domenica 18 agosto 2024

PHARMA & FORD vs FERRARI, ANCORA

Cammino in un grande parco industriale, oggi ribattezzato Science Park (come alcuni altri). Non so come è cominciato, forse con Imperial Chemical Industries, forse con Merck, non saprei. In ogni caso loro e i loro discendenti non sono più qui (The nymphs are departed, verrebbe da citare con un amaro sarcasmo). Ma non è deserto, anzi. Altri sono arrivati, rilevando gli edifici e a volte tutto il resto ("Big pharma labs, great stuff" mi ha detto qualcuno). C'è chi sta facendo lavori in uno degli edifici, per riadattarlo. Mi chiedo se sia il segno di una vera ripartenza o solo uno strascico, una coda, contratti firmati più di un anno fa da cui non si poteva scappare, che andavano onorati in ogni modo. Da un certo punto di vista è il medioevo di questa industria, qui e in altri posti del genere. Si stanno usando i pezzi dell'età classica come ai tempi si usavano i marmi dei monumenti antichi per costruire chiese o palazzi. Eppure nonostante tutto in uno solo di questi edifici continua ad esserci quanto a chimica e farmaci più know how scientifico di quello che potete trovare nell'intero sistema mediatico italiano social inclusi. Qua di carta se ne produce tanta perché chi ha tradotto GMP come Gimme More Paper non aveva tutti i torti e di solito i deliverables comprendono altrettanta carta. Ma se oltre alla carta non ottieni il prodotto, che sia il batch clinico di una Investigational New Drug o il composto con una buona attività e un buon profilo, sei nei guai, guai seri, anche se in giro ci sono i maghi dello scope management (in poche parole quelli capaci di trasformare rospi duri da buttar giù in scatole di cioccolatini - alle volte i loro giochi di prestigio funzionano, altre volte no).

Mi chiedo se tutto questo reggerà nel nuovo mondo multipolare, se reggerà quando gli USA non potranno più essere il mercato di riferimento (nell'Europa, quanto a mercato per farmaci innovativi, non c'è da sperare). Resta la constatazione che in questi edifici si è fatto un pezzo della storia del settore, una storia ignorata dai più e ormai anche da chi ci lavora: acqua passata. Io invece la ricordo perché ho avuto la fortuna di lavorare con chi un po' di quella storia l'ha fatta.

Di cosa ho nostalgia della not-so-big-awesome-drug-factory? Del gruppo alla macchinetta del caffé. Le nostre strade si sono separate da un po', ormai, ma sono stati i momenti migliori, assieme a quelli "all hands on deck", quando le cose vanno di traverso e tutti guardano a te aspettando la tua decisione. Per il resto la solita vita dura , quella di chi lavora in un certo ramo di industria che va a cicli, in mano a un capitale che ragiona nei termini in cui da sempre ragiona il capitale (puro profitto). Nel senso che questa industria ha saputo bruciare know how come poche, anche se non molti si ricordano le grandi ristrutturazioni (licenziamenti) che ci furono attorno al 2010 (e in effetti rispetto ad allora la presente crisi per ora è abbastanza poco). Ne ho parlato di recente con un Direttore Drug Product, scambiandoci i racconti di quel che era successo all'epoca sul mio fronte e sul suo. Eh, già, i tempi in cui si scriveva in occidente di sovracapacità di produzione GMP (le norme di buona fabbricazione per i principi attivi farmaceutici). Perché c'era la Cina, perché c'era l'India. Posti dove non c'era precisamente quella cultura industriale nata per la salvaguardia dei pazienti, ma in fondo chi se ne fregava: il tutto si risolveva con tagli di costi e aumento dei profitti - nel breve termine. il comparto finanziario ha sempre preso nel  verso sbagliato quel detto di Keynes, "nel lungo periodo saremo tutti morti". Per tacere di Europa e specialmente Italia, dove si magnificava la riduzione della spesa per farmaci a brevetto scaduto. Qua sopra si è parlato spesso di generici e se il tema vi interessa potete scorrere quei post. Ci troverete qualcosa di leggermente diverso da quanto si dice di solito.

L'illusione dell'higher management standard è sempre la stessa: che il know how sia nel sistema e non nelle persone che ci lavorano. Sono 50 anni e più che le dimostrazioni del contrario arrivano puntualmente ma niente cambia. Scriveva un ingegnere che i vertici non vogliono problemi e se si manifestano provano a schivarli in ogni modo pur di non affrontarli o lavorare a risolverli. E poi, per quanto molti si pubblicizzino come attrattori di talenti e molti parlino di talent management o abbiano sostituito talent management a HR nel nome dell'ufficio, alla fine più le cose cambiano più rimangono le stesse: il sistema resiste al cambiamento e la maggioranza degli individui in un'azienda è abituata ad una ben precisa tensione superficiale dell'ambiente, per così dire. I talenti tendono a romperla, la tensione superficiale, e questo ai più non va bene. Avendo al mio attivo una quantità sufficiente di anni in aziende con alcune migliaia di dipendenti in giro per il mondo ho una qualche cognizione di causa riguardo le dinamiche sociali non sempre limpide in contesti del genere, tipo le guerre di pettegolezzi e voci che seguono il passaggio a un ruolo più alto o la decisione per una nomina. Possono essere abbastanza schifose, ma sono parte del gioco. E sopratutto in ballo ci sono poste estremamente concrete, tipo l'entità della tua busta paga, e io mi sono sempre ritenuto un individuo pragmatico. Essere pragmatici in questo contesto significa anche avere interiorizzato il fatto che risultati e KPI (Key Performance Index) allo stesso tempo possono contare e non contare, a seconda del vento che tira e di svariati altri fattori. Un caso di scuola in questi contesti è la mela avvelenata: la missione impossibile, quello che altri  hanno provato a realizzare senza successo. Perché nel senso comune sei destinato a fallire e se fallisci, beh, sei solo uno come tutti gli altri. Quindi tutti pensano che fallirai. Ma, guarda caso, c'è chi ha esperienza, numeri e lealtà della squadra sufficienti per non fallire. E allora è molto peggio, perché il successo non era previsto e con il successo alcune persone hanno fatto la figura di quelli che non ce l'hanno fatta quando era possibile farcela. Per quanto il contesto sia completamente diverso (settore e epoca) e Leo Beebe sia un personaggio di pura invenzione in un film che vuole essere in qualche modo storico, Ford vs. Ferrari racconta di dinamiche aziendali che sono largamente attuali.

Allora, facciamo finta che tu abbia tutti i soldi del mondo e tutto il tempo del mondo. Davvero pensi che Ford ti faccia costruire l'auto (da corsa, NdCS) che vuoi nel modo che vuoi? Ford Motor Company? Quelli lì? Sei mai stato a Detroit? Hanno piani e piani di avvocati e milioni di tipi del marketing e tutti vorranno incontrarti. Vorranno una foto con i grande Carol Shelby, ti baceranno e tornerano ai loro begli uffici e si metteranno a immaginare nuovi modi per fotterti. Perché? Perché non possono fare altrimenti. Perché vogliono compiacere il loro boss che vuole compiacere il suo boss che vuole compiacere il suo boss, e si odiano per questo. Ma nel profondo quelli che odiano anche di più sono i tipi come te, perché non sei come loro, perché non pensi come loro, perché sei differente. (Ford vs Ferrari)


giovedì 15 agosto 2024

EMERGENZA MPOX (IN CONGO)

Dite la verità, qualcuno di voi si è fatto fregare da chi ha parlato o parla di pandemia MPox del 2022, quella che in occidente non c'è mai stata, vero? Perché nel '22 l'OMS aveva proclamato l'emergenza globale per il vaiolo delle scimmie:

https://it.euronews.com/2024/08/14/vaiolo-delle-scimmie-loms-dichiara-lemergenza-sanitaria-globale

Ma un'emergenza globale non fu, perché in occidente la situazione fu tutto tranne che emergenziale. La cosa strana fu che nel '22 pure Repubblica si ricordò dell'esistenza di tecovirimat:

https://www.repubblica.it/salute/2022/08/22/news/vaiolo_delle_scimmie_farmaco_tecovirimat-362268935/

(Non si può chiedere troppo a Repubblica, FDA ha approvato tecovirimat per uso umano nel 2018)

Oggi di nuovo OMS dichiara l'emergenza:

https://www.rainews.it/articoli/2024/08/vaiolo-delle-scimmie-oms-dichiara-lo-stato-di-emergenza-internazionale-1f2ed000-feb5-4e3d-81dc-7b5158f4b3b6.html

Amnesia totale sugli antivirali (che in realtà sono due) e anche sull'esistenza del vaccino (in occidente finora la trasmissione si è verificata prevalentemente per rapporti sessuali tra maschi sotto i 40, quindi i soggetti a rischio dovrebbero prenderlo in considerazione).

Rischio basso per l'Europa ma anche chi si tiene alla larga dai social ha percepito il brivido da adrenalina dei pandemiofili. E ritornano quelle paranoie sui nomi, a quanto pare. La "mia inviata su X" mi inoltra questo:


Impeccabile. Sia mai che si discriminino le scimmie (pun intended).  Il mio sarcasmo si ferma davanti al fatto che dove non hanno occhi per piangere ogni episodio del genere è un disastro - e al fatto che pure in Italia la sanità non ha occhi per piangere, per cui può esistere qualsiasi farmaco ma sarà usato solo in rari casi e con grande parsimonia. Ricordiamoci che durante l'emergenza COVID I limiti alla spesa per farmaci sono rimasti immutati al loro posto e guai a toccarli. Salvare vite, ma senza sforare il budget, il resto niente, amen, pace all'anima loro. Sarebbe il caso di cominciare a dirlo alle famiglie: "Scusate tanto, avremmo potuto salvarlo/a ma abbiamo finito i fondi l'altro ieri".

martedì 13 agosto 2024

COMPLOTTISTA, ASSOLUTAMENTE INGUARDABILE. UN INNO ALLA PEGGIORE ANTISCIENZA.

 

E spero si colga il sarcasmo. Da poco su Prime: fictiom quindi spettacolo che non voleva certo avallare ufologia e teorie del complotto. Voleva intrennere e ci riusciva benissimo (ma il complesso militare-industrale-mediatico non se lo sono certo inventato Chris Carter e compagni).

domenica 11 agosto 2024

ALL'IMPROVVISO GILEAD E' DIVENTATA "SCIENZA"

Lenacapavir
 

La prova ennesima di quanto sia rivoltante il discorso sugli antivirali in Italia è la recente copertura mediatica su lenacapivir, la cui approvazione qua era stata coperta per tempo - ma era il 2022, di Gilead si parlava malissimo da un anno e mezzo per via di remdesivir e c'era stata una gran quantità di discorsi altamente demenziali e faziosi sugli antivirali che non funzionano.

Ricordiamoci che quando Gilead ebbe approvato sofosbuvir, la prima cura per l'epatite C, la notizia non fu "C'è una cura per l'epatite C", ma "Questi avvoltoi chiedeno cifre assurde per un farmaco". E in Italia i malati andavano in Egitto o altrove, dove il farmaco costava poco, pagandoselo di tasca propria (la politica di uno stato che fa lo straccione con la sanità, la scuola e l'università ma non esita ad aumentare il budget militare). Ovviamente la "scienza" su isocial (tanta roba, davvero) cantava nel coro insieme agli altri. Ai tempi della pagina facebook CS un ex malato raccontò pubblicamente la sua personale odissea per la guarigione, mentre lo Stato riservava il trattamento a quelli per cui era ormai inutile (quelli con il fegato ormai distrutto). Ovviamente una delle tante testimonianze finite nel nulla, e non perché la pagina non esiste più. E poi chi è che aveva portato al Parlamento Europeo la questione? Un parlamentare della Lega, quindi il problema non era da prendere in considerazione, non esisteva (detto da qualcuno che non può essere sospettato di simpatie leghiste). E questo da parte di gente che poi si riempiva la bocca di "salvare vite", ovviamente.

Quanto a lenacapavir all'ultimo giro viene fuori che due iniezioni all'anno prevengono al 100% l'insorgenza dell'AIDS e stavolta gli applausi a scena aperta arrivano, negli USA come in Italia - dove è subito una vittoria della scienza, cosa che evidentemente non era la prima cura per l'epatite C (non cercate coerenza nei media italiani, annessi e connessi inclusi: non ne troverete e a nessuno frega niente della cosa perché la memoria del sistema mediatico ormai non arriva a due settimane).

Questo dovrebbe far concludere alcune cose. La prima è che il discorso pubblico sui farmaci in Italia non è scienza ma politica. La seconda è chi parla di farmaci (e di "scienza") nel sistema mediatico esteso lo fa con competenze, spesso nulle, che sono completamete cancellate dall'approccio ideologico. La terza è che oggi forse l'asticella per l'approvazione di un eventuale vaccino anti HIV è stata alzata di alcune decine di metri. Ma poiché nella vita di cose ne ho viste più che abbastanza, sono piuttosto sicuro che un eventuale vaccino con efficacia un po' così così ma prezzo basso vedrebbe l'asticella riposizionata raso terra. Perché la faccenda è sempre stata salvare vite, come no, ma solo a prezzi di saldo.

PS: Riguardo le competenze nulle ho perso il conto dei medici che hanno parlato di generici dicendo "la molecola è la stessa". Ignorando completamente che ci sono di mezzo una serie di fattori di capitale importanza che vanno dalla biodisponibilità alla produzione di principio attivo e formulazione in accordo con le Norme di Buona Fabbricazione (Good Manufacturing Practice). Cosa c'entra il GMP? Semplice, mentre quelli dicevano "La molecola è la stessa" sui genericisti asiatici piovevano Warning Letters di FDA come se non ci fosse domani.

DISCLOSURE: Non sono mai stato un dipendente di Gilead, né ho mai lavorato su progetti Gilead per terze parti. Certa bella gente sparse questa voce completamente infondata, 3-4 anni fa. Per ribadire quale sia il livello di chi parla di scienza o "comunica scienza" su isocial.

giovedì 8 agosto 2024

PER LA CONTRADDIZION CHE CI CONSENTE...

 

https://www.repubblica.it/cronaca/2024/08/08/news/clima_copernicus_luglio_2024-423436983/?ref=RHLF-BG-P3-S1-T1

L'anno scorso iniziò a piovere ma sulle pagine dei quotidiani non mancarono appelli perché "la siccità non è finita". E non poteva mancare qualcosa del genere anche quest'anno:

Si interrompe dopo oltre un anno la corsa del riscaldamento globale, ma gli esperti climatici del servizio europeo Copernicus ritengono non ci sia da tirare nessun sospiro di sollievo: la Terra ha appena sperimentato i suoi due giorni più bollenti (il 23 e il 24 luglio) ed è sempre più probabile che il 2024 sarà l’anno più caldo della storia.

In pratica la corsa del riscaldamento globale si è interrotta però non si è interrotta. Già. 

Questa è una nota sulla comunicazione e non su altro. Io non lo so se "la corsa del ricaldamento globale" si è interrotta oppure no, e non so neanche su quale degli scenari IPCC siamo indirizzati (perché non lo può sapere nessuno, ora). Quello che so è che, quanto a corse, la Cina ha da un po' iniziato la sua personale alle rinnovabili - e la Cina era l'elefante nella stanza. In alcuni paesi europei la quota di rinnovabili ha già da un po' superato la quota di energia da combustibili fossili e in tutto il vecchio continente nel primo semestre 2024 la quota rinnovabili è arrivata al 50% (senza che il green deal europeo abbia a che fare con la cosa). E questi sono parametri che nessuno a oggi ha ancora contabilizzato e che non possono non avere un effetto (se il clima è un sistema caotico, i sistemi caotici manifestano grandi cambiamenti per piccole variazioni nelle condizioni iniziali). Ma da un sistema mediatico esteso che linearizzò massicciamente il morbillo nel 2017 e COVID tra 2020 e 2022 non ci si può aspettare correzioni di rotta.

Poi girando per la websfera italiana vedo che siamo alle solite e per alcuni tutto il vecchio continente sarebbe in fiamme, mentre oggi dove vivo e lavoro la massima è stata di 23°C e la minima di 16°C (non sono in Islanda o in Scandinavia e non è l'eccezione che conferma la regola). Anni a dire "non confondiamo il meteo con il clima" (perché poi le temperature sottozero d'inverno non quadrano) e poi tutti a parlare di estate rovente perché il clima. Ma evidentemente è inutile contestare agli apocalitticisti i loro giocattoli (spesso quelli con cui raccattavano una manciatella di like in più mentre accusavano gli altri di clickbait): è stato così con COVID e con il clima è esattamente la stessa cosa. Me li ricordo, i soggetti di quella razza, parlavano di modelli ma non distinguevano una parabola da un'iperbole. Me ne ricordo alcuni che ai tempi, quando volevo rimettere sui binari matematici un argomento matematico, dopo niente esasperati sparavano: ma smetti di dare i numeri! Per la contraddizion che ci consente, appunto.

PS: La contraddizione NON consente, per chi non ne avesse mai sentito parlare. Precisazione inutile, forse, ma mi ricordo ancora chi non distingueva una condizione necessaria da una sufficiente e chi riteneva che si trattasse di un inutile distinguo.

martedì 6 agosto 2024

FAVOLA CON ANIMALI

C'era una volta una nutria piccola e scura. Vide un girifalco roteare nel cielo e disse: "Guardate quello stupido girifalco, che neanche sa volare come si deve. Guardate che squallide penne. No, non sa volare, sa solo fare finta". Altre quattro nutrie le si fecero accanto e annuirono: "Verissimo, non sa volare per niente". Poi se ne andarono ognuna a casa propria. Appena fuori da casa sua la nutria piccola e scura sentì un forte fruscio d'aria arrivarle addosso e si ritrovò il vello pettinato contropelo. "Nutria avvisata..." stridette il girifalco risalendo nel cielo. La nutria piccola e scura si prostrò a terra urlando "Grazie di avermi risparmiato illustrissimo signor girifalco, sono mortificata, la cosa non si ripeterà, non so cosa mi è preso". Ma alla scena nessuno aveva assistito e la nutria ne fu molto sollevata.

Il giorno dopo si rincontrò con le stesse quattro nutrie. Una le chiese: "Che ti è successo al pelo?" "Ah, ieri ho affrontato quel girifalco e gliel'ho fatta vedere io", rispose la nutria piccola e scura.

Il giorno dopo la nutria piccola e scura stava osservando un nibbio nel cielo che le pareva sospetto. Ma poi il suo sguardo si posò su una colomba bianca che volava elegantemente con un ramoscello d'ulivo in bocca. "Ma guarda che schifo di colomba" disse. "Piumaggio sporchissimo, non sa volare ma solo fare finta. E che ci significherebbe poi quello stupido ramoscello d'ulivo?" Il nibbio aveva notato la scena. "Certo che queste nutrie sono sempre peggio. Che mondo!" disse ad alta voce. Un pipistrello se ne stava a testa in giù appeso a un ramo e udì le parole del nibbio. Si staccò dal ramo e svolazzò attorno alla nutria piccola e scura: "Ehi, lo sai che il nibbio ha detto che sei stupida volgare e ignorante?"


"Chi, quel nibbio lì?" "Sì, anche quello stupido gufo, quanto vorrei il suo buco nell'albero". E allora la nutria piccola e scura cominciò a urlare "Quel nibbio lì, un laido mangiacarogne, è amico della insignificante colomba. Ma guarda che schifo di uccello. Ed è amico anche di quel lurido gufo, che se ne sta fisso nel suo immondezzaio di buco" La cosa continuò per un paio di giorni. Quando il nibbio passava da quelle parti guardava il gruppetto di nutrie e si faceva una risata, poi continuava per i fatti suoi. Il pipistrello sentiva quelle risa e andava a dire alla nutria piccola e scura: "Quello quando passa ti guarda e si fa delle gran risate". "Infame di un uccello! Non sa neanche volare: vedete che fa solo finta?" Un'aquila siberiana, che lavorava da poco da quelle parti, udì la nutria e si fece una lunghissima risata stridente. "E tu cosa hai da ridere, aquila minorata, povera demente?" urlò la nutria piccola e scura" Scendi a terra e combatti da nutria, se ne hai il coraggio!". L'aquila siberiana planò a terra e velocemente si diresse verso la nutria piccola e scura, piantando nel terreno i suoi grossi artigli.

"Ah, violenta! Tu mi minacci e mi offendi!" urlò la nutria. "Avrai mie notizie!" strillò, infilandosi in un buco del terreno. Quando l'aquila se ne andò la nutria piccola e scura uscì da suo buco. Anche le altre quattro nutrie erano spuntate fuori. La nutria piccola e scura si rivolse a loro "Avete visto? Dico, avete visto? Mi ha minacciato e mortalmente offeso" "Verissimo" dissero le altre in coro. "Portala in tribunale, fagliela vedere, testimonieremo a tuo favore".

E il giorno dopo di buon mattino la nutria piccola e scura si recò dalla volpe, che era il suo avvocato. La volpe la salutò "Cosa posso fare per te?". La nutria disse: " l'aquila siberiana mi ha minacciato e offeso mortalmente, esigo soddisfazione. Ho i testimoni, quattro onestissime, integerrime nutrie". La volpe osservò la nutria "Mi servirà un corposo acconto." "Nessun problema. Mi rifarò ampiamente su quella vigliacca di un'aquila.".

Due giorni dopo la colomba bianca aveva consegnato il ramoscello di ulivo e se ne stava tornando indietro quando vide l'aquila siberiana che volava nella stessa direzione, con un'espressione arrabbiata e sconvolta. "Ciao, che succede?" gli chiese. L'aquila si avvicinò. "Buongiorno. Da non crederci: stamani all'alba due sciacalli mi sono venuti sotto al nido per convocarmi di urgenza in tribunale. Me li ha mandati una nutria. Tutti quelli già svegli in quel pezzo di bosco hanno visto la scena. Che vergogna."

"Ossignore! Buona fortuna, allora!"

Il tasso giudicava in una radura del bosco. Nella sua esperienza le questioni sottoposte alla sua attenzione riguardavano prevalentemente proprietà o uso di alberi, rami, cavità nei tronchi, tane etc. Erano serie e mortalmente noiose. Oppure erano dell'altra razza, completamente futili e mortalmente noiose. Quando si vide arrivare davanti la nutria piccola e scura con il suo avvocato e l'aquila siberiana, che aveva per avvocato la lince, lì per lì pensò a qualcosa di diverso e magari non noioso.

"Cosa abbiamo qua? Tentata predazione illecita?"

"No!" esclamò l'aquila con un'espressione disgustata "Io non mangio nutrie!"

"Ah, davvero? E cosa mangi?"

"Mi piacciono i conigli"

La voce si sparse rapidamente e tutti i conigli del circondario si dileguarono in un amen.

La volpe prese la parola: "Vostro onore, rappresento questa eccellentissima e degnissima nutria. La mia cliente è stata gravemente minacciata dall'aquila, che ha pure attentato vilmente all'onorabilità della mia assistita. Possiamo produrre quattro testimoni dell'episodio"

"Futile." pensò il tasso. "Dove sono questi testimoni?"Chiese poi ad alta voce.

"Stanno arrivando." Disse la nutria piccola e scura, ma nessuno arrivava.

"Beh,"disse il tasso, diamo loro un tempo preciso per manifestarsi" E tirò fuori una clessidra "Due clessidre, va bene?"

"Vostro onore, chiedo un rinvio, in modo da rintracciare i testimoni" Disse la volpe.

"Negato. Non voglio trascinare questa storia per mesi." Disse il tasso.

Quando la prima clessidra si esaurì e il tasso la girò la volpe tossicchiò nell'orecchio della cliente "Qui butta male". La nutria piccola e scura si voltò per guardare in faccia la volpe, ma la volpe era sparita. Quando la seconda clessidra si esaurì la nutria piccola e scura prese la parola. "Vostro onore, io sono un'integerrima, onorabilissima nutria vittima dell'altrui violenza e delle circostanze, ora abbandonata anche dai propri amici e dal proprio avvocato...."

Il tasso battè con forza la zampa sul terreno della radura, poi diresse uno sguardo interrogativo verso la lince. "Non luogo a procedere?" Chiese la lince. "Non luogo a procedere" confermò il tasso. "Al domicilio della nutria sarà spedito il conto delle spese del procedimento". La nutria piccola e scura avrebbe voluto dire qualcosa, al riguardo, ma lo sguardo del tasso la fece desistere. La nutria piccola e scura decise che era meglio cambiare velocemente aria e domicilio. Mentre se ne andava di buon passo mormorava tra sé "Maletti tassi! Maledette volpi! Maledette aquile! Maledette colombe! E maledetti i gufi, i nibbi e i girifalchi!". Ma se incrociava qualcuno che conosceva e quello gli chiedeva "Come va?" rispondeva: "Bene, grazie, sono soddisfatta. Ho affrontato a testa alta le mie sfide e se proprio non è stato un grande successo poco ci manca. Sono molto contenta".

NB: Questo non è un apologo politico o geopolitico o di altro genere. Questo è un divertissement con tipi animali che potrebbero benissimo essere tipi umani (tipi, non individui). E ovviamente non ha alcuna pretesa di congruità zoologica, etologica etc etc tec.

domenica 4 agosto 2024

IL VACCINO E LA PRIVACY

 

https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10042455

Era un po' che controllavo il sito del Garante per vedere se c'erano novità sul caso pugliese. Mi avevano riferito che Lopalco aveva liquidato la richiesta del Garante come una formalità che poteva essere soddisfatta velocemente. E invece siamo arrivati al punto in cui quando si parla di leggi un manuale di igiene e prevenzione, beh, evidentemente non è un libro di testo adeguato (come se davvero ci fosse stato bisogno di ulteriori dimostrazioni). Si fa presto a dire "opt out" (che è cosa perfettamente legittima), il piccolo problema è che di quell'opt out non deve restare nessuna traccia pubblicamente documentata da terze parti (se chi sceglie l'opt out vuole spargere la notizia ai quattro venti affar suo). E non sarebbe neanche così dannatamente difficile da capire, se da anni non si fosse consumati e accecati dalla sacra fede (vaccinatevi, bestie!).

Quello che il Garante comunica è che ha emesso un provvedimento che così si conclude:

a) ai sensi dell’art. 58, par 2, lett. a), del Regolamento avverte la Regione Puglia (C.F. 80017210727) e tutti i soggetti coinvolti che i trattamenti di dati personali effettuati in attuazione della disposizione di cui all’art. 4-bis della legge regionale n. 1/2024, sulla base delle motivazioni espresse in premessa, possono violare le disposizioni in materia di protezione dei dati personali di cui agli artt. 5, lett. a) e c), 6, 9 del Regolamento e 2-ter, 2-sexies del Codice.

b) trasmette copia del presente provvedimento al Presidente del Consiglio dei ministri e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per le valutazioni di competenza;

c) ai sensi dell’art. 154-bis, comma 3, del Codice, dispone la pubblicazione del presente provvedimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

(So much for the easy paperwork)

Ora la palla passa alla politica e se l'orientamento politico sarà quello che ci si può attendere (visto che il governo ha già preso una sua iniziativa al riguardo) posso ben immaginare che il tutto finirà in cavalleria, con levate di scudi contro i fascisti antivaccinisti etc. Mentre il fatto che disegno di legge e provvedimenti pugliesi sono uno sputo in faccia a una legge attuativa di direttive europee sarà completamente dimenticato. Tanto ormai il dibattito sulla sanità in Italia si è ridotto a una provincialissima sagra del cialtrone.

Comunque bisogna intendersi: stiamo parlando di un'iniziativa politica promossa da qualcuno che faceva politica (e non altro) già prima di entrare nel PD. Sono molto curioso di vedere che modalità saranno adottate in Puglia per la campagna vaccinale anti RSV (Virus sinciziale respiratorio) perché per ora i precedenti sono tutti di un certo segno.

 

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...