno. Lo incrociai casualmente dopo anni e anni, nel nuovo millennio "Ti ricordi quanto ci siamo scontrati?" mi disse "Perché allora c'era un senso, un significato forte. Oggi..."

Mi ricordo  un dirigente giovane ma con residui principi che, dopo la quarta bottiglia che girava per la tavola, diceva "Sì, abbamo vinto, ma siamo diventati un cartello elettorale e niente altro". 

Mi ricordo un vecchio consigliere comunale di lungo corso che discutendo la nuova sigla commentò "Poveri Dementi".

A scanso di equivoci, dell'altra parte ci sarebbe da dire anche di più, ma non ne ho conoscenza diretta. Da chi si candida con successo per salvarsi il culo ai vari mestatori fino alle miserie ideologiche più squallide e triviali no, dall'altra parte non c'è da stare allegri.

Mi verrebbe da rammentare, in conclusione, com'è che sono finiti i migliori spiriti tricolori, che è come hanno continuato a finire, in un modo o nell'altro: ce ne erano tanti che sarebbero dovuti andare via e invece il più delle volte rimanevano dove erano, magari cambiando casacca, alla faccia di chi aveva versato sangue o dato la vita.

https://www.youtube.com/watch?v=bY2Ijo-aVDU

Eh già, le autocrazie tricolori erano di altra pasta, rispetto a quelle più settentrionali, molto peggiore, esattamente lo stesso trend delle "democrazie". Magari, prima o poi, si rompesse il canapo che lega il pié dei cittadini dello stivale. Ma guardando la storia pregressa verrebbe da dire: unlikely. Citazione eccellente: il servo che non si ribella è peggio del padrone che comanda.



CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...