martedì 18 giugno 2019

LE BUGIE SUI GENERICI RISCHIANO DAVVERO DI DIVENTARE BESTSELLER


Ne avevo già parlato, e dopo Forbes anche il NY Times dà rilievo a "A bottle full of lies". Al di là del titolo esagerato e deformato ("I generici ci avvelenano"), dalla recensione si evince che quello di cui si parla è ormai storia vecchia.
La trasformazione della filiera globale del generico equivalente è stata tragicamente veloce. 15 anni fa erano i produttori di API generici indiani a scalare velocemente le classifiche mondiali del settore, oggi sono massicciamente ridimensionati e hanno lasciato il posto ai produttori cinesi.
Pare che il libro si concentri prevalentemente sulla fase "indiana" del mercato, partendo dalla famigerata Cipla.
Cipla, quando i brevetti sul processo produttivo di un API (Active Pharmaceutical Ingredient) avevano ancora un valore, per pararsi brevettava i suoi processi, come facevano molti altri (per cautelarsi contro  le accuse di patent infringement e di solito erano i processi che venivano dichiarati ad FDA). E per scavalcare gli originatori, che brevettavano specifiche forme cristalline dell'API, a Cipla brevettavano il solido amorfo ottenuto per spray drying.
E questo è notevole, perche la forma solida dell'API può impattare e molto sulla bioequivalenza del farmaco, perché influenza la cinetica di solubilità.
Ora vi renderete conto che se vi specializzate in solidi amorfi E fornite bioequivalenze che dicono che il vostro prodotto è all'incirca come quello dell'originatore le cose sono due:
1) o avete dei maghi delle formulazioni - e una fortuna sfacciata
2) o vi siete comprati bioequivalenze "à la carte" da GVK Bio o simili

E comunque, come dicevo, le cose sono andate oltre, e la produzione di API indiana non è più il centro del problema...

https://www.nytimes.com/2019/05/13/books/review/bottle-of-lies-katherine-eban.html?mc=adintl&ad-keywords=IntlAudDev&subid1=TAFI&fbclid=IwAR2may6hmeTbImDUunGx4moNLt81E2bD0JN4vqHFnvWFhCvZ1ENDcSlPtFE&dclid=CJ6VzYfc5eICFZQGiwod5sgL4g

domenica 16 giugno 2019

IL PUNTO DI VISTA DI UN NOBEL- LINUS PAULING

"Si può affermare che il mondo sia in una situazione pericolosa perché la scienza e le sue applicazioni si sono sviluppate più velocemente della comprensione che ne ha il cittadino medio.... il mondo nei tempi moderni ha continuato ad evolversi verso il sistema democratico ideale, in cui tutte le decisioni vengono prese dal popolo nel suo insieme. Al fine del corretto funzionamento del sistema il cittadino deve avere una conoscenza del mondo sufficiente a prendere le giuste decisioni. e nel mondo moderno questo significa avere un'apprezzabile comprensione delle scienze..."

Pauling, avete presente? Ah, forse sì, per la faccenda dei mega dosaggi di vitamina C. Beh, in realtà il nobel per la chimica (1954) non gli arrivò certo per quello, né per i suoi lavori diventati pietre miliari della biochimica. Ottenne il nobel perché negli anni 30 divenne uno dei padri della chimica quantistica, applicandola alla teoria del legame molecolare. Il legame covalente come sovrapposizione di orbitali ibridati, ottenuti come combinazioni lineari delle funzioni d'onda relative all'atomo isolato, etc. E se vi sembra poco... (ma magari su questa cosa ci ritorno).
Mi premeva oggi invece questa citazione da questo suo documento, scritto per l'UNESCO nel 1950 (
https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000154231 ).
In primo luogo descrive (per quanto idealizzandolo) uno spirito dei tempi progressivo, quando parla di avanzamento verso l'ideale democratico: confrontare con quanti oggi, definendosi progressisti, predicano limiti al suffragio universale in difesa dall'ignoranza dei molti.
In secondo luogo parla di necessità di aumentare il bagaglio scientifico del cittadino medio, perché è l'unico metodo con cui potrà fare scelte politiche informate quando ci sono di mezzo temi scientifici (Pauling ha in mente una democrazia diretta, ma la cosa funziona benissimo anche con una democrazia rappresentativa).
E a questo punto si capirà benissimo il senso del tramutare l'informazione scientifica in propaganda della Scienza (o de Lascienza, se preferite): è una modalità di orientamento e manipolazione del consenso politico.

Ah, tra le altre cose Pauling osservava che "A causa della natura della chimica l'individuo medio sa meno di chimica di quanto non sappia di altre scienze". E nel nuovo millennio le cose non sono cambiate, anzi, forse sono peggiorate. Quindi, se proprio volete parlare di moli e molecole, meglio se prima vi leggete  "Chimica Cheppalle!" , l'unico testo base di chimica fondato sullo Stronzio : https://twitter.com/DeAScuola/status/1139151852010967042 . Se anche dopo averlo letto non ci arrivate, meglio desistere. E occhio, se siete di quelli "Tzé, mica ne ho bisogno, io... " e comunque insistete con moli etc prima o poi vi becchiamo...

mercoledì 12 giugno 2019

SEI MESI E UN PUGNO DI GIORNI...




Sei mesi e un pugno di giorni, da quando delle (parodie di) analisi LC-MS su alcuni vaccini finirono sulla prima pagina de Il Tempo.
Ammessa per assurdo la correttezza della procedura impiegata. uno degli argomenti usati da chi le produsse, un pezzo delle repliche, poteva esser preso per buono: "Sono i risultati di uno screening, le analisi di conferma seguiranno".
Tra le altre cose che risultavano da quello screening c'era il Viagra. Quanto serviva per confermarlo? Alcune centinaia di euro, uno.due giorni di lavoro. Poco più di sei mesi da quella prima pagina de Il Tempo, al riguardo silenzio tombale , e ricordo che senza conferme i risultati di uno screening non hanno alcun valore.

Quelle "analisi" hanno costituito un episodio importante (e deleterio) nel dibattito italiano sulle politiche vaccinali.
Svariati soggetti, in primis la presidenza dell'Ordine Nazionale dei Biologi, hanno investito molto su quelle analisi, politicamente.
A distanza di sei mesi il ritorno sull'investimento appare approssimare lo 0 con notevole accuratezza. Direi che più in generale le ragioni della contrarietà all'obbligo vaccinale risultano assai più deboli di quanto non fossero un anno fa (nonostante in molti attribuiscano il crollo dei 5stelle alle europee al voltafaccia sulle politiche vaccinali). All'epoca osservai che il ritorno del bullshit death match riportava il calendario indietro di due anni. Dando un'occhiata in giro non credo che la mia impressione di allora sia stata smentita.

In questi giorni va di moda la SIDS (la stagione del tema SIDS sembra essere estate-autunno). La cosa si basa su interpretazioni (orientate) di questo articolo: https://academic.oup.com/cid/article/61/6/980/451431?fbclid=IwAR0-QbQtGFjtJmy6QHoe2EipX1on5oVu-bAiK5i6GabasgFcJ8erhad5uyQ.
Mentre more solito ci si scanna sulla forte associazione temporale tra vaccino (quale? Ininfluente) e SIDS a botte di correlation is not causation e Austin Bradford Hill (pace all'anima sua e mi perdoni per averlo rievocato due anni fa) si sorvola sul fatto più evidente: ci fosse causalità, vista l'entità della correlazione, gli andamenti di coperture vaccinali e SIDS dovrebbero essere copie baciate. E così pare proprio che non sia: USA 2001-2002, incremento SIDS 2,8% (CDC) e l'incremento coperture è questo https://www.cdc.gov/vaccines/imz-managers/coverage/nis/child/tables/0102/tab44-change_iap.html dove l'unico aumento significatico è per l'antivaricella che viene fatto dopo i 12 mesi (e quindi fuori "zona SIDS")... ma queste sono parole al vento, perché questo argomento è per l'ennesima volta funzionale, e non tecnico.

Se c'era una cosa che mi appariva chiarissima a settembre dell'anno scorso era che qualsiasi argomento strettamente tecnico non avrebbe avuto alcun peso in una questione chiaramente politica al 110%. Le "bolle" gemelle sui social media saranno anche un fenomeno poco rilevante numericamente nel mondo reale, ma influenzano gli argomenti e i temi della politica, lo hanno fatto e continuano a farlo. E continua ad essere l'orientamento politico (o la posizione in quella o in quell'altra bolla) che determina il "pacchetto tematico" che viene sposato e difeso in modo del tutto acritico.
Se qualcuno se ne ricorda, uno degli intenti di questa pagina (velleitario) era provare a ripulire il "dibattito" da legno secco e moneta falsa: ma legno secco e moneta falsa sono elementi costitutivi del pacchetto ideologico delle bolle, quindi ognuno si tiene stretti i propri.
Per essere più chiari: mi pare che il punto per diversi che commentano non sia obbligo vaccinale sì o no, ma che il pacchetto ideologico venga prima si qualsiasi altra cosa.

Detto ciò, a proposito di analisi e conferme non pervenute ripropongo un post di Starbuck : https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/01/ricerca-e-ritrova.html
Buona attesa del grande cocomero e mi raccomando: curare come si deve le proprie peculiarità dogmatiche

lunedì 10 giugno 2019

CHIMICA E MORBILLO


E ciclicamente, come forse qualcuno avrà notato, compaiono argomenti tipo "Sei un chimico non un medico, che ne sai tu".
La risposta breve sarebbe "Che ne sai tu, piuttosto, e che ne sanno i medici che citi."
Ma sarebbe una risposta inutile e sterile, probabilmente, anche se la domanda, in astratto, non è peregrina, mentre all'atto pratico è inutile e sterile.

Perché non è una domanda ma un'affermazione: "In quanto chimico non hai diritto a parlare di virus che sono competenza di virologi e immunologi".
Al che si potrebbe obiettare "Come no, gli antivirali vengono sviluppati da medici, giusto?", ma sarebbe buttare la palla in tribuna, e soprattutto l'interlocutore potrebbe rispondere "Certo, e da chi se no?" (non è una boutade, been there, done that, etc).
A me le astrazioni piacciono, quindi proverò a (ri)dare una risposta seria alla domanda seria "Che c'entra la chimica col morbillo?".
La risposta è: matematiche simili descrivono dinamiche simili.

Il concetto dovrebbe essere familiare a qualcuno (a qualcuno con una laurea in fisica, probabilmente), molti altri lo troveranno ostico. L'esempio che segue sarà pure più incomprensibile, per molti, ma è l'unica dimostrazione possibile.
Sia data questa sequenza di reazioni:

A+B → C+2B
B  → D

La variazione della concentrazione di B nel tempo sarà



Ora, con colpo basso, rinominiamo variabili e parametri. Cambiamo [A] in S, [B] in I, k in β, k' in γ. E riscriviamo l'equazione, ottenendo



Sorpresa: è la variazione nel tempo degli infetti nel più semplice dei modelli SIR.
E' un trucco? No.
E' una sequenza di reazioni astratta, con un passaggio autocatalitico, immaginata per ottenere la cinetica desiderata. Ma da questo punto di vista non è così diversa dal Brussellatore (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/ordine-entropia-caos-la-lezione-di-un.html). Probabilmente non esiste nella realtà alcun esempio che ricalca esattamente la sequenza di reazioni data.
Come del resto il modello SIR a cui si fa riferimento è un'astrazione che prevede popolazione omogenea e statica con contatti omogenei. Ma la somiglianza delle dinamiche implicata dalla matematica è poi visibile nei fenomeni reali https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/oscillatori-chimici-oscillatori.html.
Perché sono sistemi caratterizzati da un feedback di un certo genere, e ne abbiamo già parlato: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/feedback-caos.html

Storico dell'incidenza normalizzata del morbillo a NY e Baltimora prima della vaccinazione di massa: NY offre un esempio quasi perfetto di oscillatore epidemico.

giovedì 6 giugno 2019

POSTVERITA', PLURALE




Di recente mi hanno chiesto: "quando mai chi sui grandi media ha parlato di immunità di gregge ne ha parlato a sproposito? Quando mai è stato attribuito il morbillo 2017 a pochi punti di calo di copertura vaccinale pediatrica?". Di questi tempi capita che la gente faccia finta di cadere dal pero, così, con disinvoltura. 
Beh, un compatto sunto di tutte le balle che sono state spacciate al riguardo ce lo offre Milena Gabbanelli. Solo che non le denuncia come balle, ma le presenta come dati: https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/vaccini-quanti-bambini-li-hanno-fatti-tutti-dati-ministero-salute-vax/9e4a9a8e-86ea-11e9-aa8a-b6cfaffcadf0-va.shtml

Gli stessi grafici dello storico casi di morbillo vs coperture vaccinali vengono usati per dire che la vaccinazione diffonde la malattia, oppure che un calo di pochi punti percentuali nella vaccinazione pediatrica provoca in capo ad un anno un outbreak (uguale a quello di qualche anno prima, prima del calo delle coperture, ma su questo si sorvola).
E la stessa cosa vale per qualsiasi tema divisivo, politico o meno - ma se è divisivo è inevitabilmente politico, e difficile dire se sia nata prima la polarizzazione sul tema o la sua politicizzazione, di solito.

Qua non siamo dalle parti di Rashomon, storico classicone di Kurosawa. Lì il dato, cioè il fatto, era riportato in modo diverso dai diversi protagonisti, unica fonte disponibile.
Qua la cosa è diversa. E' il dato che non solo si trova alla base di interpretazioni divergenti, ma subisce vere e proprie deformazioni funzionali alla tesi. E questo è un punto di non ritorno. Perché quando per dimostrare le proprie ragioni il dato viene aggiustato non c'è più terreno comune, e se non c'è più terreno comune non c'è più confronto possibile.
Un esempio: "i vaccini" provocano meno reazioni avverse dell'aspirina. Eudravigilance, il database della farmacovigilanza europea dice che non è vero, a confronto con la vigilanza postmarketing AIFA. Un argomento retorico scelto in modo stupido, senza controllare, e poi sostenuto a spada tratta, perché su queste cose non si va indietro, mai (sono mattoni costitutivi della postverità che si sta costruendo).
Ora gli stessi che hanno sostenuto a spada tratta questa postverità dal palco del convegno di lancio di una certa associazione cosa dicono? "L’associazione vuole anche portare in #tribunale chi scrive e racconta falsità".
E a questo punto è una postverità contro un'altra postverità. e quando ho espresso dubbi sui criteri che avrebbero discriminato tra scienza e pseudoscienza , nel mio piccolo microscopico e invisibile, non ponevo problemi inesistenti. Specie in un momento in cui l'obbligo vaccinale è diventato un tema globale, qualsiasi cosa si opponga a questo frame rischia concretamente di essere etichettata come pseudoqualcosa. Vorrei davvero che fosse solo una mia impressione.

martedì 4 giugno 2019

GLIELI POTREMMO CHIEDERE, MA SIAMO TANTO BUONINI



 "Vogliamo informare il cittadino dei costi sostenuti per tutelare la salute, anche in nome della trasparenza - dice l'assessora regionale alla Salute Stefania Saccardi - Per ora la comunicazione avviene solo in certi ospedali ma abbiamo intenzione di estenderla a tutti". (https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019/06/03/news/pistoia_il_pronto_soccorso_all_anziana_curarla_e_costato_al_servizio_sanitario_264_euro_-227889814/)

Per i non edotti. Saccardi, laureata in legge, è una renziana "defèro" che è finita nella giunta Rossi che senza voti renziani non poteva nascere (e non è l'unica). Rossi ha il suo bel curriculum, ha tagliato come non ci fosse domani sulla sanità, promosso le assicurazioni sanitarie private (ci mancava una sponsorizzazione Unipol sulla carta intestata della giunta) e il tutto mentre andava in giro a promuovere la sua fatica scrittoria a titolo "L'attualità del socialismo", poi alla fine ha detto "coi tagli abbiamo esagerato", ma con i ragli no, perché pochi giorni fa urlava all'apocalisse, "non possiamo più sostenere i costi della sanità regionale": non da tutti, diamogliene atto.
La sua assessora alla sanità è tutta un "io sono l'assessore e voi tacete!" quando un qualche medico osa criticare le scelte politiche della madama. tipo levare i medici dal 118 e accorpare le zone affermando "Non abbiamo tagliato niente".
E ora siamo a questo bel "leggi qua: ma quanto ci costi???".

Mi segnalano che la pratica è in atto da tempo in Veneto e in Lombardia ed altrove, più o meno a macchia di leopardo. Lo scopo sarebbe la "responsabilizzazione" del cittadino che, conscio del costo del servizio, sarebbe così indotto ad accessi oculati alle prestazioni del servizio sanitario.
Il sotteso quale sarebbe? Che il Sistema Sanitario Nazionale per sua natura generi "spesa inappropriata". Se qualcuno se ne ricorda, si tratta della tesi ispiratrice della riforma De Lorenzo del 92, cioè in breve della battaglia contro l'errore storico del diritto alla salute (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/11/la-battaglia-contro-lerrore-storico-del.html).
Qual'è il contesto di tutto ciò? Dal 2011 al 2016 i tagli alla spesa sanitaria (definanziamento, per i più precisi) sono stati di 2 miliardi all'anno, e la spesa farmaceutica pubblica è scesa del 71% tra il 2005 e il 2016 (http://forward.recentiprogressi.it/numero-13/come-garantire-laccesso-ai-medicinali/?fbclid=IwAR2hvICdtSB-icOp6QcgmWZoDSGdXEHOypBdEjVCVnp2ZnsbWAh73zO3N38). 
Nel 2017 per la prima volta la spesa sanitaria è scesa sotto il 6.5% di un PIL di per sé ristretto rispetto a 10 anni prima. In un contesto del genere, con liste d'attesa infinita, strutture cronicamente scarse di personale medico e paramedico e via dicendo, responsabilizzare l'utenza del servizio nel nome della sostenibilità del sistema è grottesco.
Banalmente, prezzare al cittadino il servizio pubblico è un'anticamera ad altro, cioè al pagamento del servizio stesso (se si considera l'andamento dei ticket, è un processo già in essere). E viene in mente Chomsky, e quel che dice su come si fa a privatizzare un servizio pubblico...

lunedì 3 giugno 2019

CURIOSER AND CURIOSER


Chi l'avrebbe mai detto: la critica al suffragio universale (cioè, tout court, alla democrazia) va a braccetto con la battaglia per l'obbligo vaccinale e la lotta mainstream alle "fake news" del web e dei social media (perché le fake news dei media mainstream non si contano, ma quelle non sono un problema - da tempo assistiamo a un pressing dei media mainstream per contrastare la perdita del monopolio sulla propaganda).

Forse avrete letto o sentito da qualche parte che questa storia dell'obbligo vaccinale è politica dall'inizio alla fine. Magari vi sarà sembrata un'esagerazione.Ma qua siamo al sillogismo "Il morbillo non si eradica perché qualcuno non vaccina, quindi non siamo adatti a governarci" (https://www.washingtonpost.com/opinions/are-we-becoming-too-stupid-to-govern-ourselves/2019/05/29/2a17a4f6-8233-11e9-95a9-e2c830afe24f_story.html?fbclid=IwAR2tjrw6vJofRST_X5m4gYpNKtowmOnYy7jiJ3yfjor17hmhwxJzucu2Kfk&noredirect=on&utm_term=.911ed1fea03f ).
E questa è un'enormità, nonché uno spregio al concetto stesso di democrazia, capace di portare in tempi veloci a un bello "Spiacenti, a causa di pochi che non vaccinano i figli ci vediamo costretti a limitare il vostro diritto di voto". Non mi piace parlare di finestra di Overton, però qua mi pare assolutamente inevitabile.
Curioso oggetto, la democrazia: si fanno centinaia di migliaia di morti per esportarla, e poi non va più bene quando si perdono le elezioni.


Facile indovinare chi ha rilanciato questo pezzo con maggior entusiasmo, a dimostrazione ennesima del fatto che dietro la Scienza non democratica c'è la democrazia non democratica, cioè la non democrazia. Autoritarismo abbracciato con entusiasmo da molta gente che passa buona parte del proprio tempo a dar del fascista a chi non sottoscrive il catechismo degli autoproclamatisi "giusti, istruiti, intelligenti".
Per questo dimostrare che dottorini, conciaossa e professoroni quando parlano di herd immunity non sanno quel che dicono non serve gran che. Può aiutare a costruire piccoli spazi negli interstizi tra le bolle, la cui dinamica è stata magnificamente spiegata da Walter Quattrociocchi, ma a poco altro. Quando l'informazione funzionale prende il sopravvento numeri, equazioni, statistica fatta bene e dati solidi perdono qualsiasi valore.
A proposito, riguardo l'obbligo vaccinale che dicono i numeri? Dopo il delirio di un anno fa (e la California, e l'Oregon...) dicono che, nella migliore delle ipotesi, il suo effetto positivo sulle coperture si vede nell'immediato e cala nel medio termine. Fate un po' voi... (https://pediatrics.aappublications.org/content/143/6/e20183301?sso=1&sso_redirect_count=1&nfstatus=401&nftoken=00000000-0000-0000-0000-000000000000&nfstatusdescription=ERROR%3a+No+local+token)

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...