martedì 5 dicembre 2023

L'ITALIA DOPO GAZA

 

https://thebattleground.eu/2023/11/21/losing-our-illusions/

(ricevo e traduco, NdCS)

Sono cresciuto in una famiglia dell'Italia del nord tra anni '60 e '70.

L'antisemitismo era inconcepibile, e l'essere a favore di Israele, se non indiscutibile, era la posizione che i liberal e le persone civili dovevano prendere. Ho avuto un'educazione cattolica con forti valori secolari, specialmente riguardo la separazione tra Chiesa e Stato. Da bambini entrambi i miei genitori avevano sofferto terribilmente durante l'occupazione tedesca, Avevano assistito all'orrore delle politiche naziste e fasciste, quindi avevano simpatizzato con gli ebrei e il sionismo. Per quanto arrivo a ricordare i libri di Leon Uri Exodus e Mila 18 avevano una posizione di rilievo nella biblioteca di mio padre. Di conseguenza c'era poco interesse o simpatia per il lato arabo del conflitto. Durante la Guerra dei Sei Giorni mio padre era estasiato e mi disse che credeva che Nasser avesse avuto quello che si meritava.

Non era soltanto la nostra famiglia. Per la maggior parte dei nostri amici antisemitismo e non essere a favore di Israele erano colpe gemelle. Questo atteggiamento culminò nel massacro alle Olimpiadi di Monaco del 1972, che ci fecero capire che la causa palestinese era impossibile da sostenere per gente come noi. Sembrava naturale che gente come noi - liberal e istruita - potesse capire i conflitti in Medio Oriente. Solo un fascista avrebbe avuto posizioni diverse. Da allora in poi la questione divenne più indistinta e confusa. I contatti con membri della comunità ebraica, italiani della classe media indistiguibili da noi che non appoggiavano la politica di Israele nei confronti dei palestinesi arrivarono come un notevole shock. Specialmente dopo la guerra in Libano del 1982 e il massacro di Sabra e Shatila.

 

Con gli imperdonabili orrori della Sukkot War dentro e fuori da Gaza dopo il 7 ottobre oggi capisco che le nostre idee politiche di allora erano parte di una più preoccupante e problematica posizione riguardo la giustificazione della violenza. La violenza reale, vista e sofferta, era stata parte dell'esperienza dei miei genitori durante la seconda guerra ondiale. Discorsi sulla violenza se non comuni erano trattati come fatti della vita, quando ero un ragazzino. Non che la violenza fosse ignorata o perdonata. Ma c'erano la violenza e la violenza antifascista. La violenza antifascista era considerata per quanto terribile inevitabile. La resistenza senza speranza dei combattenti del ghetto di Varsavia contro i torturatori tedeschi era qualcosa da esaltare. Dall'altra parte la violenza degli altri (fascisti e destrorsi) era qualcosa da temere e disprezzare, a qualunque costo.

Queste erano le posizioni, e il discorso non riguardava la violenza ma chi la esercitava. Capii i limiti di questo approccio la prima volta che lessi l'ultimo e più distubante libro di Primo Levi, I sommersi e i salvati, pubblicato poco prima che morisse nel 1987. Levi, che veniva da un background non diverso dal mio, non era un pacifista. Da sopravvissuto all'Olocausto aveva dichiarato più volte, nonostante la sua tragica esperienza con la resistenza armata, che la violenza contro l'oppressione fascista e razzista era giustificabile. Il suo unico romanzo, Se non ora quando?, raccontava delle avventure di un piccolo gruppo di combattenti della resistenza ebraica sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale. Levi capiva il loro bisogno di ricorrere alla brutalità. Però in quel romanzo dell'85 scrisse chiaramente quanto fosse facile per le vittime diventare macellai.


Libro estremamente triste e pessimistico, I sommersi e i salvati espanse questo tema. In una controversa intervista riguardo la guerra in Libano rilasciata a Il Manifesto disse: "Ognuno è l'ebreo di qualcun altro, e oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele". La dichiarazione creò clamore in Italia e all'estero. Ma la critica di Primo Levi riguardo il governo israeliano fu inequivocabile. Come ci si poteva attendere fu largamente frainteso e mal rappresentato, speciemente nell'anglosfera. Il New Yorker, per esempio, attribuì le dichiarazioni di Levi ai "risultati di una depressione e di un disturbo mentale" che avrebbe portato al suo supposto suicidio. Ovviamente erano sciocchezze. Levi era stato prima cautamente poi apertamente contrario alla politica israeliana assai prima del 1982 e aveva ben spiegato le ragioni della sua opposizione. Levi aveva percepito che dagli anni 70 in poi il governo israeliano era stato infiltrato da gente con stretti legami con tendenze fasciste e razziste e che lui detestava fascismo e razzismo in ogni loro forma. Ma come dichiarò in I sommersi e i salvati il suo disgusto per gli assoluti riguardo la violenza era andato moltro oltre. In un famoso passaggio scriveva:

È stato oscenamente detto che di un conflitto c’è bisogno: che il genere umano non ne può fare a meno. È anche stato detto che i conflitti locali, le violenze in strada, in fabbrica, negli stadi, sono un equivalente della guerra generalizzata, e che ce ne preservano, come il «piccolo male», l’equivalente epilettico, preserva dal grande male. È stato osservato che mai in Europa erano trascorsi quarantanni senza guerre: una pace europea cosi lunga sarebbe un’anomalia storica.
Sono argomenti capziosi e sospetti. Satana non è necessario: di guerre e violenze non c’è bisogno, in nessun caso.

Nel 2023, per usare le parole di Levi, la violenza è diventa un osceno luogo comune sempre più accettabile.

 

La violenza reattiva o preventiva non è soltanto tollerabile, ma anche giustificabile e necessaria. La violenza è diventata normalizzata da un brutale ritorno a ideologie nazionaliste e identitarie. Se la violenza è utile al mio fine posso comunque giustificarla come legittima difesa della mia tribù. Chiunque non sia d'accordo con me è un nemico e un traditore. Questa è la logica. Quindi se non accetti i bombardamenti indiscriminati su Gaza sei antisemita, anche se sei un ebreo cittadino israeliano che vive a Tel Aviv e ha servito nell'IDF. Primo Levi ci aveva avvisato al riguardo e dobbiamo ricordarci il suo dissenso. Il fatto che le sue lezioni morali arivassero da Auschwitz le rende ancora di più preziose. L'Italia del dopoguerra non è mai stata una società che amava la violenza. Due guerre mondiali e il trauma del 1943-1945 avevano reso l'italiano medio sospettoso delle retoriche marziali. Ma neanche l'Italia di oggi può sfuggire alla logica violenta alla base della Sukkot War. La politica italiana è affetta da pulsioni di disumanizzazione di un nemico immaginario, nel caso presente migranti e rifugiati, gli ebrei della destra di oggi. Che l'Italia sia un alleato militare di Israele e guidata da un governo razzista con radici fasciste rende questa comprensione anche più necessaria.

(NdCS: l'Italia sarebbe stata alleato militare di Israele anche con l'attuale sinistra parlamentare al governo e le pulsioni disumanizzanti di italiani contro italiani le abbiamo viste molto bene in tempi recenti   https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/12/i-piccoli-neokapo-quanto-la-pandemia-ci.html , parrebbe quasi che ci sia una guerra civile che cova e che la nazione sia pronta per dei nuovi anni di piombo - per quanto ci sia stima reciproca con l'autore di questo pezzo siamo pienamente coscienti delle nostre differenze)



 


domenica 3 dicembre 2023

IL SENSO DELL' IA PER LA PATATA

E no, non si parla di una nuova uscita di Rocco Siffredi, anche se a quanto pare l'Intelligenza Artificiale è la stella nascente della pornografia (https://decrypt.co/200502/how-ai-porn-will-reshape-industry). Si parla di questo:

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/passione-giuliano-amato-patata-quot-dottor-sottile-quot-376539.htm

Diciamo innazitutto che partendo da Biden per arrivare ad Amato la senilità in politica non brilla per per le sue prove. Dopodiché con le innovazioni tecnologiche altamente versatili ognuno fa quel che crede. Chi usa ChatGPT come fosse google, per trovare ricette per cucinare le patate, chi usa l'IA per produrre porno, chi la usa per farsi la modella artificiale su misura, perché diciamolo, questi influencer in carne ed ossa sono una gran rottura di scatole 

https://www.businessinsider.com/ai-influencer-aitana-clueless-agency-tech-spain-2023-11?international=true&r=US&IR=T

A naso, influencer virtuali a parte, mi verrebbe da dire che i settori su cui questa tecnologia avrà l'impatto maggiore (e forse temporaneo) saranno cinema, fumetto e videogiochi, come di solito accade con le tecnologie informatiche da una trentina di anni. In realtà su social media, motori di ricerca e molto altro è da tempo che questa tecnologia è usata (https://www.ironhack.com/gb/blog/real-life-examples-of-artificial-intelligence). E con risultati discutibili (mi ricordo quanto erano ottusi gli algoritmi di fb). Però anche altri settori possono essere influenzati dai progressi nell'AI. Ormai se ne sono accorti in tanti: se c'è una cosa in cui ChatGPT è piuttosto brava brava è scrivere codice, e praticamente in qualsiasi linguaggio. Facciamo l'esempio di un'applicazione statistica: gli dai da mangiare una tabella di dati e se glielo chiedi ti fornisce il codice per l'interpolazione e per tirare fuori la tabella ANOVA. Per esempio con Mathematica (ma mi dicono che con Python e R è anche più brava):

(* Your data *)
data = {{0.8, 0.1, 25}, {0.3, 0.5, 25}, {0.8, 0.5, 25}, {0.3, 0.1, 25},
        {0.3, 0.5, 50}, {0.3, 0.1, 50}, {0.8, 0.1, 50}, {0.8, 0.5, 50}};

(* Interpolation *)
interpolationFunction = Interpolation[data];

(* Example: Evaluate the interpolation function at a specific point *)
interpolationFunction[0.5, 0.3, 37]

(* ANOVA Table *)
anovaTable = ANOVA[interpolationFunction[data[[All, 1 ;; 2]]], {data[[All, 3]]}];

(* Display ANOVA Table *)
Grid[Prepend[anovaTable, {"Source", "DF", "SS", "MS", "F", "P-value"}],
  Dividers -> All, Alignment -> "."]

 

Si copia da un foglio excel, si incolla la tabella sul prompt di ChatGPT, si chiede interpolazione e ANOVA ed ecco i codice pronto per essere usato dopo poche modifiche. E chiaramente si può chiedere di produrre codice per operazioni più complicate di questa. Se invece si dovessero valutare le potenzialità dell'IA nella drug discovery, per esempio, beh, all'azienda punta di diamante nell'applicazione dell'IA nel farmaceutico le cose non sono andate per niente bene (https://www.fiercebiotech.com/biotech/benevolentai-makes-deep-cuts-after-midphase-flop-laying-180-and-shrinking-lab-footprint).

Comunque io non so come sia che Amato è finito a presiedere la Commissione Algoritmi. La netta impressione è che la commissione e il suo lavoro vengano ritenute poco importanti, e l'uscita sulle patate potrebbe andare in questo senso.


giovedì 30 novembre 2023

OMS, PANDEMIE, TRATTATO: IL CIRCO DELL'AMNESIA COLLETTIVA


https://ilmanifesto.it/assemblea-straordinaria-delloms-per-un-nuovo-trattato-sulle-pandemie    

L'Italia (ma non solo) ha un problema di memoria storica e si sa. Ma è niente a confronto con la memoria collettiva a breve termine. Si manifesta nelle piazze sull'oggi, sul tema del giorno. Ma tutto quello che è successo l'altroieri no, quello non merita attenzione, anche se ha fatto danni immensi e i suoi attori sono ancora tutti presenti.

Per esempio la pandemia è finita, tutti se la sono lasciata alle spalle con sospiro di sollievo (beh, quasi tutti). Ma quel che è successo in Italia e non solo con COVID tra 2020 e 2022 merita il ricordo. Sono fatti che andrebbero ricordati in eterno, se si volessero evitare gli stessi tragici errori (ma furono errori fortemente voluti, quindi per questo è bene non ricordarli, per poterli ripetere).

Premetto per l'ennesima volta che OMS un ruolo utile lo ha, che è quello di mettere in piedi programmi sanitari per quelle nazioni che non hanno occhi per piangere - e lo fa come può, cioè in economia e usando farmaci che dal punto di vista della regolazione farmaceutica occidentale sono il più delle volte substandard. Detto questo è bene ricordare quale sia stato il suo ruolo tra 2020 e 2022.

In primo luogo tardò nella comunicazione dell'emergenza, mentre c'era Taiwan che da subito aveva capito quello che stava succedendo e lo aveva pure detto. Ma Taiwan non è nell'ONU e OMS è un'agenzia delle Nazioni Unite. Quindi niente, anche per non irritare la Cina (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/oms-catturata-dalla-cina-gli-usa-la.html).

Poi, prima di Codogno, OMS avallava l'Hail Mary Protocol (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/oms-coronavirus-hail-mary-protocol.html), quando chiunque capisse un minimo della materia non avrebbe speso un centesimo per un cocktail di farmaci che in vitro non erano attivi contro il virus (ovviamente non mancò nell'accademia italiana chi disse che il tentativo era ragionevole, fatto che si dovrebbe commentare da solo). A seguire OMS si distinse nel perdere tempo. Nella primavera del '20 FDA dava l'Emergency Use Authorization a remdesivir e Fauci, dopo i risultati del trial ACCT-1, svolto da NIH, diceva che al momento era lo standard of care. OMS invece faceva un trial su lopinavir in funzione anticovid. Nel giugno 2020, dopo che in Italia lopinavir era stato somministrato a nastro ai ricoverati in terapia intensiva, senza effetto,  dopo che l'allora direttore AIFA Magrini aveva voluto il farmaco somministrato dai medici di base, fortunatamente senza successo, OMS dichiarò che lopinavir non funzionava. Ma non solo: SOLIDARITY, altra sperimentazione clinica OMS, era in corso senza che praticamente nessuno si pronunciasse sul disegno assai discutibile del trial. Nell'ottobre del '20 i risultati di SOLIDARITY furono pubblicizzati: remdesivir non funziona. Poco contarono ripetute analisi contrarie (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/07/i-trial-i-paper-ladvocacy.html). Poco contò che remdesivir di lì a poco fosse pienamente autorizzato da FDA prima e da EMA poi. Essendo OMS il feticcio di buona parte della comunità medica italiana nonché di chi "comunicava", il poco che c'era allora (remdesivir) non doveva essere usato, in Italia. Mi ricordo una tal dama che arrivò a sostenere che fare un'endovena a un paziente in intensiva era un problema. 

Ma questo è forse il meno, quanto a OMS e Italia. Da Ginevra nel settembre del '20 arrivò un clamoroso endorsement alla gestione italiana della pandemia.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/09/20/coronavirus-oms-italia-esempio-nel-contrasto-alla-pandemia_54e77dd8-f89f-42db-bee6-7dd858b089b6.html

Questo titolo oggi si rilegge con estrema amarezza. Perché allora già da tempo un report di Francesco Zambon, che all'OMS lavorava, era stato consegnato ai vertici dell'Agenzia: il piano pandemico italiano non era stato aggiornato dal 2006 e la risposta nel 2020 era stata completamente inadeguata. La vicenda di Zambon è un esempio di come le cose funzionano, all'OMS, e un esempio ormai dimenticato. Lui se andò, essendo diventata insostenibile la sua posizione lavorativa.

https://www.theguardian.com/world/2021/mar/14/who-scientist-who-spoke-out-about-italy-handling-of-covid-crisis-resigns

Report fu l'unico in Italia a coprire adeguatamente la vicenda di Zambon (https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-resa-dei-conti-f8f1a28b-b000-457a-9b89-dd549672fb8d.html)

Questo dovrebbe bastare per rispondere alla domanda "Volete voi avere OMS regista mondiale delle azioni di contrasto alle pandemie?". No, grazie. Meglio se le cose rimangono così come sono. Il fatto che poi l'iniziativa di questo trattato parta dall'Europa, l'altro grande perdente quanto a attività di gestione della pandemia, dovrebbe far dubitare molto di tutta l'impalcatura.

A questo punto capirete se ho letto l'articolo di Capocci sul Manifesto con crescente perplessità.

E la vicenda del mancato aggiornamento del piano anti-pandemico italiano mostra che la vigilanza internazionale sugli impegni locali è poco vincolante.

Invece, se si ricorda quanto sopra, di tutta la questione piano pandemico italiano i vertici OMS non volevano saperne, pure se informati, perché la faccenda era politicamente delicata. Altro che "stati vincolati a...". Chiaro che nell'articolo si ignori anche tutto il resto riportato in questo post. E non si tratta di episodi, ma della linea politica di un'agenzia che è politica e dove si fa politica sanitaria, non una qualche "scienza". Poi l'idea che possa esistere un pacchetto di politiche sanitarie antipandemiche che vada bene tanto per Haiti quanto per la Finlandia è di per sé piuttosto assurda. Quanto a pensare che la Cina possa essere vincolata a qualcosa, beh, good luck with that.

E ci si chiede come mai gli USA della presidenza democratica di Biden non siano convinti del trattato e si riduce la faccenda a non meglio precisate questioni di "sovranità", come fosse "sovranismo" il non voler vincolare politiche nazionali alle decisioni agenzie sovranazionali parimenti politiche e dal track record estremamente opinabile. Parimenti ovvio è il perché una von der Leyen che si crede la leader di una federazione (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lo-stato-della-recessione.html), dopo la sua "brillantissima" attività a capo della Commissione durante la pandemia, sia invece a favore del trattato, vedendosi un indomani, come qualcuno dice, ai vertici della NATO o dell'ONU.


 



 



giovedì 23 novembre 2023

NON E' UNA SCIENZA (E UN PO' DI MITOLOGIA)

È un luogo comune dire che la medicina è una scienza. Così non è. La medicina non è una scienza, è una pratica basata su scienze - la fisica, la chimica, la biologia, l'ecologia, l'economia - che differisce dalle altre tecniche perché il suo oggetto è un soggetto: l'uomo. L'autore ricostruisce storicamente il patrimonio scientifico di cui la medicina oggi dispone e considera tale patrimonio come il mezzo necessario per conseguire il fine dell'essere medico, cioè un uomo che cura i suoi simili con competenza e disponibilità. 

(Giorgio Cosmacini, La medicina non è una scienza  https://books.google.nl/books/about/La_medicina_non_%C3%A8_una_scienza_Breve_sto.html?id=NyfWLgAACAAJ&redir_esc=y)

Si potrebbe precisare "una pratica basata su scienze che in buona parte i praticanti o ignorano o non capiscono". Ma questo è irrilevante.

E' irrilevante perché, per quanto si possa parlare di metodo scientifico, occorre fare i conti con archetipi. La guarigione ad opera dello sciamano o del sacerdote preesiste a fisica, chimica, biologia e probabilmente pure alla matematica. Lasciate perdere il come e il con che mezzi: la pura funzione è archetipica. Nell'antichità classica l'Asclepeion era un tempio/luogo di guarigione consacrato ad Asclepio. Asclepio (o Esculapio) era un semidio figlio di Apollo (madre variabile, nelle fonti), dalle abilità di guaritore parimenti mitiche. 

Coronis si lavava i piedi nel lago Boibeis. Apollo la
guardò e la desiderò. Per lui il desiderio era una scossa
improvvisa, che lo assaliva di sorpresa e di cui subito
voleva liberarsi. Discese su Coronis come la notte. Il
loro avvicinarsi fu violento, inebriante e veloce. Nella
mente di Apollo si sovrapponevano la presa di un
corpo e lo scoccare una freccia. L'incontro dei corpi
non era mescolanza, come per Dioniso, ma urto. Così
un giorno aveva ucciso Giacinto, il giovane che più
aveva amato: nel gioco, scagliando un disco.
Coronis era incinta di Apollo quando si sentì attirata
da uno straniero, che veniva dall'Arcadia e si
chiamava Ischys. Accanto a lei vegliava un candido
corvo. Apollo lo aveva assegnato come custode all'amata,
« perché nessuno la violasse ». Il corvo vide Coronis
che si dava a Ischys. Allora volò a Delfi dal suo signore,
per fare la spia. Disse che aveva scoperto le
« opere occulte » di Coronis. Apollo, nella furia, gettò
il plettro. La corona di alloro cadde nella polvere.
Guardò il corvo con odio, e le sue piume si trasformarono
in un nero di pece. Poi Apollo chiese a sua sorella
Artemis di andare a uccidere Coronis, a Lacereia.
La freccia di Artemis affondò nel seno della traditrice.
E, insieme a lei, uccise molte altre donne, lungo le rive
scoscese del lago Boibeis. Prima di morire, Coronis
sussurrò al dio che aveva ucciso anche suo figlio. Allora
Apollo tentò di rianimarla, invano. Le sue arti mediche
si rivelarono insufficienti. Ma, quando il corpo
profumato di Coronis venne disteso sul rogo, alto come
un muro, e il fuoco già lo intaccava, le fiamme si
aprirono davanti alla mano rapace del dio, che estrasse
dal ventre della morta, illeso, Asclepio, colui che guarisce.

(Roberto Calasso, Le Nozze di Cadmo e Armonia, vedere nota)

Una figlia di Asclepio si chiamava Panacea e aveva il potere di guarire ogni malattia. Fu lui a resuscitare Glauco figlio di Minosse, dice Ippolito - mentre nella versione più classica del mito è Poliido a restituire la vita a Glauco. Il che ci dice che nel mito Poliido, sacerdote indovino, e Asclepio, semidio guaritore, sono praticamente sovrapponibili. Asclepio era stato istruito nella medicina nientemeno che da Chirone il Centauro, quello che aveva guarito la caviglia di Achille sostituendola con quella di un gigante morto. 

E' materiale che viene da prima della crisi della tarda Età del Bronzo - cioè dai tempi del materiale dell'epica omerica. Il bastone di Asclepio, un bastone a cui è avvolto un serpente, è alla fine una versione ridotta del Caduceo, quello che sta sulle insegne delle Farmacie. Perché il Caduceo, che precede di secoli nell'iconografia l'età classica, è attributo di Mercurio, cioè Hermes, il messaggero degli Dei, dio del logos e della comunicazione. Si potrebbe pensare che il bastone di un semidio non poteva avere le piene prerogative di quello del dio, quindi un serpente invece di due. Le questioni gerarchiche nella mitologia greca contano: secondo Ippolito quando Asclepio resuscitò Glauco Apollo se la prese molto a male (e fece una strage).

Così per dire, Ippocrate, quello che scrisse Le Epidemie, quindi probabilmente il primo epidemiologo della storia, nonché quello di un certo giuramento (ὠφελέειν, ἢ μὴ βλάπτειν, disse, cioè primum non nocere) era un sacerdote di Asclepio. E secoli dopo pure Galeno fu θεραπεύτής in un Asclepeion. Facendo un salto in avanti di un migliaio di anni, che dire dei Cavalieri dell'Ospedale (Ospitalieri), poi di Rodi, poi di Malta? E nella versione maltese ancora esistono come ONG operante nella sanità. La santa patrona dell'ordine, Santa Ubaldesca (Ubaldesca Taccini, pisanissima con un nome proprio dagli echi longobardi) si distinse per le cure ai malati.

Santa Ubaldesca, raffigurata con la livrea dell'Ospedale

In breve la medicina come religione/magia e i medici come sarcerdoti non sono una novità. E' storia antichissima, che in teoria avrebbe dovuto essere archiviata tra 600 e 700, e in pratica archiviata lo fu. Fino all'altro ieri. Bei tempi, i nostri tempi, con quella loro travolgente nostalgia di Ancien Régime.

Ma, se proprio vogliamo giocare sul piano degli archetipi, come abbiamo visto c'è chi di serpenti attorno al bastone ne ha uno e chi ne ha due...

Ritorniamo su Le Nozze di Cadmo e Armonia

C'è una nostalgia, negli dèi sovrani, che li spinge a ripristinare
lo stato del primo fra loro, di Fanes. Per
Zeus, la nostalgia di Fanes si fissò nella figura del serpente.
Soltanto Zeus poteva ricordare la visione dei due
serpenti allacciati, prima che il mondo esistesse. E Fanes
era apparso tra le spire di un serpente. Quando Zeus
ebbe espulso il mondo dal suo cuore, sentì il desiderio
di congiungersi con sua madre. Quel desiderio era mosso
da un ricordo remoto. La madre fuggiva, e Zeus non
si stancava di inseguirla. Alla fine, Rea Demetra si trasformò
in serpente. Allora anche Zeus divenne serpente,
si avvicinò alla madre e strinse le sue squame alle
sue in un nodo eracleotico, lo stesso che formano i due
serpenti sul caduceo di Hermes.

E' più chiaro il senso dei due serpenti avvolti al Caduceo? In pratica ying e yang. Personalmente mi ricordo una stele cristiana irlandese, "la mano di Dio" (Museo di Dublino), con due serpenti, uno bianco e uno nero avvolti attorno a un avambraccio con la mano aperta e iscritta in un disco solare. Immagine che dovrebbe essere più esplicativa di centinaia di parole.

Ai tempi di Manetone in Egitto Hermes e Thot erano completamente confusi e sovrapposti: Thot, il dio dalla testa di ibis, inventore della scrittura, della geometria e della matematica, patrono degli scribi ed egli stesso scriba del gran dio Ra o di Osiride. Hermes/Thot si confonde con Ἑρμῆς ὁ Τρισμέγιστος (Ermete Trismegisto, tre volte grande), a cui è attribuito il Corpus Hermeticum , cioè l'insieme dei testi canonici dell'Ermetismo, che da alcuni è ritenuto una corrente filosofica ellenistica, da altri una corrente dello gnosticismo, quindi una religione (cfr Doresse e Puech, https://books.google.nl/books/about/Gnosticismo_e_manicheismo.html?id=qFl8mgEACAAJ&redir_esc=y).

Ma non finisce qui. A Ermete Trismegisto è attribuita anche la Tabula Smaragdina 

Verum, sine mendacio certum et verissimum, quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula rei unius.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_di_smeraldo)

La Tavola Smeraldina è la pietra d'angolo dell' alchimia, e dall'alchimia quale disciplina scientifica è venuta fuori? 

E si va avanti: ho perso il conto delle volte che su isocial in ambito "scienza" ho sentito ripetere a pappagallo "è la dose che fa il veleno": sola dosis venenum facit, e di chi parliamo? Parliamo di Paracelso, il padre della spagirica, oggi etichettata pseudoscienza ma madre di parte della chimica farmaceutica moderna (isolamento degli alcaloidi e degli olii essenziali delle piante). E Paracelso è da classificare alla voce "Storia dell'alchimia". Quindi in una certa misura il Caduceo sulle insegne delle farmacie italiane è giustificato. Dopo di che... Qualcuno si è mai scandalizzato per la "non scientificità" del Caduceo? Non mi pare, non mi pare che ci sia stato nessuno così idiota da proporre la sua sostituzione con la doppia spirale del DNA.

Ok, la faccenda "chi un serpente, chi due" l'ho messa giù un po' per ridere. Ma resta un fatto, non proporzionale al numero dei serpenti, cioè che il peso simbolico di guarigione, medicina, assistenza ai malati è infinitamente grande. E si può ben capire la moderna sovrapposizione dei piani: religione/scienza, sacro/profano.

Oggi mi verrebbe da dire che è assai disonesto giocare pesantemente (e politicamente) su questa sovrapposizione, che la cosa sia cosciente o meno . Per carità, a lascienza hanno giocato tanti, ma i medici erano la schiacciante maggioranza della popolazione che lo facvea. E che ci siano medici che fanno ricerca lo so bene (con qualcuno di loro ci ho pure lavorato, in passato). Qualcuno di loro provò a dire la sua, in tempi pandemici, e provò a farlo su un social nework. Non fu precisamente né ignorato né bene accolto: fu invece omologato agli antivaccinisti e, sempre su quel social network, fu bersagliato con manciate di fango e peggio (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/con-quella-faccia-li.html). Ma penso che il punto sia chiaro quanto basta. Non era amor di scienza, ma puro integralismo zelota quel che motivava gli attacchi (non solo di tizi qualunque, ma pure di accademici di molto minor fortuna che, chissà, forse perseguivano un personale riscatto su isocial).

Solo rimuovendo il carico archetipico a cui ho accennato si potrebbe fare un discorso pubblico pienamente scientifico in medicina, sempre che sia possibile (i tempi pandemici direbbero che la possibilità è esigua, vedasi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/coronavirus-lhail-mary-protocol.html e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-foyes-e-i-case-studies.html).

Ma il carico archetipico costituisce un vantaggio irrinunciabile, per molti, vantaggio che è stato massicciamente usato quando più era usabile e travisabile, cioè nell'evento epidemico - un evento politico con risvolti medici, ricordiamolo. A tutti gli effetti per la classe medica giocare la carta della classe sacerdotale viene ed è venuto facile, con un background del genere. Facile ed efficace. Ma che tutto questo sia stato accompagnato da discorsi sul metodo scientifico, da parte di praticanti di una disciplina che scienza non è, è quanto meno grottesco. Grottesco e deleterio, perché ormai "scienza" nel discorso pubblico è praticamente identificabile con pensiero magico. E quindi ogni genuina laicità è stata il più delle volte bollata come eresia.

Nota: Roberto Calasso (https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Calasso), oltre a saper raccontare la mitologia greca come nessun altro, fu il patron di Adelphi. Adelphi, come è stata negli 80 fino ai 90, è  stata una casa editrice che non può avere rilevanza nell'Italia di oggi - infatti è da tempo più o meno un'editore come tanti altri e la sua storia vive solo nel suo catalogo. Ma la mia adolescenza e la mia gioventù sono stati segnati da libri pubblicati da Adelphi, da La nascita della filosofia di Giorgio Colli a Goedel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter passando per La gaia scienza di Niezsche. Erano tempi più civilizzati.


lunedì 20 novembre 2023

GLI SPORTIVI E I MULLAH

 

https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2023/11/jannik-a-nole-sei-unispirazione-per-tutti-ma-soprattutto-per-i-giocatori-b4088bbe-c57f-4d66-9ad7-eef9256b2781.html

Sinner fa un discorso da sportivo. Il mullah Omar, ops, scusate, un luminare della medicina mondiale no.

https://www.repubblica.it/sport/tennis/2023/11/15/news/burioni_covid_tweet_djokovic_sinner-420412964/

Perché c'è un momento per le lezioni in tv e uno per arringare i talebani, come quello che aveva fatto qualche giorno prima. Perché la teodicea de Lascienza dice che, a seconda delle tue private e personali scelte, non solo verrai maledetto nei secoli dai fedeli, ma ci saranno anche conseguenze materiali: non vincerai, la tua attività professionale o il tuo lavoro andranno a schifio etc etc etc.

Mi sa che c'è bisogno di un aiutino: che roba è la teodicea? Roba che non si mangia

 "Parte della teologia naturale che, trattando della giustizia di Dio, mira a conciliare la presenza del male nel mondo con la bontà divina". In breve "In hoc signo vinces" e "omnia munda mundis" interpretato come "ai giusti il successo nella vita" (mentre in realtà piove sui giusti e sugli ingiusti, e poi: qual'è la definizione scientifica di "un giusto"?).

Ma si sa: non sono aggiornato, sono obsoleto e quindi non sapevo che la teodicea era diventata uno dei principi irrinunciabili del metodo scientifico. Cercherò di ovviare con un corso di aggiornamento. Anzi, no.




domenica 19 novembre 2023

LA FINE DELLA SCIENZA

 

https://www.wired.it/article/evoluzione-sistemi-non-viventi-nuova-legge-natura-incremento-informazione-funzionale/

Personalmente quando leggo o sento "termodinamica dell'informazione" o passo oltre o ho una smorfia di disgusto. Perché si parte dalla buonanima di Boltzmann per arrivare a un impalcatura teorica che pur avendo avuto i propri momenti fighi (Feynman), alla fine ha potuto contare su un paio di conferme sperimentali molto tirate per i capelli in qualcosa come un'ottantina di anni (https://en.wikipedia.org/wiki/Entropy_in_thermodynamics_and_information_theory). Qualcuno poi avrà capito che quanto a discorsi sull'entropia sono estremamente sensibile, quindi quando sento o leggo certa roba posso reagire pure molto male. Tipo quando si parla di una seconda legge dell'infodinamica che va in senso contrario al secondo principio della termodinamica: per qualcuno sarà tutto molto bello, ma forse è meglio lasciare la termodinamica fuori dal quadro, perché non c'entra una tubo (https://www.wired.it/article/matrix-universo-simulazione-nuova-teoria-fisica-infodinamica/).

Ma non c'è stato chiacchericcio solo sul' "univeso simulazione" e questa seconda legge dell'infodinamica. Qualcuno ha deciso di andare oltre e propone una nuova legge dell'universo (https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2310223120). Il riassunto lo potete trovare nel link di Wired sotto l'immagine all'inizio del post. L'articolo espone una congettura, ma fondamentalmente più che proporre una nuova legge dell'universo propone un nuovo criterio di descrizione dei sistemi naturali: l'informazione funzionale come funzione del grado di funzionalità (non vi preoccupate, suona orrendo anche in inglese), I(Ex). Questa nuova descrizione viene dall'analisi di un qualsiasi set di dati sperimentali, fossero pure inerenti un singolo specifico sistema? No. Ci si augura che qualcuno ci lavori.

La velocità di evoluzione di alcuni sistemi può essere influenzata artificialmente. Il formlaismo dell'informazione funzionale suggerisce che la velocità di evoluzione di un sistema può essere aumentata in tre modi: 1) aumentando il numero o la diversità degli agenti che interagiscono agents, 2) aumentando il numero delle diverse configurazioni del sistema e/o 3) migliorando la pressione evolutiva sul sistema (per esempio nei sistemi chimici da più frequenti cicli riscaldamento/raffreddamento o di inumidimento/essiccamento) Futuri esperimenti sull'evoluzione chimica e simulazioni di sistemi a evoluzione artificiale possono essere capaci di ottenere misure quantitative riguardo a quanto la velocità di evoluzionepossa essere aggiustata variando parametri importanti e driving forces.

Se la cosa vi sembra oscura, quando parlano di "evoluzione di sistemi chimici" hanno in testa l'abiogenesi.

Porre l'evoluzione verso la complessità come legge dell'universo sarà anche sexy, per qualcuno, ma tanto per cambiare ci si scontra con leggi con fondamenta solide come il granito: un processo quale che sia, quindi anche un processo evolutivo verso la complessità, deve portare a una differenza entropia dell'universo uguale o maggiore di zero. Al che quale sarebbe la driving force del processo evolutivo? L'infodinamica? Ma per favore... Next step più probabile? 0 dati sperimentali ma qualche simulazione al computer molto colorata.

Tutto questo, praticamente, è Prigogine ignorando Prigogine e lasciando fuori le basi della termodinamica (fu Prigogine, 70 anni fa, a descrivere l'ordine ottenuto dal caos, ovvero strutture dissipative la cui organizzazione massimizza la produzione di entropia). E quindi? E quindi  si va a mode, ragazzi, non è che si scherza (citando qualcuno).

Questa è fenomenologia da fine della scienza: le grandi leggi della natura le abbiamo già trovate, il resto è al momento fuori portata, quindi ci si diletta in congetture e pinzillachere. Il video di Sabine Hossenfelder è perfetto, al riguardo e ha pure un rapidissimo riferimento a questa storia della nuova legge dell'universo.

Per anticipare le proteste: una missione con equipaggio umano su Marte non sarebbe scienza, ma tecnologia. Cioè non aggiungerebbe nulla a quello che sappiamo sulle leggi della natura. Ma questo sarà l'argomento di un altro post.



Quindi sì, la scienza sta morendo e pure piuttosto male.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...